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Robert Mitchum

Robert Mitchum (Robert Charles Durman Mitchum) è un attore statunitense, è nato il 6 agosto 1917 a Bridgeport, Connecticut (USA) ed è morto il 1 luglio 1997 all'età di 79 anni a Santa Barbara, California (USA).

Gli occhi semichiusi, la camminata indolente e l'atteggiamento privo d'emozioni hanno caratterizzato gli eroi combattuti e stanchi di Robert Mitchum, un "grande" di Hollywood che è stato sulla breccia per più di cinquant'anni. Il fisico e l'aspetto di Robert Mitchum hanno determinato fin dall'inizio la sua immagine cinematografica. La sua età non ha mai avuto importanza. La sua voce, cupa e pastosa, è sempre stata l'ideale per la serie di antieroi stanchi del mondo, che l'attore ha interpretato in tutta la sua carriera. Mitchum è diventato un divo grazie all'ambivalenza di quel thriller del dopoguerra in cui avventura e sentimento erano pieni di ombre minaccio se e inquietanti. Anche il modo di camminare, un'andatura indolente e casuale, rispecchiava l'atmosfera di quei suoi primi film. Robert Mitchum è uno degli attori più intuitivi che mai si siano posti di fronte a una macchina da presa. Rude, laconico, capace di esprimere tutto ciò che c'è da esprimere con un semplice sguardo, il fascino di Mitchum dipende dalla natura contraddittoria della sua immagine: è freddo, poco emotivo, insofferente all'autorità, anticonformista fino all'anarchia, eppure è avventuroso, ironico e senza dubbio romantico. Nato a Bridgeport, nel Connecticut, il 6 agosto 1917, l'attore ha solo due anni quando il padre, James, operaio alle ferrovie, muore in un incidente sul lavoro. La madre, Anne, di origine norvegese, si ritrova vedova con tre figli da mantenere. Per sbarcare il lunario decide allora di svolgere il mestiere di linotipista. Per aiutare la famiglia il giovane Robert è costretto a fare molti lavori: dallo scaricatore di porto al minatore, dal buttafuori di night-club al commerciante, dallo scrittore di testi per spettacoli di varietà al pugile. Trasferitosi in California, dopo qualche tempo trova la sua strada nel mondo dei night-club e del teatro. Il suo debutto cinematografico risale al 1943, con particine in una serie di western di Hopalong Cassidy per la United Artist. Nel suo primo anno di lavoro l'attore compare in ben 18 film, uno dei quali, The Dancing Masters (Maestri di ballo), ha come interpreti principali Laurel & Hardy. Un intervallo alla Monogram gli procura delle parti più corpose: nel 1945 ottiene la sua prima (e ultima) nomination all'Oscar per la sua interpretazione in The Story of G. I. Joe (I forzati della gloria, 1945) di William A. Wellman, dove sostiene la parte del capitano Walker, provato da mille battaglie, che, sotto la scorza di un apparente cinismo, rileva una sofferente umanità. Nel 1944 firma un contratto con la RKO di Howard Hughes e si avvia verso una prestigiosa carriera. In questo periodo l'attore ottiene infatti parti sempre più importanti che decretano l'inizio della fase più soddisfacente della sua carriera. Una volta infilatosi il costume quintessenza del film nero - vestito a due pezzi con le spalle imbottite (e giacca rigorosamente abbottonata) e l'immancabile impermeabile - diviene una vera e propria icona del genere. Nel 1946 interpreta l'anti-razzista William Tabeshaw in Till the End of Time (Anime ferite, 1946) di Edward Dmytryk, per poi incarnare un detective privato in Out of the Past (Le catene della colpa, 1947), di Jacques Tourneur. Ribelle naturale, inquieto anche nel privato (ha una condanna per droga), affronta ruoli negativi mostrando un'interessante evoluzione recitativa. Nel 1955 arriva il grandissimo successo con Night of the Hunter (La morte corre sul fiume, 1955), dove è superbo nell'interpretare la parte di uno psicopatico pastore che, dopo essersi sposato per interesse, uccide la propria moglie e perseguita i suoi due bambini che sono fuggiti con del denaro. Partecipa anche a grandi film western, come River of No Return (La magnifica preda, 1954), con Marilyn Monroe, The Wonderful Country (Il meraviglioso paese, 1959) e El Dorado (El Dorado, 1967). Seguono altri grandi interpretazioni, come quella del soldato in Heaven Knows, Mr. Allison (L'anima e la carne, 1957) di John Huston o quella del dispotico padre di famiglia in conflitto con i figli in Home from the Hill (A casa dopo l'uragano, 1960) di Vincente Minnelli. Gli anni '70 sono ricchi di impegni: è il marito irlandese, severo e austero, capace di comprendere il tradimento della giovane moglie in Ryan's Daughter (La figlia di Ryan, 1970) di David Lean; un eroe stanco dalle troppe battaglie perse in film d'azione crepuscolari e splendidi come in The Friends of Eddie Coyle (Gli amici di Eddie Coyle, 1973) di Peter Yates e The Yakuza (Yakuza, 1975) di Sydney Pollack; il segugio invecchiato, ma pur sempre pericoloso Philip Marlowe in Farewell, My Lovely (Marlowe, il poliziotto privato, 1975) di Dick Richards e The Big Sleep (Marlowe indaga, 1978) di Michael Winner. E poi trova ancora l'energia, affronta il tempo, per raccontare uno straordinario vecchio in Maria's Lovers (Maria Lovers, 1984) di Andrei Konchalovskij. Il regista Martin Scorsese, in Cape Fear (Cape Fear - Il promontorio della paura), lo ripropone nel '91 nei panni dell'avvocato psicopatico che aveva interpretato trent'anni prima in Cape Fear (Il promontorio della paura, 1962). Conclude la sua fantastica carriera col personaggio del vecchio pistolero in Dead Man (Dead Man, 1995) di Jim Jarmusch. Cinema noir, western, di guerra, drammi e commedie, Robert Mitchum, scomparso all'alba del primo luglio 1997, ha interpretato più di 120 film in cinquant'anni di carriera; di una splendida carriera impreziosita dalla sua capacità di cambiare, dando così prova di voler reinventare il proprio personaggio cinematografico. Ciò dovuto al suo carattere anarchico e anticonformista. Duro e vulnerabile, scontroso e misantropo, cinico e sentimentale, eroico e antieroico, dallo sguardo "ambiguo e immorale" e volutamente antipatico, a volte da odiare ma che ha fatto innamorare di sé milioni di persone.

Ultimi film

Drammatico, (USA - 1995), 123 min.
Thriller, (USA - 1993), 95 min.
Fantastico, (USA - 1988), 101 min.
Commedia, (USA - 1988), 93 min.
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