
Arriva su Prime video il 27esimo film del regista e attore romano, un’opera corale che mette insieme commedia brillante e spaccati di realtà con un elemento on the road che illumina una Puglia stupenda.
di Giorgio Crico
Umberto Gastaldi è un maturo chirurgo romano che ricopre la posizione di primario in un noto ospedale. Come ogni dottore del suo livello, coordina un’équipe di medici fissa con cui opera regolarmente composta da: Corrado, suo aiutante, Amedeo, fidato anestesista, e la strumentista Lucia. Il prestigio dell’équipe è enorme: persino il Papa si affida alle loro sapienti cure. Il segreto di questi quattro “moschettieri del bisturi” è la solidissima amicizia che li lega anche fuori dalla sala operatoria, un’amicizia che vive anche di una routine pseudo-adolescenziale che vede i quattro scambiarsi continuamente scherzacci di (più o meno) cattivo gusto. La goliardia è un vero e proprio schema ricorrente del loro rapporto: in particolare, Umberto, Corrado e Lucia amano martoriare il povero Amedeo, nove volte su dieci vittima designata degli scherzi dei suoi sodali e quindi al limite della sopportazione.
Quando degli esami medici (a cui i quattro si sottopongono ogni pochi mesi a causa delle pressioni di Umberto) rivelano che Amedeo ha contratto una malattia molto grave, talmente grave che nel giro di pochi mesi potrebbe anche morire, tutto cambia. Umbertone viene informato per primo e condivide la notizia con Corrado e Lucia ma non con il diretto interessato: i tre, completamente atterriti dalla novità, decidono infatti di sfruttare un viaggio in Puglia, programmato per l’estate, per stare soli con lui e comunicargli la notizia nel modo giusto. Inoltre, gli amici sono d’accordo nel far sì che Amedeo possa godersi al massimo quella che potrebbe essere la sua ultima vacanza. È con questo peso sul cuore di tre quarti dell’equipaggio che il poker di dottori, secondo i piani, si mette in macchina e parte alla volta della Puglia per una vacanza estiva che sarà diversa da tutte le altre.
«Il grosso problema è che questi quattro, nella loro vita privata, soffrono. Non voglio dire che sono dei poveretti ma hanno una solitudine enorme, sono disastrati».
La ventisettesima opera di Carlo Verdone in qualità di autore e regista è, di fatto, una riflessione sull’amicizia, in particolare sulla sua particolare declinazione quando lega persone arrivate a un certo grado di maturità e di apparente stabilità e realizzazione nella propria vita. Apparente perché, come dice Verdone stesso in varie interviste, il dato fondamentale che lega questi quattro amici teoricamente di successo è in realtà una solitudine schiacciante, opprimente, che causa loro una sofferenza grandissima. E, per sfuggire a questo sentirsi soli, i quattro si trovano a frequentarsi sempre di più, finendo per cementare il loro rapporto ma anche per ristagnare sempre tra di loro, senza riuscire ad articolare di più e meglio la loro vita privata, fatta di frustrazioni, incomprensioni e situazioni compromesse a vari gradi con coniugi, compagni, figli, familiari.
Vivere costantemente all’interno del quartetto, che si frequenta senza soluzioni di continuità tra lavoro e vita personale, tende le relazioni tra i protagonisti che, non a caso, sfogano questo senso di noia con un’eccessiva spinta sul lato goliardico, che talvolta sfocia perlomeno nel cattivo gusto se non proprio nel cattivo tout court. Tutto naturalmente muta, però, con la notizia su Amedeo: la seconda parte di Si vive una volta sola è tanto aperta, nonostante la nota amara della diagnosi dell’anestesista, quanto la prima è più chiusa, più cinica: una sensazione rinforzata dai continui colpi di scena, che aumentano man mano che ci sia avvicina al finale.
Nella seconda parte del film, l’atmosfera da commedia agrodolce, di cui Verdone è maestro, viene arricchita da un aspetto da avventura on the road durante la quale il gruppetto si ricompatta, recuperando la parte più bella e sincera dell’amicizia, quella che va oltre le singole fragilità e irrisolutezze, perché finalmente capace di andare più in profondità e mettere a nudo l’anima più intima dei personaggi.
Per quanto riguarda gli attori, oltre ovviamente a Carlo Verdone nel ruolo di Umberto, troviamo anche Rocco Papaleo in quello di Amedeo, Max Tortora nei panni di Corrado e Anna Foglietta in quelli di Lucia. Completano il cast Mariana Falace, Sergio Muñiz e Livia Lupatelli.