Anno | 2011 |
Genere | Biografico |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 114 minuti |
Regia di | Nick Hamm |
Attori | Ben Barnes, Robert Sheehan, Krysten Ritter, Pete Postlethwaite, Peter Serafinowicz Justine Waddell, Martin McCann, Ralph Brown, Hugh O'Conor, Luke Treadaway, Lisa McAllister, Stanley Townsend, Jason Byrne, Deirdre O'Kane, Sam Corry, Laurence Doherty, Seán Doyle, Joni Kamen, David Tudor, Logan Bruce, Slinky Winfield, Frankie McGinty. |
MYmonetro | 2,97 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 8 agosto 2011
CONSIGLIATO SÌ
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Dublino 1976. I fratelli McCormick, Ivan (Robert Sheehan) e Neil (Ben Barnes), hanno un sogno. Il rock. Uno come chitarrista, l'altro come frontman. Una passione che condividono con altri compagni di scuola, tra i quali c'è anche Paul David Hewson, niente meno che il futuro Bono Vox. Deriso per invidia da Neil, ignaro di ciò che l'amico sarebbe diventato. Ammirato per talento da Ivan, consapevole di ciò che Paul sarebbe potuto diventare. Tanto che Neil, disposto a tutto pur di non perdere la collaborazione artistica del fratello minore, gli impedirà - a sua insaputa - di entrare a far parte di quella che nel giro di pochi anni sarebbe diventata la band rock più celebre al mondo, gli U2. Costringendolo così ad inseguire il sogno della musica nei sobborghi di Londra, con una band punk-rock di seconda mano, gli Shook Up, messa in piedi con i soldi di un gangster. Mentre il mondo consacra il mito inarrivabile di Bono Vox, alimentando i tormenti del suo antagonista.
A pensare che quella di Killing Bono sia una storia vera, ispirata al libro autobiografico di Neil McCormick "Killing Bono: I Was Bono's Doppelganger", verrebbe voglia di riscriverla. Dall'inizio alla fine, cancellando dalla trama proprio il personaggio irresponsabile, narcisista, egocentrico ed egoista di Neil. Se non fosse che il giovane Ben Barnes, capelli lunghi e look anni Ottanta, gli regala tanta di quella simpatia che alla fine è impossibile non volergli bene. Certo non tanto quanto ad Ivan, vittima inconsapevole dei suoi capricci, interpretato a sua volta da un sorprendente Robert Sheehan, magrissimo capellone riccioluto in abiti punk. Due personaggi indimenticabili, come la loro storia, affidata a due giovani attori altrettanto indimenticabili in queste vesti da clown del rock che crescono e si trasformano, man mano che i sogni si perdono in illusioni. Non per sfortuna, ma per arroganza.
Partendo dalla storia incredibile dei due fratelli McCormick, vestita da commedia e raccontata in un flashback lungo undici anni, Nick Hamm ripercorre alcune tappe della carriera degli U2 per risalire alle origini. Miscelando ironia e divertimento, amarezza e rimpianto, tenerezza e malinconia. Anche attraverso una carrellata di personaggi stravaganti delineati ad arte, primo tra tutti uno strepitoso Pete Postlethwaite, da poco scomparso, nei panni di un gay eccentrico over60, al ritmo di un rock aggressivo e depresso con il quale Barnes e Sheehan si cimentano davvero. Mentre fuori dai locali malfamati in cui si esibiscono echeggia già la magia di I still haven't found what I'm looking for degli U2 ormai in inarrestabile ascesa. Una canzone che ha fatto epoca e che in qualche modo racchiude in sè l'anima stessa del film, che alla fine della storia trova esattamente quello che stava cercando. Sulle note di una colonna sonora tutta da gustare.