Dolor y Gloria

Con Almodóvar i peccati salvano la vita

Purtroppo di Antonio Banderas ricordo i suoi dialoghi con la gallina Rosita nella serie "Un mondo buono", spot d'autore (Luca Guadagnino) per il Mulino Bianco. Mi è sfuggito, nei suoi più di ottanta film, come seduttore, con quella faccia stupita per il suo stesso successo: lo penso figura buona per i piccini, come Zorro e come voce del Gatto con gli stivali. Cosa ha spinto Almodóvar a volerlo in questa specie di sua autobiografia che è "Dolor y gloria"? Forse la malinconia in ricordo del loro primo film insieme, "Labirinto di passioni", quando erano giovani e avevano tutta la meraviglia della vita davanti a loro, il regista 33 anni, l'attore 22. Oppure il fatto che quella meraviglia si è offuscata per tutti e due, per Almodóvar con una operazione alla schiena invalidante e la depressione, per Banderas con un infarto. Da oggi potremo vedere il film anche noi, nelle nostre città, se incoraggiati dal giudizio e dai pallini dei critici che l'hanno visto ieri, a Cannes, e bastavano 24 ore per vederselo a casa. Comunque grazie per sempre ad Almodóvar che con i suoi primi film ci ha insegnato quanto la trasgressione, la bizzarria, il peccato e le forti passioni, migliorano la vita. Anzi, la miglioravano.
Da La Repubblica, 17 maggio 2019


di Natalia Aspesi, 17 maggio 2019