filippo catani
|
venerdì 2 settembre 2011
|
un impossibile tentativo di riscatto
|
|
|
|
Un agente del governo si mette in contatto con persone che apparentemente non hanno nulla in comune tra di loro se non dei seri problemi di salute. Perchè lo fa? Ma soprattutto chi è quest'uomo disperato e da cosa sta scappando?
Diciamolo subito in apertura: è praticamente impossibile il tentativo di riscatto misto a redenzione che viene messo a punto in questo film. Ma questo, a mio avviso, invece che essere un punto debole è forse il punto di forza di questo film. Un uomo schiacciato da un fortissimo senso di colpa che cerca di riscattare se stesso facendo del bene agli altri. Può bastare? Evidentemente no in quanto per quello che si può fare è impossibile riportare in vita chi non c'è più o per causa nostra o per causa altrui.
[+]
Un agente del governo si mette in contatto con persone che apparentemente non hanno nulla in comune tra di loro se non dei seri problemi di salute. Perchè lo fa? Ma soprattutto chi è quest'uomo disperato e da cosa sta scappando?
Diciamolo subito in apertura: è praticamente impossibile il tentativo di riscatto misto a redenzione che viene messo a punto in questo film. Ma questo, a mio avviso, invece che essere un punto debole è forse il punto di forza di questo film. Un uomo schiacciato da un fortissimo senso di colpa che cerca di riscattare se stesso facendo del bene agli altri. Può bastare? Evidentemente no in quanto per quello che si può fare è impossibile riportare in vita chi non c'è più o per causa nostra o per causa altrui. E' però tgoccante la disperata ricerca di una sorta quantomeno di compensazione. Belle e toccanti le interpretazioni di Smith e Dawson.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a filippo catani »
[ - ] lascia un commento a filippo catani »
|
|
d'accordo? |
|
tonysamperi
|
lunedì 20 agosto 2012
|
poliedrico smith
|
|
|
|
Formazione che vince non si cambia. Ed effettivamente a mio parere Smith e Muccino hanno fatto la scelta giusta, affiancandosi su un secondo set.
"Sette Anime", purtroppo il titolo italiano non ha la stessa funzione del titolo originale.
Infatti "Seven Pounds", contiene un riferimento Shakespeariano (che inevitabilmente ci manda alla pellicola di cui fu protagonista Jeremy Irons) da "Il mercante di Venezia".
Al mercante effettivamente Antonio avrebbe dovuto pagare una "libbra di carne", cioè "the pound of flesh". Allo stesso modo Ben, o meglio Tim Thomas, cerca di redimersi dal suo errore donando sette parti di sè, per salvare altrettante vite.
[+]
Formazione che vince non si cambia. Ed effettivamente a mio parere Smith e Muccino hanno fatto la scelta giusta, affiancandosi su un secondo set.
"Sette Anime", purtroppo il titolo italiano non ha la stessa funzione del titolo originale.
Infatti "Seven Pounds", contiene un riferimento Shakespeariano (che inevitabilmente ci manda alla pellicola di cui fu protagonista Jeremy Irons) da "Il mercante di Venezia".
Al mercante effettivamente Antonio avrebbe dovuto pagare una "libbra di carne", cioè "the pound of flesh". Allo stesso modo Ben, o meglio Tim Thomas, cerca di redimersi dal suo errore donando sette parti di sè, per salvare altrettante vite.
Devo dire che la regia è stata studiata bene, inserendo i flashback quasi nello stile di "I robot".
Il plot è ben strutturato, anche se delle sette anime, se ne vedono solo Tre, cioè Ben Thomas (doppiato dal grande Riccardo Rossi e già visto in "2 Fast 2 Furious"), Ezra Turner (Woody Harrelson, di cui mi piace ricordare "The money train", doppiato da Roberto Pedicini, fenomenale devo dire) e Emily Posa (la bellissima Rosario Dawson).
Ottima scelta anche per la colonna, che nell'effusione tra Tim e Emily e nel finale, è tratta da "La leggenda del pianista sull'oceano".
Insomma c'è da dire che è un film completo, con tante scelte giuste, e si merita un 8+
[-]
|
|
[+] lascia un commento a tonysamperi »
[ - ] lascia un commento a tonysamperi »
|
|
d'accordo? |
|
nigatto
|
domenica 5 marzo 2017
|
l'altruismo fino all'estremo
|
|
|
|
In 7 giorni Dio creò il mondo, in 7 secondi, io ho distrutto il mio.
Con questo titolo inizia il film, all’insegna del numero 7, come 7 sono le vite spezzate in un incidente stradale, e 7 dovranno essere le vite da salvare a qualunque costo.
E’ questo il sunto di una storia, narrata dal regista Muccino con grande professionalità. Film originale, che emoziona e commuove. Grande l’interpretazione degli attori.
Da premiare la regia, il migliore attore protagonista, la colonna sonora.
|
|
[+] lascia un commento a nigatto »
[ - ] lascia un commento a nigatto »
|
|
d'accordo? |
|
williamd
|
sabato 19 settembre 2015
|
film intenso ma a tratti noioso
|
|
|
|
Will Smith, alla sua seconda collaborazione con Muccino, torna a regalarci un’ottima interpretazione in un film molto emotivo. Il lungometraggio inizia con un drammatico flashforward in cui Ben Thomas (Will Smith) chiama l’ambulanza per annunciare il suo suicidio. Lo sviluppo iniziale del film è abbastanza coinvolgente in quanto non si riesce a capire quale sia la vera storia del protagonista Ben e tutte le azioni che egli svolge paiono sconnesse le une dalle altre. Questo travolgente senso di mistero che genera nel pubblico curiosità svanisce però ben presto: nelle parte centrali il film – che senza dirlo esplicitamente ha fatto intuire allo spettatore più acuto tutta la storia ed il finale – tende a diventare a tratti quasi noioso.
[+]
Will Smith, alla sua seconda collaborazione con Muccino, torna a regalarci un’ottima interpretazione in un film molto emotivo. Il lungometraggio inizia con un drammatico flashforward in cui Ben Thomas (Will Smith) chiama l’ambulanza per annunciare il suo suicidio. Lo sviluppo iniziale del film è abbastanza coinvolgente in quanto non si riesce a capire quale sia la vera storia del protagonista Ben e tutte le azioni che egli svolge paiono sconnesse le une dalle altre. Questo travolgente senso di mistero che genera nel pubblico curiosità svanisce però ben presto: nelle parte centrali il film – che senza dirlo esplicitamente ha fatto intuire allo spettatore più acuto tutta la storia ed il finale – tende a diventare a tratti quasi noioso.
Il finale, anche se ormai scontato, riesce ad avere comunque un forte impatto grazie alla semplicità e alla crudezza delle immagini.
I punti forti del film sono sicuramente le prove degli attori protagonisti Will Smith e Rosario Dawson e la colonna sonora. Non mi ha colpito più di tanto la regia di Muccino (che invece ho veramente apprezzato in “La ricerca della felicità”), ma soprattutto quello che veramente secondo me mancava al film per guadagnare maggior valore era una trama leggermente più articolata. L’idea iniziale di fondo è bellissima, ma non sufficiente a reggere da sola un film di due ore, che avrebbe enormemente giovato di una “storiella” parallela o concomitante a quella originale, che presenta alcune scene di poco pathos tranquillamente omissibili.
Tuttavia mi sento di dare al film la sufficienza piena visto che tratta sentimenti molto profondi che possono scaturire in un uomo quand’egli è in cerca di redenzione.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a williamd »
[ - ] lascia un commento a williamd »
|
|
d'accordo? |
|
pedropony31
|
mercoledì 5 agosto 2020
|
8-/10, “un sinonimo di redenzione? 7 anime"
|
|
|
|
Il film narra la storia di Tim Thomas, ingegnere aerospaziale, che vede morire sua moglie ed altri sei sconosciuti in un incidente stradale avvenuto da un suo momento di distrazione.
[+]
Il film narra la storia di Tim Thomas, ingegnere aerospaziale, che vede morire sua moglie ed altri sei sconosciuti in un incidente stradale avvenuto da un suo momento di distrazione. La sua esistenza si riduce dunque nel solo ed unico scopo di redimere la propria anima da quanto fatto, aiutando sette persone estremamente bisognose di aiuto, e giudicate da lui meritevoli, in ogni modo possibile. Detto questo non c’è molto da dire se non che la pellicola riesce in ogni caso nell’intento di regalare forti emozioni, riproponendo il duo Smith-Muccino, peccando forse nell’eccessiva aspettativa andata a creare dopo il largo successo commerciale di “Alla ricerca della felicita“.
La regia si sposta armoniosamente tra una scena e l’altra, accompagnata da un’ottima musica di contorno ai vari momenti del film, simbolo di una buona padronanza della camera di Muccino. Tra tutte le scene spiccano sicuramente l’incipit, con Smith che insulta pesantemente il personaggio di Woody Harrelson, e la scena del suicidio finale, risultando molto potenti e incisive all’occhio dello spettatore. Quello che funziona meno nella pellicola di Muccino è però la sceneggiatura, che lascia a fine film molti quesiti e perplessità. Tra una partenza lenta e molto dilatata e continui avvenimenti poco spiegati, molto spesso senza conseguenze per i personaggi, fanno esempio l’identità rubata del fratello di Tim, Ben oppure il significato della medusa velenosa a cui viene data un’apparente importanza ad inizio film ma che poi non porta a nulla. Come detto quindi uno script non perfetto ma che intrattiene. Ciò che più traina la pellicola verso il favore del pubblico ma allo stesso tempo lo condanna gli occhi della critica invece, è sicuramente Will Smith, bravo secondo me a portare su schermo un personaggio senza più voglia di vivere con un solo intento rimasto, la redenzione. Non mi sarei sorpreso quindi di una candidatura agli Oscar di quell’anno, anche se poi non è accaduto. In conclusione un buon film ma nulla di trascendentale.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a pedropony31 »
[ - ] lascia un commento a pedropony31 »
|
|
d'accordo? |
|
dylandave.wordpress.com
|
lunedì 19 gennaio 2009
|
un muccino ormai americanizzato ma pur sempre emoz
|
|
|
|
Vado al cinema a guardare l’ultimo film di Muccino con ancora nella mente le sensazioni che mi aveva suscitato “Alla Ricerca della Felicità” , senz’altro a mio parere il miglior film di Gabriele Muccino. Ma finisce il primo tempo e rimango perplesso da questo film. Non capisco come Muccino dopo appunto ” Alla ricerca della Felicità “, che era un film sia cosi’ ben interpretato da Will Smith, ma anche pieno di quel tocco sentimentalista italiano che lo aveva sempre contraddistinto, possa aver partorito un film cosi’ americano e colmo di scene ottimamente montate ma prive di ogni traccia emotiva o coerenza di trama. Ma ecco che non appena si rispengono le luci e inizia il secondo tempo Muccino , non da solo però, ma accompagnato da un sempre eccellente Will Smith , ci ripagano del biglietto dandoci finalmente quelle emozioni che ci si aspettano da un regista come lui capace di trasmetterle spesso nei suoi film.
[+]
Vado al cinema a guardare l’ultimo film di Muccino con ancora nella mente le sensazioni che mi aveva suscitato “Alla Ricerca della Felicità” , senz’altro a mio parere il miglior film di Gabriele Muccino. Ma finisce il primo tempo e rimango perplesso da questo film. Non capisco come Muccino dopo appunto ” Alla ricerca della Felicità “, che era un film sia cosi’ ben interpretato da Will Smith, ma anche pieno di quel tocco sentimentalista italiano che lo aveva sempre contraddistinto, possa aver partorito un film cosi’ americano e colmo di scene ottimamente montate ma prive di ogni traccia emotiva o coerenza di trama. Ma ecco che non appena si rispengono le luci e inizia il secondo tempo Muccino , non da solo però, ma accompagnato da un sempre eccellente Will Smith , ci ripagano del biglietto dandoci finalmente quelle emozioni che ci si aspettano da un regista come lui capace di trasmetterle spesso nei suoi film. Aspettatevi un finale al cardiopalma che oltre al montaggio eccellente è capace di strappare una lacrima anche allo spettatore più duro di cuore. Anche se di lacrime americanizzate si trattano. La opera seconda “made in United States ” di Gabriele Muccino mi resta molto meno nel cuore della prima ma mi conferma l’eccezionale bravura recitativa di un sempre più valido Will Smith. Una mia personale nota di stima va anche a Rosario Dawson, che è sempre una particolarissima bellezza del mondo di Hollywood e una brava attrice.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dylandave.wordpress.com »
[ - ] lascia un commento a dylandave.wordpress.com »
|
|
d'accordo? |
|
weach
|
giovedì 12 agosto 2010
|
morire è bello perchè è vivere!!!
|
|
|
|
Perché non apprezzare il film di Gabriele Muccino?E' un film che ricerca disperatamente motivazioni di " condivisione" e questo è comunque meritevole; un film che esce dagli schemi , almeno in parte, della filmografia americana e che comunque conquista il pubblico.
Certo si poteva fare di più su questi temi ,magari ampliare le prospettive del dono ad un livello più profondo.
Ma questa produzione , comunque americano, anche se di Gabriele Muccino,ha fatto uno sforzo: siamo nostalgici ci piace sentire l'amore che esplode per il tutto ,percepire il bisogno di cambiamento,tentare prospettive inesplorate dell' essere.
[+]
Perché non apprezzare il film di Gabriele Muccino?E' un film che ricerca disperatamente motivazioni di " condivisione" e questo è comunque meritevole; un film che esce dagli schemi , almeno in parte, della filmografia americana e che comunque conquista il pubblico.
Certo si poteva fare di più su questi temi ,magari ampliare le prospettive del dono ad un livello più profondo.
Ma questa produzione , comunque americano, anche se di Gabriele Muccino,ha fatto uno sforzo: siamo nostalgici ci piace sentire l'amore che esplode per il tutto ,percepire il bisogno di cambiamento,tentare prospettive inesplorate dell' essere.
C'è chi dice di essersi annoiato e di non avere capito............condivisibile in parte comunque qui tocco , brevemente un tema folgorante:non condividiamo la donazione degli organi perchè ,per la nostra visione spirituale,tutto è proiettata verso la metempsicosi e la risonanza energetica e la forma non è centrale ;anzi i contatti che cerchiamo sono quelli "con il se profondo"per intercettare vibrazioni energetitice informali._
Siamo "uno" e dobbiamo realizzarlo con la meditazione , la liberazione dall'ego, la liberazione da quella illusione che impedisce di squarciare il sipario della verità.
La donazione degli organi è una visione materialistica, quasi "vampiresca" che vuole perpetuare la vita ,ad ogni costo e dimentica che morire siginifica accedere a nuova vita e prosegurie il viaggio carmico di risonanza implicito.Chiudo il mio pensiero con una frase emblematica: morire è vivere, è cambiamento ,non fine di tutto ;è spazio per un momento di sublimazione .
Questa societa' non vede nulla ed il timore della morte viene percepito solo come dramma da nascondere mentre invece è passaggio obbligato per accedere alla vita .
Il dramma della morte in realtà è tragicomico perchè così diviene strumento di negazione della consapevolezza ed ogni mezzo è buono per ritardane l'incontro.
Gioite quandi vi toccherà !
Fate festa è in atto un cambiamento , sentitelo e crescete!
Per ritornare al film , diciamo che è discreto ed accetabile in un ottica obnubilata americana ;splendida la recitazione di Will Smith che oramai non è più schiavo dei filmls di azione o di fantascienza. Certe scelte cinematografiche rappresentano per lui sicuramente un sincero bisogno di "maggiore profondità". Grazie weach
[-]
|
|
[+] lascia un commento a weach »
[ - ] lascia un commento a weach »
|
|
d'accordo? |
|
luigi chierico
|
lunedì 6 ottobre 2014
|
mors tua vita mea
|
|
|
|
“Dio ci ha messo sette giorni a creare il mondo…io ci ho messo sette secondi a distruggere il mio”,dichiara subito,in apertura del film,Ben Thomas,alias il grande Will Smith il cui volto porta impressa la tristezza ed il dolore,il dramma di una tragedia consumata appunto in sette secondi.
Alla velocità di 120 km/h un’auto in un solo secondo compie 33 metri,sufficienti a vederla scontrarsi con un’altra,capovolgersi,stridere sull’asfalto,schiantarsi contro un albero e catapultarsi nel vuoto! La scena dell’incidente sembra presa dal vero,agghiacciante; porta via il fiato e fa chiudere gli occhi a chi ne ha avuto solo una modesta esperienza. Basta un secondo a perdere la vita,un secondo a farla perdere a sette persone!
Ben Thomas responsabile è sopravissuto;qualcuno direbbe per grazia ricevuta.
[+]
“Dio ci ha messo sette giorni a creare il mondo…io ci ho messo sette secondi a distruggere il mio”,dichiara subito,in apertura del film,Ben Thomas,alias il grande Will Smith il cui volto porta impressa la tristezza ed il dolore,il dramma di una tragedia consumata appunto in sette secondi.
Alla velocità di 120 km/h un’auto in un solo secondo compie 33 metri,sufficienti a vederla scontrarsi con un’altra,capovolgersi,stridere sull’asfalto,schiantarsi contro un albero e catapultarsi nel vuoto! La scena dell’incidente sembra presa dal vero,agghiacciante; porta via il fiato e fa chiudere gli occhi a chi ne ha avuto solo una modesta esperienza. Basta un secondo a perdere la vita,un secondo a farla perdere a sette persone!
Ben Thomas responsabile è sopravissuto;qualcuno direbbe per grazia ricevuta. Sopravvivere in questi casi è una disgrazia! Ben si fa carico di una missione,la vita che gli è stata concessa,il corpo sano,uscito quasi incolume dai rottami dell’auto,deve avere uno scopo: salvare sette persone in pericolo di vita.
Inutile raccontare il film che invece va visto e gustato,ascoltato e seguito come una poesia in silenzio. Così Ben decide di donare il suo corpo,in un atto di generosità cristiana,rimanendo un ignoto donatore,è un atto supremo d’Amore anche nei confronti della propria moglie,una delle sette vittime.
Per far dono anche dei suoi occhi e del suo cuore,a chi ne ha subito bisogno, e se lo merita, deve necessariamente ricorrere al suicidio. L’idea avuta dal bravissimo regista romano Gabriele Muccino è unica ed è doveroso,per l’ignaro lettore,entrare in alcuni dettagli. Ad ucciderlo sarà una cubomedusa,ovvero la vespa del mare,la medusa più letale al mondo, capace di uccidere un uomo in 3 minuti con i 5 miliardi di nematocisti distribuiti nei 60 tentacoli,che si allungano sino a tre metri,quando la medusa assale la preda.
Principale interprete insieme a Will Smith è la figura femminile di Rosario Dawson,nella parte di Emily Posa,brava,bravissima. Sul suo volto brillano gli occhi che si aprono disperatamente all’amore mentre la morte l’attende, lasciando il suo segno sul suo bel volto, consunto dalla tristezza e dalla disperazione. I brani musicali sono eccellenti, toccanti, e fanno del film una magnifica colonna sonora,con il contributo di Morricone che fa riascoltare Novecento al pianoforte (La leggenda del pianista sull’oceano). Una sola scena d’amore, tra la vita e la morte,mentre gocce di un’abbondante pioggia scendono giù sui vetri della stanza dove si consuma un momento di estasi,di ringraziamento,tra le lacrime di sangue che scorrono giù per un cuore che muore ed uno che si offre. Solo dopo la morte gli occhi di Ben,donati al cieco, si incontreranno col suo cuore donato ad Emily, che amando Ezra Turner(Woody Harrelson),continuerà ad amare Ben. La fotografia,che riprende i momenti di incontro tra Ben ed Emily,col suo magnifico alano,è veramente bella,la natura nel suo incanto,la tranquillità e la pace oramai sconosciuta nelle città chiassose, di cemento ed auto,dagli abitanti sempre frettolosi verso il nulla. Emily seduta sul prato dice:” Vorrei avere solo il tempo di.. capire chi sono, capire cosa mi piace...Provare cose, cambiarle, lasciarmi andare ogni tanto. Non sai quanto vorrei poi provare a correre.. A volte poi penso a come sarebbe se.. se potessi... CORRERE”.Tutti abbiamo del tempo per capire,per osservare e correre per il mondo, anche stando seduti,quanti invece restano fermi all’ingresso,senza mai entrarci.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a luigi chierico »
[ - ] lascia un commento a luigi chierico »
|
|
d'accordo? |
|
amandagriss
|
mercoledì 27 marzo 2013
|
atto d'amore
|
|
|
|
Gabriele Muccino,al suo secondo film negli Stati Uniti,dimostra una sempre maggiore capacità d'imprimere la sua personalità nella direzione di opere scritte da altri (la sceneggiatura è di Grant Nieport),riscontrabile anche nella scelta musicale del brano Feeling good,eseguito nella versione 'nervosa' del gruppo rock inglese MUSE.Prima con L'ultimo bacio,poi con lo splendido La ricerca della felicità adesso,con 7 Anime,può essere definito,senza riserve,un regista empatico,capace di dar voce con le immagini all'emotività,tradurre in materia filmica la complessità dell'animo umano.
[+]
Gabriele Muccino,al suo secondo film negli Stati Uniti,dimostra una sempre maggiore capacità d'imprimere la sua personalità nella direzione di opere scritte da altri (la sceneggiatura è di Grant Nieport),riscontrabile anche nella scelta musicale del brano Feeling good,eseguito nella versione 'nervosa' del gruppo rock inglese MUSE.Prima con L'ultimo bacio,poi con lo splendido La ricerca della felicità adesso,con 7 Anime,può essere definito,senza riserve,un regista empatico,capace di dar voce con le immagini all'emotività,tradurre in materia filmica la complessità dell'animo umano.Un Iñárritu italiano,con il suo essere compassionevole,mai superficiale,sempre teso a cogliere sfumature,diversità,peculiarità dei suoi personaggi,specchio di un'umanità variegata,universalmente,ineluttabilmente sofferente.Giocando stavolta di sottrazione,si rivela assai a suo agio nel metterne a nudo l'io più nascosto,estrapolarne l'intimo vissuto attraverso un semplice primo piano e contemplare,silenzioso e discreto,corpi e sguardi facendo affiorare la loro parte più viva,pulsante ed autentica.Allestisce un'opera di spessore,matura,fortemente sentita e s'immerge pienamente nel dolore umano-fisico e spirituale-preservandone la dignità.Sottolinea il valore di ogni singola esistenza,anche quella apparentemente più insignificante.Il risultato è un dramma di forte impatto emotivo,costruito come un thriller che,al procedere della storia,svela il suo intricato arcano e scioglie nodi di tensione a tratti fortissima.Coerente,coraggioso,atroce eppure caldo e rassicurante,7 Anime rende il dolore che racconta assolutamente comprensibile e l'umanità che disegna,soprattutto attraverso sfumature,lievi tratteggi mimici,indimenticabile: operazione efficace,valida in particolar modo per i personaggi minori (come il cieco straordinariamente interpretato da Woody Harrelson).Distilla feroci verità e celebra la vita e il suo essere creazione,distruzione,ostilità,altruismo,sacrificio estremo.Lontano dai toni urlati della prima ora,Muccino senior ci spoglia della nostra corazza emotiva,ci schiaffeggia e poi ci abbraccia, infondendoci amarezza e speranza insieme e ricordandoci che l'amore,inteso nel suo più ampio significato,può davvero fare la differenza,sorprenderci quando meno ce lo aspettiamo,cambiare in meglio la più prostrata,perduta,finita delle esistenze.In una parola,salvarci.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a amandagriss »
[ - ] lascia un commento a amandagriss »
|
|
d'accordo? |
|
stefano capasso
|
venerdì 29 luglio 2016
|
si salvi chi può
|
|
|
|
Dopo aver procurato un grave incidente d’auto in cui oltre la moglie, diverse persone hanno perso la vita, Ben Thomas passa anni difficili. Il senso di colpa martellante lo spinge a cercare una redenzione aiutando il prossimo. E tra questi incontra e si innamora di una donna affetta da gravi scompensi cardiaci, Emily. La sua necessità di “riparazione” arriva a livelli imprevedibili.
Il senso di colpa è il tema su cui è centrato il di Gabriele Muccino. Il senso di colpa che può assumere connotazioni ossessive nella necessità di sanarlo. Una storia complessa, che a volte eccede nel sentimentalismo e che apre un dibattito importante sulla scelta finale del protagonista.
[+]
Dopo aver procurato un grave incidente d’auto in cui oltre la moglie, diverse persone hanno perso la vita, Ben Thomas passa anni difficili. Il senso di colpa martellante lo spinge a cercare una redenzione aiutando il prossimo. E tra questi incontra e si innamora di una donna affetta da gravi scompensi cardiaci, Emily. La sua necessità di “riparazione” arriva a livelli imprevedibili.
Il senso di colpa è il tema su cui è centrato il di Gabriele Muccino. Il senso di colpa che può assumere connotazioni ossessive nella necessità di sanarlo. Una storia complessa, che a volte eccede nel sentimentalismo e che apre un dibattito importante sulla scelta finale del protagonista. Fino a che punto salvare gli altri salva se stessi?
[-]
|
|
[+] lascia un commento a stefano capasso »
[ - ] lascia un commento a stefano capasso »
|
|
d'accordo? |
|
|