joker91
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lunedì 19 aprile 2010
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un film di un regista incredibile
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un lavoro potente sotto tutti gli aspetti,non dico nulla per chi ancora non lo ha visto ma questo è un film psicologico di alta scuola,era dai tempi di shining che non vedevo un film che mi colpiva cosi in questi generi.
un di caprio magistrale con un regista ormai mito come scorsese,i giovani cineasti è meglio che imparino da questi grandi maestri al posto che creare blockbuster costati una fortuna che poi concretizzano poco.
un grande film
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il recensore
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domenica 18 aprile 2010
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il vero pazzo è chi non corre a vederlo
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Scorsese nella sua lunga carriera ha firmato film una lunga fila di capolavori, basta pensare a Toro Scatenato,uno dei suoi più celebri film.Ma è con i suoi ultimi due prodotti che ha d'avvero rivoluzionato il modo di fare cinema.
Con the Departed,vince con scandaloso ritardo l'oscar alla regia e con Shutter Island, da vita ad un fantastico esperimento : la difficilissima trasposizione di un romanzo come "L'isola della paura".
Il film narra di un'ispettore federale che, si ritrova ad indagare sulla sparizione di una pericolosa paziente rinchiusa in un manicomio per criminali pazzi, situato su di un'isola-fortezza. Nel suo "soggiorno", segreti e traumi riaffioreranno dal suo passato, mentre un'uragano rende ancora più difficili le indagini.
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Scorsese nella sua lunga carriera ha firmato film una lunga fila di capolavori, basta pensare a Toro Scatenato,uno dei suoi più celebri film.Ma è con i suoi ultimi due prodotti che ha d'avvero rivoluzionato il modo di fare cinema.
Con the Departed,vince con scandaloso ritardo l'oscar alla regia e con Shutter Island, da vita ad un fantastico esperimento : la difficilissima trasposizione di un romanzo come "L'isola della paura".
Il film narra di un'ispettore federale che, si ritrova ad indagare sulla sparizione di una pericolosa paziente rinchiusa in un manicomio per criminali pazzi, situato su di un'isola-fortezza. Nel suo "soggiorno", segreti e traumi riaffioreranno dal suo passato, mentre un'uragano rende ancora più difficili le indagini. Fino a che....
Perchè uso la parola capolavoro ? Non tanto per la capacitì di scorsese di mettere in dubbio tutto ciò che noi avremmo dato per scontato, oppure la magistrale interpretazione di Leonardo di Caprio, o le atmosfere cupe e disturbanti ( che io personalmente ho amato) .....ma soprattuto per la tecnica da lui usata.
Lo spettatore, ignaro di tutto, viene trascinato in un'incubo vivente : costanti visioni(tra l'altro girate in modo spendido), scheletri nell'armadio, fino al finale aperto che lascia spazio a varie interpretazioni; il tutto sapientemente mescolato per dare vita ad un thriller-horror, dai numerosi risvolti psicologici.
"Un'avvertenza però : la trama è molto,molto complicata."
La colonna sonora è stupenda, e Leonardo di Caprio da un'interpretazione propria a un personggio già complicato quale è il protagonista. Una nota di merito al montaggio e alle inquadrature, soprattutto per quanto riguarda le scene delle visioni.
In definitiva : consigliato? Certo, ma come nel caso dell'Uomo nell'Ombra, non a tutti !L' atmosfera torbida e oscura,la trama molto complessa e i temi trattati lo rendono un prodotto adatto solo ad un pubblico maturo.
Non aspettatevi un'horror nel vero senzo della parola, ma piuttosto un'interessante esperimento che fa onore ad un già maestro della regia quale è Martin scorsese.
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paciugo
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sabato 17 aprile 2010
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confusionario
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Il bello sono le sceneggiature, gli ambienti, le ricostruzioni e l'interpretazione degli attori, con uno straordinario Leo Di Caprio. Quello che non va è la storia, banale nel suo flash-back finale, nel quale si fa intuire che quello che sembrava per tutto il film non era e quello che non sembrava invece era. Lo spettatore si aspetta forse un thriller e veramente fino ad una mezzora dal termine lo può sembrare ed anche di discreta fattura, magari immaginandosi chissà quale colpo di scena o quale rivelazione che faccia luce sull'incubo vissuto nel manicomio-lager dell'isola di Shutter. Invece alla fine si cade troppo nello scontato e la trama diventa un viaggio introspettivo nelle debolezze della mente umana, quasi un elogio della pazzia.
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Il bello sono le sceneggiature, gli ambienti, le ricostruzioni e l'interpretazione degli attori, con uno straordinario Leo Di Caprio. Quello che non va è la storia, banale nel suo flash-back finale, nel quale si fa intuire che quello che sembrava per tutto il film non era e quello che non sembrava invece era. Lo spettatore si aspetta forse un thriller e veramente fino ad una mezzora dal termine lo può sembrare ed anche di discreta fattura, magari immaginandosi chissà quale colpo di scena o quale rivelazione che faccia luce sull'incubo vissuto nel manicomio-lager dell'isola di Shutter. Invece alla fine si cade troppo nello scontato e la trama diventa un viaggio introspettivo nelle debolezze della mente umana, quasi un elogio della pazzia. Peccato, perchè tutto sembrava ben strutturato fin nei minimi particolari, con Scorsese attentissimo nella cura di ogni dettaglio: si è forse pensato troppo all'involucro, veramente ben fatto, ma ci si è poco preoccupati della sorpresa.
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100spindle
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giovedì 15 aprile 2010
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intrigante ma non troppo
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L'IDEA NON E' MALE! IL FILM SCORRE ABBASTANZA FLUIDO FINCHE' NON SI INIZIA AD IMMAGINARE DOVE VUOLE ARRIVARE. DA QUEL MOMENTO LA FRENATA E' BRUSCA! CADE NELL'IMPROBABILE E DEVE AGGRAPPARSI A QUALCHE SCENA AD EFFETTO PER MANTENERE L'INTERESSE CHE AVEVA CREATO.
DI CAPRIO E' MOLTO BRAVO E GARANTISCE IN BUONA PERCENTUALE LA RIUSCITA DEL FILM.
E' COMUNQUE UN FILM DA VEDERE E SEGUIRE CON ATTENZIONE. SE NON AVRETE L'ACUME O LA SFORTUNA DI COMPRENDERETE LA SUA TRAMA TROPPO PRESTO VI DARA' GRANDI EMOZIONI.
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iuhu86
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martedì 13 aprile 2010
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finale
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Secondo il mio punto di vista, il film va interpretato in modo diverso, dove
tutti quei "se" che ci si domanda, sono da escludere; c'è da
sottolineare un fattore importante che lo si capiscie a un certo punto del film
e che andrà poi considerato fin dall'inizio: di caprio ha le allucinazioni. Il
regista, quindi, ha voluto creare il "film" vero e proprio secondo i
pensieri e le visioni che di caprio stesso aveva, anche se non capitavano nella
realtà. Infatti ci sono molte situazioni "assurde" che sono state da voi
citate e che avvengono durante il film, proprio per ricreare l'effetto di una
mente malata.
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Secondo il mio punto di vista, il film va interpretato in modo diverso, dove
tutti quei "se" che ci si domanda, sono da escludere; c'è da
sottolineare un fattore importante che lo si capiscie a un certo punto del film
e che andrà poi considerato fin dall'inizio: di caprio ha le allucinazioni. Il
regista, quindi, ha voluto creare il "film" vero e proprio secondo i
pensieri e le visioni che di caprio stesso aveva, anche se non capitavano nella
realtà. Infatti ci sono molte situazioni "assurde" che sono state da voi
citate e che avvengono durante il film, proprio per ricreare l'effetto di una
mente malata. Senza di esse, il film sarebbe stato "statico", perchè
secondo me, nella realtà dei fatti, di caprio era quasi o sempre a letto.
L'aiuto del dottore è stato un modo per poter affiorare i ricordi che leo
rimuoveva. Tutto quello che il film ci fa vedere, non sono quindi errori
diabolici da parte dei dottori. Non sono i classici film dove si pensa che nei
vecchi manicomi, venivano usati le solite torture etc etc.. In realtà ( e nel
finale lo si può intuire ), i dottori non si comportano da "cattivi", ma
sembrano quasi dispiaciuti di non essere stati in grado di curare il paziente e
di dover poi procedere alla lobotemia. Non dico di essere favorevole a questo,
ma voi cosa fareste dopo 2 anni di terapia invana? Certi di voi potrebbero
rispondere: avrei provato per altro tempo. oppure: avrei provato altri sistemi.
Ma è sempre nella scena finale che si capisce quanto "il caso di leo"
sia una causa persa.
Ci sono poi le domande finali che leo chiede al
dottore.
Cosa sarebbe peggio? Vivere da mostro o morire da uomo per bene?
E
qui leo, nonostante tutto, dimostra di aver capito qualcosa che non andava in
lui e nella sua mente, ma che non riesce a controllare ne superare. Altrimenti,
cosa sarebbero servite quelle domande rivolte al collega, che non c'entravano
niente con il loro presunto piano di fuga dall'isola?
Ci fa capire che c'è una
sorta di rassegnazione e accettazione di una vita che sapeva di creare
consciamente, ma che inconsciamente sapeva di essere
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eastwood
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martedì 13 aprile 2010
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scorsese e di caprio l'eterna coppia
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Dopo cinque anni,ritorna la coppia Scorsese Di Caprio,con un thriller psicologico "Shutter Island" dove vediamo un Di Caprio che prende le vesti di un agente federale di nome Teddy Daniels che dovrà indagare sulla scomparsa di una paziente pluriomicida Rachel Solando(Emily Mortimer),accusata di aver affogato i suoi tre figli. Fuggita dal penitenziario-psichiatrico di"Shutter Island",ad aiutare Leo nelle indagini ci sarà Chuck Aule(Mark Ruffalo)con il quale scoprirà che il dottor.John Cowley(Ben Kingsley)e lo stesso penitenziario nascondono dure verità,tra allucinazioni,inganni e indovinelli,Daniels (Di Caprio) cade in un incubo fino a dubitare del proprio partner e della sua sanità mentale. Con un finale ricco di sorprese, il premio Oscar Martin Scorsese(The departed)ci dimostra di essere oltre che un grande regista di film che toccano temi come la malavita, la mafia e l'emarginazione, un uomo che sà analizzare la psicologia umana, interpretandola in questa pellicola come un labirinto dove non si riesce a scappare e dove l'unica salvezza e la rassegnazione.
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Dopo cinque anni,ritorna la coppia Scorsese Di Caprio,con un thriller psicologico "Shutter Island" dove vediamo un Di Caprio che prende le vesti di un agente federale di nome Teddy Daniels che dovrà indagare sulla scomparsa di una paziente pluriomicida Rachel Solando(Emily Mortimer),accusata di aver affogato i suoi tre figli. Fuggita dal penitenziario-psichiatrico di"Shutter Island",ad aiutare Leo nelle indagini ci sarà Chuck Aule(Mark Ruffalo)con il quale scoprirà che il dottor.John Cowley(Ben Kingsley)e lo stesso penitenziario nascondono dure verità,tra allucinazioni,inganni e indovinelli,Daniels (Di Caprio) cade in un incubo fino a dubitare del proprio partner e della sua sanità mentale. Con un finale ricco di sorprese, il premio Oscar Martin Scorsese(The departed)ci dimostra di essere oltre che un grande regista di film che toccano temi come la malavita, la mafia e l'emarginazione, un uomo che sà analizzare la psicologia umana, interpretandola in questa pellicola come un labirinto dove non si riesce a scappare e dove l'unica salvezza e la rassegnazione. Con questo film Scorsese tocca lo splendore della sua carriera, trasformando Leonardo Di Caprio in un uomo, tormentato dal passato, ma ostinato nel cercare solo e unicamente la verità.
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flegias87
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domenica 11 aprile 2010
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film intenso e impegnato ma non originale...
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Scrivo volutamente questo commento a diversi giorni di distanza dalla visione del film, per dare un giudizio più completo possibile, senza essere sopraffatti dalle emozioni a "caldo".
Non mi soffermo sulle qualità tecniche/scenografiche di pregevole fattura, poichè già ampiamente commentate.
Unica pecca -ma è una questione di gusto personale - avrei evitato certi dettagli di genere splatter che rischiano di essere fini a se stessi e nulla aggiungono alla riflessione di fondo.
Shutter Island condensa in un unica pellicola diversi temi e tecniche, certo non nuove nel cinema, ma utilizzate in modo originale e sapiente.(Colonna sonora con poche note ossessive richiama ,ad esempio, Kubrick, così come "il gioco" del cambio di punto di vista nel finale ricorda il film "The Others" .
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Scrivo volutamente questo commento a diversi giorni di distanza dalla visione del film, per dare un giudizio più completo possibile, senza essere sopraffatti dalle emozioni a "caldo".
Non mi soffermo sulle qualità tecniche/scenografiche di pregevole fattura, poichè già ampiamente commentate.
Unica pecca -ma è una questione di gusto personale - avrei evitato certi dettagli di genere splatter che rischiano di essere fini a se stessi e nulla aggiungono alla riflessione di fondo.
Shutter Island condensa in un unica pellicola diversi temi e tecniche, certo non nuove nel cinema, ma utilizzate in modo originale e sapiente.(Colonna sonora con poche note ossessive richiama ,ad esempio, Kubrick, così come "il gioco" del cambio di punto di vista nel finale ricorda il film "The Others" ...etc).
Voto finale 8,5
Qualche limite "razionale" alla trama (gli appassionati forse sono in grado di rispondermi...)
1) come è possibile che al "gioco di ruolo" partecipino tuttti? Medici, guardie, persino gli altri pazienti quando vengono interrogati da di caprio...??
2) come è possibile che il protagonista non abbia alcun ricordo, nemmeno vago di conoscere già quei luoghi?
3) chi ha messo il biglietto che viene ritrovato dal protagonista sotto la piastrella della donna scomparsa? Il biglietto non è un'allucinazione, è visto da tutti!
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dado1987
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sabato 10 aprile 2010
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e' complicato
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Il detective Daniels (DiCappero), deve indagare insieme al suo collega Jack (Ruffalo), ad una misteriosa sparizione di una paziente di un manicomio criminale sperduto in un isola lontana dal mondo. Durante le ricerche Daniels perde a poco a poco la lucidità, dovuto a vecchi ricordi o forse a droghe, fino a perdere completamente la ragione, o a riacquisirla, dipende dai punti di vista. Tecnicamente non si può criticare Shutter Island; un'ottima regia scorsesiana, per dei pregievoli attori: DiCaprio, Kingsley, Koteas, Earle Haley, von Sydow. La colonna sonora, e le ambientazioni aumentano l'aspetto horror della vicenda. Purtroppo devo criticare la sceneggiatura, sembra una cosa già vista un mucchio di volte e anche da un bel po' di tempo, ad esempio: Stay, Soul Survivor, Franklyn ecc.
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Il detective Daniels (DiCappero), deve indagare insieme al suo collega Jack (Ruffalo), ad una misteriosa sparizione di una paziente di un manicomio criminale sperduto in un isola lontana dal mondo. Durante le ricerche Daniels perde a poco a poco la lucidità, dovuto a vecchi ricordi o forse a droghe, fino a perdere completamente la ragione, o a riacquisirla, dipende dai punti di vista. Tecnicamente non si può criticare Shutter Island; un'ottima regia scorsesiana, per dei pregievoli attori: DiCaprio, Kingsley, Koteas, Earle Haley, von Sydow. La colonna sonora, e le ambientazioni aumentano l'aspetto horror della vicenda. Purtroppo devo criticare la sceneggiatura, sembra una cosa già vista un mucchio di volte e anche da un bel po' di tempo, ad esempio: Stay, Soul Survivor, Franklyn ecc. Questi thriller psicologici hanno un pò stancato, sempre che ti raccontano una storia, che poi viene stravolta, tipo il Sesto Senso, oppure come Mullholland Drive. Alla fine del film rimani dubitabondo per minuti e ti chiedi: ma alla fine il protagonista era pazzo oppure l'hanno fregato? Dopo un quarto d'ora sono giunto alla conclusione che Daniels sia stato incastrato.
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[+] conclusione sbagliata
(di marv89)
[ - ] conclusione sbagliata
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(di catinka)
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(di dado1987)
[ - ] forse
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federinik
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sabato 10 aprile 2010
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nightmare's in the keep
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Per l’agente federale Teddy Daniels (Leonardo Di Caprio) il viaggio fino a Shutter Island è una delle imprese più difficili della sua vita, soffre il mare, deve fare chiarezza sul mistero di una sparizione di una donna infanticida e il luogo, comprese le persone che lo popolano, fra cui il rigido dirigente Cawley (Ben Kingsley) è dei più sinistri.
Accompagnato da un suo collega, Teddy vede infittirsi il mistero fra le trappole di un percorso labirintico che ha l’andamento di una scala a chiocciola, la sua stessa tortuosità. Quello che verrà a galla sarà malsano e la melma del passato tornerà a galla per condurre alla ricercata follia chi ha cercato di combatterla digrignando i denti.
Il nuovo film di Scorsese è un sublime thrilling che seguendo la linea di alcuni classici del genere ne sconvolge le fondamenta per andare oltre le semplici apparenze, così gli incubi di uno strepitoso Di Caprio sfrondano le percezioni ordinarie di chi tenta e presume di dare un ordine alle cose di un luogo, nato sopra ceneri di guerra.
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Per l’agente federale Teddy Daniels (Leonardo Di Caprio) il viaggio fino a Shutter Island è una delle imprese più difficili della sua vita, soffre il mare, deve fare chiarezza sul mistero di una sparizione di una donna infanticida e il luogo, comprese le persone che lo popolano, fra cui il rigido dirigente Cawley (Ben Kingsley) è dei più sinistri.
Accompagnato da un suo collega, Teddy vede infittirsi il mistero fra le trappole di un percorso labirintico che ha l’andamento di una scala a chiocciola, la sua stessa tortuosità. Quello che verrà a galla sarà malsano e la melma del passato tornerà a galla per condurre alla ricercata follia chi ha cercato di combatterla digrignando i denti.
Il nuovo film di Scorsese è un sublime thrilling che seguendo la linea di alcuni classici del genere ne sconvolge le fondamenta per andare oltre le semplici apparenze, così gli incubi di uno strepitoso Di Caprio sfrondano le percezioni ordinarie di chi tenta e presume di dare un ordine alle cose di un luogo, nato sopra ceneri di guerra.
Teddy è un soldato reduce e nei suoi incubi rivede la morte in faccia e i morti parlargli, fra cui la sua amata moglie. E sono dettagli che andranno a comporsi come in un puzzle per la sorpresa finale.
Consueta e ovvia è la cura per le immagini che i collaboratori di sempre del regista vi immettono. Una composizione di amore e di morte, per un vero e proprio melò horror, a cui forse solo Vertigo di Alfred Hitchcock si può accostare.
L’amore per il mistero e per l’indistruttibilità dell’amore vero, viscerale, quella cosa che niente e nessuno può intaccare nella sua imponenza, nemmeno l’acqua e nemmeno il fuoco, due simboli chiave della storia, tratta dall’omonimo romanzo di Dennis Lehane.
Basterebbe il primo incubo nel manicomio sull’isola per suggellare di una poesia decadente un film che stupisce anche per l’abile costruzione della paura in un racconto vertiginoso. E si tratta della vertigine che proviamo noi stessi una volta messo piede su quella dannata isola, una volta per tutte, tanto per voler confermare, il fatto che il cinema sia il prodotto per eccellenza della follia di chi non cessa mai di sognare.
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don64
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venerdì 9 aprile 2010
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film...avvincente
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Film drammatico/thriller interpretato in modo magistrale dal ben gia' noto, specie negli ultimi suoi filM Leonardo Dicaprio che in questo film da il megli di se specie nella parte drammatica dove vede i suoi figli uccisi dalla moglie.La trama, poco chiara nel primo tempo pian piano si fa sempre piu' chiara fino ...a capire il tutto.Nel complesso un bel film avvicente,reale,crudo da vedere.Ottima interpretazione.Voto 8
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