Personalmente non amo il thriller, ma questo non mi impedisce di unire i puntini.
In una cittadina del Missouri un uomo (Ben Affleck) torna a casa e la trova stranamente sottosopra. Teme il rapimento della moglie e chiama la polizia.
La polizia comincia a indagare sul caso e i più semplici indizi sembrano indicare il marito colpevole dell'omicidio della moglie. Per gli spettatori, che imparano a conoscere da vicino Ben Affleck la situazione non è chiara, ma per media e masse si tratta ovviamente di uxoricidio.
Eppure il film è un giallo, nessuno degli spettatori potrebbe credere così facilmente alla colpevolezza del marito. E infatti l'ispettrice di polizia che si occupa del caso non ha paura di avvertirci a chiare lettere, rispondendo a un suo collega paurosamente privo di spessore, che "spesso la soluzione più semplice non è quella vera".
Quindi - forse anche troppo presto e in modo abbastanza brusco - veniamo catapultati nella versione reale dei fatti, dove la moglie psicopatica ha architettato la messa in scena del suo omicidio per incastrare il marito, e si nasconde in un motel sperduto in campagna
(ma perché? Perché questa donna è ossessionata dall'incastrare gli uomini con cui sta? La ragione è a malapena accenata e potrebbe essere il malsano rapporto coi genitori che hanno usato il suo nome per creare tra le pagine dei libri l'immagine di una figlia perfetta. Forse: non si sa.)
Ebbene, il povero Ben Affleck è appeso a un filo perché nello stato del Missouri applicano la pena di morte. Cosa farà a questo punto Fincher (o l'autore del libro da cui il film è tratto)? Non ci dà una soluzione totalmente a favore dell'uno o dell'altro. Non ci dà il bramato happy ending, dove Ben Affleck viene scagionato e la moglie incarcerata, e non ci dà nemmeno la tragedia, dove la moglie se la squaglia e lascia il marito nel braccio della morte in Missouri. Ci dà una via di mezzo.
Ma ci riesce? Secondo il mio modesto parere: no.
Non amo i gialli ma riesco a unire i puntini: che ne è delle settimane di video ripresi nella casa del riccone ucciso? La comparsata di Rosamund Pike legata e urlante non vale i giorni seduta tranquilla a guardare la TV. Che ne è delle indagini del riccone ucciso? Non è possibile che la polizia, anzi l'FBI - perché con un saggio deus ex machina il caso è stato tolto all'ispettrice che cominciava a capirne qualcosa - non indaghi sul suo omicidio solo perché la responsabile è troppo stanca. Si tratta comunque di omicidio colposo. Che ne è del primo uomo che era stato condannato a causa dello stesso stupro nei confronti di Rosamund? Lui non parla e la polizia non si accorge di nulla. Eppure basterà scrivere un nome nei database della polizia americana per avere tutta la storia di condanne e denunce, quindi per vedere che Rosamund aveva denunciato per lo stesso tipo di stupro (precisamente con cravatte) molti anni prima.
Ok, il potere dei media nell'America del Missouri è praticamente assoluto, ma non posso più crederci. Il film ha smesso di essere film ed è diventato una serie di immagini proiettate sullo schermo.
E tu caspita, Ben Affleck, perché non parli?
Tutti questi interrogativi mal riposti non sarebbero sorti con un banale finale, "tragedia" o "commedia" che fosse. Il film non sarebbe stato un capolavoro forse, ma sarebe stato quanto meno credibile. Scusa Fincher, non mi hai convinto.
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