Moccia e i film dei telefonini bianchi
di Francesco Alò Il Messaggero
Moccia non si scoccia e non vuole divorziare dal suo cinema dei telefonini bianchi. In un'Italia solare, dalle case belle (quando non sono castelli), vitaminica e tatuata (il fantastico Luogo di mezzo di Amabili resti è più plausibile), il pubblicitario quarantenne Alex (Raoul Bova) e la studentessa ventenne Niki (Michela Quattrociocche) affrontano il pericolo più straordinario: l'ordinario. Attorniati da amici di lui in crisi (il casanova impenitente, il "mammo" invasato, il separato nevrotico) e amiche di lei in crescita (chi sceglie di essere madre, chi la carriera, chi l'esplorazione sessuale), andranno a Parigi in pre-luna di miele (è la gita d'amore del momento dopo An Education), decideranno di sposarsi, faranno incontrare le famiglie (ricca e altezzosa quella di lui, ex punk e squinternata quella di lei), litigheranno sui preparativi per le nozze e si riabbracceranno su una spiaggia affollata di Ibiza. [...]
di Francesco Alò, articolo completo (2182 caratteri spazi inclusi) su Il Messaggero 12 febbraio 2010