Anno | 2024 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Indonesia, Italia, Gran Bretagna |
Durata | 85 minuti |
Regia di | Robby Ertanto |
Attori | Laura Basuki, Iqua Tahlequa, Kirana Grasela . |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 31 gennaio 2024
Una suora entra a contatto con il terribile mondo dello sfruttamento di bambini.
CONSIGLIATO SÌ
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Yohanna è una giovane suora in Indonesia che si dedica alla consegna di aiuti ai bisognosi. Un giorno le rubano l'automezzo che le è stato prestato e, nel corso della ricerca, incontra il mondo dei minori che le offrono aiuto ma che, al contempo, ne avrebbero bisogno. Sono infatti vittime dello sfruttamento del lavoro.
Razka Robby Ertanto torna ad osservare il mondo delle suore avendo come obiettivo la denuncia di carattere sociale.
Già nel 2018 il regista indonesiano si era occupato delle suore con Ave Maryam. Lì però il suo sguardo era rivolto ad una religiosa che scopriva l'amore per un sacerdote della sua comunità. Si trattava quindi di un ritratto intimo. In questa occasione invece decide di porre la sua giovane protagonista (interpretata da una vera e propria star del cinema indonesiano, Laura Basuki) a confronto con il mondo esterno. Un mondo a cui lei già si dedica portando aiuti materiali e morali a persone che hanno subìto le devastazioni di un uragano. Il furto dell'automezzo la catapulta, nel corso della ricerca, in un mondo che forse intuiva ma che non aveva mai incontrato. È un mondo in cui ai bambini è tolta ogni possibilità di crescita serena da adulti che ne sfruttano l'età per imporre loro i lavori più faticosi. Ertanto ci propone una sorta di Ladri di biciclette rivisitato. Come per l'attacchino Antonio Ricci di De Sica la ricerca di ciò che è stato rubato impone la scoperta di aspetti della società sino ad allora sconosciuti, implicando un coinvolgimento del tutto inatteso.
Yohanna in questo viaggio è guidata soprattutto da una bambina che al contempo la protegge dalle bande strutturate di adolescenti ed ha a sua volta bisogno di protezione. La giovane suora non ha alcun timore di sporcarsi le mani (finisce con il giocare d'azzardo per recuperare il denaro necessario per riscattare l'automezzo dalle mani di chi glielo ha rubato) e, al contempo, non può esimersi dall'interrogarsi sul senso della sua fede dinanzi a tante sopraffazioni e insensibilità. Ertanto la segue con un montaggio talvolta un po' confuso rischiando di essere anche un talvolta didascalico nell'allineare le varie situazioni. Si avverte però la più che onorevole intenzione di affrontare un tema che il cinema non può mettere tra parentesi in realtà sociali in cui esso rappresenta purtroppo un dato anche statisticamente rilevabile. Quando ci ricorda che imporre il lavoro prima e dopo l'orario scolastico imponendo ai piccoli di alzarsi alle 5 di mattina e di lavorare fino a notte non è altro che schiavitù, alza la voce contro l'ingiustizia. Il fatto che poi abbia con sé un'attrice famosa in Indonesia favorirà la diffusione del film in quel Paese e quindi della denuncia.