Titolo internazionale | Choco |
Anno | 2012 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Colombia |
Durata | 80 minuti |
Regia di | Jhonny Hendrix Hinestroza |
Attori | Karent Hinestroza, Esteban Copete, Fabio Restrepo, Daniela Mosquera, Sebastián Mosqueira Cesar Orejuela. |
Uscita | giovedì 6 marzo 2014 |
Tag | Da vedere 2012 |
Distribuzione | Cineclub Internazionale |
MYmonetro | 3,11 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento domenica 11 gennaio 2015
La storia di una donna forte e combattente.
CONSIGLIATO SÌ
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Chocò è una giovane donna che porta lo stesso nome del distretto colombiano a nordovest di Panama in cui vive, perché il suo destino è strettamente legato a quello del suo ambiente. Abita in una baracca fatiscente lungo il fiume con i due figli e il marito Everlides, disoccupato cronico che passa le giornate a giocare d'azzardo e ubriacarsi. Chocò perde il lavoro presso una di quelle miniere d'oro inquinate dal mercurio che pullulano nella regione, simbolo dello sfruttamento indiscriminato della popolazione locale, ma lo ritrova presso un minatore che crede invece nell'economia famigliare e nei metodi tradizionali, che comportano redditi di sopravvivenza ma anche un rispetto fondamentale del luogo in cui vive la gente che lavora in miniera. L'obiettivo di Chocò, oltre alla sopravvivenza, è un futuro migliore per i propri figli: insiste perché frequentino la scuola e cerca disperatamente di acquistare una torta di compleanno per la piccola Candelaria, che compie sette anni. Riuscirà la bella Chocò a trionfare sulle sue condizioni di vita e sulla cultura della sopraffazione che la circonda?
Il regista colombiano Jhonny Hendrix Hinestroza racconta con economia di mezzi e rigore di immagini una delle realtà più drammatiche del suo Paese, non solo quella delle miniere inquinate ma anche quella della minoranza di origine africana che viene discriminata da chi ha un colore della pelle appena un po' più chiaro del proprio. Lo sguardo di Hinestroza è solo apparentemente documentaristico, poiché il regista costruisce una storia e un gruppetto di personaggi di finzione, benché assai realistici, che si stagliano nitidi contro il panorama bellissimo e terribile della foresta attraversata dal fiume, fonte di vita ma anche minaccia di morte. La cura nella scelta delle inquadrature, che ci calano in un habitat specifico senza cedere al folklore e fanno iniziare il film con un corteo funebre e terminare con una festa di paese, rafforza la fluidità narrativa che, come il fiume, scorre fino alla sua inevitabile (ma per lo spettatore sorprendente) conclusione.
Chocò, che impedisce ai suoi figli di giocare con le armi e si rifiuta di soccombere alla violenza maschile, dovrà scegliere la sua strategia di difesa. Ma è la grazia dignitosa con cui si muove attraverso le strade polverose e nel cuore della foresta fittissima che resta impressa nella memoria, e traccia il ritratto di una femminilità irredenta, benché umiliata e offesa.
Desidererei sapere se il film Choco che risulta in uscita il 6 marzo 2014 ha avuto qualche inconveniente! non risulta in alcuna sala di Roma. Grazie.
«Chocò» ha tutte le caratteristiche del film di denuncia, un genere certo necessario e non a caso inesauribile, ma spesso prigioniero dei propri intenti a scapito della qualità espressiva. Un pericolo che l'esordio del colombiano Hinestroza, già apprezzato nel corso di alcuni festival europei, riesce in parte ad arginare perché in grado di sorreggere l'impianto documentaristico con un taglio di stile [...] Vai alla recensione »
Chocò è una giovane madre colombiana che vive, in una baracca lungo un fiume, con i due figli e un marito ubriaco cronico. Perde e ritrova il lavoro, senza smarrire la sua dignità di donna umiliata e ferita. La sua bimba vuole una torta di compleanno: come procurarsi i soldi per regalarle una piccola gioia? Splendido ritratto di donna, sullo sfondo documentaristico di una delle realtà più drammatiche [...] Vai alla recensione »
Chocò è una guerriera, sguardo diritto e gambe lunghe con cui attraversa ogni giorno un mondo di violenza, miseria, e machismo. Ha due figli, un bambino e una bambina, un marito ubriacone che la picchia e le ruba i soldi per bere e giocare, anche quelli messi da parte per la scuola dei ragazzini. Il nome a Chocò arriva dalla regione in cui vive, di beffarda bellezza, insieme agli altri afro colombiani [...] Vai alla recensione »