Raoul Bova tormentato dal romanesco e dalla gelosia
di Massimo Bertarelli Il Giornale
Bisognerebbe tuffarsi nelle 570 pagine del suo ultimo libro, per capire se l'instancabile Federico Moccia maltratta nel testo la punteggiatura con la stessa spavalderia ostentata nei titoli. Scusa ma ti voglio sposare, rigorosamente senza virgola, è l'inevitabile, e incredibilmente meno brutto seguito, di Scusa ma ti chiamo amore. In scena gli stessi protagonisti del film pilota, da una parte i quarantenni con la vocazione al tradimento, dall'altra i ventenni, forse più maturi, ma con identica, più giustificata, predisposizione al mal d'amore. [...]
di Massimo Bertarelli, articolo completo (1893 caratteri spazi inclusi) su Il Giornale 12 febbraio 2010