enzis
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martedì 18 gennaio 2011
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di caprio parla il tedesco
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Di caprio è un criminale di guerra nazista catturato in un campo di concentramento. Non riesce ad accettare il suo passato di uccisioni ed è tormentato dall'immagine di una bambina uccisa nel campo.
Viene così sottoposto ad una terapia che consiste nell'imprimergli nella mente un falso ricordo in cui il suo crimine si 'riduce' ad aver ucciso una moglie che ha sua volta aveva ucciso i loro tre figli (la immagine impressa della figla è quella della bambina del campo).
Ma questo ricordo alla fine prende il sopravvento e la falsa storia crolla (la pisotla da investigatore che gli si sgretola in mano) e Di Caprio esce dalla storia creata sull'isola.
Quindi 'guarisce' e decide di farsi lobotomizzare per morire senza il vero ricordo di quello che ha fatto in guerra.
[+] di caprio è un soldato americano
(di peter patti)
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geppi
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martedì 18 gennaio 2011
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scorsese si dimostra regista poliedrico
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La faccia da bambino di Di Caprio andava bene per Titanic ma in questa parte proprio non ce lo vedo. Scorsese si dimostra regista poliedrico. Il film pecca però di originalità. Bella l'ambientazione e l'atmosfera gotica e un po' noir.
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berets
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lunedì 17 gennaio 2011
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ma siamo sicuri che il registra sia scorsese??
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MI è sembrato di rivedere il vecchio film "The Others" con N.Kidman...
A metà del film mi ero già fatto un'idea sul finale, ma mi rifiutavo di credere che il grande e illustre M. Scorsese avesse potuto usare, per non dire "copiare", la stessa tecnica utilizzata da un regista di calibro mediocre come Alejandro Amenabar nel realizzare il suo film più famoso, ovvero "The Others".
Oserei anche dire che si tratta di un vero e proprio "plagio" delle tecniche di regia.
I finali dei 2 film viaggiano in parallelo, con la semplice differenza che Scorsese ha voluto inserire una trama basata su un tema più reale, come la schizofrenia.
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MI è sembrato di rivedere il vecchio film "The Others" con N.Kidman...
A metà del film mi ero già fatto un'idea sul finale, ma mi rifiutavo di credere che il grande e illustre M. Scorsese avesse potuto usare, per non dire "copiare", la stessa tecnica utilizzata da un regista di calibro mediocre come Alejandro Amenabar nel realizzare il suo film più famoso, ovvero "The Others".
Oserei anche dire che si tratta di un vero e proprio "plagio" delle tecniche di regia.
I finali dei 2 film viaggiano in parallelo, con la semplice differenza che Scorsese ha voluto inserire una trama basata su un tema più reale, come la schizofrenia.
Il film di per sè è impregnato di suspance, e corredato dalla grande interpretazione di Di Caprio.. è solo grazie a quest'ultimo, a mio parere, che il film è passato alla fase cinematografica, e nn direttamente in homevideo.
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(di jayan)
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scarlett
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domenica 16 gennaio 2011
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emozionant e originale
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1945. Leonardo di Caprio è Teddy Daniels, un agente federale che insieme ad un collega viene mandato su un'isola a largo della costa Est degli USA, sede di un ospedale psichiatrico. Il loro incarico è indagare su una paziente scomparsa, una certa Rachel Solando. Il posto, un manicomio isolato in mezzo al mare, appare immediamente inquietante agli occhi dei due agenti. Inoltre, è ben evidente anche una certa ostilità nei confronti dei nuovi arrivati. Indagando, si scopre che la donna era stata ricoverata per dei forti disturbi mentali che l'avevano condotta ad annegare i propri figli nel lago presso la propria abitazione. Gesto, peraltro, di cui pareva non rendersi assolutamente conto. Convinta che i suoi figli fossero ancora vivi e di trovarsi ancora a casa sua, trattava gli altri pazienti, i medici e gli infermieri come fossero i vicini di casa, postini e lattai.
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1945. Leonardo di Caprio è Teddy Daniels, un agente federale che insieme ad un collega viene mandato su un'isola a largo della costa Est degli USA, sede di un ospedale psichiatrico. Il loro incarico è indagare su una paziente scomparsa, una certa Rachel Solando. Il posto, un manicomio isolato in mezzo al mare, appare immediamente inquietante agli occhi dei due agenti. Inoltre, è ben evidente anche una certa ostilità nei confronti dei nuovi arrivati. Indagando, si scopre che la donna era stata ricoverata per dei forti disturbi mentali che l'avevano condotta ad annegare i propri figli nel lago presso la propria abitazione. Gesto, peraltro, di cui pareva non rendersi assolutamente conto. Convinta che i suoi figli fossero ancora vivi e di trovarsi ancora a casa sua, trattava gli altri pazienti, i medici e gli infermieri come fossero i vicini di casa, postini e lattai.
Tuttavia, la singolarità sta proprio nel modo in cui la donna è scomparsa: era impossibile scappare dalla cella blindata in cui l'avevano confinita. Impossibile fuggire da quell'isola.
Un caso che dell'incredibile, quello di Rachel Solando. Per Dennis, tuttavia, non si tratta solo del caso. E' molto di più: ha fatto di tutto affinché gli fosse affidato proprio questo incarico.
Perché in quello stesso manicomio si trova un pericoloso criminale con cui Teddy ha un conto in sospeso. E' Andrew Laeddis, un uomo il cui volto, sfregiato da una cicatrice, rimane impresso nella memoria di ogni uomo come qualcosa di indelebile. Costui ha provocato la morte di Dolores, sua moglie. E distrutto quel po' di felicità che Teddy si era guadagnato dopo gli orrori visti durante la seconda guerra mondiale.
Il caso sembra chiuso quando la paziente scomparsa viene ritrovata senza neanche un graffio. I due agenti sono bloccati sull'isola come per una fortuita casualità: il maltempo rende impossibile il viaggio per raggiungere la terra ferma. Il caso sembra essere chiuso, ma Teddy non ci vede chiaro. La faccenda è fin troppo strana. Comincia a pensare che la vera Rachel Solando in realtà non esista. Che sia stata tutta una bufala per attirarlo proprio nel punto in cui qualcuno avrebbe voluto che fosse. Si trovavano in trappola. Teddy cerca di avvisare Chuck, ma costui non gli crede e ben presto scompare misteriosamente senza lasciare traccia. Quasi non fosse mai esistito.
Teddy è solo e i sogni - o meglio - gli incubi che tormentano le sue notti, sono popolati dai fantasmi del passato. Fantasmi che sembrano volerlo mettere in guardia. Il mistero si infittisce: circolano strane voci sul padiglione C, la struttura in cui sono detenuti i pazienti più pericolosi. Quelli temuti anche dagli altri pazienti.
Teddy decide di indagare e proprio in un'insenatura fra gli scogli fa uno strano incontro: Rachel Solando, quella vera. Non era una paziente, ma una stimata psichiatra, padrona delle proprie facoltà mentali, detenuta contro la propria volontà. Nessuno può lasciare l'isola e quando si vuole partire, si viene detenuti con la scusa della pazzia.
Ma cosa avviene veramente nel padiglione C? Teddy continua a indagare, aprendosi la strada con la forza, e si troverà costretto ad affrontare ombre e fantasmi del proprio passato, giungendo ad una verità sconcertante...
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aribeth
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domenica 16 gennaio 2011
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e che dire di shutter island..perfetto!!!
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Curato nei minimi particolari..le luci, le ombre, i suoni e le musiche che riuscivano a trasportarti nella storia pur senza conoscerne ancora i dettagli, senza conoscerne il tempo né la trama. Già nei primi 5-10min il mio pensiero è stato:<<eppure mi suggerisce un non so che di nazismo>>cvd e così anche il mio pensiero è stato intrappolato nell'inganno psicologico..GENIALE! Spazi sostanzialmente limitati (una piccola isola e 3 normali edifici), che a vederli "da vicino" sembravano quasi sconfinati, come a richiamare quell'abisso che è la psiche umana, contorta e intricata proprio come le scale del "padiglione C" e del bosco che conduceva ad una ripidissima scogliera: la nostra mente è la nostra stessa prigione, la nostra trappola.
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Curato nei minimi particolari..le luci, le ombre, i suoni e le musiche che riuscivano a trasportarti nella storia pur senza conoscerne ancora i dettagli, senza conoscerne il tempo né la trama. Già nei primi 5-10min il mio pensiero è stato:<<eppure mi suggerisce un non so che di nazismo>>cvd e così anche il mio pensiero è stato intrappolato nell'inganno psicologico..GENIALE! Spazi sostanzialmente limitati (una piccola isola e 3 normali edifici), che a vederli "da vicino" sembravano quasi sconfinati, come a richiamare quell'abisso che è la psiche umana, contorta e intricata proprio come le scale del "padiglione C" e del bosco che conduceva ad una ripidissima scogliera: la nostra mente è la nostra stessa prigione, la nostra trappola. Inizialmente si vede l'oceano, calmo, tranquillo, in contrapposizione alla tempesta, background delle scene cruciali dell'"inganno". L'acqua accompagna costantemente gli eventi, per rendere il tutto più reale possibile, mentre nelle battute finali scompare in quanto la realtà è ormai venuta "a galla"..Thriller, horror e giallo di stampo Hitchockiano mixati alla perfezione! Consigliato: Assolutissimamente SI!
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alex_23
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domenica 9 gennaio 2011
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martin colpisce ancora
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Grandissimo film, non avevo dubbi a riguardo.
Credo che con Shutter e Inception si possa cosacrare Di Caprio come uno dei migliori in circolazione. A 34 anni è sulla buona strada per diventare uno tra i più grandi.
E' uno di quei film che riguarderesti subito dopo la prima visione, per renderti conto di quei particolari che hai tralasciato con la prima visione. Particolari importanti che sono la chiave per capire l'intera storia.
Grande Martin.
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g2i3o4
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giovedì 6 gennaio 2011
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da vedere!!!!!
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Assolutamente un film da vedere perchè appassiona. Mai un momento morto. Un film che passa dal drammatico al thriller quasi a diventare in alcune scene un horror. Grandissima l'interpretazione di Leonardo Di Caprio. Il finale lascia sorpresi. Voto 9 1/2.
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andre89lost
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mercoledì 5 gennaio 2011
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angosciante!
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Bellissimo thriller con un bravissimo Di Caprio e un Ben Kingsley grandioso. Il film dura più di due ore ma va via in un baleno. Certe scene sono molto strazianti. Bella trama, bel finale. Musiche perfette. Giusto il VM14.
Voto: 9
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amneris
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martedì 4 gennaio 2011
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un viaggio nella complessita' della mente
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UN FILM CHE NON CONSENTE DISTRAZIONI, CHE TIENE COL FIATO SOSPESO E PIU' VOLTE PORTA LO SPETTATORE A CHIEDERSI, MI SI PERDONI L'OVVIETA', CHI SONO I BUONI E CHI I CATTIVI. UN VIAGGIO TOCCANTE SULLA MENTE UMANA, RAPPRESENTATO MAGNIFICAMENTE DA SCORSESE E INTERPRETATO IN MANIERA SUPERBA DAGLI ATTORI. SULLA CAPACITA' DI COSTRUIRE UNA REALTA' CHE SIA ACCETTABILE, QUANDO I TRAUMI VISSUTI E I SENSI DI COLPA ARRIVANO AD ESSERE INSOPPORTABILI PER LA RAGIONE. QUELLO CHE COLPISCE E' IL CONTRASTO CHE SI OSSERVA TRA LA MOSTRUOSITA' DEGLI INCUBI DI TEDDY E LA BELLEZZA DA TOGLIERE IL FIATO DEGLI SCENARI NATURALI RAPPRESENTATI. PERFETTA ANCHE LA COLONNA SONORA. UN FILM CHE RIVEDRO' VOLENTIERI.
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