I colori del tempo

Film 2025 | Commedia, 124 min.

Regia di Cédric Klapisch. Un film Da vedere 2025 con Suzanne Lindon, Abraham Wapler, Julia Piaton, Vincent Macaigne, Zinedine Soualem. Cast completo Titolo originale: La venue de l'avenir. Genere Commedia, - Francia, 2025, durata 124 minuti. Uscita cinema giovedì 13 novembre 2025 distribuito da Teodora Film. Oggi tra i film al cinema in 86 sale cinematografiche - MYmonetro 3,36 su 17 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Condividi

Aggiungi I colori del tempo tra i tuoi film preferiti
Riceverai un avviso quando il film sarà disponibile nella tua città, disponibile in Streaming e Dvd oppure trasmesso in TV.



Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.


oppure

Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.

Ultimo aggiornamento giovedì 13 novembre 2025

Una famiglia si ritrova a condividere una vecchia casa nella Normandia rurale. I colori del tempo è 10° in classifica al Box Office, ieri ha incassato € 40.965,00 e registrato 5.787 presenze.

Consigliato sì!
3,36/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,94
PUBBLICO 4,14
CONSIGLIATO SÌ
CERCA IL FILM NEI CINEMA DI
|
Un riuscito esercizio di cinema popolare, sempre ammiccante ma mai stucchevole.
Recensione di Tommaso Tocci
sabato 24 maggio 2025
Recensione di Tommaso Tocci
sabato 24 maggio 2025

Nella Francia di oggi, un gruppo di sconosciuti viene riunito in quanto discendente di Adèle, donna di fine ottocento che dalla Normandia era partita alla volta di Parigi in cerca della madre che l'aveva abbandonata. Dovendo ispezionare la casa in rovina di Adèle per decidere cosa fare della proprietà, gli emissari del gruppo - Guy, Céline, Seb e Abdel - mettono insieme pezzo dopo pezzo il lontano passato della loro famiglia. Parallelamente, durante la Belle Époque, Adèle si avventura nella grande città assieme ai nuovi amici Lucien e Anatole, scoprendo una capitale nel vortice del cambiamento, tra zone ancora rurali e i salotti della borghesia moderna, e tra le arti figurative e l'avvento della fotografia.

Un riuscito esercizio di cinema popolare che - solcando tra le epoche - mette in connessione le frustrazioni del mondo moderno con una visione idealizzata della mistica ottocentesca.

Nel mezzo, un gioco di specchi che riflette sul valore dell'immagine (dipinta o fotografata) e sugli intrighi affettivi che si fanno segreto dei grandi momenti di svolta della storia francese.

Leggero e sornione, sempre ammiccante ma mai stucchevole; l'equilibrio è delicato ma nelle mani di Cédric Klapisch c'è la garanzia di una carriera intera votata alla ricerca del piacere del grande pubblico. In fondo anche chi non ne ricorda il nome conserverà memoria del grande successo de L'appartamento spagnolo, dei relativi seguiti oppure, prima ancora, di Aria di famiglia.

Con La venue de l'avenir, il regista francese ritrova uno smalto che gli mancava da un po', dirigendo con brio un grande cast corale (tutt'attorno a Vincent Macaigne c'è una carrellata di figli d'arte, specialmente della nuova generazione a partire da Suzanne Lindon, e chissà che non sia una strizzata d'occhio ai temi del film) che si rincorre dalle taverne di una Montmartre fin de siècle ancora campagnola fino ai mosaici digitali di una riunione su Zoom, passando per la prima mostra dei pittori impressionisti raggiunta da viaggi nel tempo psichedelici grazie a un trip di ayahuasca.

Il filo rosso che attraversa la vicenda è quello dei legami familiari e di una certa suspense genealogica, ma altrettanto importanti per Klapisch (come sempre alla sceneggiatura con Santiago Amigorena) sono i rapporti esterni che ci si sforza di stabilire con persone nuove, e che forse, chissà, saranno suggellati di fronte a una strada che una sera si illuminerà di una tecnologia nuova.

I cliché, si sarà capito, abbondano; eppure il film possiede un'energia gioviale che gli permette di giocare con il prevedibile e di aggiungere tasselli su tasselli in un parossismo di riferimenti culturali, rimanendo però divertente. È del resto una festosa celebrazione del progresso e dei suoi artisti, e della nozione stessa di arte nella sua accezione più vasta e popolare - quella che contribuisce alla coscienza collettiva anche senza partecipazione diretta. Il risultato è un feel-good movie consapevole di sé.

Sei d'accordo con Tommaso Tocci?

Tutti i film da € 1 al mese

Powered by  
PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 18 novembre 2025
Alex2044

Un bel film che si vede con piacere , illuminato dai colori di Monet e dalle musiche di Debussy . L'idea dei due piani temporali ? particolarmente intelligente e riuscita . Non ci sono pause e tutto scorre perch? il passaggio da un'epoca all'altra , dopo la sorpresa iniziale diventa col passare del tempo naturale . Si passa dalle carrozze a cavalli ai TGV con leggerezza e simpatia .

mercoledì 26 novembre 2025
francesca meneghetti

 C’è una casa abbandonata dal 1944, che, con la campagna circostante, è nelle mire di un ambizioso progetto immobiliare. Un avvocato è perciò incaricato di contattare tutti gli eredi, tantissimi, discendenti dai tre figli dell’originaria proprietaria, una certa Adele, chiedendo il consenso per la vendita.

lunedì 1 dicembre 2025
Anna Rosa

Questo film ? assolutamente un r?gal per tutti che come me adorano la Francia, perch? ci fa vedere scorci intatti di Normandia, le rive della Senna quali si vedevano dal battello che conduceva a Parigi quando la Tour Eiffel era ancora una sorpresa, una Montmartre ancora agricola da cui una notte si pu? ammirare la prima via tutta illuminata coi lampioni a gas (l'avenue de l'op?ra).

lunedì 17 novembre 2025
BARBARA VALSECCHI

Film molto piacevole, che ti tiene incollato alla poltrona nonostante un ritmo delicato. L'alternanza tra la storia attuale e il passato che viene svelato piano piano è gestito molto bene, i temi attuali e delicati. Da vedere!

FOCUS
INCONTRI
venerdì 7 novembre 2025
Marianna Cappi

Nel suo primo film passato a Cannes, I Colori del Tempo (in originale: La venue de l’avenir), Cédric Klapisch firma un omaggio alla Parigi di ieri e di oggi, immaginando un gruppo di sconosciuti contemporanei legati dalla comune discendenza da un’unica donna, Adèle Meunier, vissuta al tempo dell’Impressionismo. Frugando tra le  vecchie foto, le lettere e i dipinti, quattro degli eredi ricostruiscono la sua storia e i suoi amori e scoprono di possedere un passato incredibile. 

Il film pone a confronto la Parigi della Belle Epoque e la Parigi contemporanea. Come ha lavorato visivamente e narrativamente a questi due piani?

È stato questo il punto di partenza del film: la constatazione che Parigi oggi è quasi identica a com’era nel diciannovesimo secolo. Ci sono delle inquadrature in cui passo da un punto della città, nel passato, allo stesso punto oggi e non è cambiato niente, l’immagine è la stessa. È vero, ci sono i semafori, le strisce pedonali, le insegne luminose dei negozi, ma se guardiamo all’altezza del primo piano dei palazzi, tutto è esattamente com’era nell’Ottocento. È questo che mi interessava esplorare. Dopodiché, per costruire bene questo confronto, è stato fatto un lavoro di documentazione enorme. Io stesso in fase di sceneggiatura ho dedicato molto tempo a guardare le foto dell’epoca, perché nel film c’è proprio la volontà di mostrare cos’era Montmartre, cos’era la Parigi haussmanniana, la vecchia Parigi, insomma. Ci tenevo ad essere preciso nella ricostruzione.

Il più giovane degli eredi che visita la casa di Adèle, Seb, trova nel passato il coraggio per adottare un sé più autentico nel presente. Il cinema e la letteratura trattano spesso della trasmissione intergenerazionale dei traumi, qui invece si parla di un’iniezione di coraggio, che viene da lontano. È così?

Sì. Il personaggio di Seb è legato alla modernità, vediamo che ha Instangram, che lavora per YouTube, usa i social, e le sue creazioni sono legate a questi strumenti. All’inizio non ha nessuna voglia di andare nella vecchia casa di famiglia, lo fa solo perché suo nonno lo spinge a farlo, ma poi scopre qualcosa. Scopre delle vecchie foto, che lo interessano, comincia a domandarsi chi erano le persone che avevano abitato in quella casa abbandonata, come vivevano, e alla fine si trova a dire: “Ho sempre vissuto rivolto verso futuro, ma ora mi rendo conto che mi ha fatto bene guardare al passato.” Questo dice il film: esiste un piacere nel riguardare il passato. Uno degli oggetti che mi hanno ispirato sono quegli opuscoli, che si trovano per esempio a Roma o a Pompei, in cui è possibile vedere le rovine romane come sono oggi e lo stesso luogo al tempo dell’antica Roma. Il film di fatto fa lo stesso: cerca di immaginare come si viveva in un’altra epoca e di affermare che non c’è ragione alcuna di annoiarsi guardando indietro. Quando si pensa ai musei si pensa a posti polverosi e faticosi, ma in realtà guardare le vecchie foto di famiglia o le tracce di un mondo scomparso, può essere molto piacevole. Il film è una pubblicità del tempo antico.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
martedì 25 novembre 2025
Paola Brunetta
Cineforum

Cédric Klapisch, produttore e sceneggiatore oltre che regista e anche, tra l'altro, fotografo, fa da sempre un cinema raffinato ma al contempo popolare, che giostrandosi tra commedia e dramma, trattando quindi temi psicologicamente e sociologicamente complessi in modo semplice e arioso, riesce a far sorridere gli spettatori e a rivolgersi tanto al pubblico d'essai quanto a un pubblico più ampio; com'è [...] Vai alla recensione »

venerdì 21 novembre 2025
Paolo Fossati
Giornale di Brescia

In equilibrio tra presente e passato, Parigi si fa culla per «l'avvento del futuro». È il titolo originale del nuovo film di Klapisch, che resta fedele al proprio stile - registro da commedia, piglio incalzante, coralità, autoironia generazionale, riflessioni sul trascorrere del tempo - e confeziona un'opera matura, intrecciando due avventure parallele, ambientate tra il secondo Ottocento e oggi.

sabato 15 novembre 2025
Marianna Cappi
La Voce di Mantova

Regista di commedie generazionali e intelligenti ("L'appartamento spagnolo" o "Ognuno cerca il suo gatto"), Cédric Klapisch è molto amato dal suo pubblico. Forse, però, non si aspettava nemmeno lui di venire selezionato, a sessant'anni, dal festival di Cannes, e poi di sbancare il botteghino francese col suo ultimo film, "I colori del tempo". Evidentemente ha intercettato il punto in cui confluiscono [...] Vai alla recensione »

sabato 15 novembre 2025
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

La casa è vecchia e disabitata, il tipo che a certe persone mette ansia - altri la ammirano come un luogo di meraviglie. Dipende dalla parentela, più è lontana più mette voglia di frugare nei cassetti senza malinconie. Il gruppo dei discendenti curiosa qua e là, senza sapere bene cosa farne. Gli attuali vicini vorrebbero vederla in vendita al più presto: c'è già il progetto di un centro commerciale. [...] Vai alla recensione »

sabato 15 novembre 2025
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Come scrive la star della fisica Carlo Rovelli «La realtà, come ci appare oggi, è più tenue di quella immaginata dai vecchi modelli fisici o metafisici: è fatta di accadimenti, eventi discontinui, probabilistici» (Sull'uguaglianza di tutte le cose, Adelphi). Eredi inconsapevoli di una vecchia casa abbandonata in un bosco di Normandia, alcuni sconosciuti si scoprono parenti quando sono chiamati da una [...] Vai alla recensione »

sabato 15 novembre 2025
Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore

Che cosa resta delle immagini dei decenni che ci stano alle spalle? Cédric Klapisch lo racconta attraversando la Francia di oggi e quella di fine Ottocento. Nata nel 1873 e morta nel 1944, Adèle Meunier aveva una casa nella campagna normanna, di cui tutti si sono dimenticati. Sul suo terreno ora l'amministrazione comunale vuole costruire un centro commerciale, e occorre che i molti discendenti ed eredi [...] Vai alla recensione »

venerdì 14 novembre 2025
Michele Gottardi
Il Mattino di Padova

L'escamotage narrativo di andare alla ricerca del proprio passato familiare attraverso un baule di ricordi, un album fotografico o un lascito testamentario, non è nuovo nel cinema, che, anzi, predilige giocare spesso tra storia e memoria. Nel film "I colori del tempo" di Cédric Klapish non è l'apertura di un testamento a innescare il meccanismo, ma qualcosa di simile: la richiesta di un comune della [...] Vai alla recensione »

venerdì 14 novembre 2025
Giuseppe Ghigi
Il Gazzettino

Nel Dna delle persone non c'è soltanto un legame di discendenza biologica, ma anche di una storia comune, fatta di affetti, di amori perduti e di incontri. Come per la trentina di cugini che scoprono, dopo aver ereditato una casa di cui non avevano conoscenza, di avere un passato che li unisce. Ed è un passato importante perché c'è di mezzo Félix Nadar e Claude Monet con cui la loro "famiglia" c'entra [...] Vai alla recensione »

venerdì 14 novembre 2025
Françoise Dargent
Le Figaro

I discendenti di Adèle Meunier si ritrovano nella casa dei loro antenati, in Normandia, per discutere un progetto che la riguarda. I quattro cugini non si conoscono, ma la scoperta della casa, congelata nel tempo, e il mistero che l'avvolge li avvicineranno. Nel 1895, sul battello che risale la Senna, Adèle (Lindon) incontra Anatole (Paul Kircher) e Lucien (Vassili Schneider).

venerdì 14 novembre 2025
Valerio Caprara
Il Mattino

La trasmissione della memoria e il vitalismo della giovinezza sono i temi portanti di "I colori del tempo", strutturato come un dialogo tra la Parigi del 1895 e quella di oggi. Nel 2025 trenta membri inconsapevoli della stessa famiglia scoprono che hanno ereditato una casa in Normandia chiusa e abbandonata da anni e destinata alla demolizione a causa di un grande progetto immobiliare.

venerdì 14 novembre 2025
Fabio Ferzetti
L'Espresso

L' autore meno "Autore" di Francia colpisce ancora. Non è un gioco di parole. È un modo per dire che Cédric Klapisch sa come accarezzare le platee senza manipolarle. Chi ricorda il suo nome, meno noto dei suoi film ("L'appartamento spagnolo", "Ognuno cerca il suo gatto", "La vita è una danza"), conosce il gioco. Klapisch seduce i suoi spettatori, li gratifica, vellica le loro aspettative fino alla [...] Vai alla recensione »

giovedì 13 novembre 2025
Alberto Crespi
La Repubblica

Un gruppo di persone, nella Francia di oggi, viene convocato da un avvocato: sono tutti lontani parenti anche se alcuni nemmeno si conoscono e hanno ricevuto l'inaspettata eredità di un'antenata vissuta a cavallo fra Ottocento e Novecento: una casa di campagna abbandonata da decenni, che si rivela piena di sorprese, a cominciare da un dipinto che raffigura l'ava in questione e forse è opera di un gigante [...] Vai alla recensione »

mercoledì 12 novembre 2025
Alessio Palma
Quinlan

A distanza di qualche anno da La belle époque di Nicolas Bedos (altra riflessione sul tempo e sulla nostalgia), I colori del tempo conferma la persistenza, nel cinema francese contemporaneo, di un gusto per la memoria domestica, per un passato riprodotto in vitro sotto forma di eleganza visiva e di equilibrio narrativo. Bedos inventava una macchina del tempo teatrale, un congegno sentimentale che riportava [...] Vai alla recensione »

martedì 11 novembre 2025
Giulio Sangiorgio
Film TV

2025. Gruppo di lontanissimi parenti in un interno. Convocati. Perché? Sorpresa: hanno ereditato una casa in Normandia. È abbandonata da tempo, deve urgentemente lasciar spazio al classico parcheggio moderno e la società costruttrice necessita di trovare quattro discendenti, ignari fino a quel momento gli uni degli altri, per procedere all'inventario degli oggetti in essa contenuta.

venerdì 23 maggio 2025
Gianluca Arnone
La Rivista del Cinematografo

Scocca subito una freccia: ironica, lieve, affilata. La venue de l'avenir, il nuovo film di Cédric Klapisch presentato fuori concorso a Cannes, non ha bisogno di gridare. Non pretende di riscrivere il cinema. Ti prende per mano, ti racconta una storia, ti lascia qualcosa addosso. Come certe giornate normanne: iniziano col sole, finiscono con un pensiero.

venerdì 23 maggio 2025
Simone Emiliani
Sentieri Selvaggi

La vita di Adèle. Una foto, un'immagine che prende forma. Con La venue de l'avenir Cédric Klapisc rende un omaggio alla pittura impressionista, evidente già nei coloratissimi titoli di testa in cui c'è già quel legame tra l'arte e la modernità - riportando in vita alcuni dei grandi protagonisti, mostrati in un'immagine d'insieme. Uno spazio un po' più grande ce l'ha Monet, nella parte in cui incontra [...] Vai alla recensione »

NEWS
NEWS
giovedì 6 novembre 2025
 

Una famiglia si ritrova a condividere una vecchia casa nella Normandia rurale. Vai all'articolo »

TRAILER
martedì 11 novembre 2025
 

Dall'acclamato regista Cédric Klapisch un omaggio alla Parigi di ieri e di oggi, un affresco corale ricco di ironia, commozione e colpi di scena. Da giovedì 13 novembre al cinema. Guarda il trailer »

CANNES FILM FESTIVAL
sabato 24 maggio 2025
Tommaso Tocci

Una famiglia si ritrova a condividere una vecchia casa nella Normandia rurale. Fuori concorso a Cannes e dal 13 novembre al cinema. Vai all'articolo »

Vai alla home di MYmovies.it
Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2025 MYmovies.it® Mo-Net s.r.l. P.IVA: 05056400483 Licenza Siae n. 2792/I/2742.
Società soggetta all'attività di direzione e coordinamento di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale.
Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Riserva TDM | Dichiarazione accessibilità | Cookie Policy