Zodiac

Un film il cui difetto maggiore è contemporaneamente il miglior pregio: non è SE7EN, diciamolo subito. Chi va al cinema nella speranza di vedere un "secondo" capitolo di uno dei migliori thriller del post Hitchcock rimarrà deluso. Certo, c'è l'efferato serial killer, ci sono le scene di "carneficina", ma la caccia al killer è meno importante di quanto non siano le vite dei personaggi che vi ruotano attorno. I protagonisti sono un giornalista con pochi scrupoli per il quale questo caso significherà il declino, un vignettista che vi troverà la sua fortuna ed un poliziotto che avrà anch'esso poco vantaggio da Zodiac. All'inizio ci viene presentato il killer ed il suo modus operandi, poi si passa alla ricerca dello stesso, svolta contemporaneamente da Avery (Downey Jr) e dal poliziotto Toschi (Ruffalo), e per 2h del film ci si chiede cosa ci stia a fare Gyllenhaal ("Il ritardato"), poi, improvvisamente questi prende la scena per non lasciarla più ed il film si sposta sulla genesi del best seller "Zodiac". Come dicevo non è adrenalico come era stato il suo predecessore, ma si mantiene su un piano più riflessivo ed astratto. Il risultato è sicuramente meno appetibile, le indagini non hanno mai portato a certezze ed il film è una cronaca di esse e di come i protagonisti le hanno vissute, pertanto a volte è farraginoso, difficile da seguire, pieno di supposizioni e di "viaggi mentali. Tuttavia ritengo che questo sia un pregio; del resto Fincher aveva già dimostrato di essere in grado di girare uno splendido thriller ed a mio avviso non c'era bisogno che facesse qualcosa di analogo. La scelta dimostra coraggio, sulla stessa trama, usando la storia vera solo come traccia, si sarebbe potuto fare tranquillamente una copia di Seven, ma c'è stata la volontà di prendere un'altra strada. Ammetto che però viene un po' di mestizia osservando il patos che riesce a creare in una sequenza verso il finale [SPOILER]quella in cui Gyllenhaal entra nella casa di un uomo che si trasforma, ai suoi occhi, da testimone a carnefice[/SPOILER]… e viene da pensare a cosa sarebbe potuto venir fuori se avesse voluto autocitarsi e cristallizzarsi… Tuttavia credo che vada lodato chi cerca di rinnovarsi e quindi tanto di cappello. Tecnicamente ottimo, con alcune scelte geniali, e cast decisamente importante (praticamente avevo già visto tutti in azione), su tutti Robert Downey Jr., ma anche gli altri due si fanno valere. In sostanza un buon film che merita senza dubbio la visione, ma un rimane un gradino sotto al già troppe volte citato Seven ed a Fight Club.