Titolo internazionale | Misono Universe |
Anno | 2015 |
Genere | Commedia drammatica |
Produzione | Giappone |
Regia di | Nobuhiro Yamashita |
Attori | Subaru Shibutani, Sarina Suzuki, Katsumi Kawahara, Akainu, Shinji Imaoka Motako Ishii, Suon Kan, Izumi Matsuoka, Masaki Matsuura, Takumi Matsuzawa, Shinsuke Michishita, Kirara Nakabayashi, Haruki Nakagawa, Fuminori Nakamura, Miho Nikaido, Fumi Nikaidô, Takashi Noguchi, Kazunari Tosa, Kiyosaku Uezu, Shôhei Uno. |
Tag | Da vedere 2015 |
MYmonetro | 3,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento martedì 28 aprile 2015
Durante una performance di una banda in una piazza in Osaka, un giovane uomo si precipita improvvisamente sul palcoscenico. Il giovane afferra il microfono e inizia a cantare.
CONSIGLIATO SÌ
|
Shigeo esce di prigione ma i suoi compari, anziché ringraziarlo per aver tenuto la bocca chiusa, lo riducono in fin di vita. Quando Shigeo si riprende, scopre di aver perduto la memoria: l'unico ricordo è costituito da una canzone. Vagando per le strade, incappa in una band che si sta esibendo, quando decide di irrompere sul palco e cantare il motivo che ha in testa. La manager del gruppo, la giovane Kasumi, rimane colpita dalla performance, decide di ribattezzarlo Pooch e di assumerlo come nuovo cantante del gruppo.
Utilizzare le situazioni narrativamente più scontate per creare qualcosa di unico. Una sfida impossibile che Yamashita Nobuhiro accetta di buon grado, ricorrendo agli espedienti più consunti del cinema e dello storytelling (l'amnesia e le seconde possibilità, il reboot esistenziale che da essa deriva) per giungere a conclusioni inaspettate. Come già in Tamako in Moratorium, opera deliziosa e dalla sinossi inesistente in cui molti erano gli stimoli e le sensazioni destinati a crescere a distanza dalla visione, così anche in La La La at Rock Bottom la chiave è nel come e non nel cosa, nel tocco di un regista di talento più che tra i risvolti dello script. Manca forse rispetto a Tamako la critica tagliente sulla società odierna e sulle nuove generazioni, ma la dinamica tra Pooch e Kasumi, benché prevedibile negli esiti, è tutto meno che stereotipata. Ancora una volta la musica funge da collante tra vite apparentemente parallele e destinate a non incontrarsi mai, da molla che permette al vero io di esplodere, infischiandosene del ruolo che la società ci ha riservato o in cui ci ha ingabbiato. La disperazione nell'animo dei due protagonisti non è mai gridata né offerta in pasto a lacrimevoli climax, ma piuttosto suggerita attraverso atteggiamenti e debolezze che affiorano nei dettagli della quotidianità. Merito indubbio di Yamashita, ineguagliabile osservatore dell'universo teen (il suo Linda Linda Linda, ancora sul rock, è una sorta di caposaldo generazionale) e dei protagonisti che ha scelto: il pop-idol Shibutani Subaru, in un ruolo lontanissimo dalla sua immagine pubblica, e soprattutto Nikaido Fumi, lanciata da Sono Sion in Himizu e Why Don't You Play in Hell? e già vincitrice del premio Marcello Mastroianni alla 68.ma Mostra di Venezia, capace di dimostrare una duttilità incredibile vestendo i panni dimessi e tutt'altro che glamour di Kasumi. Conferme e segni di vitalità importante dal nuovo cinema giapponese.
The film is packed with good music and heartful. I love this film.