Figlio di immigrati russi, Danny Kaye lasciò la scuola a soli tredici anni per lavorare in alcune piccole stazioni radiofoniche. Intanto cominciò anche ad esibirsi con discreto successo sul palcoscenico e, nel 1933, frequentò una scuola di danza. Nel '39 fece il suo debutto a Broadway nella commedia The Straw Hat Revue. Ma il grande successo arrivò l'anno dopo col musical Lady in the Dark. Nei tardi anni '30 conobbe Sylvia Fine, estrosa scrittrice e compositrice di canzoni, che presto sarebbe diventata sua moglie. Attore pieno di verve, maestro della strizzatine d'occhio e del nonsense, Danny Kaye cominciò la sua carriera cinematografica verso la fine degli anni '30, ma la vera affermazione arrivò col film Up in Arms (Come vinsi la guerra, 1944), una satira sulla guerra che lo vede interpretare un ipocondriaco dai nervi tesi, una figura destinata a diventare un classico del suo repertorio. Grazie a questo film ebbe anche l'occasione di mettere in mostra le sue grandi doti di cantante e ballerino. Seguirono altri film di successo, come The Kid From Brooklyn (Preferisco la vacca, 1946), On the Riviera (Divertiamoci stanotte, 1951), Hans Christian Andersen (Il favoloso Andersen, 1952), The Court Jester (Il giullare del re, 1956), Merry Andrew (Il principe del circo, 1958), On the Double (Un generale e mezzo, 1961) e The Madwoman of Chaillot (La pazza di Chaillot, 1969). Negli anni '60 fu interprete della divertente sit-com televisiva The Danny Kaye Show, in cui riproponeva i suoi vecchi sketch e ne offriva di nuovi, sempre ispirati ai vizi e alle debolezze dell'americano medio. Nel 1981, dopo un lungo periodo di assenza dagli schermi, interpretò il film Skokie (Diritto d'offesa) di Herbert Wise. Uomo di profonda umanità, nell'ultimo decennio della sua vita Danny Kaye dedicò molto tempo all'attività di ambasciatore Unicef. Morì per un attacco cardiaco nel marzo del 1987.