gnegrntfovol
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domenica 1 luglio 2018
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il furer non voleva perdere vsl'alleato cavaliere.
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seconda guerra mondiale i
tedeschi tradendo le aspettative tifano per
quell'hitler velleitario che voleva sterminare il popolo,
la grande madre patria russia s'erge a monumento
dopo l'operazione terra bruciata..., prende a calci il
nemico, come quel napoleone che un secolo prima
muore di freddo nella siberia siderale, i soldati con vassily ztaitzev hanno vinto... la
guerra, e quei cospiratori e cospiratrici, ricorderanno e ricorderemo
che lezione ai bari e malfattori, incredibile il
giappone subisce dagli americani l'umiliazione più incredibile,
ne sanzioni ne cose circensi potranno valere tanto quanto
85 anni fa 25 fra navi e sottomarini degli alleati hanno vinto,
partendo per essere seguiti dal resto della flotta, un film incredibile,
negli anni 50 matureranno tante altre situazioni per ciò, nonchè
per un film di spettacolo e divertimento malgrado l'argomento.
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mordino
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giovedì 19 aprile 2018
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leonida con i carri armati??
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Non so voi, ma io me la sono immaginata così: Un giorno Brad parlando ad Angelina... - Hai visto che fico quel film sulle termopili? Tutti quegli spartani palestrati e tirati a lucido che in trecento resistono a millemila persiani brutti e stupidi? Lo voglio fare anch'io! - Ma hai già fatto Troy - Ah è vero, lo avevo rimosso.. allora basta cambiare periodo storico e cercare i cattivi più odiati e puzzoni della storia, che ne dici dei nazisti? - Di nuovo? Guarda che fai inc*zzare Quentin, proprio lui che non fa due volte lo stesso genere... - Allora dillo che mi remi contro, tu mi vorresti a fare quelle commediole melense piene di sentimenti, di drammi esistenziali, di tormentati risvolti psicologici così new age.
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Non so voi, ma io me la sono immaginata così: Un giorno Brad parlando ad Angelina... - Hai visto che fico quel film sulle termopili? Tutti quegli spartani palestrati e tirati a lucido che in trecento resistono a millemila persiani brutti e stupidi? Lo voglio fare anch'io! - Ma hai già fatto Troy - Ah è vero, lo avevo rimosso.. allora basta cambiare periodo storico e cercare i cattivi più odiati e puzzoni della storia, che ne dici dei nazisti? - Di nuovo? Guarda che fai inc*zzare Quentin, proprio lui che non fa due volte lo stesso genere... - Allora dillo che mi remi contro, tu mi vorresti a fare quelle commediole melense piene di sentimenti, di drammi esistenziali, di tormentati risvolti psicologici così new age.. cheppalle io voglio interpretare un uomo vero d'altri tempi.. e poi il taglio anni '40 mi sta così bene... - Quindi cosa penseresti di fare? 300 coi carri armati? - Sii - Belli e virilmente coperti del fango della battaglia? - Siiii - E tu vorresti fare il condottiero bellissimo e terribile, un pò Rommel un pò Patton però mansueto come Rambo? - Siiiiiii - E fare una fine gloriosissima e marziale in un crescendo rossiniano di esplosioni e nazisti morti? - SIIIIIIII....
Ok, a me il film comunque è piaciuto, non si può dire che sia un brutto film; è ben girato, le inquadrature e la composizione delle immagini sono curate, i costumi e le scenografie appropriati,come anche i dialoghi, e sopratutto, ha un ottimo ritmo, cosa non da poco, contibuendo a mantere alta l'attenzione dello spettatore dall'inizio alla fine. Quanto alle critiche inerenti alcune incongruità storico-bellico sollevate, giustamente, da altri commetatori, si è vero ci stanno, per esempio quella sulla reale tenuta dei carri statunitensi contro i Tiger, o quella di un battaglione di SS che si fa massacrare come quaglie; sono tutte argomentazioni legittime, che però dal mio punto i vista non vanno ad alterare troppo la storia, mi spiego, durante la fase di crollo della Germania, specie dopo che gli alleati avevano sfondato il fronte interno, non sarebbe stato inusuale trovarsi di fronte un battaglione raccogliticcio composto da pensionati e bambini mandati allo sbaraglio con mostrine da SS, come sarebbe potuto accadere di trovarsi di fronte ad un Tiger pilotato da personale non completamente addestrato ad utilizzarlo al meglio delle sue potenzialità. Infine un breve cenno agli effetti speciali, non male, ma qui mi accodo a chi ha notato uno spropositato uso di traccianti che in alcune scene possono rendere un "effetto Star Wars".
Bravo Brad ma brava anche Angelina che gli ha dato l'idea!
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caroutorsei
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venerdì 30 marzo 2018
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film di guerra insensato
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La guerra può essere raccontata in mille modi diversi. Uno è ad esempio il soldato rayan, un altro è full metal jacket, Apocalpise now e si potrebbe andare avanti all'infinito. Uno può odiare la guerra o prenderci gusto etc, ma questi sono film che non si possono non amare. Invece quando vedo la guerra che deve fare sensazione per fare sensazione, in cui la brutalità è fine a se stessa , ecco allora non odio la guerra, odio il film
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avner
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giovedì 15 febbraio 2018
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peccato
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Peccato... perché sfruttando il tema dei corazzati con meno "americanate" poteva riuscire un lavoro importante e più realistico.
Apprezzabile l'idea di mostrare al pubblico la vita dei carristi ma purtroppo i soliti errori "tecnici" danneggiano l'immagine complessiva del titolo.
Improbabili combattimenti tra carri (come il 4 vs 1 in cui improbabilmente carri sherman attaccano a testa bassa un Tiger), combattimenti tra fanteria piuttosto irreali (con soldati in posture da pensionati che sparano verso le trincee in piedi in campo aperto), uso eccessivo dei traccianti etc. etc.
Degne di nota le scene di combattimento all'interno del carro stesso e questo salva un po il tutto.
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Peccato... perché sfruttando il tema dei corazzati con meno "americanate" poteva riuscire un lavoro importante e più realistico.
Apprezzabile l'idea di mostrare al pubblico la vita dei carristi ma purtroppo i soliti errori "tecnici" danneggiano l'immagine complessiva del titolo.
Improbabili combattimenti tra carri (come il 4 vs 1 in cui improbabilmente carri sherman attaccano a testa bassa un Tiger), combattimenti tra fanteria piuttosto irreali (con soldati in posture da pensionati che sparano verso le trincee in piedi in campo aperto), uso eccessivo dei traccianti etc. etc.
Degne di nota le scene di combattimento all'interno del carro stesso e questo salva un po il tutto.
Non commentabile la scena alla Rambo nel finale... potevano fare più bella figura impegnando magari una compagnia e non un intero battaglione SS peraltro dotato di Panzerfaust inspiegabilmente utilizzati solo all'ultimo (uno solo).. quando di fronte ad un tank era la prima arma utilizzata.
Peccato...
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greatsteven
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giovedì 7 dicembre 2017
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cinque uomini compressi in un carro armato usa.
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FURY (USA, 2015) diretto da DAVID AYER. Interpretato da BRAD PITT, SHIA LABEOUF, LOGAN LERMAN, MICHAEL PENA, JON BERNTHAL, JIM PARRACK, XAVIER SAMUEL, JASON ISAACS, SCOTT EASTWOOD, KEVIN VANCE, ALICIA VON RITTBERG, ANAMARIA MARINCA
Aprile 1945. La seconda guerra mondiale volge ormai al termine, ma la Germania nazista è dura a tirare le cuoia. Mentre gli Alleati conducono l’avanzata conclusiva in Europa, il sergente Don "Wardaddy" Collier, un militare dell’esercito statunitense forgiato e temprato dal conflitto armato, guida un carro armato Sherman, battezzato Fury, con un equipaggio di quattro soldati (Boyd "Bibbia" Swan, il caporale messicano Trini "Gordo" Garcia, Grady "Coon-Ass" Travis e il giovanissimo aiuto conducente, ex dattilografo, Norman "Macchina" Ellison) in una missione suicida dietro le linee nemiche.
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FURY (USA, 2015) diretto da DAVID AYER. Interpretato da BRAD PITT, SHIA LABEOUF, LOGAN LERMAN, MICHAEL PENA, JON BERNTHAL, JIM PARRACK, XAVIER SAMUEL, JASON ISAACS, SCOTT EASTWOOD, KEVIN VANCE, ALICIA VON RITTBERG, ANAMARIA MARINCA
Aprile 1945. La seconda guerra mondiale volge ormai al termine, ma la Germania nazista è dura a tirare le cuoia. Mentre gli Alleati conducono l’avanzata conclusiva in Europa, il sergente Don "Wardaddy" Collier, un militare dell’esercito statunitense forgiato e temprato dal conflitto armato, guida un carro armato Sherman, battezzato Fury, con un equipaggio di quattro soldati (Boyd "Bibbia" Swan, il caporale messicano Trini "Gordo" Garcia, Grady "Coon-Ass" Travis e il giovanissimo aiuto conducente, ex dattilografo, Norman "Macchina" Ellison) in una missione suicida dietro le linee nemiche. In netta inferiorità numerica e con la summenzionata matricola nel plotone, Wardaddy e i suoi uomini, schiacciati anche dalla superiore forza e pesantezza dei carri armati rivali, si trovano in una situazione disperata, nel vano ma eroico tentativo di infliggere il colpo di grazia al nazismo e alla sua ideologia militarista. Una pellicola di ambiente bellico che ha anima, cuore e talento e il dono pressoché innato di non giustificare la guerra, né di far credere che la combattano degli eroi: gli uomini di Wardaddy (un Pitt dal capello corto, leggermente barbuto, a suo agio straordinario nelle vesti del sergente un po’ bacchettone, ma pur sempre integerrimo e ligio ai doveri della guerra, tanto da meritare il suddetto soprannome) non sono eroi che la storia ha trasformato in leggende, ma uomini comuni che hanno abbracciato ideali pacifici cui ha poi pensato la Storia (questa volta con la S maiuscola) stessa a rendere violenti, come spiega Wardaddy al giovane e ancora inesperto iniziato all’arte del combattimento. Il film non è comunque un panegirico dell’eroismo militare, ma piuttosto un coacervo di sequenze che denunciano la brutalità del conflitto armato, fornendo immagini molto forti tra fango, avanzamenti lenti e faticosi, muraglie, sterpaglie, conflitti d’interesse, mappe di bombardamento da seguire per filo e per segno, pioggia battente e malumori fra gli stessi commilitoni. Forse la metamorfosi di L. Lerman da dattilografo spaurito e timido ad assassino preparato e spietato poteva essere resa meglio mediante non una concentrazione di spari su uno "sporco manipolo di nazisti", ma probabilmente attraverso un indottrinamento verbale che però lasciasse spazio anche ai fatti concreti che la guerra richiede di mettere in atto. Esemplare, comunque, il passaggio delle due donne tedesche che vengono adescate da Pitt e Lerman, rispettivamente per un uovo strapazzato e per un contatto fisico ravvicinato, e che poi rimangono sepolte sotto il bombardamento che segue con feroce immediatezza all’evacuazione della città minata dall’avanzata statunitense in terra nazista. Lodi anche al reparto maschile, con un LaBeouf affezionato tanto alla Bibbia quanto al suo mitra, un Peňa che alterna lo spagnolo all’inglese in base al suo umore e si concentra negli scontri a fuoco ravvicinato con la rapidità e la precisione di un caporale che si rispetti con annessi e connessi e un Bernthal lievemente avvinazzato che prende per i fondelli i compagni di carro armato, in particolar modo il timoroso Lerman, ma poi è capace anche di slanci generosi e fuoriuscite comiche, diventando amico della matricola e suo protettore fino al decisivo finale in cui Pitt, ferito gravemente, lo chiama figliolo e gli offre l’ultima, ma salvifica, possibilità di mettersi al riparo da una distruzione imminente che finisce per falciare irrimediabilmente gli altri quattro soldati addetti alla guida del carro armato. Accuratamente evitati i discorsi politici e le derivazioni sataniche: avrebbero stonato col contesto circostante di denuncia, impegno sociale e rifiuto della violenza in favore della diplomazia, benché poi si percepisca come la soluzione più estrema divenga il mezzo risolutivo che più dipana i problemi e meglio sbroglia le matasse quando le situazioni si fanno davvero pesanti e pericolose. Regia dignitosa, montaggio attento al dosaggio adrenalinico, scenografia convincente, sceneggiatura robusta e solida, musiche rarefatte nei passaggi più dolorosi, ma decisamente martellanti in quelli dalla struttura marmorea e coriacea. Nessuna menzione agli Oscar per il semplice fatto che è un film di guerra recente come tanti: ma ha il merito insostituibile e innegabile di raccontarla con l’occhio stralunato ma pur sempre vigile dell’analista che osserva i fenomeni senza giustificarli, ma dando una scorsa alla temerarietà degli uomini che li popolarono e che li resero di importanza storica magari senza neppure rendersene conto, ma agendo in nome della libertà di espressione portando la pace col mezzo guerresco e gestendo una situazione di inferiorità strategica con il coraggio e la pazienza che solo gli autentici combattenti sanno dimostrare quando intervengono sul campo di battaglia.
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samanta
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mercoledì 29 novembre 2017
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pietà l'è morta
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Ho visto in DVD il film uscito nel 2014, con la regia e la sceneggiatura di David Ayer che come regista non ha un rilevante curriculum (I giorni dell'odio, Suicide Squad tra gli altri), il film pur avendo avuto in America un buon successo di critica. commercialmente non ha sfondato pur avendo avuto discreti incassi per 211 milioni di $ (85 in USA), però con un budget di spesa di 68 milioni di $.
La trama: è un film di guerra ambientato verso la fine della II guerra mondiale quando nell'aprile del 1945 le armate alleate americane e inglesi hanno cominciato ad invadere il territorio tedesco e il regime nazista è agli sgoccioli. I protagonisti sono un gruppo di carristi comandati dal sergente Don Colllier (Brad Pitt) che a bordo del suo carro Sherman e i suoi sottoposti (4 carristi) affronta i le ultime resistenze tedesche, dopo varie vicende viene incaricato con altri tre carri armati di raggiungere e difendere una posizione, ma distrutti gli altri tre carri armati rimane solo quello del sergente Don Collier che viene attaccato da un battaglione di SS, dopo una strenua resistenza per difendere la posizione conquistata moriranno tutti, salvo la recluta più giovane Norman Ellison (Logan Lerman) che all'inizio del film era stato costretto dal sergente per dimostrare che bisogna essere senza pietà in guerra, ad uccidere un soldato tedesco che si era arreso ed era disarmato e che viene invece risparmiato da un soldato tedesco che finge di non scorgerlo nel relitto del carro.
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Ho visto in DVD il film uscito nel 2014, con la regia e la sceneggiatura di David Ayer che come regista non ha un rilevante curriculum (I giorni dell'odio, Suicide Squad tra gli altri), il film pur avendo avuto in America un buon successo di critica. commercialmente non ha sfondato pur avendo avuto discreti incassi per 211 milioni di $ (85 in USA), però con un budget di spesa di 68 milioni di $.
La trama: è un film di guerra ambientato verso la fine della II guerra mondiale quando nell'aprile del 1945 le armate alleate americane e inglesi hanno cominciato ad invadere il territorio tedesco e il regime nazista è agli sgoccioli. I protagonisti sono un gruppo di carristi comandati dal sergente Don Colllier (Brad Pitt) che a bordo del suo carro Sherman e i suoi sottoposti (4 carristi) affronta i le ultime resistenze tedesche, dopo varie vicende viene incaricato con altri tre carri armati di raggiungere e difendere una posizione, ma distrutti gli altri tre carri armati rimane solo quello del sergente Don Collier che viene attaccato da un battaglione di SS, dopo una strenua resistenza per difendere la posizione conquistata moriranno tutti, salvo la recluta più giovane Norman Ellison (Logan Lerman) che all'inizio del film era stato costretto dal sergente per dimostrare che bisogna essere senza pietà in guerra, ad uccidere un soldato tedesco che si era arreso ed era disarmato e che viene invece risparmiato da un soldato tedesco che finge di non scorgerlo nel relitto del carro.
Direi che la parte migliore del film sono le scene di guerra molto accurate ed avvincenti con una ottima fotografia ed efficaci effetti speciali. Tra l'altro l'ultima scena si ispira ad un fatto avvenuto proprio alla fine della guerra e il protagonista era Audie Murphy (il soldato più decorato americano) che per quella impresa ricevette la Medaglia di Onore del Congresso la massima decorazione americana. Audie Murphy diventò nel dopoguerra un attore cinematografico specializzandosi oltre che in film di guerra in moltissimi film western (in prevalenza di serie B).
Quello che desta delle perplessità nel film è la presenza di una sceneggiautura ambivalente che da una parte vuole dimostrare la ferocia e la crudezza della guerra, invece dall'altra esalta proprio quella ferocia nell'atteggiamento senza pietà dei soldati americani protagonisti del film anche nei confroni dei civili, si pensi al comportamento brutale verso le donne di un villaggio, a mio parere la guerra mette in luce la parte peggiore dell'uomo ma anche la sua parte migliore e questa a mio avviso manca nel film salvo l'atto di umanità finale compiuto proprio da una SS! Di conseguenza le caratterizzazioni sono forzate sino a fare assumere ai protagonisti la figura di stereotipi già visti in numerosissimi film bellici: come manca la sensibilità e l'arte di un un regista come Clint Eastwood!
Buona l'interpretazione di Brad Pitt che caratterizza in maniera eccellente la sofferenza e l'angoscia di un soldato che cerca di sopravvivere all'inferno della guerra, sufficienti gli altri protagonisti tra i quali emerge il carrista credente soprannominato Bibbia ((Shia Labeouf).
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dandy
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venerdì 10 marzo 2017
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in the tank.
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Robusto war movie che guarda a "Belva di guerra" e un pò forse a "La croce di ferro"(la sequenza del cadavere nel fango schiacciato dai cingolati sembra ripresa da lì).Gli stereotipi non mancano ma sono utilizzati con intelligenza,l'idea del carro armato come vera e propria casa in cui restare fino alla fine è azzeccata,e i combattimenti sono concitati e appassionanti(l'ultimo su tutti).Molto bella anche la sequenza nella casa con le due cugine tedesche,dove il novellino trova una pace momentanea ma si concluderà in modo imprevisto e tragico.Giustamente duro nella messa in scena della violenza.Bella colonna sonora.Ottimo Pitt,anche co-produttore esecutivo.
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alelor
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martedì 31 gennaio 2017
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complimenti
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Adoro i film di guerra ed inoltre è proprio un gran bel film. Bella storia, belle scene,ottimi gli attori. Film di questa levatura sono sempre più rari
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red screen
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domenica 14 febbraio 2016
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buona tensione
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Un film il alcuni punti molto crudo ma che riesce a mantenere la giusta tensione per tutta la durata del film. La cosa non è scontata visto che nel film non esiste il classico "nemico cattivo" contro si devono fronteggiare i protagonisti. Buono il fatto che i protagonisti non sono "buoni": cercano solo di salvare la propria pelle. Ottimo il modo in cui riesce a dipingere la guerra per quello che è: qualcosa di veramente orribile. Buona la recitazione del gruppo dello Sherman. Alcune aspetti sono la riedizione di alcuni film di guerra del passato visti in chiave moderna.
Una nota negativa: la mancanza di logica nella scena finale. Non voglio entrare nei particolari, ma se bisogna rendere una certa azione "necessaria" ai fini bellici, lo deve essere davvero.
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(di alelor)
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chaozj
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venerdì 5 febbraio 2016
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la guerra vista da dentro un carro armato
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Un ottica nuova (per me) da cui osservare le diverse identità dei soldati ed il loro modo di affrontare una guerra.
Il film procede véloce e non annoia mai, ma qualche sequenza di guerra lascia molto spazio alle licenze cinematografiche senza essere particolarmente fedele alla realtà; talvolta infatti i protagonisti godono di una inconsueta immunità che strappa un sorriso ironico.
Nel complesso un film godibile e credo sia meno "americanata" di quanto qualcuno denunci nelle sue critiche. Da guardare senza troppe pretese.
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