| Anno | 2025 |
| Genere | Commedia, |
| Produzione | USA |
| Durata | 112 minuti |
| Al cinema | 3 sale cinematografiche |
| Regia di | David Freyne |
| Attori | Miles Teller, Elizabeth Olsen, Callum Turner, Da'Vine Joy Randolph, John Early Christie Burke, Danny Mac, Damon Johnson (II), Lucy Turnbull, Olga Merediz, Barry Primus, Betty Buckley, Carson Bokenfohr, Meg Roe, Panta Mosleh, Sebastian Billingsley-Rodriguez, Ryan Beil, Mark Anthony Pariñas, Elodie Venece, Matthew Kevin Anderson, Justin Stone (II), Brandi Alexander, Andrew McNee, Peter D'Souza, Jeanie Cloutier, Jeff Sanca, Darryl Scheelar, Devielle Johnson. |
| Uscita | giovedì 4 dicembre 2025 |
| Distribuzione | I Wonder Pictures |
| MYmonetro | 2,90 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 1 dicembre 2025
Dopo la morte, ognuno ha una settimana per scegliere dove trascorrere l'eternità. Eternity è 56° in classifica al Box Office, ieri ha incassato € 427,00 e registrato 17.999 presenze.
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CONSIGLIATO SÌ
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Joan è in auto con suo marito Larry, stanno andando a un gender reveal party di famiglia, discutono del più e del meno. Insieme da 65 anni, rivedono in casa una foto del primo marito di Joan, il perfetto Luke, morto in guerra. Una visione "fatale" per Larry, che si risveglia nell'Aldilà. Quando anche Joan lo raggiungerà i due si ritroveranno, ma scopriranno che c'è anche Luke in attesa. Starà a Joan, divisa tra i due grandi amori della sua vita, decidere in una manciata di giorni con chi passare tutta l'eternità.
È una commedia romantica brillante, visionaria e commovente, Eternity. Non è una rom-com qualsiasi, incentrata sul solito triangolo amoroso, si rivela sorprendente e originale nella scrittura e nello sviluppo, dando continuamente senso e sostanza alla sua definizione.
Commedia, perché fa ridere veramente, propone battute esilaranti, acute, intelligenti e ben scritte. Ma in senso più ampio non rinuncia alla parte più malinconica, con colpi di scena e toccanti punte di drammaticità capaci di commuovere. Romantica, perché tutto ruota attorno all'amore, e a una serie di domande.
La prima, di situazione: con chi passare tutta l'eternità, considerato che non si può poi fuggire dalla scelta, pena il confino in un vuoto senza fine? La seconda, di scelta: vale di più un grande amore giovanile, esplosivo, passionale, ma mai vissuto fino in fondo nell'adultità, o un amore ordinario lungo 65 anni, logorato dal tempo, dai litigi, cementificato dal crescere insieme e dalla cura reciproca? La terza, esistenziale: di cosa siamo fatti, se non di ricordi condivisi? A una sceneggiatura brillante e capace di virare dall'esilarante al commovente - e sempre di emozionare - firmata Pat Cunnan, si aggiunge una regia capace, quella di David Freyne, che realizza una commedia pop decisamente ironica e autoironica, che non rinuncia alla visionarietà di certe scene.
Su tutte, una fuga finale che non sveleremo, e che porta con sé suggestioni di Se mi lasci ti cancello di Michel Gondry (e del decisamente meno riuscito A Big Bold Beautiful Journey). C'è una chiara e lieve denuncia alle folli rigidità del sistema dietro il racconto finale della ricerca e punizione dei trasgressori dell'Al di là: a tutti è democraticamente garantita l'eternità, buoni e cattivi, ma a nessuno è concesso il ripensamento. Una volta che si sceglie un'eternità (ce ne sono diverse tra cui scegliere, altra stoccata al consumismo e alla sovrabbondanza di opportunità in cui siamo sempre immersi) e la persona con cui passarla non si può più tornare indietro. Un after life che non ha nulla a che vedere con i vari Ghost e Al di là dei sogni, se non il tocco di chiaro romanticismo che pervade tutta l'opera, la sua ironia sfrenata e graffiante ne rimarca a ogni scena l'unicità.
Il resto lo fa il cast di assoluto pregio e riconoscibilità, Joan è la star Marvel Elizabeth Olsen, Jerry il volto di Whiplash e Top Gun - Maverick Miles Teller, Jerry l'avvenente divo Callum Turner e, nel ruolo tutto da scoprire del "C.A.", l'attrice premio Oscar Da'Vine Joy Randolph, in una delle sue performance più divertenti.
È un film raro, anche perché dà al pubblico tutto quello che promette: una buona storia, attori credibili, e due ore di appassionante viaggio ultraterreno in cui ripercorrere la via dei ricordi, lastricata di vita, di esperienze e di amori indimenticabili.
Film molto gradevole, originale, divertente e commovente allo stesso tempo. Consigliabilissimo
Molto deludente. Banale. Dove siano i passaggi esilaranti me lo sto ancora chiedendo.
Insomma, tra religione e fisica quantistica ci sarebbe stato spazio per sbizzarrirsi portando i protagonisti nell’aldilà. Invece il film si riduce a una ripetizione di ciò che ormai è diventato un cliché.
Un triangolo amoroso pure nell’aldilà? Possibile? Sì perché la sceneggiatura di Eternity, scritta da Patrick Cunnane (inserita nel 2022 nella “The Black List” delle migliori sceneggiature non prodotte quell’anno) a cui si è aggiunto lo stesso regista David Freyne, immagina che dopo la morte la vita, diciamo così, non è finita, anzi è tutto molto reale con un treno che ti porta in una sorta di centro congressi di smistamento in stile Mad Men anni ’60 (anche per la pubblicità) con la faccia e il corpo dell’età esatta in cui sei stato più felice. Poi, con molta calma, arriva il tuo Consulente dell’Aldilà che, in una settimana (ma il tempo stringe…), ti aiuta a decidere in quale mondo vivere per l’eternità. L’unica clausola è che non ci sarà mai più la possibilità di cambiare idea.
Il primo ad arrivare in questa dimensione è Larry che si è appena strozzato con uno dei suoi amati pretzel, e che lascia l’amata moglie Joan, purtroppo malata terminale di cancro, con cui è sposato da decenni. Il suo sé più giovane, interpretato da Miles Teller, è proprio quello di quando ha conosciuto Joan e dunque la volontà di aspettarla è ancora più forte. Accanto a lui la Consulente Anna, una esplosiva Da'Vine Joy Randolph, che gli spiega come funziona quella prima settimana nell’aldilà e cerca di consigliargli un aldilà eterno a lui congeniale tra i tanti possibili che vengono proposti da venditori insistenti quanto basta. C’è quello per sempre in spiaggia, quello senza uomini per donne che non ne possono più, quello libero da tutte le convenzioni anche di genere dello Studio 54, quello in montagna e così via.
Poi Joan arriva (è interpretata da Elizabeth Olsen), anche lei nella stessa felice età, e tutto sembra ricomporsi. Se non fosse per il fatto che nell’aldilà, ad aspettarla, c’è anche il suo primo marito (Callum Turner) morto nella guerra di Corea. Ora per il suo Consulente dell’Aldilà Ryan (John Early), le cose si fanno più complicate perché Joan deve decidere con chi vuole trascorrere l’eternità, se con il secondo marito con cui ha condiviso tutta una vita felice ma abbastanza monotona oppure con il primo che sembrava prospettarle un futuro mancato un po’ più passionale.
Nessuno di loro aveva considerato un triangolo di questo tipo anche nell’aldilà. E neppure lo spettatore che si trova di fronte a un’assoluta novità, quella di veder aggiornato, in questo modo così originale, il classico triangolo amoroso che tante storie ha contribuito a portare al cinema.
«Il paradiso può attendere», almeno finché non si sceglie l'anima gemella con cui trascorrere l'eternità. Joan (Elisabeth Olsen) per decidere ha a disposizione tutta la sua prima settimana nell'aldilà, dove rincontra i suoi due mariti, in ordine di nozze: Luke (Callum Turner) e Larry (Miles Teller). Vedova di guerra del primo - rimasto nel cuore come un amore travolgente - ha trascorso 65 anni di matrimonio [...] Vai alla recensione »
Joan (Olsen), appena morta, arriva nella Junction, una sta- zione di passaggio dove si de- ve decidere come e con chi vi- vere nell'aldilà. Lì infatti la aspettano i suoi due mariti (entrambi noiosi). Con una regia vivace e alcuni spunti co- mici, Eternity solleva alcuni interrogativi interessanti per poi ignorarli a favore di una semplice storia su un triangolo amoroso.
Con chi passeresti l'eternità, con il primo marito morto in guerra o col secondo dopo aver vissuto una vita assieme? Una vedova appena approdata nell'aldilà deve sciogliere l'enigma. Commedia buffa che profuma di panettone, perfetta per i giorni alle porte. Se lo perdete non disperatevi, sarà il tormentone in tv dei prossimi mille Natali. Da Il Giornale, 4 dicembre 2025
È certamente coraggioso per David Freyne esordire nel cinema di prima fascia dopo essersi fatto nel circuito indipendente parlando di morte. Perché oggi, soprattutto al cinema, è difficile farlo. Le immagini sembrano anestetizzate, spesso senza peso, incapaci di ragionare davvero di perdita, di oblio, della dimensione psicologica della morte stessa.
"Finché morte non vi separi" si rivela formula molto approssimativa: quando Larry e Joan, marito e moglie da ben 65 anni, muoiono a distanza di pochi giorni, si ritrovano nell'affollato centro di smistamento di un aldilà laico, dove, volendo, possono scegliere di passare l'eternità insieme (in uno degli svariati mondi possibili: si va dall'infinita crociera in yacht a una «Repubblica di Weimar senza [...] Vai alla recensione »
La curiosità e l'immaginazione che ne scaturisce rispetto alla prospettiva di quello che potrebbe accadere dopo la morte o, più precisamente, dopo il passaggio sulla vita terrena, prendendo per buona aprioristicamente una concezione fideistica e trascendente, non sono certo nuove alla rappresentazione che il cinema ha cercato di darne, in particolare quello di produzione anglofona, probabilmente più [...] Vai alla recensione »
Ponendolo al centro di un ipotetico e immaginario dialogo, tra la scelta di un amore "routinico" e solido di anni o di quello sospeso nel forse, nell'appassionante mistero delle possibilità rubate come visto di recente in Past Lives (2023, Celine Song), e del sentimento come viaggio di realtà ipotetiche, mondi passati, filosofici, fantastici e animati/guidati da astruse entità tra fantasy, sci-fi e [...] Vai alla recensione »
Morire, sì, ma poi? Succede che lui (Miles Teller) se ne vada per un mini-pretzel di traverso, e lei (Elizabeth Olsen) dopo un po' lo raggiunga per un tumore: sì, ma dove? È Eternity di David Freyne, targato A24 e Apple, film d'apertura del 43° Torino Film Festival, un after life romance prossimamente nelle nostre sale con IWonder. Per capirci, siamo dalle parti del cinema anni Novanta, che ancora [...] Vai alla recensione »