Con Io, Leonardo, l'attore torinese presta il volto a un genio di ineguagliabile grandezza, conosciuto e venerato ovunque nel mondo. Da mercoledì 2 ottobre al cinema.
di Marzia Gandolfi
Ha cominciato così, amando il più bravo di tutti in un film di Ferzan Özpetek (Saturno contro), e per osmosi bravo lo è diventato anche lui, film dopo film, serie dopo serie, programma dopo programma. Perché Luca Argentero ha abitato con disinvoltura il piccolo schermo, da cui è partito nel 2003 'in cattività', e il grande schermo, su cui ha debuttato nel 2006 (A casa nostra). Dalla casa affollata del Grande Fratello a quella vuota di Francesca Comencini, Luca Argentero salta il fosso, impara il mestiere e diventa il soggetto e l'oggetto del desiderio della nuova commedia italiana, interpretando personaggi evolutivi e dinamici e infilando meccanismi narrativi che mettono finalmente in discussione gli stereotipi.
Giovane artista che prende la gioia seriamente, Luca Argentero ha un'affinità elettiva con la commedia sentimentale ma si mette alla prova in altri generi e in altri registri, convertendosi in investigatore privato per Marco Risi (Cha cha cha) o in supereroe di rame per Eros Puglielli (Copperman).
Amico gourmand di Julia Roberts (Mangia, prega, ama) o politico gay 'convertito' da Claudia Gerini (Diverso da chi?), Jesus Garcés Lambert gli offre il ruolo di Leonardo in Io, Leonardo, nuovo film di Cinema d'Arte Sky che celebra il cinquecentenario della scomparsa di Leonardo da Vinci. La voce narrante è di Francesco Pannofino, il volto è quello di Luca Argentero che con semplicità passa a un regime superiore. Perché l'attore torinese pratica la leggerezza di chi ha cominciato per caso e ha affrontato con misura il tourbillon del successo.
Un attore che possiede l'intuizione e il controllo, che non abusa mai del suo charme e non cerca mai di piacere a tutti costi. Luca Argentero è tutto nella presenza, nella curiosità, nell'interesse per il mondo. Non è inebriato dalla celebrità e la vive con la distanza e la lucidità tranquilla di un giovane uomo intelligente e riservato.
Sullo schermo è cresciuto e adesso indossa il costume (rischioso) di un artista dai molteplici talenti, perché rifare un genio è per forza intimidente. Soprattutto quando al genio vengono attribuiti (almeno) una ventina di opere venerate come capolavori assoluti e insieme la paternità di tutte le invenzioni più rimarchevoli della storia dell'umanità.
Come abbordare un mito così impressionante? Come restituire in una performance la sua favolosa leggenda? Leggenda che cinque secoli dopo suscita ancora domande e riflessioni. Scultore, scrittore, pittore, architetto, botanico, musicista e ingegnere, Leonardo da Vinci ha affinato la sua comprensione indagando i segreti della natura, osservandola e traducendo con la matita il volo di un uccello o il meccanismo del mondo. La sua storia è romanzesca e costituisce la materia ideale per un film.
Nato nell'aprile del 1452, è il frutto di un amore illegittimo tra un notaio di Vinci e una contadina. Leonardo è cresciuto allora tra l'amore travolgente di una madre incolta e la buona educazione rustica impartita dal nonno paterno, proprietario terriero.Uomo 'senza lettere' divenuto autodidatta di un sapere universale, Leonardo ha contribuito a mantenere il mistero sulla sua vita privata, su cui adesso sognano sceneggiatori e attori.
A Luca Argentero la sfida di incarnare oggi questa illustre figura del Rinascimento, di riempire il vuoto con l'immaginazione e un'interpretazione che provi a ricostruire la 'trama' e a ottenere un'immagine adeguata dell'artista. Non sapremo mai abbastanza su Leonardo ma questa ignoranza è la base della nostra attrazione per l'individuo e l'aura che lo circonda. La verità è altrove, per riprendere una celebre formula, ed è per questa ragione che la frustrazione dello spettatore è il miglior vettore della fiction. Malgrado i progressi considerevoli dell'immagine scientifica, così cara al maestro toscano, il mistero della (sua) creazione resta intatto. Se per la scienza Leonardo è un 'invito' permanente, per Luca Argentero è un guanto da raccogliere adesso.