Benché il cinema commerciale attenga prevalentemente a certi generi, come ad esempio l’horror, il western, la fantascienza ed il cinema d’azione, si trovano film che possono essere classificati come dei blockbuster anche in altri settori cinematografici.
La filmografia bellica contempla numerosi colossal e pellicole di forte richiamo per il pubblico, caratterizzate da cast con numerose star, ma solitamente si tratta anche di opere di una discreta valenza storica, che sebbene stiano attente all’aspetto commerciale non sono esattamente ascrivibili alla categoria dei blockbuster. Questa pellicola diretta dallo statunitense David Ayer ha invece tutte le caratteristiche di questa tipologia di film, a cui appartiene a pieno titolo.
La ricerca dell’operazione commerciale è innanzitutto rintracciabile nella scelta di Brad Pitt per la parte del protagonista, soluzione che permette di sfruttare il divo americano nel ruolo di eroe di guerra che tanta fortuna gli ha portato in passato, se si pensa a pellicole come “Troy” di Wolfgang Petersen, o “Bastardi senza gloria” di Quentin Tarantino, dove Pitt recita in una parte ancora più affine a quella che gli assegna Ayer in questo caso.
In questo caso si ha quasi l’impressione che Ayer voglia sfruttare il successo di Pitt in queste precedenti pellicole per riproporlo in chiave di guerriero invincibile, una sorta di Rambo, ed ottenere così grandi incassi. In effetti il personaggio interpretato dal divo americano è più simile a Rambo che ad un reale soldato, per quanto eroico; i combattimenti sono ben poco realistici, raggiungendosi il culmine nella battaglia finale in cui i tedeschi fanno di tutto per farsi ammazzare, non seguono alcun criterio nell’affrontare il nemico e nel disporsi nel campo di battaglia, e vengono in effetti sterminati come mosche dai valorosi americani.
Le messe in scena delle battaglie non sono particolarmente spettacolari e nella cinematografia più moderna si riscontrano tecniche di ripresa molto più innovative; l’utilizzo degli ingenti mezzi non è affatto straordinario. Ciò nonostante Ayer riesce ad accontentare il pubblico e ad assicurargli un intrattenimento tutto sommato accettabile.
I ruoli di maggior rilievo del cast sono quelli dell’equipaggio del carro armato capitanato dal già citato Pitt, che è chiaramente il protagonista della pellicola. Il secondo ruolo più importante è affidato mal giovane Logan Lerman, mentre gli altri tre carristi sono interpretati dall’ottimo Shia LaBeouf, dall’altrettanto bravo Jon Bernthal e da Michael Peña che ho trovato meno in parte rispetto agli altri due.
Nonostante che mostri gli orrori della guerra e che il personaggio interpretato da Lerman mostri scrupoli morali che lo frenano nel combattimento, inducendo a riflessioni sul punto, il film resta sicuramente militarista
La scena finale vorrebbe essere eroica, o forse persino epica, ma invece è talmente una spacconata inverosimile che diventa quasi patetica.
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