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Ultimo aggiornamento venerdì 29 settembre 2017
Un emoji è sconsolato perché, al contrario degli altri, è l'unico a non avere un'unica espressione. Partirà per un viaggio alla ricerca di se stesso attraverso le app. In Italia al Box Office Emoji - Accendi le Emozioni ha incassato 3,1 milioni di euro .
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Gene è un emoji, ovvero una di quelle faccine con cui si comunicano i propri stati d'animo attraverso il computer o lo smartphone. A lui è toccata l'espressione "bah", indice di perplessità e disincanto: la stessa che i suoi genitori esibiscono da sempre, con serena accettazione. Ma per Gene un'espressione sola non basta, soprattutto perché sa che, al contrario di tutti gli altri emoticon, lui ne possiede una grande varietà. Quando Smile, la perfida (ma sempre sorridente) capobanda della tribù degli emoji che popolano il cellulare di Alex, un liceale la cui vita gira intorno al suo smartphone, si rende conto dell'anomalia che caratterizza Gene, lo classifica immediatamente come un "difettoso" da eliminare.
Da quel momento inizia la grande fuga di Gene attraverso lo schermo del cellulare di Alex, entrando e uscendo dalle App insieme ad Hi-5, l'emoji del "dammi il cinque" che vorrebbe tornare ad essere fra i preferiti di Alex, e a Rebel, una hacker che sogna di fuggire nel Cloud dove potrà essere chiunque lei voglia.
Da questa descrizione è già evidente che, per immedesimarsi nella vicenda di Emoji - Accendi le emozioni, bisogna avere una conoscenza almeno rudimentale dei meccanismi e del vocabolario del web e della telefonia tecnologicamente avanzata. Chiunque non sia nativo digitale (come il regista-sceneggiatore, classe 1967) probabilmente si identificherà solo negli emoticon qui definiti "anziani", ovvero quelli disegnati solo con i caratteri tipografici della tastiera.
I più giovani, dai bambini ai millennial, si sintonizzeranno invece perfettamente con l'universo raccontato dal film e anticiperanno l'ingresso nelle singole App, riconoscendole dall'icona e dal sonoro prima ancora che Gene e compagni le nominino ufficialmente.
L'animazione è adeguatamente spartana e ipercolorata, e riproduce esattamente il look a metà fra il kitch e il kawaii (neologismo da youtuber che si traduce con "carino e coccoloso") dei nostri I-phone e i nostri social. I simboli diventano personaggi e alcuni, come Mr. Cacca e Scompiscio, sono fatti apposta per solleticare la risata dei più piccoli. La trama però si preoccupa di sottolineare il valore dei rapporti umani diretti invece di quelli mediati dalla tecnologia, tanto per Alex, adolescente in piena crisi di crescita e con una cotta inespressa per una compagna phone-addicted quanto lui (ma l'obiettivo finale resta il ballo di fine anno, come nelle commedie rosa anni Cinquanta), quanto per Gene (che in italiano ha la voce di Tiziano Ferro) e compagni, che devono capire bene chi sono e comportarsi di conseguenza.
I loro nemici, come quelli del nostro pc, sono troll, virus, spam, e soprattutto il dito indice che ha il potere di azzerare in un solo gesto tutti i contenuti. I loro universi, come quelli di molti di noi, sono Candy Crash e Youtube, Facebook e Just Dance, Spotify e Instagram. Se non siete abituati a frequentarli, questo film non fa per voi. Per tutti gli altri il divertimento è assicurato.
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Un' emoji che vive all' interno del cellulare di un adolescente commette l' errore di non adempiere alla sua funzione : quella di apparire come un " mah " , per questo , il proprietario del cellulare pensa di avere il cellulare difettoso, e ciò scatena il panico nella " città " delle Emoji . Quindi , Smile, l' emozione più importante,  [...] Vai alla recensione »
In principio era The Lego Movie, che faceva di un prodotto di consumo il protagonista di un cartoon. Sulla scia del suo successo ecco arrivare questo epigono, dove i personaggi sono gli emoticon, le popolari "faccine" disponibili sullo smartphone. L'adolescente Alex cerca di connettersi tramite emoji con la ragazza di cui è innamorato. Entriamo così nella città di Textopolis, patria degli emoji.
L'emoji Gene, al suo primo giorno di lavoro, va in panico stampando sul volto una espressione indefinita. Il che manda in crisi Alex, adolescente timido, proprietario del cellulare, convinto che il suo apparecchio sia guasto. Tanto da volerlo formattare. Gene riuscirà a rimediare prima che il suo mondo venga cancellato? Carina l'idea di immaginarsi abitanti digitali, dentro il telefono.