gustibus
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venerdì 1 settembre 2017
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wonder woman?bellissima modella!
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Al di la'della bellissima GalGadot l'eroina DC comica di turno,ce'il film giusto per l'uscita estiva ormai agli sgoccioli.Il racconto non e'un capolavoro ma e'certo che non annoia.Due ore che passano e neanche ti accorgi.Precisiamo che Wonder woman vera la si vede negli ultimi dieci minuti finali del film.Prima ce'un lungo prologo.Lei e'Diana Prince figlia della regina delle amazzoni.Poi da puro fantasy sbuca dal cielo la caduta di un aereo nel pieno della prima guerra mondiale,ce'una spia con uniforme Steve Trevor(Chris Pine) quasi subito scoppia la scintilla tra l'umano è la dea.Insieme partono nel pieno della guerra dei gas.Lei alla ricerca di Ares dio della guerra sotto le spoglie di un umano che non voleva finisse mai il conflitto.
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Al di la'della bellissima GalGadot l'eroina DC comica di turno,ce'il film giusto per l'uscita estiva ormai agli sgoccioli.Il racconto non e'un capolavoro ma e'certo che non annoia.Due ore che passano e neanche ti accorgi.Precisiamo che Wonder woman vera la si vede negli ultimi dieci minuti finali del film.Prima ce'un lungo prologo.Lei e'Diana Prince figlia della regina delle amazzoni.Poi da puro fantasy sbuca dal cielo la caduta di un aereo nel pieno della prima guerra mondiale,ce'una spia con uniforme Steve Trevor(Chris Pine) quasi subito scoppia la scintilla tra l'umano è la dea.Insieme partono nel pieno della guerra dei gas.Lei alla ricerca di Ares dio della guerra sotto le spoglie di un umano che non voleva finisse mai il conflitto.Trevor per debellare i cattivi da buon agente segreto.La ricostruzione storica(che non si vede spesso) e'ricostruita benissimo,ottimi i costumi..certo se Diana non girava cosi'stravolta col suo costume era meglio.Ma e'poi un fumetto,prendiamo lo come tale.Se non facciamo gli schizzinosi il racconto diverte!..non prendiamoci sul serio che e'meglio.Da noi e'stato un discreto successo,negli USA ha spopolato e penso ci sara'il seguito.Rilassiamoci con Wonder woman!
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my_movies_land
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venerdì 11 agosto 2017
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il giusto film per una supereroina da ricordare
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La DC comics reduce da “Batman vs Superman” e “Suicide Squad”, due film che hanno fatto non poco discutere, torna a produrre , e porta nelle sale cinematografiche “Wonder Woman”. La prima opera cinematografica sulla supereroina ,interpretata dalla bellissima Gal Gadot, creata da William Moulton Marston nel 1941.
La pellicola fino ad adesso è riuscita, a differenza dei suoi due predecessori, a conquistare sia critica che pubblico che,in questi giorni, hanno scritto nei vari siti internet dedicati al cinema numerose recensioni positive.
Nel film “Batman vs Superman” il personaggio che mi aveva convinto di meno era proprio Wonder Woman, dato che era davvero poco caratterizzato (praticamente non si sapeva niente su di essa), difatti non avevo grandi aspettative verso questa pellicola ma, dopo tali recensioni, incuriosito ho deciso di andarlo a vedere.
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La DC comics reduce da “Batman vs Superman” e “Suicide Squad”, due film che hanno fatto non poco discutere, torna a produrre , e porta nelle sale cinematografiche “Wonder Woman”. La prima opera cinematografica sulla supereroina ,interpretata dalla bellissima Gal Gadot, creata da William Moulton Marston nel 1941.
La pellicola fino ad adesso è riuscita, a differenza dei suoi due predecessori, a conquistare sia critica che pubblico che,in questi giorni, hanno scritto nei vari siti internet dedicati al cinema numerose recensioni positive.
Nel film “Batman vs Superman” il personaggio che mi aveva convinto di meno era proprio Wonder Woman, dato che era davvero poco caratterizzato (praticamente non si sapeva niente su di essa), difatti non avevo grandi aspettative verso questa pellicola ma, dopo tali recensioni, incuriosito ho deciso di andarlo a vedere.
La regia è stata affidata questa volta a Patty Jenkins, regista del fortunato “Monster” con Charlize Theron, che si è dimostrata un’ottima regista capace di rendere le scene d’azione sempre chiare e mai confusionarie. Purtroppo penalizzate da effetti speciali che, per la maggiore, non li ho trovati sensazionali soprattutto in alcune scene con il green screen.
Sotto l’aspetto estetico e stilistico, il film, è eccezionale. In particolre ho apprezzato i costumi di Wonder Woman e , stilisticamente, il personaggio interpretato da Chris Spine.
L’opera,che racconta le vicende di Wonder Woman durante la seconda guerra mondiale quando ancora nessun supereroe esisteva, mi è sembrata la versione DC di “Captain America: the first avenger” , ma più realistica e adulta . A differenza di quest’ultima la seconda guerra mondiale viene rappresentata nel modo migliore, mostrando quanto fosse terribile ma senza sfociare nella violenza esplicita. Inoltre nella pellicola ci sono varie gag facendo sì che essa sia visibile ad un pubblico sia di adulti che di ragazzi.
Il film mi ha sorpreso, mi ha divertito ed emozionato come pochi film supereroistici, un’ ottima pellicola che, sicuramente, rilancia la DC comics e che riporta in auge la figura di Wonder Woman.
Voto: 8/10
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sca
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martedì 8 agosto 2017
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wonder woman, gal gadot è il noumeno
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Dopo il dominio Marvel degli ultimi decenni finalmente la DC Comics ottiene la sua rivincita fino ad ora rimandata a causa delle critiche non favorevoli ai reboot di Superman (con l’uomo d’acciaio appunto). Ottiene una rivincita più che meritata introducendo però (e direi finalmente) una supereroina donna, Wonder Woman diretto da Patty Jenkis, è un capolavoro sia a livello di sceneggiatura ma soprattutto grazie agli effetti speciali affidati a niente di meno che Zack Snyder. Patty Jenkis dopo un periodo lungo (solo) 14 anni ritorna alla regia di un lungometraggio e lo fa con una storia completamente diversa rispetto a quello che fu Monster del 2003.
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Dopo il dominio Marvel degli ultimi decenni finalmente la DC Comics ottiene la sua rivincita fino ad ora rimandata a causa delle critiche non favorevoli ai reboot di Superman (con l’uomo d’acciaio appunto). Ottiene una rivincita più che meritata introducendo però (e direi finalmente) una supereroina donna, Wonder Woman diretto da Patty Jenkis, è un capolavoro sia a livello di sceneggiatura ma soprattutto grazie agli effetti speciali affidati a niente di meno che Zack Snyder. Patty Jenkis dopo un periodo lungo (solo) 14 anni ritorna alla regia di un lungometraggio e lo fa con una storia completamente diversa rispetto a quello che fu Monster del 2003. Dopo infatti aver permesso a Charlize Theron di vincere l’Oscar con l’interpretazione di Aileen Wuornos, una prostituta assassina che dopo 12 anni di processo verrà inserita nel braccio della morte.
Con Wonder Woman siamo dunque ben lontani da quel tipo di impegno civile e accademico che deve assumere un film di quella portata (uscito infatti un solo anno dopo la morte di Aileen Wournos) tuttavia qualcosa in comune lo hanno per forza. Il protagonismo femminile è infatti la chiave di lettura che assimila questi due film agli antipodi. L’intero film è di fatto basato sulla visione del ruolo della donna ora non più marginale: Diana da Themyshira (alias Wonder Woman), è un amazzone figlia di Zeus e Ippolita, vive nell’isola di Themyshira con le sue consorelle nascoste dagli uomini. Le amazzoni furono mandate sulla terra da Zeus per placare l’istinto guerresco degli uomini ma dopo millenni essi tornarono al loro istinto violento, esortati dal dio della guerra: Ares dunque Zeus decise di affidare l’unica arma per distruggerlo definitivamente, nelle mani delle amazzoni.
Un universo femminile dunque perpetrante nella prima parte di film dove Diana, interpretata da Gal Gadot, si esercita con le altre amazzoni distinguendosi da tutte le altre perché più forte, più veloce e si anche più figa! All’arrivo del soldato inglese Steve (alias Chris Pine) inizia la seconda parte, che vede quindi lo sviluppo da Diana (a Themyshira) a Wonder Woman (sulla nostra terra). Diana parte con Steve per salvare il mondo dalla guerra, la sua missione è infatti quella di distruggere Ares con l’arma “distruggi-dei” di cui si impossessa scappando dall’isola. Ha inizio nel nostro mondo il racconto del tipico eroe che non sapendo niente dell’universo umano rimane spiazzato da ogni cosa (elemento ironico di ogni film di supereroi) questa volta però si distingue nettamente la classica trama dell’eroe spaesato e “figo” apprezzato da tutte le donne che lo vedono anzi qui è tutto il contrario gli uomini fanno battute verso la bellissima Diana, ed è anche inutile prenderle come battute misogine perché di fatto a situazione ribaltata non crea alcuno scandalo. Inoltre non è più l’eroe uomo che difende e protegge la “spalla” donna dai pericoli dimostrando così di avere poteri eccezionale, anzi è Diana che salva Steve più e più volte. Il mondo dei supereroi si trova dunque improvvisamente ribaltato ed è proprio questo il punto di forza del film. Ora tocca a Wonder Woman salvare la terra. Le donne si prendono la rivincita e Wonder Woman è la dimostrazione che quando si tratta di supereroi tutto è possibile anche la “super-forza” proprio così affidata al sesso femminile. A rendere ancora di più unico nel suo genere (a voi la libera interpretazione di “genere”) il film di Patty Jenkis è l’attrice israeliana Gal Gadot che cattura più per la sua bellezza purtroppo, piuttosto che per le sue capacità attoriali. Ma comunque vista la scia di positività del film avrà sicuramente la possibilità di migliorare, magari con produzioni più complicate. La mia speranza è infatti di vederla ora più spesso nei film possibilmente anche in ruoli lontani da Blockbuster. Un’altra importante nota positiva sono gli effetti speciali affidati niente di meno che a Zack Snyder, il re degli effetti speciali: vedi 300 e Sucker Punch. Dedicatosi unicamente agli effetti speciali di fatto Snyder ha un grande talento un po’ meno, a mio parere, quando assume i panni del regista. Nel complesso il film è un capolavoro imperdibile che dev’essere visto almeno una volta nella vita.
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ralphscott
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domenica 6 agosto 2017
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la bellezza di hipolyta
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Interessante film di fantascienza,per adulti. Gal Gadot,,volitiva protagonista dai lineamenti singolarmente volgari,è di fatto un inviato di guerra. La parte più affascinante del film è decisamente quella dove ci mostrano il mondo delle amazzoni: combattenti come Connie Nielsen e R. Wright sono affascinanti bellezze, sebbene sfiorite. Il mondo di Wonder Woman in erba è un'arcadia che fa sognare ad occhi aperti.
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lupo67
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martedì 25 luglio 2017
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un cartoon in stile manga
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Voto: 6,5
Mettiamola così, la sceneggiatura di Wonder Woman è, nella migliore delle definizioni, basica: una bambina, Diana, principessa del popolo delle Amazzoni, cresce in un isola nascosta agli occhi dell’Uomo. Un bel giorno, un umano di nome Steve Trevor (Chris Pine) trova per caso l’isola portando con sé lo spettro della guerra. Siamo nel 1918. Diana (ora cresciuta e interpretata da Gal Gadot) è convinta che dietro a questo conflitto ci sia lo zampino di Ares, arcinemico delle Amazzoni, e parte insieme a Steve per proteggere il mondo e porre fine a questa minaccia.
Potete quindi immaginare che in una trama simile i dialoghi non siano perle di saggezza.
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Voto: 6,5
Mettiamola così, la sceneggiatura di Wonder Woman è, nella migliore delle definizioni, basica: una bambina, Diana, principessa del popolo delle Amazzoni, cresce in un isola nascosta agli occhi dell’Uomo. Un bel giorno, un umano di nome Steve Trevor (Chris Pine) trova per caso l’isola portando con sé lo spettro della guerra. Siamo nel 1918. Diana (ora cresciuta e interpretata da Gal Gadot) è convinta che dietro a questo conflitto ci sia lo zampino di Ares, arcinemico delle Amazzoni, e parte insieme a Steve per proteggere il mondo e porre fine a questa minaccia.
Potete quindi immaginare che in una trama simile i dialoghi non siano perle di saggezza. Non siamo al “Sono troppo vestita” di Cinquanta sfumature di nero, ma poco ci manca. Manco a dirlo, i produttori hanno volutamente confezionato un film per tutti; prova ne sia che mio figlio di otto anni, che di solito non riesce a stare zitto per un minuto intero, non abbia fatto una sola domanda.
Più difficile è capire è il motivo di affiancare al personaggio di Wonder Woman, come compagni di viaggio, il composito gruppo che abbiamo intravisto nella vecchia foto scovata da Bruce Wayne in Batman v Superman. Il quintetto, Diana compresa, sembra essere uscito da un manga di terza serie, dove i personaggi sono caratterizzati più dall’aspetto schizofrenico che da un ruolo funzionale alla storia. Si potrà obiettare che questi siano gregari e servano come belletto alla coppia Diana/Steve, ma allora perché anche personaggi seri e non gregari, gli antagonisti intendo, quelli il cui ruolo è essere cattivi e che dovremmo temere, sono altrettanto sfocati, privi di spessore, ed esistono solo in quanto accessori necessari, come la cintura per un pantalone che altrimenti cadrebbe?
Ci sono vari elementi di pregio, tuttavia. Tutto il compartimento tecnico è di ottima fattura. Costumi, scenografia, effetti speciali. I combattimenti sono ben dettagliati e hanno il pregio di non essere macchie sfocate di corpi in movimento, e proprio per questo, voglio perdonare in blocco le ridicole piroette digitali con le quali sono stati coreografati. L’affrescato racconto delle origini delle delle amazzoni è una bella trovata, molto elegante e gradevole. La colonna sonora si è rivelata inaspettatamente ispirata.
I due protagonisti sono bravi, Gal Gadot sicuramente meglio. Chris Pine fa se stesso e non va oltre il personaggio un po’ spaccone che gli abbiamo già visto fare nel panni di Kirk. Se ad un certo punto vi sentirete sulla Enterprise non vi preoccupate: è successo anche a me.
Altro pregio del film è quello di non volerci fare sorbire un altro pippotto come il poco riuscito Batman v Superman (che, detto per inciso, alla terza visione forzata ho rivalutato un pochettino, ma giusto appena appena). Il film sa essere leggero e luminoso anche nell’ambito della Grande Guerra, il mondo è minacciato da un pericolo che una volta tanto riusciamo a comprendere, e lo scontro finale non prevede apocalissi.
Finora, il migliore di casa DC, forse anche perché rinuncia a prendersi troppo sul serio. Facendo benissimo.
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hollyver07
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sabato 15 luglio 2017
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wonder woman... dunque... no!
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Ciao. "Niente di nuovo sul fronte occidentale" .... Chissà se a qualcuno suggerirà qualcosa...!? Attesa vana per questo film, almeno credo per coloro i quali, a differenza del sottoscritto, sfortunatamente l'abbiano "sofferta". Come è ovvio che sia... questa è una pellicola d'intrattenimento, punto e basta. Roboante, rutilante, scintillante finchè lo zucchero non vi dia fastidio tanto da farvi stomacare. Qui si propone l'ulteriore riesumazione di un comics (la fantasia è morta...) che in questa rivisitazione cinematografica ci propina l'amazzone per eccellenza, Diana Prince (alias Wonder Woman) qui in caccia del tenebroso nume Ares (ora in veste di fratellastro) impegnato a sobbilar odio nelle menti umane in quel del '14/'18 ecc.
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Ciao. "Niente di nuovo sul fronte occidentale" .... Chissà se a qualcuno suggerirà qualcosa...!? Attesa vana per questo film, almeno credo per coloro i quali, a differenza del sottoscritto, sfortunatamente l'abbiano "sofferta". Come è ovvio che sia... questa è una pellicola d'intrattenimento, punto e basta. Roboante, rutilante, scintillante finchè lo zucchero non vi dia fastidio tanto da farvi stomacare. Qui si propone l'ulteriore riesumazione di un comics (la fantasia è morta...) che in questa rivisitazione cinematografica ci propina l'amazzone per eccellenza, Diana Prince (alias Wonder Woman) qui in caccia del tenebroso nume Ares (ora in veste di fratellastro) impegnato a sobbilar odio nelle menti umane in quel del '14/'18 ecc. ecc.. Comprendo lo sforzo di proporre un antefatto apparentemente più originale di altri - da un fumetto anni 40 ed ovviamente rapidamente riallineato ed asservito al "pensiero comune" americano di quel periodo - ma non vedo l'ombra di particolari "scintille di genio" in un film come questo. La sua funzione è solo l'intrattenimento di massa... compito assolto in maniera che definirei perlomeno egregia. Ma non è altro... non ha la benchè minima sostanza... non è inno di qualsiasi ispirazione... anzi... meno male che Zack Snider non abbia avuto nulla a che vedere con questo film, l'esito sarebbe stato più funesto di "Sucher Punch" (ma non è detto... ci sono sempre i sequel...). Oppure, percepire e trovare la morale nei personaggi...?! Ma vogliamo davvero scherzare e continuare a prenderci in giro sino a sfinirci?! La morale... il "pensare" di quello che è stato proposto nel film è talmente preconfezionato che rischieremo di vedere gli imballaggi al posto dei titoli di coda. Il femminismo che si "respira" in trama e sceneggiatura è da Talk-show pomeridiano ed ai personaggi (tutti inclusi) come copione hanno dato le recensioni di Biancaneve in gita all'isola dei famosi. In definitiva... non critico la qualità del prodotto, visivamente parlando, critico gli pseudo-contenuti (ma quali...!) e critico ferocemente coloro che hanno intravisto un... qualcosa... al di fuori della commercialità di questo film. Per chiudere, film per tutti? Si...naturalmente! Da vedere? Si... perchè no!?...Ma con estrema moderazione ed una bella dose di antistaminici pronta per l'uso
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fede17
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lunedì 26 giugno 2017
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il solito blockbuster a cui siamo stati abituati
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Vedo le recensioni e mi chiedo veramente di quale film si stia realmente parlando... Seriamente, l'unica cosa perfettamente riuscita di questo film è il personaggio principale, l'unica in grado di salvare quantomeno il film. Ad ogni scena stavo sempre di più scivolando dalla poltrona, poi, ogni tanto, con qualche spettacolare scena alla Zack Snyder riesce, diciamo, a risalire. Ma il ritmo della storia è altalenante, poco lineare, personaggi buttati là e poi malamente utilizzati. Una sceneggiatura che sotto molti aspetti non funziona. Il film piace a molti perché, essendo molto femminista e lasciando qualche messaggio pacifista, è stra pompato dalla stampa e dalla critica americana che influenza poi la visione dello spettatore.
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Vedo le recensioni e mi chiedo veramente di quale film si stia realmente parlando... Seriamente, l'unica cosa perfettamente riuscita di questo film è il personaggio principale, l'unica in grado di salvare quantomeno il film. Ad ogni scena stavo sempre di più scivolando dalla poltrona, poi, ogni tanto, con qualche spettacolare scena alla Zack Snyder riesce, diciamo, a risalire. Ma il ritmo della storia è altalenante, poco lineare, personaggi buttati là e poi malamente utilizzati. Una sceneggiatura che sotto molti aspetti non funziona. Il film piace a molti perché, essendo molto femminista e lasciando qualche messaggio pacifista, è stra pompato dalla stampa e dalla critica americana che influenza poi la visione dello spettatore. Tuttavia, se vediamo questa pellicola sotto un occhio più attento e leggermente razionale, è più che evidente che si tratta di un prodotto mediocre, che non ti lascia niente. Né caldo né freddo. Che altro dire: il solito blockbuster a cui siamo stati purtroppo abituati. Non c'è aria di cambiamento. Non c'è innovazione. Naturalmente parliamo di CINEMA...
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nick16
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domenica 25 giugno 2017
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dc migliora, ma nulla di nuovo
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Da quando il DC cinematic-univers è iniziato, non possiamo dire che siano usciti gran prodotti, facendo sfumare inoltre importanti occassioni per la semplice fretta di "raggiungere" gli avversari Marvel. Tuttavia con Wonder Woman (da cui non mi aspettavo un granché) sono riusciti a fare un lavoro discreto. La trama regge per buona parte del film e mille utenti hanno scritto elogi su scenografie, costumi, effetti speciali e altre menate che ormai nel 2017 sono scontate, almeno se parliamo di questi livelli.
Riguardo alla trama, oltre all'intro su cui non ho nulla da dire, ho apprezzato molto la parte del "supereroe che guida gli umani", che permette di realizzare scene verosimili e divertenti.
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Da quando il DC cinematic-univers è iniziato, non possiamo dire che siano usciti gran prodotti, facendo sfumare inoltre importanti occassioni per la semplice fretta di "raggiungere" gli avversari Marvel. Tuttavia con Wonder Woman (da cui non mi aspettavo un granché) sono riusciti a fare un lavoro discreto. La trama regge per buona parte del film e mille utenti hanno scritto elogi su scenografie, costumi, effetti speciali e altre menate che ormai nel 2017 sono scontate, almeno se parliamo di questi livelli.
Riguardo alla trama, oltre all'intro su cui non ho nulla da dire, ho apprezzato molto la parte del "supereroe che guida gli umani", che permette di realizzare scene verosimili e divertenti. Il problema è che mi sembrava di vedere Captain America:The First Avenger con interpreti diversi; lo stile è quello, molto simili sono le scene effettuate con lo scudo e anche la parte tedesca ha molte somiglianze. C'è chi dice che questo riproduce meglio la guerra (per me semplicemente ne illustra la visione del cittadino, mentre CA enfatizzava quella dei soldati), e può darsi che sia vero, ma bisogna ricordarsi una cosa, semplice ma fondamentale: CA è uscito anni prima, chiunque può prendere qualcosa di già fatto e seguire le lamentele del publicco. In ogni caso, il confronto non è obbligatorio e, come dicevo prima, la parte sulla guerra è proprio quella che mi ha coinvolto di più. Peccato per le sequenze finali, dove il film perde quello spessore che aveva faticosamente guadagnato; questo lo si deve ad un villain scadente (oltre che immensamente stupido), una battaglia ridicola, discorsi sentimentali no-sense (roba del genere manco nei cartoni per bambini) e la protagonista che è sottoposta ad un cambio improvviso e forzato. Vi è poi un dettaglio personale: la differenza di tempo tra il "presente" ed il "ricordo" (cioè tutto il film) rende morti i personaggi (eccetto WW) prima ancora che compaiano, questo fatto limita l'interesse verso personaggi che sappaimo essere fine a se stessi sin dal primo momento. In breve, la DC migliora ma ancora non abbastanza
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jlkbest72
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martedì 20 giugno 2017
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sorprendente rosa hero movie
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Non avevo grandi aspettative da questo film, anzi, vista l'ultima pellicola della DC Batman v Superman: Dawn of Justice dove ad una trama articolata ed una cozzaglia tra buoni e cattivi appesantiscono il film di oltre 2 ore.
Dopo questa premessa vado privo di aspettative e per lo più per godermi la meravigliosa Gal.
Con sorpresa il film gioca bene sulle trame dell'ingenuità di WW rimasta isolata per anni sulla sua isola, sull'attrazione tra i personaggi sempre palpabile in ogni scena e su una storia tutto sommato accettabile e piacevole.
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Non avevo grandi aspettative da questo film, anzi, vista l'ultima pellicola della DC Batman v Superman: Dawn of Justice dove ad una trama articolata ed una cozzaglia tra buoni e cattivi appesantiscono il film di oltre 2 ore.
Dopo questa premessa vado privo di aspettative e per lo più per godermi la meravigliosa Gal.
Con sorpresa il film gioca bene sulle trame dell'ingenuità di WW rimasta isolata per anni sulla sua isola, sull'attrazione tra i personaggi sempre palpabile in ogni scena e su una storia tutto sommato accettabile e piacevole.
Questo rosa hero privilegia l'aspetto sentimentale (tra l'altro ottimamente interpretato da Gal) agli effetti pirotecnici.
Buono
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annalisarco
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domenica 18 giugno 2017
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ww: wonder woman nella world war
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Wonder Woman ha le stesse iniziali di World War (Guerra Mondiale). Perché un dio dell’amore non può non conoscere le arti della guerra, come potrebbe affrontare il male? Niente esiste senza il suo opposto. Non ci sono vie di mezzo, esiste il bene e il male, entrambe convivono dentro ogni essere vivente, la differenza sta nel come decidiamo di usarli. Questa la base di partenza dell’ultimo film DC tutto al femminile, a partire dalla regista Patty Jenkins e dalla protagonista Gal Gadot. Tratto dal fumetto omonimo del 1941, l’idea iniziale era di creare un’eroina forte, bella, intelligente, coraggiosa e soprattutto donna. Tantissimi i supereroi maschili, ma nessuno di loro potrebbe mai incarnare i bei e buoni sentimenti e valori come puó farlo una donna.
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Wonder Woman ha le stesse iniziali di World War (Guerra Mondiale). Perché un dio dell’amore non può non conoscere le arti della guerra, come potrebbe affrontare il male? Niente esiste senza il suo opposto. Non ci sono vie di mezzo, esiste il bene e il male, entrambe convivono dentro ogni essere vivente, la differenza sta nel come decidiamo di usarli. Questa la base di partenza dell’ultimo film DC tutto al femminile, a partire dalla regista Patty Jenkins e dalla protagonista Gal Gadot. Tratto dal fumetto omonimo del 1941, l’idea iniziale era di creare un’eroina forte, bella, intelligente, coraggiosa e soprattutto donna. Tantissimi i supereroi maschili, ma nessuno di loro potrebbe mai incarnare i bei e buoni sentimenti e valori come puó farlo una donna. Diana Prince, amazzone figlia di Ippolita (Connie Nielsen) e iniziata alle armi dalla zia Antiope (Robin Wright) porta sul grande schermo l’ingenuità di chi non ha mai visto di cosa è capace l’essere umano. Tante le storie raccontate, ma difficile credere che gli uomini possano davvero arrivare a tanto e senza nessun reale motivo. Quando la spia britannica Steve Trevor (Chris Pine) sbarca sull’Isola Paradiso, tutto cambia: Diana si trova di fronte all’umanità nel suo peggio, entra in contatto con uno dei periodi più bui della storia, la Seconda Guerra Mondiale. Armi, bombe, gas, tutto progettato con il preciso compito di uccidere. Non sono storie di fantascienza, purtroppo è la realtà ed è la nostra storia. Certo, piacerebbe anche a noi dare tutta la colpa ad Ares – dio della guerra che istiga ad agire nel male – trovarlo e porre fine a tutta la malvagità. Ma come appreso dalla stessa Diana, ogni essere umano ha uno scorcio di tenebra nella sua luce, sta a ognuno di noi scegliere quale delle due strade seguire. Un film che sembrava proiettato verso l’unico intento di dar voce alle donne, di mostrare la loro leadership, la loro saggezza e forza. Ma che alla fine ha fatto molto di più. Ha mostrato che vale la pena combattere per il bene, che l’amore vincerà sempre sull’odio, che non importa se uno soltanto su cento decide di cambiare le cose: il gesto di uno sarà di ispirazione per tutti gli altri. Wonder Woman non bada alle regole, si getta d’istinto contro proiettili e bombe perché in gioco c’è la vita di innocenti. Non si ferma a seguire protocolli o a studiare il piano migliore, agisce guidata dalla sua assoluta lucidità nel sapere cosa è giusto. La vita è giusta, e tanto basta. In un momento storico come quello che stiamo vivendo, questo film da un esempio grandissimo, porta un messaggio di pace che non poteva essere espresso in modo migliore : se anche una sola persona ha ancora amore nel cuore, vale la pena lottare per l’umanità. In questo caso, è proprio Steve a farglielo – e farcelo – capire. Il capitano coraggioso pronto a rischiare la vita per un bene più grande, consapevole che tra l’indifferenza e il tentare, la seconda scelta è già più vicina alla vittoria. Non si può restare indifferenti, è il nostro mondo e la nostra vita. Ci si aspettava una bandiera femminista in questo film, ma ci si ritrova con un filn rivolto come non mai a tutti. La DC è da sempre più focalizzata rispetto agli altri comics sulle vicende umane; affronta temi strettamente legati alla nostra storia come la corruzione e il potere in Batman, la guerra e la natura umana in Wonder Woman. L’essere umano al centro di tutto, gli dei sono soltanto la personificazione ampliata di ciò che esiste in noi. L’amore, la bontà, la cattiveria fanno parte di noi, a cosa dare maggior peso peró è solo una nostra scelta. Le tecniche grafiche e gli effetti visivi non sono più un motivo di stupore per queste grandi case di produzione che monopolizzano i botteghini già da parecchi anni. Ma con questo film siamo davanti ad un prodotto nettamente superiore rispetto ai precedenti, sia per trama che per girato che per spessore. La fotografia fredda e cruda continua a caratterizzare i film DC che, appunto perché concentrati su fatti reali e non troppo fantasiosi, fanno bene a mantenerla tale. Una nota da fare riguarda l’interpretazione di Chris Pine che – nonostante la bravura degli altri personaggi – oscura decisamente il resto del cast. Pine ha già dato prova in passato di essere un ottimo attore, ma in Wonder Woman riesce a prendere un ruolo secondario e ribaltarlo in primario, convincendo lo spettatore e dando un’interpretazione così profonda da far capire quanto abbia amato questo progetto. Non possiamo biasimarlo: gli intenti positivi pensati per questa storia si vedono tutti e sono pienamente riusciti. Una bella lode al coraggio, che è insito in ognuno di noi: come i compagni di avventura di Diana – magri, grassi, bassi, alti, uomini, donne, di differenti etnie – l’importante è fare del nostro meglio, sempre nel bene.
Altre recensioni su www.annalisarcoblog.wordpress.com
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