Titolo originale | Volontaire |
Anno | 2018 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Durata | 101 minuti |
Regia di | Hélène Fillières |
Attori | Lambert Wilson, Diane Rouxel, Alex Descas, André Marcon, Josiane Balasko, Corentin Fila Hélène Fillières, Jonathan Couzinié, Marc Fraize, Igor Kovalsky. |
Distribuzione | Cloud 9 |
MYmonetro | 3,00 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 12 giugno 2020
Una ragazza decide di arruolarsi ma si dovrà scontrare con un ambiente totalmente maschile.
CONSIGLIATO SÌ
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Laure Baer ha un doppio Master in francese e russo alla Sorbona, ma non le interessa la carriera accademica: preferisce arruolarsi in Marina, alla scuola per allievi ufficiali. Sua madre, celebre attrice di teatro di idee progressiste, si oppone fermamente ("Ho partorito una militarista!"), senza capire che gli ostacoli sono ciò di cui sua figlia si nutre per mettere alla prova la propria indole determinata. In accademia il luogotenente Baer - così verrà chiamata dal giorno dell'arruolamento, oltre che con il soprannome Miss - incontrerà un'altra ferrea opposizione: quella del temibile comandante Rivière, detto il Monaco, un asceta della professione che non cede a tentazioni di alcun tipo. Chissà se la giovane Miss riuscirà a fare breccia, e se saprà reinventarsi come membro della Marina militare francese.
In prima linea è l'opera seconda della regista Hélène Fillières, più nota come attrice (qui si ritaglia il ruolo della vicecomandante Weber), ed è evidente la mano femminile dietro il racconto.
Perché se da un lato la regista sembra mettere mano agli stereotipi su ogni donna che entra in un mondo prettamente maschile, dall'altra riserva sorprese nella costruzione degli eventi e delle caratterizzazioni. Il luogotenente Baer viene descritta durante l'arruolamento come "23 anni, un metro e 63, 48 chili" e questo elenco preannuncia tutti gli aspetti che verranno approfonditi nel corso della narrazione: l'età acerba, soprattutto in confronto a quella matura del comandante Rivière, la statura e la corporatura minuta che costituiscono di per sé un ostacolo naturale agli addestramenti misti. L'archetipo filmico è la Casey Seeger di Ufficiale e gentiluomo, come rivela la scena in cui Miss deve superare un muro durante gli allenamenti. Ma mentre Casey era marginale rispetto alla storia centrale di Zach e Paula, Miss è la protagonista assoluta: e in questo la mano autoriale femminile ha un suo peso, perché anche quando In prima linea sembra prendere una spiacevole deriva da romanzetto rosa la regista-cosceneggiatrice (con Mathias Gavarry) riporta la vicenda sui binari centrali, e gli altri ruoli si rivelano strumenti per la sua crescita personale e professionale. Questa scelta ha il suo lato negativo: personaggi di contorno con un grande potenziale (una su tutti: l'unica altra allieva dell'accademia navale) vengono abbandonati a se stessi appena cessano di essere funzionali a Miss, e in particolare i ruoli minori femminili rafforzano i peggiori stereotipi in maniera davvero approssimativa (per non dire offensiva).
Notevole la giovane attrice Diane Rouxel che regge sulle sue esili spalle tutta la storia nel ruolo di Miss, con uno sguardo di ghiaccio che rivela la sua ostinazione e fermezza. Non è simpatica e non ci tiene ad esserlo; ha una sessualità libera ed egocentrica che è una novità nel costruire il ritratto di una donna nelle forze armate; è una prima della classe che non si cura di amici e alleati; ha un atteggiamento di perenne sfida nei confronti di chiunque dubiti delle sue capacità. In questo è come Rivière che dice alle truppe: "Non vi piaccio? Nemmeno voi piacete a me". Fillières costruisce il suo racconto su geometrie spaziali e duelli di sguardi, ribadendo l'assunto che "nell'esercito non ci sono né donne né uomini ma solo militari" (e denunciandone la non totale veridicità); fa leva sulla tensione sessuale fra la bella luogotenente e i maschi che la circondano; usa la luce (il direttore della fotografia è Eric Dumont) per sottolineare i dettagli funzionali alle caratterizzazioni. Il risultato è un "ufficiale e gentildonna" per i nostri tempi la cui protagonista è motore assoluto della storia, dalla prima all'ultima scena.
Donne soldato, connubio difficilissimo al cinema causa alto rischio stereotipi. Aggirati per esempio da The Fighters - Addestramento di vita di Thomas Cailley (2014), che nonostante l'assurdo titolo italiano (Les combattants quello originale) è uno dei migliori film francesi dell'ultimo decennio. Lì Adèle Haenel partecipava alla formazione dell'Armée de terre, In prima linea - Una donna in marina prende [...] Vai alla recensione »