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iris 29
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martedì 27 ottobre 2015
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thriller psicologico fantastico
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Un thriller meraviglioso, psicologico e inquietante. Disorienta lo spettatore che non sa più cosa pensare o a chi credere fino alla rivelazione scioccante. Il finale è bruciante e brusco. Entrambi i protagonisti sono negativi, Ben Affleck tradisce la moglie e all'inizio del film sembra lui il carnefice ma in realtà è la vittima. Rosamund Pike invece è la moglie tradita che sembra la vittima ma non lo è, il suo personaggio è manipolatore e astuto. Il film crea un'atmosfera di paura e sospetto che fa riflettere su quanto poco (in alcuni casi) si sa della persona amata.
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cinebura
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martedì 27 gennaio 2015
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tutti i nodi tornano al petto!
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Troppi significati, troppe verità, cela questo film! Grandissima storia, piena di originarietà e di enigmi intriganti. La prima parte del film narra, della storia d'amore raccontata e diretta dalle parole di Amy (la sposa di Nik), la vicenda sembra portare ad un classico legal-thriller, con una accusa al marito e tutto quello che ne consegue. Invece con grande sorpresa la storia cambia completamente strada, con la rivelazione incredibile di Amy, il pubblico rimane impietrito e sconcertato. Ecco che il caso di scomparsa diventa una caccia all'uomo. Certo rimane comunque per tutto il film la retroscena del processo e delle accuse ma in evidenzia appaiono tutti gli aspetti di questo amore bugiardo, pieno di tradimenti e di ossessioni.
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Troppi significati, troppe verità, cela questo film! Grandissima storia, piena di originarietà e di enigmi intriganti. La prima parte del film narra, della storia d'amore raccontata e diretta dalle parole di Amy (la sposa di Nik), la vicenda sembra portare ad un classico legal-thriller, con una accusa al marito e tutto quello che ne consegue. Invece con grande sorpresa la storia cambia completamente strada, con la rivelazione incredibile di Amy, il pubblico rimane impietrito e sconcertato. Ecco che il caso di scomparsa diventa una caccia all'uomo. Certo rimane comunque per tutto il film la retroscena del processo e delle accuse ma in evidenzia appaiono tutti gli aspetti di questo amore bugiardo, pieno di tradimenti e di ossessioni. Davvero geniale la scelta dei personaggi che accompagneranno i due protagonisti per tutta la vicenda, alcuni aiutandoli (come l'avvocato di Nik) e altri rovinando o cambiando le loro strade (come la vicina di casa con il suo amico, che derubano Amy). Trama scorrevole e sempre ricca di colpi di scena e di suspance. Non riesco a comprendere il motivo della critica negativa nei confronti del finale (da parte di molti spettatori). Io lo ritengo adatto e molto inaspettato, un colpo di scena finale, riesce a far capire che entrambi i protagonisti hanno commesso errori, si sono traditi a vicenda e per punizione ora devono vivere insieme, con l'aggiunta di un bambino che, mi lascia sconcertato e con alcuni dubbi. Attori davvero bravi e con una fotografia eccezionale questo film riesce a farsi godere e merita di esser ricordato come un ottimo film. Molte altre cose sarebbero da citare e da analizzare in questa opera cinematografica, gonfia di situazione e realtà complicate.
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il folle
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domenica 8 febbraio 2015
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un thriller intenso
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Dopo 3 anni dal suo ultimo film(Millenium),David Fincher torna con la macchina da presa per dirigere Gone Girl-l'amore bugiardo,tratto dal romanzo di Gillian Flynn che cura anche la sceneggiatura.Si può capire il tema della storia leggendo il titolo del film.che racconta appunto un amore falso e bugiardo.Il protagonista della pellicola è Nick Dunne che, tornando a casa dal bar di sua proprietà ,trova l'abitazione sottosopra e senza la sua "cara" mogliettina.Dopo aver trovato delle prove la polizia inizia a sospettare che il marito abbia ammazzato la moglie e inscenato un rapimento.Questa storia viene proposta egregiamente dal maestro Fincher,che non indugia mai a dirigere film con trame complicate e intense(Seven,Il curioso caso di Benjamin Button).
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Dopo 3 anni dal suo ultimo film(Millenium),David Fincher torna con la macchina da presa per dirigere Gone Girl-l'amore bugiardo,tratto dal romanzo di Gillian Flynn che cura anche la sceneggiatura.Si può capire il tema della storia leggendo il titolo del film.che racconta appunto un amore falso e bugiardo.Il protagonista della pellicola è Nick Dunne che, tornando a casa dal bar di sua proprietà ,trova l'abitazione sottosopra e senza la sua "cara" mogliettina.Dopo aver trovato delle prove la polizia inizia a sospettare che il marito abbia ammazzato la moglie e inscenato un rapimento.Questa storia viene proposta egregiamente dal maestro Fincher,che non indugia mai a dirigere film con trame complicate e intense(Seven,Il curioso caso di Benjamin Button).La squadra Fincher-Flynn impacchetta un film ricco di suspanse,intensità,menzogna,sospetto e tradimento interpretato da Ben Affleck e da una straordinaria(sorpresa)Rosamund Pike,ignorato però dalla sempre più politica Academy Awards.Fantastica scena l'omicidio di Desi Collings con un gioco di inquadrature da brividi,che incornicia una regia pulita e accattivante,tipica di Fincher.
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ultimoboyscout
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venerdì 6 marzo 2015
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una carogna degna di john doe.
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E' l'adattamento dell'omonimo best seller di Gillian Flynn, qui co-sceneggiatore, ma il finale è diverso, per dare una nuova suspense e differenti emozioni con Reese Witherspoon (inizialmente prevista per la parte della protagonista) nel ruolo impegnato di produttrice. David Fincher regala un altro thriller affascinante e ben riuscito, dai toni cupi, in cui grazie alle interpretazioni intensissime di Affleck e della Pike, ci si addentra nella verità che appare come un'illusione. Il film è la perfetta, perfida autopsia del deterioramento del matrimonio di Nick ed Amy, coppia di ex giornalisti che perso il lavoro a New York, lascia la città per la provincia, terra nativa di lui. Il giorno del quinto anniversario di nozze Amy sparisce lasciando un diario, di cui il marito non sapeva nulla, ed evidenti segni di lotta in casa.
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E' l'adattamento dell'omonimo best seller di Gillian Flynn, qui co-sceneggiatore, ma il finale è diverso, per dare una nuova suspense e differenti emozioni con Reese Witherspoon (inizialmente prevista per la parte della protagonista) nel ruolo impegnato di produttrice. David Fincher regala un altro thriller affascinante e ben riuscito, dai toni cupi, in cui grazie alle interpretazioni intensissime di Affleck e della Pike, ci si addentra nella verità che appare come un'illusione. Il film è la perfetta, perfida autopsia del deterioramento del matrimonio di Nick ed Amy, coppia di ex giornalisti che perso il lavoro a New York, lascia la città per la provincia, terra nativa di lui. Il giorno del quinto anniversario di nozze Amy sparisce lasciando un diario, di cui il marito non sapeva nulla, ed evidenti segni di lotta in casa. Come detto, il film ha la struttura del thriller ma è qualcosa di diverso, di più. Il doppio punto di vista invita lo spettatore a interrogarsi, a schierarsi, a preoccuparsi e anche ad arrabbiarsi, lui è un assassino o lei è una pazza furiosa? Pellicola sempre tesa e inquietante, quasi due ore e mezza che scorrono fluide e veloci, nelle quali si parla di matrimonio ma soprattutto di narcisismo e di apparenze, follie mediatiche e differenze sociali, visto che lui è un sornione ragazzo di paese, lei è "Amazing Amy", una newyorchese ricca e colta. La cornice è quella del poliziesco, si susseguono con agilità flashback, rovesci e colpi di scena, la suspense è forte in stile Hitchcock, Affleck è bravissimo nel suo essere maldestro e impacciato, la Pike addirittura sublime nella sua glacialità e nella sua eleganza, tanto da scatenare una certa, democratica e comprensibilissima, misoginia. Fincher mette in scena un matrimonio che diventa sintomo d'instabilità di coppia, di frustrazione, di lacerazione dall'interno e lancia interrogativi e riflessioni sulle forze che regolano la vita di coppia. Ritmo sempre incalzante che tiene costantemente col fiato sospeso ma la pellicola, non ci si lasci ingannare dal titolo, di sentimentale ha veramente pochissimo.
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andrea diatribe
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venerdì 6 marzo 2015
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un caleidoscopio inquietante in una coppia
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La costruzione dell’opinione pubblica è influenzata, e viene modellata sistematicamente, con i media di massa. In particolare con la cronaca nera, che va a raccontare da vicino gli aspetti brutali dell’essere umano (a volte con una certa morbosità), si può arrivare a distruggere l’immagine di una persona, sfibrandola in tanti piani che ora attribuiscono un senso all’immagine pubblica del soggetto, ora un altro; piani che vanno poi a ridefinire e far dialogare aspetti normalmente legati alla sfera privata di una persona, facendoli diventare di interesse pubblico.
L’ultima opera di David Fincher, L’amore bugiardo - Gone Girl, parla proprio di come i media riescano ad attaccare un uomo sottopelle – e insieme le persone che stanno a lui vicino.
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La costruzione dell’opinione pubblica è influenzata, e viene modellata sistematicamente, con i media di massa. In particolare con la cronaca nera, che va a raccontare da vicino gli aspetti brutali dell’essere umano (a volte con una certa morbosità), si può arrivare a distruggere l’immagine di una persona, sfibrandola in tanti piani che ora attribuiscono un senso all’immagine pubblica del soggetto, ora un altro; piani che vanno poi a ridefinire e far dialogare aspetti normalmente legati alla sfera privata di una persona, facendoli diventare di interesse pubblico.
L’ultima opera di David Fincher, L’amore bugiardo - Gone Girl, parla proprio di come i media riescano ad attaccare un uomo sottopelle – e insieme le persone che stanno a lui vicino.
Nick Dunne (Ben Affleck), scrittore newyorkese, ha sposato la splendida ragazza di cui si è innamorato, Amy (una bravissima Rosamund Pike), anch’essa scrittrice, vivendo i primi anni di matrimonio felicemente. Con la crisi economica, entrambi vedono frenate le loro carriere: cercano quindi di ricostruirsi una vita, trasferendosi nel Missouri, ma il giorno del loro quinto anniversario, Amy sparisce misteriosamente dall’abitazione, lasciando solamente tracce di sangue in cucina ripulite in malo modo e un tavolo rovesciato in salotto. È così che prende piega la disavventura personale e mediatica di Nick che, dopo la sparizione, risulterà stranamente apatico con se stesso, con i media e con la polizia, cosa che lo porterà ad essere il primo indiziato per la misteriosa sparizione del coniuge.
David Fincher, regista di due cult del cinema come Fight Club e Seven, arriva a dirigere un film basato interamente sul bestseller di Gillian Flynn (dal quale il film prende il titolo), autrice anche della sceneggiatura. Il film procede convenzionalmente (con qualche flashback che racconta il passato felice della coppia), senza apparenti guizzi narrativi, in una maniera anche bizzarramente rilassata, proprio grazie anche al personaggio di Ben Affleck, passivo e calmo nell’agire, che ha l’unico compito di far proseguire un intreccio che crei nello spettatore determinate aspettative che verranno improvvisamente deluse, poi di nuovo ricostruite, ma continuamente mutanti in direzioni diverse, già a partire da un colpo di scena che avviene troppo precocemente nel minutaggio totale del film, rispetto ai canoni del genere thriller psicologico. In questo modo, il film porta avanti due linee narrative parallele che regalano un racconto particolarmente elaborato, e che rende lo spettatore partecipe di un caleidoscopio psicologico dalle tinte noir; caleidoscopio che viene messo in scena soprattutto dai mezzi di comunicazione di massa – qui con la loro funzione esasperante – che diventano quasi essi stessi un personaggio all’interno del film, vista la loro importanza (insieme al doppio binario narrativo) nella incessante destrutturazione-ristrutturazione della vicenda di Gone Girl. Ci si trova così immersi in un altalenante labirinto oppressivo, inquieto, multiforme delle espressioni del cinismo, del tradimento e della schizofrenia di un matrimonio la cui felicità è solamente un miraggio che sembra possa concretizzarsi solo con un approccio perverso all’amore coniugale.
Fincher ripropone un cinema ambizioso che, grazie allo svilupparsi mai banale della trama, riesce a cogliere le sfumature, le crisi contemporanee del matrimonio e della società dell’informazione che vuole diventare partecipe delle vicende di Nick e della moglie Amy: per lo spettatore infatti non sarà facile schierarsi per un personaggio particolare, visto che, continuamente, il film diverge dalle aspettative.
Alla fine dell’opera, la scelta migliore sarà stata quella di essersi mantenuti neutrali, con uno sguardo al tempo stesso turbato e ironico.
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dario
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domenica 15 marzo 2015
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diabolico
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Il meccanismo funziona alla perfezione o quasi (lungaggini e ripetizioni concettuali non mancano, il film è troppo lungo, fatica a reggere). La storia è superna nella sua semplicità e nella sua sottile complessità, la seconda irraggiungibile dai personaggi. E' quest'ultimo particolare ad essere veramente intrigante e a giustificare l'intera operazione. Si tratta, infine, di una metafora pesante della civiltà americana che vuole tutto senza sapere bene cosa. Attori efficaci. Regia con qualche incertezza, ma molto funzionale e intelligente.
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mrgrady
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sabato 25 aprile 2015
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gone girl, il film dell'anno
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Forse il miglior film di David Fincher, questo Gone Girl risulta ottimo in ogni suo aspetto, a partire da una sceneggiatura tanto complessa quanto ben scritta, che mescola più generi; si passa dalla commedia nera, con una feroce satira dei media attraverso i quali ci vengono filtrate le informazioni ed hanno un peso così forte da essere determinanti nelle vite dei personaggi, al dramma con una profonda quanto dura riflessione sull'istituzione del matrimonio ai nostri giorni, il tutto condito dalle solite atmosere del thriller Fincheriano che può vantare due o tre colpi di scena di altissimo livello estetico e narrativo.
Altro punto di forza della sceneggiatura della Flynn è una struttura non lineare che gioca non solo con lo spettatore ma anche con i suoi personaggi.
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Forse il miglior film di David Fincher, questo Gone Girl risulta ottimo in ogni suo aspetto, a partire da una sceneggiatura tanto complessa quanto ben scritta, che mescola più generi; si passa dalla commedia nera, con una feroce satira dei media attraverso i quali ci vengono filtrate le informazioni ed hanno un peso così forte da essere determinanti nelle vite dei personaggi, al dramma con una profonda quanto dura riflessione sull'istituzione del matrimonio ai nostri giorni, il tutto condito dalle solite atmosere del thriller Fincheriano che può vantare due o tre colpi di scena di altissimo livello estetico e narrativo.
Altro punto di forza della sceneggiatura della Flynn è una struttura non lineare che gioca non solo con lo spettatore ma anche con i suoi personaggi.
La regia pulita e perfetta di Fincher, una straordinaria fotografia e la colonna sonora della coppia Reznor/Ross elevano questo film a quello che forse possiamo considerare un capolavoro.
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erry98
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lunedì 22 dicembre 2014
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questo che io vedo, non è che la scorza
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David Fincher sta al thriller come Stephen King sta all'horror.
I campi sono diversi ( seppure in "Gone Girl" troviamo anche della cruda violenza, che tinge di noir l'intreccio), ma il genio dei due autori non differisce.
Tale genio, tale follia creativa, sta nel non limitarsi ad un unico genere, nel non confinarsi dietro delle regole imposte dall'ambito in cui si opera, ma nel crearne di nuove. E cosi, in questo caso, parlare di thriler, è decisamente riduttivo.
L'acclamato regista statunitense non mette in scena una semplice indagine, ma dipinge davanti agli occhi dello spettatore un disarmante, paradossale, ma duramente vero spaccato della nostra società.
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David Fincher sta al thriller come Stephen King sta all'horror.
I campi sono diversi ( seppure in "Gone Girl" troviamo anche della cruda violenza, che tinge di noir l'intreccio), ma il genio dei due autori non differisce.
Tale genio, tale follia creativa, sta nel non limitarsi ad un unico genere, nel non confinarsi dietro delle regole imposte dall'ambito in cui si opera, ma nel crearne di nuove. E cosi, in questo caso, parlare di thriler, è decisamente riduttivo.
L'acclamato regista statunitense non mette in scena una semplice indagine, ma dipinge davanti agli occhi dello spettatore un disarmante, paradossale, ma duramente vero spaccato della nostra società.
Indaga egli stesso i risvolti che si nascondono dietro ogni crimine, sbattendo in faccia al pubblico temi quali la commercializzazione delle tragedie, che diventano eventi di catarsi collettiva, più che di sincero dolore. Lacrime che diventano banconote, giornalismo sfrenato e colmo d'ipocrisia, e un'opinione pubblica che si lascia trascinare da questo fiume in piena, lobotomizzata dai social media, dai giornali e dalla televisione, una massa in balia degli eventi. A tal proposito sono significative le riprese con cui si apre la pellicola, che per qualche secondo lasciano un vago affresco di una cittadina vuota, sonnecchiante, immersa in un torpore surreale, che si sveglia improvvisamente, quasi con ferocia, allo scoppiare dello scandalo.
Fincher si apre poi ad una riflessione più intimista, sul matrimonio, sul legame sentimentale, su come questo si basi spesso su apparenze, su mera ostentazione, e su come anche il sentimento più puro, sia talmente potente da scuotere le fondamenta dell'animo umano, portandolo alla follia, all'esasperazione e alla più totale disillusione.
E infine quello che è la realtà. O meglio che non è. Perchè dall'"Amore Bugiardo" traspare che la realtà non esiste. In un gioco di immagini, apparenze, di idee e preconcetti che corrompono il nostro giudizio su persone, cose e avvenimenti, l'oggetività di fatto non sussiste. Quindi come lontani e distaccati spettatori di questa bizzarra, crudele, ma bellissima messa in scena che è la vita, osserviamo, non limitiamoci a guardare, non giudichiamo un amore da un anello, una persona dal suo stato sul social network ( Fincher sempre presente), o da ciò che ci viene detto su di lei, perseguiamo la verità, se ve ne è una. Come recitava la locandina di uno dei più grandi capolavori cinematografici contemporanei, American Beauty: "guarda da vicino". E forse, chissà, troverai un barlume di bellezza. In mezzo all'umana incomunicabilità.
"Cosa stai pensando? Come ti senti? Cosa ci siamo fatti l'un l'altro?"
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marezia
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lunedì 29 dicembre 2014
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squilibri di coppia da oscar
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Regia di primordine per un rapporto di coppia assai speciale... Una donna squilibrata come poche e un marito banale come tanti in una società che condiziona e crea mostri da copertina... Andamento lento ma PRECISO, INESORABILE. SOTTILE E AVVINCENTE thriller a tinte noir con dei guizzi da Hitchcock. LUNGO MA IMPERDIBILE.
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ziomax
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lunedì 4 maggio 2015
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un thriller bello come non si vedeva da tempo.
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Tratto dal romanzo di Gillian Flynn, è un thriller pieno di atmosfere e colpi di scena che racconta la storia del giornalista Nick Dunne un bel giovanotto e di sua moglie Amy, famosa scrittrice di New York ricca colta e apprezzata da tutti. Dopo aver perso entrambi il lavoro decidono di trasferirsi in una piccola città dove provano a ricostruirsi una vita ma il giorno del loro quinto anniversario Amy scompare senza lasciare tracce, se non segni di lotta in casa.
Inizia una ricerca con Nick che diventa il sospettato numero uno. A metà film un grande colpo di scena da vita a due storie parallele con un crescendo che incolla alla poltrona.
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Tratto dal romanzo di Gillian Flynn, è un thriller pieno di atmosfere e colpi di scena che racconta la storia del giornalista Nick Dunne un bel giovanotto e di sua moglie Amy, famosa scrittrice di New York ricca colta e apprezzata da tutti. Dopo aver perso entrambi il lavoro decidono di trasferirsi in una piccola città dove provano a ricostruirsi una vita ma il giorno del loro quinto anniversario Amy scompare senza lasciare tracce, se non segni di lotta in casa.
Inizia una ricerca con Nick che diventa il sospettato numero uno. A metà film un grande colpo di scena da vita a due storie parallele con un crescendo che incolla alla poltrona. Per molti aspetti il film si avvicina allo stile di Hitchcock. Ottimo il cast Ben Affleck è perfetto e la bionda Rosamund Pike è straordinaria nella sua eleganza. Un ritmo incalzante che tiene fino alla fine con un finale per niente scontato. Forse il miglior film di Fincher e sicuramente uno dei migliori film dell’anno.
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