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Ultimo aggiornamento giovedì 2 febbraio 2017
Una giovane artista recita sul set di un film fino a quando i ruoli si ribaltano.
CONSIGLIATO SÌ
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Kyoko è un'artista eccentrica che mette la sessualità al centro delle sue opere e maltratta i propri assistenti. Ma forse Kyoko è solo il personaggio di un film e l'attrice che la interpreta ne è l'esatto opposto, timida e complessata per una serie di traumi adolescenziali. O forse ancora...
Le ragioni delle donne si fanno valere anche nel cinema di Sono Sion, storicamente accusato di misoginia e di mettere in scena in ogni film un abuso del corpo femminile. Anti-Porno nasce evidentemente come un film di reazione, come il rifiuto di una qualsiasi etichetta. La provocazione della provocazione: il contrario di un porno e il contrario di ciò che ci si attenderebbe da Sono Sion alle prese con un porno.
Anti-Porno nasce nell'ambito dell'iniziativa della Nikkatsu di celebrare il genere roman por(u)no in voga negli anni Settanta - film che si chiamano "porno" ma non lo sono,pellicole di breve durata in cui vige l'obbligo di una scena di sesso simulato, ogni 10 minuti di film - la stessa di Wet Woman in the Wind di Shiota Akihiko. Come sovente capita in arte, l'artista è alle prese con progetti su commissione e con dei vincoli ben precisi, che trova il modo di liberare la propria creatività, facendo proprie le costrizioni imposte. Così è per Anti-Porno, sicuramente uno dei film migliori nell'ambito della produzione recente dello stakanovista Sono, in cui il tema ricorrente della teenage angst, dello scontro generazionale, trova una nuova forma di espressione attraverso una sorta di terapia sadomasochistica del dolore.
Abbondano come mai prima d'ora i riferimenti indiretti a David Lynch, e in particolare a Mulholland Drive e Strade perdute, attraverso sdoppiamenti della personalità e alcuni dettagli visivi - la miniaturizzazione degli esseri umani. Ma rimane comunque inconfondibilmente un film di Sono Sion e Anti-Porno rivisita e reinterpreta ossessioni tipiche dell'erotismo giapponese e del fetish in modo particolare. Kyoko è ora soggiogata e ora dominatrice. Ora realtà ora finzione. Ora artista ora nullità. Come preannunciato dal titolo Anti-Porno è film di opposizioni e messe in abisso, un'opera concettuale che condensa in 75 minuti riflessioni tutt'altro che ovvie sul femminino nella prigione senza uscita di una società maschilista. L'esplosione di colori del pirotecnico finale costituisce la rappresentazione visiva e concreta dell'incontenibile estro creativo di un artista dalla tavolozza apparentemente inesauribile.
Sinceramente se qualche critico accusa Sion Sono di misoginia, meglio lasciar direttamente perdere la sua recensione e cercarne altre più adeguate. Non so dove il recensore abbia letto o sentito una cosa del genere (io mai visto da nessuna parte), ma non credo che attualmente esista un regista maschile più femminista di Sion Sono. Anche perché va oltre la semplice esagerazione [...] Vai alla recensione »