flyanto
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giovedì 14 gennaio 2016
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il grande crollo della borsa di new york nel 2008
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"La Grande Scommessa" del regista Adam McKay ricostruisce la vicenda o, meglio, i vari avvenimenti che hanno portato nel 2008 al crollo della Borsa di New York. Partendo esattamente dall'anno 2015 questa pellicola analizza le svariate manovre ed i vari azzardi a cui il mercato immobiliare dell'epoca e le banche sono ricorsi influenzando e cambiando radicalmente l' andamento dell' economia statunitense con conseguenti ed ovvie ripercussioni anche nel resto del mondo.
Il film si avvale della compartecipazione di numerosi ed importanti, nonchè bravi, attori, quali Brad Pitt (che ne è anche il produttore), Christian Bale, Ryan Gosling, Steve Carell, Marisa Tomei, ecc.
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"La Grande Scommessa" del regista Adam McKay ricostruisce la vicenda o, meglio, i vari avvenimenti che hanno portato nel 2008 al crollo della Borsa di New York. Partendo esattamente dall'anno 2015 questa pellicola analizza le svariate manovre ed i vari azzardi a cui il mercato immobiliare dell'epoca e le banche sono ricorsi influenzando e cambiando radicalmente l' andamento dell' economia statunitense con conseguenti ed ovvie ripercussioni anche nel resto del mondo.
Il film si avvale della compartecipazione di numerosi ed importanti, nonchè bravi, attori, quali Brad Pitt (che ne è anche il produttore), Christian Bale, Ryan Gosling, Steve Carell, Marisa Tomei, ecc...e già solo per questo motivo il successo è garantito. ma nello svariato panorama di questi interprti Christian Bale e Steve Carell sono coloro che più si contraddistinguono su tutti, risultando perfetti e "ad hoc" dei loro personaggi "sopra le righe". Inoltre, la trama, per chi se ne intende ed ha una particolare predilezione per le vicende di carattere economico, risulta quanto mai avvincente e fedele il più possibile ai reali fatti accaduti, sebbene un poco prolissa in alcune parti, e dunque il film ha un pregio anche come documento storico.
In conclusione, la pellicola è altamente consigliabile come esempio di buona regia e, ribadisco, interpretazione..
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pao_1093
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giovedì 14 gennaio 2016
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un documentario con un cast stellare
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Tema difficle. Storia nota, ma sempre interessante. Cast ottimo, su tutti Bale: immenso come sempre. Una regia che vuol essere scorrevole ma allo stesso tempo vuole girare il film con un occhio di riguardo al lato documentaristico. Dal mio punto di vista ben fatto, recitato e diretto bene. Forse i primi piani alla lunga potevano annoiare un pó, ma se nel primo piano c'é Bale con un occhio di vetro e con una mente anormale, beh, allora può essere tutto ma non noioso. Gli do 4 stelle, perché rispetto a Wall Street - Il denaro non dorme mai, ha 2 marce in più anche perché tratta un tema caldo e di ampio spessore senza introdurre sentimentalismi. Approvato.
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nanni
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giovedì 14 gennaio 2016
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la grande scommessa
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Dopo una serie di analisi approfonditissime Michael Burry, operatore finanziario sui generis, scoprendo che il mercato immobiliare americano è drogato da mutui subprime ad altissimo rischio capisce che ne potrà realizzare enormi guadagni. Un altro ristrettissimo gruppetto di eccentrici operatori si muoverà allo stesso modo. Adam McKey a partire da questi personaggi realmente esistiti ci descrive minuziosamente i meccanismi attraverso i quali gli operatori di quel mondo (Banche, agenzie di valutazione dei titoli, Assicurazioni, singoli operatori etc.etc….) incuranti degli effetti che insieme avrebbero avuto su tutta l'economia americana e non solo, realizzavano il proprio singolo profitto.
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Dopo una serie di analisi approfonditissime Michael Burry, operatore finanziario sui generis, scoprendo che il mercato immobiliare americano è drogato da mutui subprime ad altissimo rischio capisce che ne potrà realizzare enormi guadagni. Un altro ristrettissimo gruppetto di eccentrici operatori si muoverà allo stesso modo. Adam McKey a partire da questi personaggi realmente esistiti ci descrive minuziosamente i meccanismi attraverso i quali gli operatori di quel mondo (Banche, agenzie di valutazione dei titoli, Assicurazioni, singoli operatori etc.etc….) incuranti degli effetti che insieme avrebbero avuto su tutta l'economia americana e non solo, realizzavano il proprio singolo profitto. La tesi del film, in realtà, e che i protagonisti "normodotati" di quel mondo fossero più inconsapevoli che negligenti che i loro comportamenti spregiudicati (incassare commissioni altissime giorno per giorno) avrebbero avuto l’effetto, moltiplicando il rischio esponenzialmente, di realizzare la tempesta finanziaria perfetta più grave del dopoguerra.
“Forse posso anche aver sbagliato, il problema e che non si capisce mai dove si sbaglia” , solo Burry pronunciando quella frase sembra l’unico in grado di rendersi conto di quei limiti umani che ne lui ne nessun altro potrà mai superare.
Ed è proprio in quel passaggio, meglio che in altri, che il film, realizzando la sua missione, diventa metafora universale di “ tutte le tempeste perfette” e dell’inettitudine antropologica a governare efficacemente processi complessi dei quali invece siamo sempre in balia.
Dunque, McKay con il suo bel lavoro, a metà tra recitazione e inchiesta, ci ripropone un’importante occasione di indagine e riflessione intorno a questioni che riguardano i limiti della nostra vera natura e con i quali dovremmo, finalmente, cominciare a fare i davveroi conti perché la vita, forse, non dovrebbe essere solamente “Una grande scommessa” o no ? . imperdibile. Ciao Nanni
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vanessa zarastro
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giovedì 14 gennaio 2016
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capitalismo in mostra
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Rinunciando a priori a capirci qualcosa se non siete bancari, economisti o esperti investitori, potete andare a vedere “La grande scommessa” dove il mondo del capitalismo americano è rappresentato quasi con ferocia.
Questo film narra la vicenda della crisi immobiliare e bancaria americana del 2008, che è stata una vera crisi economica, attraverso le esperienze di alcuni personaggi diversi - piccoli o grandi promoters – che avevano più o meno intuito, ciò che stava per succedere a partire dal 2005 nonostante un ottimo andamento del mercato.
“The Big Short“ è il titolo originale del film che si riferisce alla “grande bolla” del mercato finanziario dove un mutuo a tasso variabile che veniva concesso praticamente a tutti.
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Rinunciando a priori a capirci qualcosa se non siete bancari, economisti o esperti investitori, potete andare a vedere “La grande scommessa” dove il mondo del capitalismo americano è rappresentato quasi con ferocia.
Questo film narra la vicenda della crisi immobiliare e bancaria americana del 2008, che è stata una vera crisi economica, attraverso le esperienze di alcuni personaggi diversi - piccoli o grandi promoters – che avevano più o meno intuito, ciò che stava per succedere a partire dal 2005 nonostante un ottimo andamento del mercato.
“The Big Short“ è il titolo originale del film che si riferisce alla “grande bolla” del mercato finanziario dove un mutuo a tasso variabile che veniva concesso praticamente a tutti. A tale proposito, in particolare Michael Burry (un fantastico Christian Bale) inizia a scommettere “contro” il mercato facendosi irridere e creando un clima di sospetto attorno a lui (perfino i collaboratori più stretti lo prendono per matto).
Il film, tratto dal libro di Michael Lewis, ha un ritmo molto veloce e sincopato ma non trascura le sfaccettature dei personaggi – quasi alla Altman - né immagini dello stereotipo dell’habitat della middle-class come le case in Florida o i luoghi di Las Vegas.
Tutte le scene ambientate a New York sono ubicate in spazi simili – un altro tipo di non-luogo – dove gli open spaces degli uffici e delle banche mancano totalmente di connotazioni identitarie: un telefono e un computer sono le uniche esigenze. Ciò è sottolineato in modo particolare dal regista nella scena in cui i due giovani brokers Charlie e Porter entrano per vedere l’interno della Lehman Brothers appena fallita e ne restano delusi.
Dopo tutta questa narrazione ci si chiede come gli Stati Uniti abbiano fatto ad uscire dal crack finanziario in così poco tempo.
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gavrizlata
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mercoledì 13 gennaio 2016
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film veritiero ma un po' lungo
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ho visto proprio oggi questo film ed è effettivamente impostato come un documentario: mi ha lasciato un po' interdetta la musica che accompagna alcune inquadrature ad altissimo volume. Anche se i termini sono per lo più nuovi a chi è digiugno dell'alta finanza pure il succo è comprensibilissimo. Ho trovato questo film molto istruttivo anche perchè la bolla immobiliare è scoppiata davvero in America con le conseguenze che tutti abbiamo letto sui giornali dell'epoca e con la bancarotta della più grande banca la Lehman Brothers. Tutti gli attori sono perfettamente a loro agio e anche il contorno non se la cava mica male.
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ho visto proprio oggi questo film ed è effettivamente impostato come un documentario: mi ha lasciato un po' interdetta la musica che accompagna alcune inquadrature ad altissimo volume. Anche se i termini sono per lo più nuovi a chi è digiugno dell'alta finanza pure il succo è comprensibilissimo. Ho trovato questo film molto istruttivo anche perchè la bolla immobiliare è scoppiata davvero in America con le conseguenze che tutti abbiamo letto sui giornali dell'epoca e con la bancarotta della più grande banca la Lehman Brothers. Tutti gli attori sono perfettamente a loro agio e anche il contorno non se la cava mica male. Forse sono un po' di parte perchè anch'io come tanti altri italiani ho investito i miei risparmi in titoli ed i miei investimenti pur non essendo rischiosi tuttavia mi preoccupo e controllo spesso online la situazione ed è questo che dovremmo fare tutti essere cauti e controllare sempre.
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gabrjack
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mercoledì 13 gennaio 2016
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la grande truffa
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Piu che di una grande scommessa direi che è piu importante sottolineare che si trattò di una grande truffa. Ai nostri danni ovviamente perche quella crisi(mercato immobiliare americano) si riversò in tutto il mondo con effetti catastrofici, dato che i maggiori acquirenti di obbligazioni tossiche furono proprio le piu importanti banche americane ed europee cosa che ovviamente mandò in crisi l'economia e ancora adesso ne paghiamo le conseguenze. E dunque il film serve anche a metterci sotto gli occhi che non è tutto oro quel che luccica e che quello che mettiamo da parte faticosamente può essere dilapidato in un battibaleno da istituzioni che si ritengono serie e responsabili.
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Piu che di una grande scommessa direi che è piu importante sottolineare che si trattò di una grande truffa. Ai nostri danni ovviamente perche quella crisi(mercato immobiliare americano) si riversò in tutto il mondo con effetti catastrofici, dato che i maggiori acquirenti di obbligazioni tossiche furono proprio le piu importanti banche americane ed europee cosa che ovviamente mandò in crisi l'economia e ancora adesso ne paghiamo le conseguenze. E dunque il film serve anche a metterci sotto gli occhi che non è tutto oro quel che luccica e che quello che mettiamo da parte faticosamente può essere dilapidato in un battibaleno da istituzioni che si ritengono serie e responsabili.
E che invece per ingordigia non rispettano la regola fondamentale della finanza: i soldi che gestisci non sono tuoi e quindi comportati di conseguenza. La pellicola mostra a meraviglia con dovizia di particolari(anche se un po indigesti)le trame i meccanismi per fregare il piu possibile soldi ai risparmiatori. Perchè è bene sapere che la scommessa vinta dai pochi è andata a danno dei molti poveri cristi che avevano affidato i loro soldi ai grandi gruppi finanziari. Ottime le interpretazione sopratutto del camaleontico Bale e del sofferto Carell ma tutta la squadra funziona a meraviglia, con quei piccoli inserti didattici che ci spiegano meglio come facevano a mettercelo in quel posticino. Purtroppo la morale è che tutto questo non servirà ad evitare la prossima crisi.
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no_data
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lunedì 11 gennaio 2016
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la grande scommessa... la grande crisi...
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"La grande scommessa" racconta, attraverso gli occhi di alcuni eccentrici personaggi del settore finanziario, il periodo appena antecedente al crollo dell'economia Americana (e poi mondiale) avvenuto nel 2008, catastrofe di cui calpestiamo ancora oggi le macerie.
La materia è dunque ostica, e l'abbondante utilizzo di un linguaggio specialistico, ricco di "incomprensibili" tecnicismi, di certo non aiuta. Data questa sua natura complessa, potrebbe dunque sembrare un film difficile da digerire per chiunque non si occupi di alta finanza, ma in realtà lo è solo in apparenza, perché se gli si presta l'attenzione che richiede, in cambio lo spettatore riceverà un'opera di intrattenimento di alto livello.
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"La grande scommessa" racconta, attraverso gli occhi di alcuni eccentrici personaggi del settore finanziario, il periodo appena antecedente al crollo dell'economia Americana (e poi mondiale) avvenuto nel 2008, catastrofe di cui calpestiamo ancora oggi le macerie.
La materia è dunque ostica, e l'abbondante utilizzo di un linguaggio specialistico, ricco di "incomprensibili" tecnicismi, di certo non aiuta. Data questa sua natura complessa, potrebbe dunque sembrare un film difficile da digerire per chiunque non si occupi di alta finanza, ma in realtà lo è solo in apparenza, perché se gli si presta l'attenzione che richiede, in cambio lo spettatore riceverà un'opera di intrattenimento di alto livello. Una commedia sofisticata, una vera e propria "black comedy" al limite del grottesco, che, con astuzia e sagacia e attraverso l'uso di una sottile e pungente ironia, riesce a divertire e intrattenere a dovere. Ma che allo stesso tempo riesce a far comprendere, grazie al suo stampo documentaristico e cronachistico, alcune delle sfaccettature più importanti della crisi economica globale che stiamo vivendo tutt'oggi. A tal proposito, davvero geniali sono i brevi "siparietti didattici" affidati a personaggi noti, i quali spiegano in modo chiaro e diretto alcuni dei passi più complicati della vicenda, riuscendo così a mantenere alto l'interesse dello spettatore.
Adam McKay (che si trovava alla sua "prova di maturità" dopo le "demenziali" collaborazioni con Will Ferrell), coadiuvato da una solida narrazione che scorre in modo impeccabile, e non poteva essere altrimenti dato che la pellicola è tratta dalla penna di Michael Lewis (autore di best seller come "The Blind Side" e "L'arte di vincere", da cui sono stati tratti i due omonimi film di successo), riesce così a confezionare un'opera importante, sia dal punto di visto del contenuto sia da quello estetico, dimostrando di saperci fare eccome dietro alla macchina da presa, adottando uno stile a volte frenetico e caotico, a volte dettagliato e particolareggiato, ma comunque sempre adatto alla situazione.
La caratterizzazione psicologica dei protagonisti della vicenda è ottima, vengono infatti analizzati nelle loro stranezze e nelle loro stramberie, nelle loro insicurezze e nei loro dubbi. Ma ciò è possibile sopratutto grazie a delle prove attoriali davvero notevoli: su tutti un eccentrico e bizzarro Christian Bale (l'ennesima grande prestazione, ma non aveva certo bisogno di dimostrare il suo valore), e un sociopatico Steve Carell (che si è definitivamente scrollato di dosso la maschera da comico, dimostrando ancora una volta di possedere notevoli qualità recitative). Lo spettatore prova dunque un forte coinvolgimento emotivo ed empatico verso questi "visionari" che hanno deciso di scommettere sul fallimento di un sistema che fino ad allora sembrava indistruttibile, "solido come una roccia", e alla fine hanno vinto.
Ma in fondo, "La grande scommessa" è soprattutto un film dai temi tragici e drammatici, un film profondo e intenso, in grado di far riflettere sulle fragilità e sulle debolezze di un sistema economico "autodistruttivo", corrotto fin dalle fondamenta, totalmente privo di qualsiasi etica e morale. Un sistema che a causa dei propri perversi deliri di speculazione è esso stesso il principale responsabile del proprio fallimento. Un sistema in cui l’uomo non è altro che un semplice ingranaggio, e in quanto tale condannato a vivere in un baratro senza fine.
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albydrummer
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lunedì 11 gennaio 2016
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molto impegnativo
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Un film economico,il più complesso nel suo genere,se vogliamo ricordare il famoso Wall Street,il seguito,di oliver Stone poi c è stato ,1 km da wall street,un pòn romanzati,anche se rispecchiavano la realtà. Ma questo girato in una maniera differente,appunto dando anche lezione di economia,la realtà avvenuta pochi anni fa,Il film girato con riprese abbastanza veloci dialoghi economici a raffica ,il miglior personaggio è quello interpretato da Christian Bale,il film un pò sofferentema da vedere perchè davvero interessante e chi ama il genere.
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joeblack080303
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lunedì 11 gennaio 2016
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quasi unico nel suo genere.....
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Se vi aspettate un blockbuster, visto il cast ...... non ci siamo, non sitiamo parlando di questo. E' un film originale per modalità narrativa, che racconta una delle più brutte crisi finanziarie mai esistite, non risparmia a nessuno la verità dei fatti ma che non è catastrofista se mai REALISTA. A tratti sembra quasi di assistere ad una sessione formativa semplificata di finanza, serve tuttavia una buona dose di concentrazione per capire a pieno le dinamiche della questione , lo consiglio a chi è interessato dall'argomento ed in generale alle persone curiose che vogliono capapire cosa li circonda . Non è adatto a chi vuole svagarsi 2 ore .
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pier delmonte
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lunedì 11 gennaio 2016
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wow
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Detto che non c’ho tecnicamente capito un emerito cacchio e la recitazione e’ quella che e’ (potevo fare l’attore pure io!) ho trovato questo film semplicemente fantastico ( Adam McKay... okay!) , montaggio originale, trovate geniali nell’uso delle comparse, confusione e schizofrenia recitativa che rende bene il messaggio di questa pellicola, e cioe’… prima c’era la vera finanza in un vero mercato, ora una bieca speculazione in un mercato di carta e di click. Da vedere! E non cercare di capire!
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