Esplorazione microscopica dei manifesti affissi a Milano. Espandi ▽
Il film nasce dall'indagine microscopica della componente materica di manifesti pubblicitari affissi a Milano. L'autore, attraverso un'ottica unica, oltrepassa i limiti della visione invitandoci a cadere nella straniante e avvolgente struttura fisica oltre la superficie mitica delle immagini. Il risultato cinematografico è un'atmosfera non astratta, quanto piuttosto informale dove la materia riflette una condizione visiva priva di riferimenti prospettici sui cui basare fondamenta metafisiche: qui il processo sospende l'essenza. Recensione ❯
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Nell'estate del 2014, le decine di migliaia di persone accorse a Londra per l'ultima mostra di Marina Abramovi si ritrovano a essere il soggetto del nuovo rivoluzionario esperimento dell'artista. Espandi ▽
Sette anni dopo la celebrata retrospettiva al MoMA, Marina Abramovic decide di testare il proprio limite emotivo e quello del suo pubblico nella performance più estrema da lei sperimentata. 512 Hours, ospitato dalle Serpentine Galleries di Londra, è un esperimento sociale di umana connessione, che espone i partecipanti alla drammatica profondità dell'empatia e delle emozioni umane. Abramovic spinge i visitatori della galleria a separarsi dagli effetti personali, in particolare i dispositivi di comunicazione con il mondo esterno, e connettersi con le persone che hanno intorno. La galleria diventa così una pausa da tutto ciò che ci consuma giorno per giorno. Il documentario indaga questo esperimento senza precedenti nella storia della performance art. Recensione ❯
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Un cortometraggio contro le discriminazione di genere, liberamente tratto dal libro di Giorgia Vezzoli. Espandi ▽
Cloe è una bambina di sei anni con una grande passione: Spiderman! E per iniziare il primo giorno di scuola non poteva che scegliere la cartella del suo personaggio preferito. Ma la scoperta della scuola (e del mondo) di Cloe si arresta davanti a una domanda: perché le bambine non possono avere un supereroe preferito? Perché, quando sfoggia lo zaino nuovo, tutti, persino il negoziante, le dicono che «è da maschi»? Il viaggio di Cloe parte proprio da qui: dalla scoperta che esiste un universo per i maschi e un altro per le femmine. Una divisione che parte dai vestiti e dai giocattoli per arrivare alle immagini usate dalla pubblicità, ai cartoni animati, fino alle parole usate nel linguaggio del nostro quotidiano. Recensione ❯
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Un racconto corale che evidenzia il nuovo desiderio di incontro con l'altro. Espandi ▽
Ogni immagine porta sempre in sé il ritratto intimo di chi l'ha creata. Un racconto corale di voci soliste, un patchwork di più di settanta sguardi personali, di singolari visioni del mondo, frammenti sensibili di un'attualità incerta e mutevole che invita a pensare, a riflettere. Recensione ❯
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Un saggio letterario-cinematografico che racchiude l'esperienze della regista con i rifugiati. Espandi ▽
Un film-poesia, il racconto dei migliaia che cercano rifugio. Attraversano acque, deserti, fuochi, cielo, fino alla Liberazione. Una poesia scritta in prosa incisa sullo schermo, frase dopo frase. Il racconto di un'odissea di erranti da ieri a oggi, dal deserto alle porte della Cittadella. Al testo rispondono delle immagini d'archivio, delle immagini prese su Internet, dei quadri, delle immagini filmate oggi: le sequenze che, come il testo, collegano il Mito e il Presente dei naufragi, dei superstiti, dei perduti. Recensione ❯
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Un anno con una particolare compagnia teatrale. Espandi ▽
La "Compagnia marionettistica Carlo Colla & Figli" è una delle più antiche e famose compagnie di teatro delle marionette del mondo. Il suo studio di Milano ospita più di tremila marionette. Ciascuna col suo volto, il suo corpo e caratteristiche che la rendono unica. Diteggiatura racconta, procedendo a ritroso, un anno trascorso nello studio della Compagnia Colla, seguendo gli usi di una comunità chiamata ad accompagnare la vita di questi oggetti antropomorfici. Il film è tratto da un testo interpretato dall'attrice e regista Silvia Costa, scritto da una rete neurale artificiale. Recensione ❯
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Le prove dello spettacolo teatrale Il seme della violenza - The Laramie Project. Espandi ▽
Un documentario che mostra le prove della pièce teatrale Il seme della violenza - The Laramie Project - in scena a Milano, dedicato all'assassinio a sfondo omofobico di Matthew Shepard nel 1998. Lo spettacolo è il punto di partenza per una riflessione sull'omobitransfobia in Italia, in un percorso tra passato e presente che arriva fino al DDL Zan. Recensione ❯
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David Bowie come non l'avete mai visto prima, raccontato da testimonianze e foto inedite di amici e collaboratori degli anni giovanili. Dal 1947, anno di nascita, al 1973, l'anno che segna la sua consacrazione al mondo intero attraverso la nascita e la morte di Ziggy Stardust. L'ardua ascesa al successo di un uomo divenuto una leggenda, in un travolgente viaggio musicale nel tempo. Recensione ❯
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Il 14 settembre 1975 Pier Paolo Pasolini gioca la sua ultima partita di calcio prima di morire. Lo fa a San Benedetto del Tronto, dove il suo amico Ninetto Davoli soggiorna dopo aver girato il film 'Il vizio ha le calze nere'. Il documentario parte dalla meticolosa ricerca del filologo Francesco Anzivino e ripercorre quella partita tra Vecchie Glorie della Sambenedettese e Nazionale Artisti. Recensione ❯
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Un percorso che guarda alla violenza di genere attraverso la psicoanalisi. Espandi ▽
Stige è un film sulla violenza di genere a partire da una storia vera. L'abuso domestico è stato esaminato come un dopoguerra della psiche. Di interesse sociale, con contenuti elaborati attraverso la psicoanalisi. Un occhio sul comportamento della mente nella ricostruzione dei ricordi e di pezzi di vita verso il riconoscimento di sè. Recensione ❯
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Il 3 maggio del 2019 Pivio tornava a calcare un palco in qualità di cantante dopo ben 35 anni in cui la sua attività concertistica era stata limitata a qualche sparuta uscita. Il documentario racconta quel momento alla Claque di Genova con Andrea Maddalone alle chitarre elettriche, Massimo Trigona al basso fretless, Lorenzo Ottonello alla batteria e Luca Cresta al piano elettrico, Gianpiero Lo Bello alla tromba, Roberto Tiranti alla voce, Marco Odino alla chitarra elettrica e Aldo De Scalzi alla chitarra elettrica (e Claudio Pacini al mix). Recensione ❯
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Siamo una società che invecchia rapidamente, e che allo stesso tempo vive un pregiudizio, un "ageismo", nei confronti dell'essere anziani. Tra i terrori più grandi ci sono la perdita dell'autonomia, dell'identità, e l'onere doloroso dell'accudimento. Il documentario affronta questi temi non con l'intento di fornire una soluzione ma di cominciare a porci insieme domande nuove. Partendo da alcune frasi scritte da pazienti con diagnosi d'Alzheimer, percorre un viaggio fatto di incontri e piccoli cambiamenti quotidiani, per arrivare a scoprire che anche l'Alzheimer può offrire anche una opportunità di crescita, e che è possibile costruire protesi utili la memoria. Recensione ❯
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Un film che raccoglie un progetto didattica della città di Firenze. Espandi ▽
L'edificazione del "villaggio-giardino", l'alluvione del '68, l'espansione urbanistica, la nascita della Comunità di Don Mazzi, fino alle sfide dell'"era Covid" e ai progetti per il futuro del quartiere, sinonimo di solidarietà e integrazione. Un progetto didattico che ha coinvolto un gruppo di studenti dell'ISIS Galilei di Firenze. Recensione ❯
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Missa, Adama, Nafissa e Irene frequentano il Master Agrinovia all'Università di Ouagadougou, programma di alta formazione professionale: ecco un'Africa inedita. Espandi ▽
Missa, Adama, Nafissa e Irene frequentano il Master Agrinovia all'Università di Ouagadougou in Burkina Faso, un programma di alta formazione professionale sull'innovazione e lo sviluppo rurale in partenariato con l'Università Roma Tre e con il sostegno dell'AICS. Il film racconta le loro vite mostrando un'Africa inedita e dinamica, fatta di tenace lotta quotidiana per cambiare e migliorare la propria condizione di vita e quella della loro famiglia e comunità. Recensione ❯
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La macchina da presa segue ogni momento di ascesa, declino e rinascita dei quattro artisti alla ricerca del vero significato della parola "successo". Espandi ▽
Il successo sembra un'equazione impossibile. Più lo insegui, più sembra sfuggirti. Ne sanno qualcosa gli Eugenio in Via di Gioia, che lo hanno rincorso un po' ovunque e con ogni mezzo: nelle proprie camere, nelle piazze, nei club... a piedi, in treno, a bordo di una panda con la raucedine... Una storia, la loro, con tutti gli ingredienti giusti per confezionare il lieto fine, eppure sempre sconvolta da un improvviso ritardo, una mancata coincidenza... Un ritratto fedele, inedito ed esclusivo di quattro ragazzi che, dopo la lunga gavetta, arrivano finalmente a calcare il palco dell'Ariston durante l'edizione di Sanremo 2020. Recensione ❯
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