felicity
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martedì 23 novembre 2021
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troppo debole, solo i protagonisti si divertono
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Tutti per 1 – 1 per tutti, di Giovanni Veronesi è uno strampalato viaggio che balla tra Non ci resta che piangere, L’armata Brancaleone e la commedia sexy.
Il film di Benigni e Troisi ritorna spesso anche nella scena con Giuliano Sangiorgi, il cantante di Negramaro, che fa il casellante e regala forse la migliore battuta non-sense del film. Ma non sembra comunque l’unico riferimento per questo tuffo on the road nel tempo. Veronesi guarda probabilmente anche a L’armata Brancaleone e Brancaleone alla crociate, visto che Monicelli è da sempre uno dei suoi punti di riferimento. Favino, Papaleo, Mastandrea sembrano giocare con i loro personaggi. Soprattutto il primo, nei panni di D’Artagnan, regala alcune perle come il gioco con il lupo e la pecora con la compagna Anna Ferzetti che va dalle parti di quelle commedie sexy in costume degli anni ’70 tipo Quel gran pezzo dell’Ubalda tutta nuda e tutta calda o Quando le donne si chiamavano Madonne.
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Tutti per 1 – 1 per tutti, di Giovanni Veronesi è uno strampalato viaggio che balla tra Non ci resta che piangere, L’armata Brancaleone e la commedia sexy.
Il film di Benigni e Troisi ritorna spesso anche nella scena con Giuliano Sangiorgi, il cantante di Negramaro, che fa il casellante e regala forse la migliore battuta non-sense del film. Ma non sembra comunque l’unico riferimento per questo tuffo on the road nel tempo. Veronesi guarda probabilmente anche a L’armata Brancaleone e Brancaleone alla crociate, visto che Monicelli è da sempre uno dei suoi punti di riferimento. Favino, Papaleo, Mastandrea sembrano giocare con i loro personaggi. Soprattutto il primo, nei panni di D’Artagnan, regala alcune perle come il gioco con il lupo e la pecora con la compagna Anna Ferzetti che va dalle parti di quelle commedie sexy in costume degli anni ’70 tipo Quel gran pezzo dell’Ubalda tutta nuda e tutta calda o Quando le donne si chiamavano Madonne. O crea strampalati giochi di parole alla Frassica con Arbore come ‘tanto va la gatta al largo’ o ‘quando fa la prima nonna’. Come però è accaduto nel film precedente o in Il mio West, ciò che si dissolve subito è il genere, in questo caso la mescolanza tra commedia e film d’avventura come nell’altro il western. Nulla di male, certo, è un gioco. Ma a questo punto meglio spingere la follia all’estremo. I richiami al presente (l’agente 003 che rappresenta la quota rosa) intralciano quello che è uno strampalato ping pong con la Storia, il mito e il romanzo di Dumas. Ogni tanto Tutti per 1 – 1 per tutti potrebbe accendersi all’improvviso. C’è la fatica, la vecchiaia dei tre protagonisti. C’è il flash di Robin e Marian ma si tratta di pretendere troppo e non è giusto. Oppure quell’incrocio di sguardi tra Beghelì e il lupo Aramis. L’impalcatura però è troppo fragile. Restano così frammenti sparsi di un film consapevolmente così debole che possono essere isolati come piccoli sketch. Allora sì, sono divertenti.
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