Come l'acqua per gli elefanti

Jacob Jankowski è uno studente di medicina veterinaria che sta per sostenere gli esami finali, quando la sua vita viene radicalmente ( ed azzarderei l'utilizzo di due avverbi, crudelmente) sconvolta dalla morte dei genitori in seguito ad un incidente stradale. E' così che si ritrova costretto alla partenza, alla ricerca di un futuro, di un sogno in grado di sconfiggere l'incubo. Cammina, cammina, lungo binari, binari rappresentanti la follia e l'esaltazione, la stessa che fa si che egli divenga parte di quel treno che successivamente scoprirà essere stato l'inizio di se stesso. Compie il suo primo passo nel mondo circense, bonariamente incoraggiato dall'anziano Camel. In seguito alla conoscenza di August, violento e opprimente direttore dell'attività, Jacob viene assunto in qualità di veterinario. Gli viene quindi offerta la possibilità di assistere coloro che sono per lui sempre stati fonte di interesse e amore. Tuttavia, il tema centrale del film è il raggiungimento e la concretizzazione dell'amore, in questo caso proibito, poichè oggetto di fatale attrazione è Marlena, moglie di cui August è sconfinatamente geloso. Brillantemente concepito e ancora più straordinariamente interpretato, il film è definibile "impressionante", letteralmente. Incanta, ma non illude. Colpisce, ma non affonda. Non per incapacità ma per impossibilità. Dettata e rigidamente regolata dal concetto di sentimento, classico sempreverde, ma questa volta spiegato in una raffinata variazione. Un diamante grezzo, una sceneggiatura che racconta la melodia passionale ed emotiva senza levigarla.