| Anno | 2025 |
| Genere | Horror, |
| Produzione | USA |
| Durata | 114 minuti |
| Regia di | Scott Derrickson |
| Attori | Mason Thames, Ethan Hawke, Madeleine McGraw, Jeremy Davies, Arianna Rivas Miguel A. Mora, Demián Bichir, Miguel Cazarez Mora, Rebecca Clarke, Anna Lore, Simon Webster, Jacob Moran, Graham Abbey. |
| Uscita | giovedì 16 ottobre 2025 |
| Distribuzione | Universal Pictures |
| Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
| MYmonetro | 2,88 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 17 ottobre 2025
Il sequel del fenomeno horror The Black Phone, uscito nel 2022, che ha incassato oltre 160 milioni di dollari in tutto il mondo. In Italia al Box Office Black Phone 2 ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 1,2 milioni di euro e 440 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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North Denver, 1982. Qualche anno è passato da quando Finney è stato il solo sopravvissuto a sfuggire alle grinfie del feroce serial killer denominato il Rapace. La vicenda lo ha però lasciato traumatizzato e cerca di attutirne i postumi psicologici in qualsiasi modo, anche facendosi canne a profusione. La sorella Gwen, che era stata cruciale nel riuscire a salvarlo, è ancora più coinvolta: ha terribili visioni di bambini sotto la superficie ghiacciata di un lago e, nei suoi incubi, rispondendo a una chiamata, Gwen trova una connessione con un campo invernale nel quale aveva lavorato l'ora defunta mamma negli anni '50 ed è infatti proprio sua madre che le parla apparentemente dal passato. Per capire cosa ci sia dietro queste visioni, Gwen convince il suo aspirante fidanzato Ernesto e Finney ad arruolarsi come consulenti in formazione e a viaggiare sino ad Alpine Lake, il campo tra le nevi, dove c'è una vecchia storia di bambini scomparsi e dove emerge un oscuro collegamento con il Rapace, nonostante questi sia morto da anni.
Il primo film, Black Phone, non sembrava lasciare troppo spazio per un seguito, ma ha avuto successo e allora lo spazio lo si è trovato comunque.
E se il serial killer è morto, non c'è problema:
basta farlo tornare come se fosse una sorta di Freddy Krueger. In fondo, uno dei serial killer più
famosi e caratterizzanti degli anni '80 - Krueger, appunto - era in effetti morto e viveva nei sogni
delle sue vittime, senza trascurare il fatto che questo Black Phone 2 è in effetti ambientato proprio
negli anni '80 e quindi la cosa in qualche modo può essere appropriata. Se però la strada scelta da
Derrickson e dal suo co-sceneggiatore C. Robert Cargill (del racconto ispiratore di Joe Hill, figlio di
Stephen King, restano ormai solo i personaggi) è forse un po' comoda, tra l'omaggio a un'icona e il
suo utilizzo comunque strumentale, il regista la percorre con convinzione e intensità riuscendo a
trarne atmosfere cupe e oniriche di indubbia qualità ed efficacia, che travalicano la mera imitazione
e assurgono alla consapevole ed efficace emulazione.
Inoltre, Derrickson, un veterano nel genere,
non solo evita di appiattirsi sull'imitazione dell'icona horror anni '80, ma riesce anche a distaccarsi
dalla replica di se stesso, un difetto proprio di molti sequel. Così, se il primo Black Phone era un
film fortemente claustrofobico, questo secondo episodio è invece quasi agorafobico, immerso
com'è nel bianco delle distese innevate, tra tormente e laghi ghiacciati, non meno spaventose dei
luoghi oscuri e chiusi del primo film (che vengono comunque più volte richiamati anche qui).
Se una lunga parte, forse troppo lunga, è a un certo punto dedicata esplicitamente a scopi
puramente espositivi (di fatti e anche di psicologie) e il film in questo modo perde un po' di presa
emotiva sullo spettatore, va detto che, prima e dopo, Derrickson riesce a trovare, anche e
soprattutto sotto il profilo strettamente visuale, il modo di colpire con efficacia e abilità, generando
tensione attraverso sequenze di grande forza espressiva e di notevole raffinatezza estetica, in un
confronto tra Bene e Male che non risparmia niente e nessuno e presenta anche inconsueti, per
questi anni, risvolti mistici e religiosi. Non ci sono quindi particolari novità da segnalare sotto il
profilo narrativo, ma la cura della messa in scena e il ricorso a jump scares ben calibrati
mantengono desta l'attenzione e garantiscono la qualità della visione.
I tre protagonisti del precedente film riprendono tutti i loro ruoli e, ferma restando la solida ed
efficace prova di Mason Thames ed Ethan Hawke, a brillare ancora una volta è in primo luogo
Madeleine McGraw, che nei panni della sorellina sensitiva è bravissima e convincente nel saperne
offrire un ritratto compiuto e sfaccettato.
? difficile trovare sequel che siano migliori del primo film, ma qui ci siamo riusciti! Non fraintendetemi, il primo era un buon film ma questo ? pi? completo, esce dagli schemi e chiude molte questioni rimaste aperte alla fine del primo lungometraggio. Vi consiglio di rivedere il primo subito prima di andare al cinema a vedere questo. Consigliato! A mio parere uno dei migliori horror degli ultimi [...] Vai alla recensione »
Nel primo film, il Rapace (in originale "The Grabber", cioè "l'accaparratore", considerato che il suo mestiere è rapire bambini e ucciderli) muore. Quantomeno, se ne va da questa terra. Ma come Freddy Krueger, Jason Voorhees e Michael Myers insegnano, nell'horror non si muore mai veramente. Nel sequel di Black Phone (il primo di una serie? Probabilmente) di anni ne sono passati quattro, è il 1982, [...] Vai alla recensione »
Nel 2021 il film tratto dal racconto "Il telefono nero" di Joe Hill (incluso nella raccolta Ghosts) aveva conquistato il pubblico con la vicenda thriller paranormale dello scontro tra il 'rapace' Ethan Hawke e il giovane Mason Thames da lui rapito e rinchiuso in uno scantinato, dove iniziava a ricevere chiamate dalle precedenti vittime del serial killer su un telefono disconnesso.
Nel campo dell'orrore, si sa, il tempo è un concetto estremamente relativo. E così se in Black Phone 2, che si svolge quattro anni dopo il primo capitolo - seguendo così la tempistica produttiva -, Gwen e suo fratello Finn devono vedersela di nuovo con il Rapace (ora proveniente direttamente dall'aldilà) partendo da delitti compiuti in un campo del Colorado addirittura nel 1957, Scott Derrickson e [...] Vai alla recensione »
Ambientato nel 1982, il sequel di "Black Phone" sembra un esercizio di meta-cinema per quanto, strutturalmente, rimandi all'horror americano degli anni Ottanta. E non solo perché il Rapace (villain morto nel primo capitolo) è ormai ridotto a una presenza onirico/fantasmatica che si comporta come Freddy Kruger, ma anche e soprattutto a causa di una sceneggiatura che ha i tempi narrativi e il mood tipici [...] Vai alla recensione »
Sulle montagne innevate del Colorado, più precisamente nel cuore del campeggio cristiano Alpin Lake, c'è una cabina telefonica in disuso da tempo: un vero e proprio reperto storico, che, pur essendo tale, garantisce una linea aperta con l'inferno, l'aldilà e, ancora, con il passato mai pacificato di alcune anime turbate, un po' vittime e un po' assassine.
L'Inferno è fatto di ghiaccio, non di fuoco: lo sostiene apertamente Black Phone 2, che dall'inizio è scolpito nella neve. A partire dalla prima sequenza, come teaser a preludio del titolo, che è una telefonata dal passato: la madre di Finney e Gwen, i protagonisti del primo capitolo, sta chiamando proprio i suoi figli direttamente dagli anni Cinquanta, dal campo invernale di Alpin Lake.