Scusa ma ti voglio sposare

C'è una differenza fra saper scrivere un buon libro ed essere in grado di girare un film. Già altri prima di Moccia si erano cimentati nell'impresa di girare un film senza, forse, avere le competenze necessarie. Se non si era avvertito nel " Radiofreccia" di Ligabue, che rispetto ai film di Moccia ha ottenuto probabilmente più successo dalla critica che dal pubblico, con "Scusa ma ti chiamo amore" e "Scusa ma ti voglio sposare" succede il contrario. La trama è semplice, lineare: si parte da una situazione di equilibrio iniziale, poi c'è un'evoluzione delle cose che porta ad una rottura del precedente equilibrio, finchè alla fine del film si torna ad una situazione di partenza tipica del " e vissero felici e contenti". E' un film che non ha grandi pretese, per questo è semplice da seguire e se non sapete come passare un pomeriggio o una sera potete andare a vederlo tranquillamente, perchè non richiede uno sforzo intellettuale ed è in linea con tutti gli altri film di questo genere, in cui Raoul Bova assume la parte che Scamarcio aveva in "io e te tre metri sopra il cielo". Proprio per la semplicità del film lo potete vedere anche se non avete visto il precedente, pensate che io avevo visto al cinema "Scusa ma ti chiamo amore" ma non me lo ricordavo neanche, me ne sono accorto quando ho rivisto le stesse trame e gli stessi personaggi... Ci sono scene simpatiche, trattate però come semplici sketch, fini a se stessi, d'altronde in sintonia con lo spirito del film. Non è assolutamente un film imperdibile, pero' occupa piacevolmente un paio d'ore, e se posso darvi un consiglio prima di vederlo, se non lo avete già fatto, non leggete la critica... Per il resto, buona visione.