$9.99

Film 2008 | Animazione 78 min.

Regia di Tatia Rosenthal. Un film con Tom Budge, Joel Edgerton, Anthony LaPaglia, Geoffrey Rush, Leeanna Walsman. Cast completo Genere Animazione - Israele, Australia, 2008, durata 78 minuti. - MYmonetro 3,00 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 31 agosto 2012

Una storia animata, in stop - motion, sulle persone che vivono in un complesso di appartamenti a Syndney che cercano il significato della loro vita.

Consigliato sì!
3,00/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
Una storia realizzata in stop-motion sospesa tra immaginario e dramma esistenziale.
Recensione di Tirza Bonifazi
giovedì 23 ottobre 2008
Recensione di Tirza Bonifazi
giovedì 23 ottobre 2008

Dave Peck è un giovane disoccupato che si interroga su quale sia il senso della vita. Il ragazzo vive con il padre Jim che è rimasto scosso dal suicidio di un vagabondo incontrato per strada. Nello stesso condominio abitano Albert Kweller, un anziano vedovo in cerca di compagnia, lo sballato Ron che è appena stato lasciato dalla fidanzata Michelle, e un bambino che sogna di diventare un grande giocatore di calcio. Per ognuno di loro la vita ha un senso ben diverso.
La regista israeliana Tatia Rosenthal fa il suo esordio in lungo con un film d'animazione realizzato in stop-motion in cui posa lo sguardo sulle esistenze di Dave, del fratello Lenny, del padre e dei loro vicini di casa. Sulle note sommesse del compositore Christopher Bowen si svolgono e si intrecciano le vite di personaggi alla ricerca di un significato più grande, di un segno o di amore e l'evolversi delle storie sembra ripercorrere, nella forma narrativa e in quell'attesa di un qualcosa in procinto di accadere, le orme di Magnolia. Se nel film di Paul Thomas Anderson i protagonisti erano legati da vincoli familiari, lavorativi o da un passato che si rifletteva nel presente, ad accomunare i condomini della Rosenthal non è solo il complesso di appartamenti nel quale vivono ma anche l'arrivo di un uomo che dopo essersi sparato di fronte a Jim, ricompare ad Albert sotto sembianze angeliche. Il bizzarro vagabondo alato, amante del fumo e del caffè, dichiara che il paradiso è come la Sunshine Coast e che lassù tutti guidano la limo. Pur non provando a influenzare il corso degli eventi, la sua presenza e la sua improvvisa scomparsa coinciderà con l'acquisita consapevolezza di alcuni e un profondo cambiamento di altri. Sebbene i protagonisti di $9.99 siano pupazzi, la storia ideata da Etgar Keret (co-sceneggiatore insieme a Tatia Rosenthal) è talmente coinvolgente da far dimenticare la loro natura gommosa trascinando lo spettatore in una dimensione sospesa tra immaginario e dramma esistenziale. Doppiati (nella versione originale) da attori del calibro di Geoffrey Rush (l'angelo) e Anthony LaPaglia (Jim Peck), i pupazzi animati della regista israeliana appaiono reali come personaggi in carne e ossa immersi, come sono, nelle loro problematiche e drammatiche esistenze.

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RECENSIONI DELLA CRITICA
Thomas Sotinel
Le Monde

"Le Sens de la vie pour 9,99 $" : votre propre vie, sous vos yeux, tout en pâte à modeler dans une ville-jouet Fermez les yeux et pensez à Short Cuts (1994), le film de Robert Altman, d'après des nouvelles de Raymond Carver, qui mêle une multitude de personnages et d'histoires. Maintenant remplacez Raymond Carver par l'écrivain israélien Etgar Keret, Los Angeles par une ville qui ressemble à la [...] Vai alla recensione »

John Anderson
The New York Times

IT took the Israeli-born filmmaker Tatia Rosenthal nine years to get her first animated feature made. Its title: “$9.99.” “And it’s coming out in 2009,” she said. “It’s crazy.” Despite her mock amazement, there really are enough coincidences surrounding the film to give Ms. Rosenthal pause: control, after all, is the hallmark of the stop-motion animator.

Sheri Linden
The Los Angeles Times

Like most films that crisscross among a handful of city dwellers to mull contemporary ennui, "$9.99" is less than the sum of its parts. The connective tissue of its episodes and set pieces -- some of which pack a memorable punch -- is not a compelling story line but the painterly physicality of the movie's stop-motion animation. Transferring short stories by Etgar Keret to an Aussie setting, director [...] Vai alla recensione »

A. O. Scott
The New York Times

The Israeli writer Etgar Keret possesses an imagination not easily slotted into conventional literary categories. His very short stories might be described as Kafkaesque parables, magic-realist knock-knock jokes or sad kernels of cracked cosmic wisdom. When such vignettes are strung together into a feature — as in “Jellyfish” (2007), which he directed with his wife, Shira Geffen, and now in Tatia [...] Vai alla recensione »

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