
Titolo originale | This Time Next Year |
Anno | 2024 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 116 minuti |
Regia di | Nick Moore |
Attori | Lucien Laviscount, Sophie Cookson, Golda Rosheuvel, Monica Dolan, John Hannah Keala Settle, Will Hislop, Anita Dobson, Harry Michell, Didi Anderson, Shiloh Coke, Greta Kloiber, Mick Slaney, Joshua Weinstein. |
Uscita | giovedì 14 novembre 2024 |
Distribuzione | Notorious Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 1,93 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 14 novembre 2024
Il caso li ha uniti fin dal primo vagito. L'amore è sempre una questione di predestinazione? In Italia al Box Office This Time Next Year - Cosa fai a Capodanno? ha incassato 59 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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Minnie e Quinn hanno diverse cose in comune, senza saperlo. A partire dal primo vagito: sono nati lo stesso giorno nello stesso ospedale. Si rincontrano trent'anni dopo, a una festa di compleanno, e scatta l'intesa. Problemi ne hanno entrambi, anche se lui è diventato un imprenditore benestante e lei ha una serie di difficoltà economiche, tanto che rischia di perdere la sua pasticceria. Ma certe persone sono predestinate, non solo a trovarsi, ma anche a innamorarsi e stare insieme.
Una favola sentimentale che trova la sua parte più interessante nella descrizione del disagio economico, per il resto si allinea alle tante rom com già viste e riviste.
È This Time Next Year, che si potrebbe ribattezzare, citando Sorrentino e Cocciante, "Era già tutto previsto". Tratto dal bestseller di Sophie Cousens adattato per lo schermo dalla stessa autrice, è un film romantico sulla predestinazione, anni luce meno convincente di altre opere sullo stesso tema, da Se mi lasci ti cancello a Past Lives. Anche perché, anziché uno sguardo meramente autoriale, Cousens sceglie una convenzionale linea narrativa commerciale. Lo si vede sin dalle prime scene, che raccontano la presunta sfortuna della protagonista, la pasticcera Minnie Cooper, a cui in pochi minuti succede di tutto, tra cui un cellulare rotto, una caduta in bagno e un vomito addosso.
Quella che parte come una slapstick comedy di dubbio gusto prosegue in modo ordinario e da subito ricorda altri film romantici anche recenti, come Tutti tranne te. Cooper infatti vuole tutti tranne Quinn Hamilton, reo di averle rubato il nome perché nati nello stesso ospedale lo stesso giorno, il 1 gennaio del 1990. Inoltre lui è fortunato, ricco e dalla fulgida carriera imprenditoriale, mentre lei fatica a sbarcare il lunario e andare avanti con l'impresa pasticcera condivisa con le amiche.
Quando va sul sociale e assume un imprevisto tono dolente il film sembra finalmente diventare interessante, specie quando sfiora temi come le rispettive difficoltà quotidiane personali, la malattia, i traumi, le madri a confronto sull'aborto. Purtroppo però finisce per prendere una piega deprimente, agli antipodi con la prima parte brillante del film, a riprova di un mancato bilancio di toni e ritmi della narrazione. I rimpalli tra i due protagonisti e i rinfacci tra chi vive di agio finanziario e chi lotta contro difficoltà economiche sulle prime incuriosiscono, ma poi, non essendo opportunamente approfonditi, smettono di attirare l'attenzione di chi guarda, destinato come i protagonisti a una storia che conosce fin troppo bene, perché simile a tante altre.
Non aiuta neanche la chimica poco convincente tra i pur bravi protagonisti Lucien Laviscount e Sophie Cookson, tanto meno l'utilizzo evidente di volti noti per successi di serialità come Emily in Paris o Bridgerton, da cui proviene la regina Golda Rosheuvel, qui nella convincente veste di madre fobica e problematica.
La verità è che anche per realizzare una commedia romantica anche solo leggera occorre un'idea forte e una sceneggiatura in grado di svilupparla in modo non solo interessante, ma possibilmente inedito e originale. Qui invece punte di romanticismo immerse nella natura lacustre si mescolano a scene improbabili che vorrebbero essere ironiche - come vestirsi tutti da personaggi Disney per una proposta di matrimonio - e a dichiarazioni di amore spontanee, dopo le quali tutto si fa ancora una volta, irrimediabilmente, già visto: lui la delude, poi torna, chiede perdono, ma lei forse è troppo delusa, e solite giostre emotive con tanto di genitori che danno consigli e ricordano le loro storie d'amore. Una cosa davvero originale c'è, e va segnalata: un piccolo roditore che, purtroppo, da solo non riesce a fare la differenza.
Avete voglia d'una bella rom-com? Cercate altrove. Questa è mediocre, tutta rimasticata: quando va bene, poi ci sono degli scivoloni pesanti. E tratta dal bestseller di Sophie Cousens, che l'ha sceneggiata, e non è quasi mai una buona idea affidare lo script all'autore del libro. Minnie e Quinn nascono lo stesso giorno, stesso ospedale. Le loro vite prendono direzioni diverse.
Chi, in Italia, chiamerebbe una pasticceria «Nessun rancore»? «No hard feelings » (che equivale, più o meno, allo straabusato e strapositivo «Solo cose belle » nostrano) è proprio il nome che Minnie dà alla propria attività. Nonostante le sue torte vengano apprezzate, il negozio rischia la chiusura. Prima di farci capire che non le butta bene con il lavoro, però, Minnie ci viene presentata come perseguitata [...] Vai alla recensione »
Minnie Cooper (sì, quasi come la macchina) e Quinn Hamilton sono nati quasi alla stessa ora la notte di Capodanno nello stesso ospedale. Si ritrovano trent'anni dopo, per caso, proprio il 1° gennaio. Lui è un uomo realizzato: bellissimo, elegante, ricco ma ha lo sguardo malinconico di chi nasconde dietro le apparenze un passato e un presente difficili.
Londra, 2020. Minnie (Sophie Cookson) e Quinn (Lucien Laviscount) sono nati entrambi a Capodanno nel 1990, nello stesso ospedale, a un solo minuto di distanza. Le loro vite hanno avuto lo stesso punto di partenza, ma ora sono diametralmente opposte. Alla soglia dei trent'anni, Minnie è una pasticcera impacciata perseguitata dalla sfortuna con continui problemi economici, mentre Quinn è un consulente [...] Vai alla recensione »
Guarda dichiaratamente alle commedie romantiche inglesi prodotte a cavallo tra la metà degli anni '90 e la prima metà del nuovo millennio, This Time Next Year, film diretto da Nick Moore, che di quella stagione fu protagonista in veste di montatore in diverse di esse. A titoli come Love Actually (2003), Nothing Hill (1999), o alla serie di film con protagonista la Bridget Jones interpretata da Renee [...] Vai alla recensione »
Minnie e Quinn si conosco a Capodanno e scoprono di essere entrambi nati proprio quello stesso giorno, con annessi segreti, scoperte e scambio di nomi nella culla. Lei è un'ennesima Bridget Jones immersa nel disagio metropolitano, lui un rampollo senza ombre. Il regista è Nick Moore, montatore di tante rom com, tra cui Notting Hill, Love Actually, .
Dove mai potrà andare a parare una commedia che inizia la notte di Capodanno, inquadrando una pasticceria in crisi di mezza età Minnie Cooper (Sophie Cookson) che si rinchiude per sbaglio e dorme nel bagno del locale invece di festeggiare con fidanzato e amici, fin quando, al mattino, l'aitante imprenditore Quinn Hamiton (Lucien Laviscount) arriva "principescamente" a salvarla? Quello che state pensando [...] Vai alla recensione »