Il film
Nell'estate del 1969 la baia di San Francisco fu sommersa da un'ondata di panico causata da un serial killer che non dava pace agli abitanti. Si faceva chiamare Zodiac e arrivò a manipolare a tal punto i media da creare negli americani un diffuso senso di paura, misto a una sorta di passione maniacale per qualsiasi dettaglio potesse svelare l'identità dell'omicida seriale.
Mentre Zodiac terrorizzava San Francisco con testi cifrati e sfide, ben quattro squadre d'investigatori erano incaricate di scovarlo a ogni costo: per la polizia era una vera ossessione e tanti giunsero a bruciare la propria carriera pur di trovare presunte tracce dell'assassino. Collaboravano con loro anche Robert Graysmith (Jake Gyllenhaal), un timido editore di fumetti, e Paul Avery (Robert Downey Jr.), la stella nascente della cronaca nera del San Francisco Chronicle.

Conoscevi già la storia di Zodiac prima di fare questo film?
Era uno di quei nomi che hai già sentito, ma a cui non associ un'identità particolare, salvo quella di un serial killer. Non conoscevo i dettagli fino a quando non ho letto la sceneggiatura e solo a quel punto mi sono reso conto di quello che può avere in testa un killer.

Perché pensi abbia ossessionato così tanto la gente?
Erano altri tempi, la parola "serial killer" non era ancora usata, tanto che si parlava di "omicida di massa". Esistevano di certo degli assassini seriali, ma non avevano fatto di tutto per insidiare le menti delle persone usando i mass media. Zodiac voleva essere importante e conosciuto.

Credi che nel 2007 l'impatto possa essere lo stesso?
Non lo so. Leggere il copione è stato appassionante e penso che il tema di fondo, che è poi quello del confine tra la legge e il voler fare giustizia, sia attuale anche oggi, soprattutto se si pensa ai terroristi, che usano i media con gli stessi scopi del "nostro" Zodiac.

Eppure, non c'è qualcuno che vince o perde...
A mio parere, la parte avvincente del finale è proprio il mistero. Il fatto che tutto resta assolutamente irrisolto. Quando te ne vai dalla sala, continui a chiederti chi può essere l'assassino e il terrore e l'immaginazione galoppano, come 30 anni fa.

Molti altri attori hanno vestito i panni di Toschi: Eastwood, Douglas, McQueen... ti sei ispirato a loro?
Mi piacciono le sfide. Ho cercato di immedesimarmi nel personaggio senza copiare nessun altro, anche se, in effetti, Steve McQueen credo si sia avvicinato più di tutti all'originale. Come si dice, "Dio si vede nei dettagli"... ecco, questa è stata la mia linea guida.