Titolo originale | Metéora |
Anno | 2012 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Germania, Grecia |
Regia di | Spiros Stathoulopoulos |
Attori | Theo Alexander, Tamila Koulieva . |
MYmonetro | 2,79 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 3 febbraio 2012
Il monaco Teodoro e la suora Urania vivono su una vita ascetica nei monasteri di Meteora, nella Grecia centrale. Ma nasce la passione tra i due, mettendo in discussione la loro scelta di vita.
CONSIGLIATO SÌ
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Tra i massicci della Grecia centrale, un monastero e un convento si fronteggiano, in cima a due pinnacoli, sospesi tra cielo e terra. Il monaco Teodoro e la suora Urania hanno votato le loro esistenze ai rigidi rituali ascetici ma la crescente attrazione che si sviluppa tra i due, nel corso dei loro brevi incontri, mette la loro scelta di vita a dura prova.
Il regista Spiros Stathoulopoulos si muove tra la terra materna, la Colombia, e quella paterna, la Grecia, diviso tra due mondi e probabilmente in cerca di un approdo identitario dal punto di vista artistico se non personale. Anche per questo, forse, il suo è appunto un racconto di due mondi: quello secolare, fatto dei cicli della natura, e quello spirituale, che obbedisce ad altri ritmi, non meno rigidi e perfino cruenti. C'è molto di più, in questo film, della semplice vicenda di un amore impossibile, aspramente contrario alle regole, ma sfortunatamente i pezzi del puzzle non trovano la collocazione ideale e le intenzioni dell'opera rimangono confuse, come confusi sono i due protagonisti, tra la repressione della passione e il suo perseguimento.
Avrebbe potuto configurarsi come un'esperienza estetica vertiginosa, Meteora , invece è un'occasione mancata: pur ambientandosi tra picchi ripidissimi ed esplorando un conflitto abissale, il complesso del film lascia insoddisfatti poiché non si rivela all'altezza delle ottime suggestioni che mette in campo.
Lo sviluppo della narrazione avviene principalmente attraverso l'animazione di una serie di icone, fortemente geometriche e suggestive, mentre alle sequenze prettamente cinematografiche è riservato l'approfondimento di questi quadri, in chiave documentaristica, sia quando si tratta della descrizione della vita di campagna, alle pendici delle due alture, sia quando oggetto dell'indagine è la vita monastica o l'incontro tra i due protagonisti. In questo impianto, di forte impatto e indubbio interesse, non trova però una collocazione fluida la rappresentazione dell'erotismo, che insegue la terza via di un'immagine forte nel contenuto e nella resa pittorica, ma risulta giustapposta alle precedenti senza coerenza ritmica e senza sviluppo. Più si fa ricca e loquace, nel suo essere muta, l'animazione delle icone, più il resto si fa vuoto e pasticciato e termina in sordina, riportando bruscamente lo sforzo creativo al servizio di una semplice e velleitaria variazione sul tema della tentazione carnale.
Due monasteri su due rocce una di fronte all’altra. Donne e Uomini vivono la loro vita di preghiera nelle loro piccole comunità. La loro vita è fatta di eventi semplici, cosi come a valle è quella dei contadini. Non sono molto diversi; la disposizione a svolgere i proprio compiti dei contadini che vivono più in basso rispetto ai monasteri posti sulle meteore, è [...] Vai alla recensione »