Joker |
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Un film di Todd Phillips.
Con Joaquin Phoenix, Robert De Niro, Zazie Beetz, Frances Conroy.
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Titolo originale Joker.
Azione,
Ratings: Kids+13,
durata 122 min.
- USA 2019.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 3 ottobre 2019.
- VM 14 -
MYMONETRO
Joker
valutazione media:
3,66
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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... e se fosse una commediadi eden artemisioFeedback: 1420 | altri commenti e recensioni di eden artemisio |
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mercoledì 30 ottobre 2019 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
“Pensavo che la mia vita fosse una tragedia, ma ora mi rendo conto che è una commedia”. La frase pronunciata da Arthur delinea i confini del mondo di Joker. Se, però, la narrativa tragica scende di livello e di tono nella commedia, la drammaticità e la sofferenza dei protagonisti non scema. Il film mi è piaciuto molto perché riesce a comunicare con maestria la banalità del male. L’estremo disagio sociale ed esistenziale in cui vivono Arthur e sua madre è l’inizio di una ricerca che porta Arthur a conoscere chi è veramente. E’ quella una storia di una progressiva e graduale presa di coscienza. E’ così che Arthur comprende di non essere il protagonista di una tragedia, ma di una commedia, nella quale finisce per scomparire la distinzione tra il bene e il male. Ma quando il male diventa banale non ha più riprovazione. Per trattare quel tema senza cadere nel ridicolo della inverosimiglianza occorreva molto equilibrio, del quale bisogna rendere merito alla scrittura e alla direzione del film. Appartiene, invece, allo straordinario talento di Joaquin Phoenix la capacità di farci conoscere la mente bacata di Arthur nella sua degenerazione progressiva fino a diventare l’universo infernale di Joker. Le doti interpretative di Phoenix non dovrebbero sorprendere chi ricorda la mente contorta di Commodo, impersonato nel film “Il gladiatore”, e il tormento di Johnny Cash, protagonista del film “Quando l’amore brucia l’anima”. Con Joker, Phoenix supera sé stesso impersonando un ruolo ancora più complesso, la personificazione del male. Questo film non racconta soltanto la storia del cattivone di turno, ma anche, come sopra anticipato, la banalizzazione del male. Arthur uccide e diventa Joker. Da quel momento si pone al di là del bene e del male, ma parallelamente alla sua metamorfosi, anche i suoi concittadini mutano le loro personalità. La folla non solo approva le gesta di Joker, ma lo emula dando sfogo ad una follia collettiva che non lascia posto a salvezza e speranza alcuna. Joker involontariamente diventa l'uomo che rompe gli schemi ordinari. E per questo può diventare un simbolo per la folla che giustifica la violenza verso l'ingiustizia. Insomma, la folla è attratta dalla giustizia fai da te. Sarebbe, però, irriverente bigotteria ritenere diseducativo questo film che, in definitiva, si limita a riconoscere l’indecifrabilità del comportamento delle folle. Abbiamo imparato da tempo che le masse incoronano re, o acclamano dittatori, coloro che si pongono al di là del comportamento comune, che superano i limiti consentiti, magari sfidando l'ordine costituito, passando, per così dire, il Rubicone. Quello accade perché, soltanto dopo aver gettato il dato, un valente generale può diventare Cesare. Questa riflessione di fondo non può offuscare la grandezza del film. Immenso Phoenix.
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