Un film saggio che riflette sul passato della classe operaia. BIGLIETTI QUI »Espandi ▽
Un percorso capillarmente documentato con filmati d'epoca (militanti e non) su come la Confederazione Elvetica accolse o discriminò coloro che arrivavano sul territorio dal sud dell'Italia in seguito a una esplicita richiesta di manodopera. Con un chiaro riferimento a situazioni che, decenni dopo, vedono l'Italia come protagonista.
Samir, noto regista da sempre impegnato sul fronte della solidarietà, affronta un tema spinoso seguendo lo scorrere degli anni.
Ciò che contraddistingue questa opera è la volontà di tenere deste le coscienze. Poteva essere facile ricostruire quanto il passato sia stato difficile, con punte che potremmo definire di xenofobia, da parte di alcune realtà politiche estremiste fermandosi alla sua, seppur documentata, ricostruzione. Samir sente il dovere di andare oltre ricordando (non solo agli svizzeri ma anche agli italiani) come quanto accaduto si stia nuovamente riproducendo con le nuove ondate migratorie. Recensione ❯
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Due sorelle stanno per cambiare casa e nel frattempo riallacciano i rapporti con il padre. Espandi ▽
Lima, anni Novanta. Aurora e Lucia sono due sorelle peruviane che stanno per partire per il Minnesota insieme alla madre. Ricompare il padre, che a lungo non si è occupato di loro. L'idea del viaggio imminente porta scompiglio nella vita di tutti. Quando toccherà alle ragazze far emergere le proprie verità tutto sembrerà crollare, specie in un Paese in cui vigono coprifuoco e punizioni rigide per chi non lo rispetta. Ma la famiglia si dimostrerà più forte di tutto.
È uno di quei film che si svela e si fa amare poco a poco, Reinas. Terzo lungometraggio diretto dalla regista Klauida Reynicke, è ambientato nella capitale del Perù all'inizio degli anni Novanta. La storia si sviluppa da subito come una tragicommedia familiare, con al centro due sorelle.
È la famiglia che conta, in quest'opera evidentemente autobiografica, che riflette tanto sui legami affettivi quanto sulla sfida del cambiamento. E che arriva persino a commuovere nel finale, quando mani nelle mani si ricorda il segreto per farcela, nella vita, restando uniti: «Con i piedi a terra e guardando il cielo nulla è impossibile». Recensione ❯
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Feel-good movie travolgente e dalla carica sovversiva. L'esordio di Margherita Vicario augura un po' di liberté per tutte. Drammatico, Italia, Svizzera2024. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film racconta la storia di Teresa, una giovane dal talento visionario, inventa una musica ribelle, leggera e moderna. Espandi ▽
All'alba del 1800, l'istituto religioso Sant'ignazio deve prepararsi a un evento storico: dal conclave veneziano emerge il nuovo Papa Pio VII, che per l'occasione visiterà tutte le chiese del Veneto e a Sant'ignazio presenzierà a un concerto organizzato per lui. A capo del coro composto da ragazze orfane cresciute nell'istituto c'è Perlina, il quale però è in crisi d'ispirazione e scarica la frustrazione sulle povere musiciste, oltre che sulla cameriera Teresa, una ragazza che non parla ma possiede un grande talento musicale. Con il concerto che si avvicina a grandi passi, saranno le giovani a prendere in mano il destino dell'istituto per proporre una musica decisamente poco classica.
È un fulmine a ciel sereno questo esordio di Margherita Vicario, giovane attrice e cantante oltre che figlia d'arte. Cinema e musica fanno evidentemente parte del suo DNA, ma lascia comunque stupiti il livello del suo primo film, un travolgente "feel-good movie" dalla carica sovversiva che remixa il basso e l'alto, e il classico e il contemporaneo.
Film fresco che cavalca l'onda di tempi che cambiano, come quella rivoluzione francese di cui si mormora a mensa e che pare porterà finalmente un po' di liberté per tutte. Recensione ❯
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L'omaggio a un padre straordinario. Un film-scatola magica che cerca di contenere l'universo in un abbraccio. Documentario, Italia, Svizzera2024. Durata 132 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La regista apre la casa dove è cresciuta per un viaggio nella memoria del padre, grande giornalista. Espandi ▽
La Sicilia, il mondo, una casa, una biblioteca. Nel gennaio 2022 Costanza Quatriglio torna nella casa dov'è cresciuta, chiusa da tempo, e apre le porte ad archivisti e bibliotecari per donare alla Regione Siciliana l'universo di conoscenza appartenuto al padre giornalista. È la biblioteca e l'archivio di Giuseppe Quatriglio, firma storica del Giornale di Sicilia e di altre importanti testate, scrittore, saggista e amico di uomini di cultura del Novecento.
Comincia così un viaggio sentimentale attraverso fotografie, bobine 8mm, registrazioni sonore realizzate dal padre dagli anni '40 in poi in Europa e nel mondo, e le riprese effettuate dalla regista tra il 2010 e il 2011 con lui quasi novantenne. La memoria personale e la memoria collettiva si mescolano in un fitto dialogo tra presenza e assenza. Palermo e la Sicilia, con la loro storia e la loro cultura, sono il punto di osservazione del mondo da cui tutto parte e a cui tutto torna. Recensione ❯
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Un film d'azione ed epico dedicato all'abile arciere Guglielmo Tell. Espandi ▽
Anno Domini 1307: sui monti e nelle valli elvetiche si sta allungando il dominio degli Asburgo. Tramite i balivi gli austriaci impongono tasse e gestiscono l'ordine, con sempre maggiore malcontento da parte della popolazione locale. Un giorno, un contadino uccide un emissario del re venendo poi inseguito dal crudele vassallo Gessler, a cui Alberto I ha dato ordine di reprimere l'infedeltà degli elvetici. Ad ergersi contro di lui e contro il nemico invasore è Guglielmo Tell, arciere e balestriere che ha combattuto nelle Crociate.
Dall'impressionante paesaggio alpino alle cruente sequenze di battaglia, passando per i barocchi intrighi di corte e le storie d'amore regali, il Guglielmo Tell di Hamm tenta di recuperare un senso dello spettacolo genuinamente e squisitamente anni '90.
Il film di Hamm, qui sia regista che sceneggiatore, si offre quindi come una sorta di prodotto-prototipo senza spigolature che possono ferire ma con richiami capaci di sedurre, grazie anche ad una confezione di tutto rispetto. Recensione ❯
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Un documentario "enciclopedia", diviso in tre atti ognuno dei quali tratta un singolo soggetto: gli animali, le piante, le pietre. Espandi ▽
Bestiari, Erbari, Lapidari è un documentario "enciclopedia", diviso in tre atti ognuno dei quali tratta un singolo soggetto: gli animali, le piante, le pietre. Un omaggio a quei mondi fatti di animali, vegetali e minerali, che troppo spesso diamo per scontato, ma con cui dovremmo essere in costante dialogo dal momento che costituiscono la parte essenziale della nostra esistenza sul pianeta Terra. Strettamente connessi tra loro, gli atti del film disegnano uno sviluppo drammaturgico unico, attraverso tre diversi dispositivi di messa in scena. Ogni atto è infatti un omaggio a uno specifico genere del cinema documentario. Recensione ❯
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Il film indaga su ciò che è realmente accaduto a Wanda Rutkiewicz sull'Himalaya. Espandi ▽
La visione della pratica alpinistica, le imprese e il rapporto con il mondo dell'alpinismo di Wanda Rutkiewicz vengono presentate insieme alle ipotesi di quanto possa essergli accaduto nel corso dell'impresa della scalata alla cima del Kangchenjunga dalla quale non ha più fatto ritorno. Un film realizzato da chi conosce bene sia l'alpinismo che le difficoltà che una donna deve superare per entrare in un mondo prevalentemente maschile. Eliza Kubarska non è solo una regista. È anche un'alpinista che ha compiuto imprese ragguardevoli ma anche vissuto sulla sua pelle il machismo che ancora domina nel mondo delle scalate. Ha quindi realizzato un film che propone la personalità del soggetto principale, cioè Wanda Rutkiewicz, ma ha al contempo messo in luce quanto il fatto che fosse una donna le abbia creato più di una difficoltà unita all'ostracismo da parte di alcuni alpinisti.
Il documentario è impostato su due livelli ed anche su due formati. Uno è quello dell'indagine che Kubarska compie nel presente e l'altro è quello dei filmati della protagonista girati nel corso delle sue ascese o in altri momenti della sua vita. Recensione ❯
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22 cortometraggi che danno voce alla striscia di Gaza. Espandi ▽
Ideato dal cineasta palestinese Rashid Masharawi, From Ground Zero è un progetto che raccoglie 22 cortometraggi tra i tre e i sei minuti realizzati da giovani registi di Gaza che fanno parte della scuola di cinema del regista. L'iniziativa è nata in seguito al nuovo conflitto con Israele scoppiato dopo gli attacchi del 7 ottobre 2023 e, attraverso diversi punti di vista, presenta un quadro realisticamente tragico dove la disperazione si alterna alla speranza.
Lo spirito è quello del reportage; sotto questo aspetto From Ground Zero diventa una fondamentale testimonianza storica e umana su quello che sta avvenendo a Gaza, tra accampamenti nelle tendopoli, macerie di edifici distrutti, rumori dei bombardamenti e degli aerei che sorvolano i cieli.
Ma di ogni frammento del film resta qualcosa, proprio come documento storico, politico e soprattutto umano. E può essere visto anche come un unico film soprattutto per come rimbalzano e ritornano tutti i rumori e i suoni della quotidianità su Gaza. Recensione ❯
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La vita e le lezioni del Dalai Lama sulla compassione e la pace interiore come chiavi per il benessere personale e globale. Espandi ▽
Un documentario che offre un ritratto cinematografico del 14° Dalai Lama, Tenzin Gyatso, in occasione del suo novantesimo compleanno. Nel film, il leader spirituale si rivolge direttamente al pubblico, condividendo la sua saggezza sulla ricerca della felicità nel mondo contemporaneo. La pellicola combina immagini personali del Dalai Lama, filmati d'archivio storici e scene attuali delle sfide globali che l'umanità affronta oggi. Recensione ❯
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Un padre e un figlio si ritrovano a combattere per la sopravvivenza tra natura. Espandi ▽
Dopo la morte della madre, Rein si trasferisce in un piccolo villaggio delle Alpi per immergersi nella natura, meditare e lavorare come maestro di snowboard. La tranquillità termina quando il padre invadente gli fa visita. Gijs è l'indiscusso protagonista di un'escursione sugli sci con Rein e i suoi amici. Sa essere affascinante con tutti ed inizia a flirtare con Laura, la nuova fidanzata del figlio. Non passa molto tempo, prima che Rein ne abbia abbastanza. Trascina il padre lontano dal gruppo e i due continuano la loro escursione da soli. La tensione è palpabile. Gijs si sente sempre più a disagio su un terreno così ripido e pericoloso, ma Rein si spinge fino alla cima, ignorando le suppliche del padre di tornare giù. Improvvisamente, la natura si scatena violentemente, trasformando la loro meschina lotta per il dominio, in una prova di sopravvivenza in piena regola. Recensione ❯
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Un film-saggio che si interroga sulle radici del conflitto israelo-palestinese e che aiuta a leggere il presente. Documentario, Israele, Francia, Svizzera, Italia2024. Durata 90 Minuti.
Il regista parte da un dialogo tra Einstein e Freud per indagare il senso della guerra. Espandi ▽
Nel 1931 la Società delle Nazioni, fondata all'indomani della Prima guerra mondiale per scongiurare lo scoppio di nuovi conflitti, chiese ad alcuni intellettuali di corrispondere con altri colleghi. Albert Einstein scelse Sigmund Freud e gli pose la domanda delle domande: "esiste un modo per liberare gli uomini dalla minaccia della guerra?".
Nel quesito era ovviamente già insita la consapevolezza del fatto che nella Storia un ristretto numero di individui, dietro la spinta dei propri interessi personali, riesce inevitabilmente e ciclicamente a trascinare le masse verso la distruzione. Con conseguenze nefaste, che compromettono ogni futuro di pace. Nella risposta, la conoscenza degli istinti irreprimibili umani, già esplorata in "Il disagio della civiltà". Di un'incapacità di rinunciare alle pulsioni.
Amos Gitai, architetto di Haifa e prolifico documentarista autodidatta che dai primi anni Ottanta si interroga coi suoi film sulle radici del conflitto israelo-palestinese, riparte da quel testo ("Perché la guerra?", pubblicato all'inizio degli anni Trenta, da noi da Bollati Boringhieri) per rimetterlo in scena e rilanciare il senso di quel confronto tra eccelse menti del Novecento. Se l'effetto di accumulazione degli spunti è palese e grava sulla bontà dell'intento, resta la preziosa riscoperta di un testo che interroga e aiuta a leggere con esattezza il contemporaneo. Recensione ❯
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QUIR è un negozio di pelletteria nel centro di Palermo, gestito da Massimo e Gino una coppia queer che è insieme da quarantadue anni. Il negozio è un importante punto di incontro per la comunità LGBTQI+ palermitana, un luogo dove si accoglie, si confessa e si cura. Tramite le voci delle persone che attraversano il negozio, il film racconta uno spaccato della storia della comunità queer siciliana e della lotta per i propri diritti, in una Sicilia ancora pervasa dalla cultura patriarcale. Recensione ❯
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Ha costruito una casa per sé. Purtroppo si è rivelata un capolavoro. Una storia sul potere dell'espressione femminile e sul desiderio degli uomini di controllarla. Espandi ▽
Ha costruito una casa per sé. Purtroppo si è rivelata un capolavoro.
La designer irlandese Eileen Gray costruisce un rifugio in Costa Azzurra nel 1929, la sua prima casa, un'opera perfetta, discreta e all'avanguardia. La chiama E.1027, un'unione criptica delle sue iniziali e di quelle di Jean Badovici, con cui l'ha costruita. Le Corbusier, quando scopre la casa, ne rimane rapito, più tardi ricopre le pareti con murali e ne pubblica le foto. Gray definisce questi dipinti un atto di vandalismo e ne chiede la rimozione. Lui ignora i desideri della designer e costruisce direttamente dietro l'E.1027 il suo famoso Cabanon, che domina la narrazione del sito fino ad oggi. Una storia sul potere dell'espressione femminile e sul desiderio degli uomini di controllarla. Recensione ❯
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Una ragazza si rifugia in una comunità di prostitute e trova l'amore. Espandi ▽
Nadira fugge nel cuore della notte da un bordello di Delhi dopo aver pugnalato a morte un poliziotto violento. Prende rifugio temporaneo in una comunità di prostitute dell'India meridionale, assumendo il nome indù Renuka. Lì, si innamora della diciassettenne Devika, emotivamente fragile, provocando la sua ribellione contro sua madre e l'opprimente secolare istituzione delle dediche religiose. Recensione ❯
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Un documentario che ha saputo cogliere l'emotività di una donna insieme alla sua voglia di giustizia. Documentario, Italia, Svizzera2024. Durata 80 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il racconto di una famiglia siciliana all'ombra del MUOS, un massiccio sistema di comunicazioni satellitari. Espandi ▽
Valentina ha 28 anni e vive nella provincia di Niscemi dove è stato installato il MUOS, un sistema di rilevamento radar statunitense che sostituisce i satelliti nella dislocazione e rilevamento dei mezzi bellici a fini di attacco e difesa. Anche se la popolazione ha cercato di evitarne la presenza il MUOS è ancora lì e le conseguenze non sono di poco conto. Valentina ha una madre e, soprattutto, un padre di cui sente il dovere di occuparsi. Perché quest’ultimo soffre di una serie di disturbi invalidanti di cui la scienza ufficiale ancora non riconosce le cause. Scalisi ha saputo cogliere i momenti intimi di una persona portata all’emotività come Valentina e anche quelli dei suoi genitori che non vogliono abbandonare la loro casa e cercano di portare avanti una quotidianità non semplice. Si ha così modo di riflettere su quanto decisioni prese dall’alto finiscano con l’influire non solo sulla sicurezza sul piano sanitario delle persone, ma anche sulle loro scelte di vita future. Recensione ❯
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