franco django
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lunedì 31 agosto 2020
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legno vuoto
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L'ultimo film di Garrone (Gomorra, Reality) è un racconto senza anima.
Un po' come il ciocco di legno protagonista della fiaba di Collodi prova a prendere vita, senza mai riuscirci. Un film molto brutto che testimonia come i soldi non comprano la felicità. E le emozioni. Una stella.
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enzo70
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lunedì 31 agosto 2020
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un omaggio a collodi
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La storia di Pinocchio fa parte della nostra cultura popolare. E la favola del burattino di legno che dice bugie e diventa bambino è stata il soggetto di tante trasposizioni musicali e cinematografiche. Dalle canzoni di Bennato al Musical, da un bellissimo cartone animato della fine degli anni ottanta al Pinocchio di Comencini con Nino Manfredi nella parte di Geppetto. Garrone riesce a fare un lavoro importante, mantiene il rigore della fedeltà rispetto al testo originale ma crea un’ambientazione unica, che rende il suo Pinocchio un grande omaggio al lavoro di Collodi. L’attenzione ai dettagli, trucco, voci, dialoghi è impressionante, la tradizione di un testo come Pinocchio trova piena rispondenza nella trasposizione cinematografica di Garrone.
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La storia di Pinocchio fa parte della nostra cultura popolare. E la favola del burattino di legno che dice bugie e diventa bambino è stata il soggetto di tante trasposizioni musicali e cinematografiche. Dalle canzoni di Bennato al Musical, da un bellissimo cartone animato della fine degli anni ottanta al Pinocchio di Comencini con Nino Manfredi nella parte di Geppetto. Garrone riesce a fare un lavoro importante, mantiene il rigore della fedeltà rispetto al testo originale ma crea un’ambientazione unica, che rende il suo Pinocchio un grande omaggio al lavoro di Collodi. L’attenzione ai dettagli, trucco, voci, dialoghi è impressionante, la tradizione di un testo come Pinocchio trova piena rispondenza nella trasposizione cinematografica di Garrone. Ottimi gli attori, tutti contenuti perfettamente nelle parti, al centro rimane Pinocchio e la sua storia, il resto fa da contorno, ma che contorno! I tanti personaggi della storia di Collodi, il Gatto e la Volpe, la fata turchina, Mangiafuoco ma anche il tonno esaltano la figura centrale che rimane quella del burattino di legno scapestrato e bugiardo. Un cenno alla incredibile interpretazione di Federico Ielapi, i sacrifici in sala trucco vengono ripagati da un’interpretazione che resterà nella storia di Pinocchio.
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vincenzo
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domenica 30 agosto 2020
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flop
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Nell'ultimo film di Matteo Garrone, autore in picchiata da tre film a questa parte compreso il sopravvalutato Dogman, c'è tutto il brutto della cattiva fiction italiana: sguardo banale e sbrigativo sul look, con scopiazzamenti a destra e a manca, senso del racconto scolastico, montaggio scollato, attori macchiette.
Il senso è quello di un'operazione a tavolino dove il calcolo supera la voglia di narrare una storia: e che storia!
Collodi è distante mille miglia, film mascherato da successo al botteghino e ignorato dai 6 politici della critica.
Flop.
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arsenio
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martedì 18 agosto 2020
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‘affonda nave di lusso’
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Di Pacifico Arsenio
L’eco dei suoi precedenti film risuona passivamente nel molto tradizionale ‘Pinocchio’. Questa rivisitazione blanda della favola di Collodi non mostra alla fine tentativi creativi. Ciò non è un disappunto, è quello che è oggi Matteo Garrone: un regista mediocre. Dozzine di autori, solo in Italia, sono più interessanti e se uno di questi avesse fatto questo tipo di film, pochissimi critici si preoccuperebbero di recensirlo. Lo spreco di soldi (scenografia ridondante e debolissima, costumi ottimi ma sprecati, fotografia linda, pinta e noiosissima, recitazione scolastica di star arrugginite) è piuttosto imbarazzante per quella che è in fondo soltanto una banale ripetizione di stereotipi fine a se stessi.
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Di Pacifico Arsenio
L’eco dei suoi precedenti film risuona passivamente nel molto tradizionale ‘Pinocchio’. Questa rivisitazione blanda della favola di Collodi non mostra alla fine tentativi creativi. Ciò non è un disappunto, è quello che è oggi Matteo Garrone: un regista mediocre. Dozzine di autori, solo in Italia, sono più interessanti e se uno di questi avesse fatto questo tipo di film, pochissimi critici si preoccuperebbero di recensirlo. Lo spreco di soldi (scenografia ridondante e debolissima, costumi ottimi ma sprecati, fotografia linda, pinta e noiosissima, recitazione scolastica di star arrugginite) è piuttosto imbarazzante per quella che è in fondo soltanto una banale ripetizione di stereotipi fine a se stessi.
Pacifico Arsenio
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no_data
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domenica 9 agosto 2020
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non è un film, è poesia...
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Si torna bambini con questo video-libro.
Ha il sapore proprio delle favole raccontate prima di dormire, quando la fantasia si accende, emoziona e ci fa addormentare con nella mente le imgni suscitate.
Altro non serve perchè già ura magia questa capacità del fim di portarci fuori dalla sala cinemtografica e riportrci nel nostro lettino di uando ervamo piccoli.
Grazie Garrone!
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la nera
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venerdì 31 luglio 2020
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fedenisi
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mercoledì 22 luglio 2020
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peggio del pinocchio di benigni
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Almeno in quel film c’era un tentativo di cambiare e sedurre. Questo film è nato morto...
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onufrio
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mercoledì 3 giugno 2020
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il pinocchio di garrone
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Abile ed impeccabile trasposizione cinematografica del celebre romanzo di Collodi, più e più volte trasformato in sceneggiati tv, film e cartoni animati. L'impresa di Garrone non era semplice,ma il risultato finale è ampiamente positivo, merito di una sceneggiatura minuziosa ed esaustiva in grado di racchiudere in appena due ore tutti i personaggi chiave presenti nella fiaba, favorendone la fluidità ed il piacere alla visione. Attori principali e secondari all'altezza dei ruoli ricoperti, Benigni ci mette davvero poco ad impersonare il Geppetto, un ruolo quasi cucitogli addosso, la Volpe Ceccherini si ritrova nel proprio habitat, e Proietti nella sua pur breve parte è sontuoso nei panni di Mangiafoco.
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Abile ed impeccabile trasposizione cinematografica del celebre romanzo di Collodi, più e più volte trasformato in sceneggiati tv, film e cartoni animati. L'impresa di Garrone non era semplice,ma il risultato finale è ampiamente positivo, merito di una sceneggiatura minuziosa ed esaustiva in grado di racchiudere in appena due ore tutti i personaggi chiave presenti nella fiaba, favorendone la fluidità ed il piacere alla visione. Attori principali e secondari all'altezza dei ruoli ricoperti, Benigni ci mette davvero poco ad impersonare il Geppetto, un ruolo quasi cucitogli addosso, la Volpe Ceccherini si ritrova nel proprio habitat, e Proietti nella sua pur breve parte è sontuoso nei panni di Mangiafoco. Prova superata. Complimenti a Garrone.
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pietro deluca
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lunedì 1 giugno 2020
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politicamente corretto
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Poco da dire su questo pinocchio: un film fatto per non scontentare nessuno, ma le emozioni? Peccato perchè il regista (gomorra film e serie tv) è bravissimo.
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mik
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venerdì 8 maggio 2020
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il pinocchio di garrone: opera d'arte autentica
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Opera d'arte che sicuramente si avvicina all'originale più di quanto abbia fatto la fantomatica Disney negli anni '50. Un'opera per tutta la famiglia e di grande gradimento per gli occhi. Opera non fatta per l'italiano medio. Merita di essere omaggiato a lungo perché capolavori come il Pinocchio di Matteo Garrone debbano dare grande input per investire in questa arte in Italia! Finalmente sembra che l'Italia stia abbandonando i classici cinepanettoni da due soldi. Questo è il cinema Italiano. Riportiamolo il cinema italiano al posto che gli spetta.
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