
Titolo originale | Tutti per 1 - 1 per tutti |
Anno | 2020 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Regia di | Giovanni Veronesi |
Attori | Pierfrancesco Favino, Margherita Buy, Valerio Mastandrea, Sergio Rubini, Rocco Papaleo Federico Ielapi, Ubaldo Pantani, Massimiliano Varrese, Davide Marotta, Guido Caprino, Giulia Michelini, Anna Ferzetti, Luis Molteni, Anna Bonasso, Giulio Scarpati, Sara Ciocca. |
Distribuzione | Vision Distribution |
MYmonetro | 2,20 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 28 dicembre 2020
Una nuova sgangherata avventura per i quattro moschettieri D'Artagnan, Portos, Aramis e Athos. Il film ha ottenuto 3 candidature ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Tutti per 1 - 1 per tutti ha incassato nelle prime 11 settimane di programmazione 1,5 mila euro e 551 mila euro nel primo weekend.
Passaggio in TV
sabato 28 giugno 2025 ore 13,45 su SKYCINEMACOMEDY
CONSIGLIATO NÌ
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Anna, regina di Francia, affida una nuova missione per conto della Corona ad Athos, Portos e D'Artagnan, dopo che Aramis è venuto a mancare: dovranno accompagnare al confine con l'Olanda Enrichetta regina d'Inghilterra e sua figlia Ginevra, che nonostante la giovanissima età deve andare in sposa per creare un'alleanza fra monarchie. I moschettieri sono sempre più avanti negli anni e sempre più pieni di acciacchi ma accettano l'ordine, e a loro si aggrega un bambino, soprannominato Buffon, innamorato di Ginevra e deciso a non farla partire. Attraverso un viaggio picaresco e una serie di incontri bizzarri arriveranno a scegliere se obbedire sempre e comunque agli ordini o dimostrarsi uomini liberi.
Tutti per 1 -1 per tutti è il seguito di Moschettieri del re, e ancor più del suo predecessore inquadra la trama come una favola per bambini e una metafora per grandi.
Nelle scene iniziali vediamo infatti "Buffon" e Ginevra a scuola, dotati di mascherine e intenti ad ascoltare un narratore che nella finzione successiva si trasformerà in Cyrano de Bergerac: l'accento è dunque sul potere della narrazione per sfuggire ad una realtà che ci costringe a seguire i dettami del momento. Purtroppo però è proprio la narrazione a fare acqua in questo secondo episodio, che vede all'opera la stessa squadra di interpreti principali e dietro le quinte lo stesso team artistico e produttivo (con l'eccezione dello scenografo Tonino Zera, qui sostituito da Paki Meduri).
La sceneggiatura, firmata come la volta precedente dal regista Giovanni Veronesi e da Nicola Baldoni, e questa volta addizionata del contributo di Ugo Chiti e Giulio Calvani, è un'interminabile somma di sketch senza capo né coda, e soprattutto senza quella comicità che avrebbe reso la storia surreale invece che scombinata. Mancano un'ossatura narrativa che tenga insieme i singoli siparietti e una coerenza di tono e di stile che dia ritmo alle scene e ai dialoghi. Ognuno degli interpreti fa del suo meglio, ma è come se recitasse entro il proprio spazio assegnato, invece che potenziarsi a vicenda nell'interazione comica. E spesso ciò che è chiamato a recitare è al di sotto delle sue capacità.
Quel che resta di alto livello è la confezione tecnica: la fotografia (e soprattutto l'utilizzo delle luci) di Tani Canevari, i costumi di Alessandro Lai, le scenografie del già citato Paki Meduri. C'è un evidente sforzo registico e produttivo nelle scene coreografate di battaglia e un grande impegno acrobatico nella recitazione di Giulia Michelini, che interpreta il personaggio di Tom Tom.
Ma l'insieme è slegato, le cadenze regionali di Mastandrea, Papaleo, Guido Caprino (che ha il ruolo di Cyrano de Bergerac) e Rubini (che ricompare trasformato in un lupo) non si sposano con il grammelot di Favino e la dizione pulita di Margherita Buy: una cacofonia che avrebbe potuto diventare spassosa se fosse stata orchestrata con maggior piglio comico e un miglior pratica dell'improbabile umoristico.
I modelli di probabile aspirazione, da L'Armata Brancaleone a La storia fantastica, dal cinema di Luigi Magni a Big Fish fino a Il mucchio selvaggio, restano ben lontani, e il secondo episodio di questa minisaga purtroppo non mantiene le promesse del primo.