Anno | 2022 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 69 minuti |
Regia di | Annalaura di Luggo |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 13 ottobre 2023
Una storia intrisa di creatività, volta a promuovere una "visione" di inclusione sociale di giovani con varie difficoltà stimolandoli ad una ripartenza.
CONSIGLIATO SÌ
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L'artista Annalaura di Luggo, che è anche la regista del documentario, guida lo spettatore nel percorso che l'ha portata dall'ideazione alla realizzazione dell'installazione multimediale interattiva "Colloculi" che ha visto al centro come soggetti attivi due ragazze e due ragazzi che hanno superato nella loro vita problematiche di diversa origine.
La creatività aperta agli altri di Annalaura di Luggo opera sullo sguardo per permettere ad ognuno di guardarsi dentro.
Ci sono artisti che potremmo definire dediti al solipsismo (che l'Enciclopedia Treccani definisce così: "In filosofia, atteggiamento di chi risolve ogni realtà in sé medesimo, o dal punto di vista pratico (ponendo a metro delle azioni il proprio interesse personale) o da quello gnoseologico-metafisico (considerando l'universo come semplice rappresentazione della propria, particolare coscienza)". Ce ne sono alcuni (e Annalaura è a pieno diritto tra questi) che guardano agli altri e ritengono che l'arte sia tale se si apre e non se si chiude in se stessa. La sequenza con cui inizia questo documentario potrebbe allontanare lo spettatore laico dalla visione ma va segnalato che quanto si vede indica, come è giusto e corretto che sia, la fede dell'artista che poi però non viene ribadita nello sviluppo della narrazione che merita una visione senza pregiudizi. Perché qui al centro c'è sì l'idea dell'artista, insieme al lavoro di numerosi professionisti, ma la messa a fuoco (termine ad hoc per chi utilizza l'iride come 'luogo' in cui si vede e ci si vede) è su quattro ragazzi che le mettono a disposizione la loro storia per compiere insieme un percorso di crescita e di liberazione.
Giuseppe ha avuto dei genitori malavitosi e ha rischiato di entrare a sua volta in quel mondo. Youssuf è stato un migrante entrato clandestinamente in Italia che si è formato una famiglia superando diverse difficoltà. Larissa ha sperimentato cosa vuol dire essere bullizzati per l'aspetto fisico mentre Noemi è una non vedente dalla nascita che ha saputo trovare un proprio ruolo nella società. È in uno scambio reciproco che cresce progressivamente un'opera d'arte finalizzata a fare entrare luce ed autoconsapevolezza non solo in chi vi ha partecipato alle origini ma anche a chi vi si trova davanti. Essere arte acquista allora il significato di essere 'pezzi unici' come ognuno è ma, al contempo, di essere legati l'uno all'altro in una cordata di solidarietà. Il significato dell'opera di Bruegel "La parabola dei ciechi" viene così ribaltato. Non più il cieco che guida il cieco finendo con il cadere tutti nella fossa ma chi ha avuto, o ha, un problema può unirsi agli altri per trovare uno sguardo diverso sulla propria vita.