Titolo originale | Le Guetteur |
Anno | 2012 |
Genere | Thriller, |
Produzione | Francia |
Durata | 89 minuti |
Regia di | Michele Placido |
Attori | Daniel Auteuil, Mathieu Kassovitz, Olivier Gourmet, Francis Renaud, Nicolas Briançon Jérôme Pouly, Violante Placido, Luca Argentero, Arly Jover, Christian Hecq, Michele Placido. |
Uscita | mercoledì 1 maggio 2013 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 2,26 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 7 marzo 2014
Il capitano Mattei sta per arrestare una famigerata banda di rapinatori di banche, quando un cecchino, appostato sul tetto di un edificio, spara contro i poliziotti. Ha così inizio una feroce caccia all'uomo. In Italia al Box Office Il cecchino ha incassato 139 mila euro .
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CONSIGLIATO NÌ
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Mattei, capitano della Polizia a Parigi, è a un passo dall'incastrare una famigerata banda di rapinatori. A impedirglielo è un abile cecchino appostato sul tetto di un edificio e assoldato per permettere ai complici la fuga. Ferito uno di loro, i banditi ripiegano nello studio di un medico 'congedato' dalla professione e nascondono la refurtiva. Una telefonata anonima a Mattei denuncia via e civico del cecchino, che viene catturato e sottoposto senza effetto a interrogatorio. Saranno i servizi segreti francesi a fornire al capitano la sua identità: Vincent Kaminski, tiratore scelto 'deceduto' in Afghanistan. Nel corso delle indagini, Kaminski fugge alla detenzione deciso a cercare la talpa che lo ha denunciato e che ha barbaramente assassinato il suo avvocato, una giovane donna amata molti anni prima. Mattei e Kaminski, sul lato opposto della legge e dell'ordine, muoveranno una caccia personale e accanita all'uomo nell'ombra, scoprendo insieme il volto di un male più inquietante e più grande del segreto che li unisce.
'Reclutato' come il cecchino del titolo da un produttore francese, Michele Placido dirige prestigiose star francesi in un polar dal carattere italiano e dignitosamente mediano. Scritto a quattro mani da Cédric Melon e Denis Brusseaux, Il cecchino mette insieme un'altra banda criminale, meno romanzesca (e romanzata) in un film alla ricerca evidente di volti facilmente riconoscibili. Daniel Auteuil è di nuovo un poliziotto bastonato che declina una rabbia interiore nutrita dalla morte di un figlio militare in Afghanistan, Mathieu Kassovitz è il cecchino con l'anima che abbatte poliziotti senza ucciderli dai tetti di Parigi, Olivier Gourmet è un orco malvagio che con diabolica perseveranza insegue il piacere del Male.
Volti imposti (dalla produzione) ma decisivi a nobilitare e a compensare un materiale narrativo 'fiorito' e poi annegato nell'omologazione a uno schema già masticato. Placido, da par suo, fa quello che può senza sfuggire la medietà delle sue prove da regista ma dimostrandosi più efficace come 'interprete' che come autore. Il regista assume fin dall'entrée il punto di vista del cecchino, scegliendo una posizione dominante ed elevata e lasciando sostanzialmente ciechi e parzialmente informati gli altri personaggi, sedotti da un inferno meno infernale di quello di Olivier Marchal, a cui Il cecchino allude, giocando la carta dei 'reduci' e dell'esplosa realtà contemporanea. Sfumando i contorni da una parte all'altra della barricata, sceneggiatura e regia esaltano lo scontro tra due personalità (Mattei- Kaminski) dietro alle cui spalle lo spettatore non intravede mai il vero cuore del racconto, meglio, quello che voleva essere il cuore del racconto: il malinconico sentimento di due uomini che hanno perso qualcosa perdendo qualcuno.
Il nero, come colore e condizione dell'anima, stinge fino a spegnersi in un'impresa criminale che non ha la consistenza della materia esistenziale. La regia di Placido si mette al servizio dei soli interpreti, qualche volta con buona resa scenica, limitandosi per il resto a una generica descrizione d'ambiente, a rimandi convenzionali, lontani, troppo lontani da qualsiasi mitologia di quartiere.
IL CECCHINO disponibile in DVD o BluRay |
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Il Cecchino (2012) (recensione di Andrea Giostra) E’ incredibile ed incomprensibile come il bravissimo attore e registra italiano, Michele Placido, affermatosi alla regia con il superbo film “Romanzo Criminale”, abbia potuto dirigere un film tanto mediocre quanto inguardabile. Attori bravissimo, italiani e francesi, che vengono mortificati all’interno di una sceneggiatura [...] Vai alla recensione »
Parigi. Un commissario di polizia è in procinto di sgominare una banda di pericolosi rapinatori. Una volta bloccati, l'operazione viene mandata all'aria da un misterioso cecchino che dall'alto ferisce i componenti della msquadra d'assalto della polizia. Da quel momento e a seguito di una soffiata alla polizia, il cecchino si metterà a caccia della talpa.
Un vero e proprio Noir francese la pellicola di Michele Placido, scritta da Cédric Melon e Denis Brusseaux a base di colpi di scena, omicidi e tradimenti.. Daniel Auteuil come in capolavori del cinema francese come L'ultima missione (MR 73)e 36 Quai des Orfèvres si muove come sempre con bravura e a proprio agio in questa coproduzione Italo Francese veste perfettamente i panni del [...] Vai alla recensione »
Spetta solo a Placido il merito di aver salvato parzialmente le sorti di questo film. Regia magistrale, sempre sul pezzo, senza una sbavatura, tesa e chiarissima nella sparatoria iniziale, lucida e carica di tensione nel nascondiglio del traditore, spietata al punto giusto, straordinaria nelle sequenze del bosco, con un talento quasi "horror", da lodi e lodi.
Thriller in cui si narra del mancato arresto da parte della Polizia francese di una temuta e famigerata banda di rapinatori di banche a seguito di una violenta sparatoria da parte di un cecchino appostato su di un tetto di un palazzo. Da qui da parte della Polizia si scatenerà una serrata caccia all'uomo ed ai componenti della stessa banda che sono riusciti a fuggire ed a mettersi [...] Vai alla recensione »
I costi di produzione si fanno sentire come non mai in questo filmetto. La produzione li ha ammazzati tutti i protagonisti comparse comprese per non pagarli. Un film come una lavatrice..... ci volevano le istruzioni per capirlo. Gentile Placido ma acosa si è ispirato? Bastava rivedere uno dei vecchi film con Delon eccellente interprete di nuar francese e non dico tutti ma almeno io sarei uscito [...] Vai alla recensione »
Placido conferma di essere un buon regista, rinuncia ai suoi elementi "d'autore" più personali e a certe lungaggini didascaliche che in quei casi vi immetteva. Diventa invece più asciutto. Fa un vero e proprio film classico, da "director", nel solco della solida tradizione del poliziesco francese. Molto bello l'inizio, poi la sceneggiatura mette un po' troppe complicazioni (anche il figlio in Afghanistan. [...] Vai alla recensione »
Visto. Mi è piaciuto abbastanza anche se il montaggio è a tratti troppo sintetico. Non a caso il film dura meno di un'ora e mezza. La storia di per sé non è troppo originale ma le ambizioni alla Michael Mann dimostrate con questo film da Placido potrebbero in futuro offrirci qualcosa di interessante.
Michele Placido cerca di riproporre un poliziesco alla francese, ma l'operazione è fallimentare. Dopo un buon inizio, il film si perde per strada e diventa noioso e lentissimo. L'ottimo cast è stato completamente sprecato all'interno di una sceneggiatura che non riesce mai a convincere. Peccato!!!
Se manteneva le promesse dell'inizio era un film sperare..ma nel corso dello stesso si è rovinato. Inizio col botto, rapina con sparatorio che ti toglie il fiato. Il resto del film..mediocre..
Michele Placido filma un poliziesco francese senza arte nè parte, dalla brevissima durata ma pesante al tempo stesso, mancano i giusti meccanismi per dare un buon passo alla storia, nonostante l'ottimo cast presente, tra francesi ed italiani, tutti appaiono fuori luogo, specie il duo italiano Argentero-Placido; si tratta di un esperimento fallito, un connubio franco-italico che non ha dato [...] Vai alla recensione »
Michele Placido è uno che non ha mai paura di mettersi alla prova. È ciò che lo rende così interessante, da lui c'è sempre da aspettarsi qualcosa, c'è sempre da farsi sorprendere. E forse l'aspetto più interessante di questo film, Il cecchino,risiede proprio qui, in questo tratto della personalità del nostro attore e regista. Chiamato dalla produzione francese (ma il progetto è dell'italiano Fabio [...] Vai alla recensione »
In trasferta parigina Michele Placido rende omaggio al poliziesco (con abbondanti dosi noir) autoctono definito polar. E lo fa con slancio cinéfilo (il primo modello è il Marchal di «36 Quai des Orfèvres»), attori dalle facce e le movenze giuste, ritmo adrenalinico e sfondi valorizzati dalla fotografia di Catinari, ma, purtroppo, pasticciando parecchio in sede di sceneggiatura e fluidità narrativa. [...] Vai alla recensione »
Incaricato di coprire le spalle al rapinatore Luca Argentero sparando dai tetti sui poliziotti agli ordini del commissario Daniel Auteil, Mathieu Kassowitz si troverà a indagare al fianco di quest'ultimo per stanare un misterioso assassino con cui entrambi hanno un conto da regolare. Dagli italici contesti di Romanzo criminale e Vallanzasca alle tinte noir di un tipico polar francese come Il cecchino, [...] Vai alla recensione »
La polizia parigina guidata da Mattei (un Auteuil ingrassato, sempre bravo) sventa una rapina, ma un cecchino dall'alto spara sui gendarmi. Placido si misura col polar, sperando di rimanere nel convulso paradigma di "Vallanzasca", ma non ci crede mai e scade nella sola azione, perdendo di vista psicologie e esistenzialismo. Più Marchal e non Melville, ma del primo ha solo una certa brutalità esibita [...] Vai alla recensione »