Un remake altamente professionale a cui manca inevitabilmente il respiro dell'originale. Espandi ▽
Luis Molina viene gettato in una cella in cui si trova Valentin, un prigioniero politico. La ‘colpa’ di Molina è quella di essere gay. Valentin mal sopporta la presenza di questo compagno di detenzione per lui troppo invadente. Inizierà progressivamente a comprenderlo quando Molina, per sfuggire alla crudeltà che li circonda, inizierà a raccontargli il film più importante della sua diva preferita, la mitica Ingrid Luna.
Il bacio della donna ragno così si intitola il musical cinematografico si materializzerà e vedrà i due diventarne i protagonisti.
Il bacio della donna ragno arrivò sugli schermi nel 1985. All’epoca non si definiva, come invece si fa nel remake, lo stato in cui aveva luogo l’azione ma, trattandosi comunque di America Latina il pensiero correva inevitabilmente all’Argentina. Questo faceva sì che si sentisse l’urgenza di una narrazione che andasse oltre i pur importanti film di diretto impegno politico dell’epoca. Riprendere ora il plot di base assume inevitabilmente un altro significato. I due protagonisti sanno giostrarsi adeguatamente nel doppio ruolo, resta però l’impressione di una doppia ‘messa in scena’ seppur altamente professionale.