Titolo originale | Les Femmes du 6ème ètage |
Anno | 2011 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Francia |
Durata | 106 minuti |
Regia di | Philippe Le Guay |
Attori | Fabrice Luchini, Sandrine Kiberlain, Natalia Verbeke, Carmen Maura, Lola Dueñas Berta Ojea, Nuria Solé, Concha Galán, Marie-Armelle Deguy, Muriel Solvay, Audrey Fleurot, Annie Mercier, Michèle Gleizer, Camille Gigot, Jean-Charles Deval, Philippe Duquesne, Christine Vézinet, Jeupeu, Vincent Nemeth, Philippe Du Janerand, Patrick Bonnel, Laurent Claret, Thierry Nenez, José Etchelus, Jean-Claude Jay, Joan Massotkleiner, Ivan Martin Salan. |
Uscita | venerdì 10 giugno 2011 |
Tag | Da vedere 2011 |
Distribuzione | Archibald Enterprise Film |
MYmonetro | 3,11 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 30 gennaio 2015
La noiosa e tranquilla vita borghese di Jean-Louis Jouvert viene messa sottosopra da alcune esuberanti cameriere spagnole. Il film ha ottenuto 3 candidature e vinto un premio ai Cesar, In Italia al Box Office Le donne del 6° piano ha incassato 1,2 milioni di euro .
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Parigi, 1960. Jean-Louis Jobert conduce la sua piatta vita di esperto finanziario vivendo con la moglie Suzanne e ricevendo ogni tanto la visita dei due figli mandati a studiare in collegio. Nella soffitta (definirla mansarda costituirebbe un eufemismo) vive un gruppo di donne spagnole spesso maltrattate dalla portinaia. Jean-Louis non si cura di loro fino a quando la vecchia governante non si licenzia per divergenze con Suzanne. Viene assunta la nipote di una delle iberiche, Maria, appena arrivata da Burgos. Jean-Louis comincia ad interessarsi a lei e, per traslato, alla vita delle sue compatriote che decide di aiutare nelle loro difficoltà quotidiane.
Il cinema francese ha, tra le qualità che anche i più ostinati detrattori non possono non riconoscergli, quella di saper portare sullo schermo commedie la cui apparente leggerezza si rivela tale da farle apprezzare dal pubblico più vasto ma che, osservate con attenzione, si rivelano più significative di quanto non appaia a un primo sguardo superficiale. Quando poi si hanno a disposizione lo sguardo e il sorriso di un attore come Fabrice Luchini il gioco risulta ancora più facile. Perché non sono moltissimi gli attori che, come lui, sanno offrire con un rapido cambio di espressione la sensazione di una vita spesa nella più banale delle routine nel momento in cui intravede la possibilità di un cambiamento radicale. Basti ricordare, tra i film giunti in Italia, Confidenze troppo intime di Patrice Leconte. Sullo sfondo di questa storia di progressiva conoscenza reciproca (che nasce da un bisogno di condividere piccoli sprazzi di ordinaria umanità fra culture diverse e solo successivamente si trasforma in amore) si muove la Storia. Quella di una Spagna da cui si fugge perché il franchismo domina e quella di una Francia gollista in cui si può divorziare ma in cui regna il più ammorbante dei conformismi in ambito borghese. Osservate Sandrine Kiberlain nei suoi completi e perfino nelle sue camicie da notte sempre ispirate a un decoro formale in cui l'apparenza finisce con il costituire l'unica sostanza e avrete un ritratto perfetto di un'epoca a cui il tanto vituperato '68 avrebbe almeno dato una scossa.
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Una domenica mattina, dove il grigio del cielo parigino non sembrava proprio voler lasciare spazio ad una primavera appena cominciata. La pioggia, fedele compagna degli inverni francesi, che incessante bagnava i boulevards ormai da settimane. Una passeggiata sugli Champs alla ricerca di una libreria aperta. E invece eccola lì, una sala cinematografica, che diversamente dalle cugine italiane, nel Paese [...] Vai alla recensione »
Una commedia abbastanza paradossale, ma garbata e piacevole. Equivoci, sorprese e ribellioni in una agiata famiglia parigina negli anni Sessanta. Quando si ha il dono di saper ascoltare, comprendere gli altri e aprire la mente senza preconcetti, la vita può cambiare in modo imprevedibile... Un film grazioso, insomma, anche raffinato, senza sbavature o cadute di tono.
questo è uno dei quei film che si lasciano vedere con gioia, leggerezza e un pizzico di profondità il film è fatto molto bene, ha degli ottimi attori e soprattutto attrici d altra parte una delle 3 muse di almodovar è presente forse risulta banale in alcuni sviluppi e meccanismi ma è certamente una sopresa - soprattutto visto il periodo pre estivo sempre privo di solito di buoni film
C’è bisogno ogni tanto di entrare in una sala cinematografica per rilassarsi per un’oretta e mezzo, senza spegnere il cervello, senza abbandonarsi a comicità triviale, respirando quel buon cinema da commedia che è sempre più difficile trovare. Difficile ma non impossibile, specie ultimamente affidandosi ai cugini d’oltralpe, capaci di regalarci storie che sanno perfettamente mescolare il sentimento [...] Vai alla recensione »
Film molto gradevole,garbato,poetico.espressive e simpatiche queste donne del sesto piano che sanno dare tanto calore e gioia di vivere,nonostante la loro ristrettezza economica,a un signore ricco ma triste e annoiato per il tipo di vita che conduce,conformista e fredda.bravissimi gli attori,consiglibile a chi ama i film leggeri e poetici,semtimentali....senza sdolcinature.
Splendido film, splendidi personaggi. La storia si svolge in Francia negli anni della Spagna Franchista. Parla di donne di servizio immigrate o fuggite dalla Spagna a servizio presso ricche famiglie. In particolare il racconto si incentra sull'arrivo di Maria in questa casa dove tutte le domestiche vivono in condizioni disagiate al 6° piano. Maria sconvolge l'ordine delle cose e in particolare il padrone [...] Vai alla recensione »
Una vita tutta parigina, un'ottima posizione sociale, un'esistenza tranquilla. Poi accade qualcosa, arriva una straniera, una di fuori, che mette in crisi le consuetudini e spalanca una nuova prospettiva, indefinita, ma attraente. "Come fanno delle povere domestiche spagnole, che lavorano come matte e si lavano con l'acqua fredda nel catino, ad essere felici? Cosa permette loro di [...] Vai alla recensione »
Affresco di una Parigi che ormai non c'è più, un film piacevole, per una serata senza pensieri. Fabrice Luchini è a mio avviso uno dei migliori attori francesi. Anche un film non memorabile per argomento e con un finale forse troppo prevedibile, la sua presenza lascia sempre il segno..
Garbata commedia,come ben san farle i francesi,corale per quanto concerne le donne,ma con un solo protagonista maschile. Luchini è l'uomo giusto per il tocco lieve del regista,svolazzando tra il mondo reale e quello,sulle prime solo sognato,che vorrebbe. Certo che artisti così i cugini ne hanno più d'uno (ricordo,ad esempio,anche il meraviglioso e compianto Serrault),ma [...] Vai alla recensione »
Nelle insulae romane –antecedenti dei moderni condomini a più piani- la dislocazione delle famiglie avveniva secondo un criterio censuario decrescente dal basso in alto: sotto erano sistemati i nuclei più ricchi, che godevano dei servizi idrici (laddove esistevano) e di luce, erano vicino alle vie di fuga in caso di incendio (allora un pericolo costante, essendo le case popolari [...] Vai alla recensione »
La storia si svolge a Parigi, a cavallo tra gli anni ’50 e ’60. Jean-Louis Joubert (un Fabrice Luchini in gran forma), affermato agente di cambio di mezza età, conduce una vita ingessata, ammuffita, scandita da ritmi quotidiani sempre uguali, tra cui primeggia il rito della prima colazione guarnita da un uovo alla coque a 3 minuti e mezzo esatti di cottura.
La Francia ha intellettuali veri, e compito dell'intellettuale è anche quello di educare attraverso la poesia del racconto su quello che succede nel mondo e spiegarci come ci si deve adeguare a questo nuovo che avanza, e se si è bravi, lo si può fare con eleganza, ironia, allegria e leggerezza toccando le corde sensibili dell'animo umano.
Non sono mai stati un profondo assertore del cinema francese, troppo lento a dipanarsi, ma in questo caso sono stato contraddetto. Se si riesce a superare il primi quindici minuti, tipico di un film francese, di un succedersi lentamente la storia comincia ad essere interessante con un coinvolgimento delle spettatore al di la di qualsiasi aspettativa.
Ringraziamo chi ce n’ha parlato. Erano in pochi a conoscerlo (assente ai grandi festival) poi ad un tratto tutti avevamo qualcuno che l’aveva visto e lo consigliava spassionatamente. Giustissimo, perché è un piccolo gioiellino di commedia fresca e semplice ma acuta. Insomma, il genere: ho riso e ho anche riflettuto, sono soddisfatto.
Il sig Jobert è direttore di un'agenzia finanziaria, ereditata dal nonno e dal padre, come pure la casa in cui, al 5° piano, è nato ed abita, assieme alla moglie Suzanne, provinciale che vive all'ombra del marito e che mal si amalgama all'ambiente snob di una parigi in gran spolvero. Fatto sta che la vecchia madre del sig Jobert è recentemente passata a miglior [...] Vai alla recensione »
A Parigi, anni 60, Jean Luis e Suzanne , dopo che la vecchia governante bretone si licenzia in seguito a un diverbio, assumono la spagnola Maria che abita proprio l'ultimo piano dell'appartamento in cui vivono, il 6°, assieme ad altre donne iberiche, tutte a servizio . Il rapporto tra Marie e il padrone di casa diviene complice sin dall'inizio ( i 400 franchi _ ce la vediamo io [...] Vai alla recensione »
Prendendo a prestito il titolo dalla omonima serie tv inglese sul tema dei rapporti tra gli inquilini del piano noble dello stabile e quelli che lo abitano o in cantina o in soffitta come in questo caso ovvero dei loro servitori il film si sviluppa lieve e delicato ben rappresentando gli stereotipi dell'una e dell'altra tribù.Si può dire che abbondano i luoghi comuni come i reciproci pregiudizi ma [...] Vai alla recensione »
Senza pretese, molto ovvio, non riesce mai a inventare davvero qualcosa partendo da situazioni canoniche: il borghese grigio e metodico, le popolane vitali, il confronto di classe declinato in commedia, la dieta mediterranea (la calienti spagnole al confronto dei gelidi borghesi francesi) che fa riscoprire il gusto della vita e dei sentimenti. Solita roba, insomma, e senza guizzi.
un film molto carino che mette allegria, e trasmette gioia di vivere, descrive la piatta vita di una spenta famiglia borghese parigina,che con una svolta, un po' fiabesca, si trasforma..... a voi una buona visione...
Il film rientra nel genere dei film brillanti .che non hanno bisogno di una trama particolare -per piacere e soddisfare il pubblico . La trama si basa sull' eterna storia .che si intreccia tra un uomo e una donna ,quando scatta quella strana alchimia, che si chiama amore . Fin dalle origini del cinema l' amore è stato uno degli argomenti preferiti .
Ogni racconto è sempre autobiografico: ripete cose ascoltate, viste o vissute in prima persona, magari rimaste nascoste nell’inconscio per anni: tutt’al più si condensano fatti originariamente separati, se ne cambia l’ordine o la visione prospettica attribuendo maggiore attenzione a qualcosa trascurato precedentemente. Ma non c’è nulla di nuovo sotto il sole.
Siamo nella Francia di De Gaulle, per la precisione, in una Parigi snob e conformista del 1962. Jean-Louis Jobert è un esperto finanziario che conduce una vita piatta e monotona con la frigida moglie Suzanne e i due figli snob, formatisi e viventi in un collegio. In modo quasi invisibile, vivono nel fatiscente sesto piano un gruppo di spagnole emigrate, come tante, per sfuggire alla dittatura [...] Vai alla recensione »
Simpatica e leggera come solo le commedie francesi sanno essere e tuttavia non tanto superficiale da scivolar via senza far riflettere su qualche tema da cui si vuol far distogliere l’attenzione, ecco l’ultima pellicola in arrivo nelle nostre sale. Ma essa è anche la chiusura (salvo motivate eccezioni) di questa stagione di recensioni per gli amici cinefili che hanno la pazienza di leggerle e per [...] Vai alla recensione »
"O cipressetti cipressetti miei lasciatemi ire or non è più quel tempo e quell'età": viene in mente il verso del Carducci guardando questo film, prodotto "appena corretto" come una delle alternative di giudizio di mymovies dice, definito "drammatico" dalle locandine mentre è una commedia che vuol fare un pò sorridere e un pò [...] Vai alla recensione »
Il film di Philippe LeGuay, ambientato nella Parigi degli anni '60, mette a confronti due mondi e due culture diversi e lontanissimi. Il rigido e bacchettone padre di famiglia scopre, apprezza e finirà per abbracciare il mondo delle domestiche spagnole chi vivono al sesto piano del suo palazzo. Fabrice Luchini interpreta in maniera sublime il ricco borghese padrone di casa, anestetizzato [...] Vai alla recensione »
In una parigi anni 60 quasi invisibile, le reiette del franchismo approdano in cerca di un rifugio dalla miseria e dalla persecuzione, altre semplicemente fuggono da una terra senza opportunità dove i legami familiari sono spezzati o dolorosi. Le donne "alla pari", tuttofare dell'alta borghesia francese, abitano il sottotetto del palazzo i cui condomini trascorrono una vita fatta [...] Vai alla recensione »
Peccato non averlo visto prima! L'intelligenza del regista Le Guay ha maturato un film molto divertente e leggero e dal quale trasudano tutti i sentimenti: dal rispetto all'integrazione. Quanta semplicità e quanto amore. Viva i genitori di Fabrice LUCHINI; se non si fossero trasferiti dall'Italia in Francia,Roberto (dopo ha cambiato il suo nome con Fabrice,)avrebbe anche lui venduto legumi in Umbria [...] Vai alla recensione »
Questo film scalda il cuore nella sua semplicita'.in epoca di donne oggetto sessuale e di uomini in difficolta'con l altro sesso qui si trovano le donne vere di una volta con una saggezza,una fierezza e una spontanea simpatia che tanto, noi sedute sulle poltroncine ,gli invidiamo e ci chiediamo dove possiamo procurarcela.
Non c'è che dire: quando il cinema francese vuole disegnare storie di sentimenti, riesce quasi sempre a farlo in modo sorprendente. Come in questa storia, originale e svolta con semplicità, piacevole e ben interpretata da Luchini e dal gruppo delle spagnole. Resta il ricordo di un'ora e mezza passata in relax, delle labbra e del sorriso di Maria nonchè il flash dell'espressione del figlio piccolo, [...] Vai alla recensione »
delizioso film, non banale, intenso e condotto con grande leggerrezza senza superficialità, consigliato a tutti
Uscendo dalla sala mi sentivo decisamente di buon umore, segno che il film mi è piaciuto parecchio. "Le donne del sesto piano" è una pellicola che ha il potere di stimolare l'empatia dello spettatore che segue le vicende raccontate col sorriso sulle labbra. Eppure i rischi di produrre una commedia di serie B, infarcita di stereotipi e di caratterizzazioni convenzionali, [...] Vai alla recensione »
La regia tenue e delicata di Le Guay, la classe di Fabrice Luchini, l’eleganza inafferrabile di Natalia Verbeke si soffermano su quel sesto piano che rappresenta una sorta di linea di demarcazione fra la borghesia francese, spenta e supponente, e le donne di servizio spagnole, vive e verissime. Annullata l’ipocrisia divisoria fra classi sociali, le umane vicende si mescolano, risvegliando il protagonista [...] Vai alla recensione »
Mi è piaciuto molto perchè pur parlando della vita di una una famiglia negli anni 60 che vive solo di tran tran,racconta la vita attuale di tante persone. Nella storia all'improvviso viene assunta questa ragazza spagnola che sa vivere, che ha qualcosa in più. La prospettiva di quest'uomo cambia, si può dire che si trasforma. Mi ha dato molto da pensare, alla vita di tutti i giorni, la maggior parte [...] Vai alla recensione »
Film delicato sul rapporto che si instaura tra un signore francese dell'alta borghesia ed un esuberante gruppo di domestiche abitanti nella soffitta del palazzo. Un pò irreale la vicenda ma piacevole a vedersi. Bravo Fabrice Luchini.
A Parigi nei primi anni ’60 l’austera vita del ricco Jean-Louis (Luchini) cambia quando la serva che stava con la sua famiglia da oltre vent’anni se ne va e è assunta la giovane e bella spagnola Maria (Verbeke). Jean-Louis si invaghisce di lei e comincia ad interessarsi alle donne del sesto piano: il piano delle serve spagnole di case di lusso, dove vive Maria.
Bello, leggero, ben recitato e divertente: si ride molto.
Il vecchio stanco della vita che si innamora di una giovane domestica. E' un film solo in apparenza leggero, che in realtà nasconde un malessere della società non indifferente. E' anche un film attuale, che mette in risalto alcune debolezze umane, anche con crudezza. Da vedere, senza sperare però che sia realmente a lieto fine...
quando non si vive nell'invidia o nel disprezzo della vita dell'altro si entra in contatto con l'altro, non c'è niente da fare. la spinta delle "belle" persone verso i propri simili è irrefrenabile, vincente sopra ogni ostacolo. e allora ecco che un alto borghese e una cameriera, appartenenti a due mondi totalmente diversi, riescono a darsi e a offirsi il regalo speciale della vita: no, non si parla [...] Vai alla recensione »
Questo dovrebbe essere il sottotitolo di questo capolavoro. Bellissimo. Direi che una stagione con titoli come: "Il Discorso del Re", "Il cigno nero", "Il primo incarico", "Michel Petrucciani - Body & Soul", "The Tree of life", "Habemus Papam", "I Guardiani del destino", e per l'appunto " Le donne del 6° piano" [...] Vai alla recensione »
gradevolissimo film francese ,leggero come una piuma,ma capace di dire molto a chi sa leggerlo..girato quasi tutto in due piani di un palazzo di Parigi,nel 1962,tra un francese benestante all'epoca di De gaulle e un gruppo di colf spagnole all'epoca di Franco.La scoperta che si è più felici vivendo in gruppo in una soffitta che in un bell'appartamento(per l'epoca)con moglie e 2 figli che ogni tanto [...] Vai alla recensione »
E' davvero possibile cambiar vita ad una certa età? C'è un momento per riscoprirsi giovani e per riscoprire la voglia di vivere? Sicuramente ciò è sempre possibile, ma malinconicamente tardi per il protagonista... La storia è molto bella, costruita bene e con momenti di sorriso e altri che lasciano pensare... bellissimo il finale, che va riflettuto ed è aperto ad almeno due interpretazioni.
Nonostante le buone intenzioni il film non parte. L'ho trovato conformista nel suo anticonformismo, stucchevole e prevedibile. Un pappone di 2 ore difficile da digerire.
...surreale commedia dai toni scanzonati,lenta all'inizio e un poò noiosa,prende un pò di ritmo a metà film,per finire e vissero felici e contenti,morale:quando l'amore prevale tutto è possibile..........
Commedia romantica e molto inverosimile - il protagonista è privo di qualsivoglia fascino tale da giustificare gli eventi ce seguono! In ogni caso ha il pregio di avere uno splendido cast almodovariano e una bella galleria di personaggi. Interessante anche il ritratto che si fa del contrasto proletariato-borghesia degli anni '60, almeno finché lo zucchero non prende il sopravvento [...] Vai alla recensione »
Da un lato, ragazzini viziati e non educatissimi; dall'altro, contro Franco e De Gaulle, che addirittura equiparano. Sono i personaggi più sfumati, e le cui reazioni sono meno prevedibili. Per il resto, il film non offre spunti interessanti: ad eccezione, forse, del rapportoc he Maria (Non) ha col figlio. All'ultimo, le strade intraprese dai due giovani(ssimI) non saranno le stesse: [...] Vai alla recensione »
Nonostante sia reduce da un immenso successo di pubblico in Francia, con più di due milioni di presenze in sala, Philippe Le Guay presenta il suo Le donne del 6° piano alla stampa romana con una modestia e una generosità poco comuni. Innanzitutto si scusa di non parlare italiano, mentre racconta di aver dovuto imparare lo spagnolo perché due delle “sue donne”, le interpreti dei personaggi di Dolores e Pilar, non parlavano per nulla il francese (cosa che comunque gli ha regalato il piacere di poter dare istruzioni alle sue attrici senza che il protagonista, Fabrice Luchini, comprendesse nulla, mandandolo [...]
Non è difficile capire come mai Le donne del sesto piano sia stato un fenomeno d'incassi in Francia. Una commedia raffinata e popolare, allegra, di buoni sentimenti, ma senza retorica. Un risultato piuttosto raro, visti i tempi. In Italia non avrà magari lo stesso successo, un po' perché è molto francese, un po' perché non è abbastanza volgare da meritare una distribuzione industriale.
Sbaglia chi liquida l’ottimo Le donne del 6° piano come un film sull’eterna divisione tra classi sociali, dove i borghesi vengono demonizzati ed i poveri osannati. E non è un inno alla vera ricchezza spirituale che conta più di quella materiale. O meglio, la pellicola diretta da Philippe Le Guay è anche questo ma non solo. È un racconto molto più complesso, ricco, che offre allo spettatore diverse [...] Vai alla recensione »
Una famiglia francese altoborghese del 1962 si avvia allegramente verso il naufragio entrando in contatto con quelle che il titolo di questa godibilissima commedia di Philippe le Guay chiama «Le donne del sesto piano». Ovvero un colorito gruppo di domestiche spagnole, come si usava allora in Francia. Divise per età, trascorsi, fede politica o religiosa, ma unite da una spontaneità, una generosità, [...] Vai alla recensione »
Nei palazzi borghesi di Parigi, costruiti alla fine dell’Ottocento, il sesto piano aveva i soffitti più bassi ed era riservato ai domestici che lavoravano dal quinto in giù. Oggi sono mansarde e mansardine che costano qualche miliardo di euro ciascuno, ma una volta parlare delle «donne del sesto piano» era qualcosa di ammiccante e peccaminoso. È quanto accade, negli anni ’60, a Jean-Louis, un agente [...] Vai alla recensione »
Fabrice Luchini, cresciuto in ambienti molto popolari, ha sviluppato un vasto registro espressivo per descrivere l’irruzione del disordine nell’ordinata vita del borghese medio. Con questo film affina ancora questa sua capacità nei panni di Jean-Louis, agente di cambio di sessant’anni che grazie alla giovane domestica di origine spagnola, Maria, scopre l’universo delle donne che vivono nelle chambre [...] Vai alla recensione »
Parigi, primi anni Sessanta. Un quartiere borghese ancora lontano dalle frenesie sessantottine, un antico palazzo abitato da onorati e tranquilli professionisti, un vasto appartamento dalla rappresentanza pretenziosa e gli ambienti di servizio, come s’usava prima dell’avvento delle ristrutturazioni moderniste, un po’ sacrificati e malmessi. La famiglia Joubert vi abita rispettando un ritmo decoroso [...] Vai alla recensione »
Ci sono film piccoli che hanno ambizioni grandi. Magari le nascondono dietro qualche istrionismo di troppo, celano la metafora dietro un rapporto di buon vicinato, parlano d'amore e chiacchierano di apparenti futilità per mostrarci l'inevitabilità dell'integrazione umana e culturale. Philippe Le Guay, con Le donne del 6° piano, riesce proprio in questo.
Nel cinema francese contemporaneo ricorre una nostalgia per il passato che ha connotazioni talvolta gradevoli, talvolta leggermente inquietanti. L’abbiamo notato ad esempio a proposito della commedia Potiche di Francois Ozon, ambientata negli anni Settanta e incentrata su una figura femminile «antica» (anche se poi la protagonista, interpretata da Catherine Deneuve, entrava appieno nella modernità), [...] Vai alla recensione »