imperior max
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martedì 28 novembre 2023
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una grande leggenda, ma un piccolo uomo.
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NAPOLEON di Ridley Scott. Dopo un trascurato, ma profondissimo The Last Duel e un sottovalutato e frainteso House of Gucci, il regista torna a raccontare la sua storia su Napoleone Bonaparte e la sua vita dal 1793 al 1821.
Nelle sue 2 ore e 40 di durata si alternano da una parte con scene di battaglie campali, eventi storici, discussioni politiche e prese di potere con un Napoleone sicuro di sé, deciso, fermo, fiero, strategico, calcolatore, condottiero, indifferente degli affari francesi caotici e concentrato di più all’estero a conquistare. Dall’altra con scene di vita privata, pettegolezzi, gelosie, bisticci, inciuci e rapporti di coppia con un Napoleone sentimentalmente inetto, un amante mediocre, ipocrita, possessivo, patriarcale, a tratti capriccioso e desideroso di un figlio maschio.
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NAPOLEON di Ridley Scott. Dopo un trascurato, ma profondissimo The Last Duel e un sottovalutato e frainteso House of Gucci, il regista torna a raccontare la sua storia su Napoleone Bonaparte e la sua vita dal 1793 al 1821.
Nelle sue 2 ore e 40 di durata si alternano da una parte con scene di battaglie campali, eventi storici, discussioni politiche e prese di potere con un Napoleone sicuro di sé, deciso, fermo, fiero, strategico, calcolatore, condottiero, indifferente degli affari francesi caotici e concentrato di più all’estero a conquistare. Dall’altra con scene di vita privata, pettegolezzi, gelosie, bisticci, inciuci e rapporti di coppia con un Napoleone sentimentalmente inetto, un amante mediocre, ipocrita, possessivo, patriarcale, a tratti capriccioso e desideroso di un figlio maschio. A fare da fulcro è la sua moglie Giuseppina all’apparenza mite e pacata, ma che saprà farsi valere di fronte al marito con compostezza, pazienza e saggio opportunismo. Il tutto con un evolversi umano da una parte e un involversi dall’altra con un finale che lascia al solito un sapore amaro, ma stavolta con un aroma poetico.
Va detto che la messinscena delle battaglie è incredibile e spettacolare. La violenza c’è, l’impatto sanguinolento si vede bello chiaro più di una volta. Il montaggio è notevole con una buona fotografia che mantiene una base desaturata in linea con la personalità fredda di Napoleone. Le musiche non sono da meno, tra l’altro pure con un sorprendete omaggio a Stanley Kubrick. Le interpretazioni di Joaquin Phoenix e Vanessa Kirby sono più che lodevoli. Perciò il livello tecnico è praticamente indiscutibile.
E qui arriviamo al punto più discusso, ossia l’attendibilità storica. È vero che non tutti i fatti sono dettagliatamente accurati, ma ciò non va’ a creare chissà quali paradossi spazio-salcazzi che si sono inventati i pignoli studiosi di storia. L’interesse di Scott era quello di raccontare un Napoleone umano, lui insieme agli altri personaggi, con i loro sentimenti e le loro emozioni senza inutili retoriche e mantenendo il contesto dell’epoca. Senza contare una dicotomia diametralmente opposta tra il Napoleone visto da tutti e il Napoleone visto da pochi che darà valore e significato al fatto che delle persone sono morte per lui.
Certo, oggettivamente i difetti più evidenti stanno in stacchi di montaggio, trattati dignitosamente con delle buone dissolvenze, che fanno percepire delle parti mancanti. Parti che vedremo nella director’s cut a breve su Apple tv. In più, personalmente, ho avvertito un calo di ritmo a quindici minuti dalla fine nella parte della vita privata che forse andava sminuzzata un po’.
Consigliato? Certo che sì. Basta avere una mentalità aperta e i libri di storia un attimo chiusi.
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figliounico
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martedì 28 novembre 2023
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spettacolare
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Un film spettacolare anzi spettacoloso e cosa altro si sarebbe potuto pretendere dal venerando Scott, forse una pedante e noiosa ricostruzione storiografica degli avvenimenti complessi dell’epoca, ma allora meglio sarebbe stato rimanere a casa e vedersi un documentario alla Tv, ed invece Ridley ci regala l’emozione del campo di battaglia, mentre scoppia nella sala IMax il fragore delle bombarde, tra una carica delle cavallerie contrapposte e la presa della fortezza di Tolone con la brutale violenza dei combattimenti corpo a corpo, i momenti più concitati dell’azione politica, la conquista del potere ai danni del Direttorio, la tenerezza e la sensualità della passione per Giuseppina, insomma un Napoleone a tutto tondo, geniale stratega militare e bambino capriccioso che gioca alla guerra ma si rifugia tra le sottane della madre per risolvere la questione della discendenza, un tiranno spregevole che, come recitano le didascalie finali, ha fatto tre milioni di morti oppure l’uomo che i francesi hanno amato alla follia e che ha regalato loro un Impero e l’orgoglio di appartenere alla Nazione, cosa che in Italia ci sogniamo.
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Un film spettacolare anzi spettacoloso e cosa altro si sarebbe potuto pretendere dal venerando Scott, forse una pedante e noiosa ricostruzione storiografica degli avvenimenti complessi dell’epoca, ma allora meglio sarebbe stato rimanere a casa e vedersi un documentario alla Tv, ed invece Ridley ci regala l’emozione del campo di battaglia, mentre scoppia nella sala IMax il fragore delle bombarde, tra una carica delle cavallerie contrapposte e la presa della fortezza di Tolone con la brutale violenza dei combattimenti corpo a corpo, i momenti più concitati dell’azione politica, la conquista del potere ai danni del Direttorio, la tenerezza e la sensualità della passione per Giuseppina, insomma un Napoleone a tutto tondo, geniale stratega militare e bambino capriccioso che gioca alla guerra ma si rifugia tra le sottane della madre per risolvere la questione della discendenza, un tiranno spregevole che, come recitano le didascalie finali, ha fatto tre milioni di morti oppure l’uomo che i francesi hanno amato alla follia e che ha regalato loro un Impero e l’orgoglio di appartenere alla Nazione, cosa che in Italia ci sogniamo. Che dire di Phoenix e della Kirby, semplicemente perfetti e del resto sono gli unici personaggi del dramma ad avere un rilievo contornati come sono da una marea di comparse senza spessore e caratterizzate alla meglio tra cui spicca l’arcigno Duca di Wellington interpretato da Everett.
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tozkino
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giovedì 30 novembre 2023
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napolèon: grandeur et misère d''un roi
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L’anziano e geniale regista inglese, sir Ridley Scott, ha fatto di nuovo centro. Credevo che il suo capolavoro fosse e rimanesse Il Gladiatore, anche grazie alla meravigliosa interpretazione fornita da Russel Crowe, credo, invece che, ancora una volta, il grande maestro si sia superato. Nonostante i suoi 85 anni il celebre regista inglese ha voluto affrontare un personaggio storico davvero difficile e intrigante: Napoleone Bonaparte. L’impresa era ardua, insidiosa: descrivere la vita e le opere di uno dei più grandi e geniali e condottieri della storia dell’umanità, l’ascesa e il declino del generale e imperatore corso Napoleone.
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L’anziano e geniale regista inglese, sir Ridley Scott, ha fatto di nuovo centro. Credevo che il suo capolavoro fosse e rimanesse Il Gladiatore, anche grazie alla meravigliosa interpretazione fornita da Russel Crowe, credo, invece che, ancora una volta, il grande maestro si sia superato. Nonostante i suoi 85 anni il celebre regista inglese ha voluto affrontare un personaggio storico davvero difficile e intrigante: Napoleone Bonaparte. L’impresa era ardua, insidiosa: descrivere la vita e le opere di uno dei più grandi e geniali e condottieri della storia dell’umanità, l’ascesa e il declino del generale e imperatore corso Napoleone. Il film è meraviglioso, affascinate e conturbante. Alla fine, dopo oltre due ore di film, con una grandiosa recitazione e un’immensa struttura filmica, della narrazione di Scott risuona angosciante nel mio cuore (ma credo anche nel cuore, e nell’immaginario, degli spettatori che hanno affollato la nostra sala), rimane un potente interrogativo, quello che ispirò il grande Alessandro Manzoni nella sua più sublime e famosa ode poetica: fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza, nui chiniam la fronte al Massimo Fattor, che volle in lui del creator suo spirito, più vasta orma stampar. Come un bravo studente liceale, il buon regista, oltre a porre tante domande agli spettatori del suo kolossal, si limita a dare pochissime risposte; vuole solo descrivere con intelligente passione letteraria, uno dei personaggi più importanti della storia europea degli ultimi secoli: Tutto ei provò: la gloria maggior dopo il periglio, la fuga e la vittoria, la reggia e il tristo esiglio: due volte nella polvere, due volte sull’altar… a dirla ancora col Manzoni. Ma torniamo al grandioso film di Ridley Scott e alle interessanti interpretazioni dei bravi attori Joaquin Phoenix, nei panni dell’imperatore generale e di Vanessa Kirby, nelle vesti della moglie Giuseppina.In questo senso si tratta di un Napoleone moderno, cioè di un uomo di oggi con molti problemi e caratteristiche simili alla maggior parte dei politici di oggi, il cui statuto e la cui preminenza vengono ampiamente rivisti alla luce dei valori che soggiacciono al governo di tante nazioni europee odierne. Scott ci presenta non un modello di virilità e di abilità nel governo, anzi talvolta sembra esattamente il suo contrario.
Abilissimo ma anche maldestro e maleducato nelle relazioni diplomatiche, viene descritto quasi timido e impacciato nei rapporti e nelle relazioni interpersonali, insicuro, ansioso ed estremamente vulnerabile. Nella sua regia Ridley Scott di Napoleone alterna la grandezza delle imprese all’ordinaria piccolezza: ottima la scelta di far interpretare, in maniera anche eccessiva, Napoleone al bravissimo attore Joaquin Phoenix, che riesce a rendere in modo assolutamente naturale la genialità militare, il carattere aggrovigliato e la naturale irrequietezza di uno dei più grandi personaggi storici degli ultimi secoli. Un gran bel film: n'est pas?
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[+] il domestico di napoleone
(di samanta)
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