bob
|
giovedì 24 maggio 2007
|
dimenticare seven: il male e' accanto a noi
|
|
|
|
Snobbato dall'adolescenziale pubblico americano, il nuovo atteso film di David Fincher difficilmente conquistera' il pubblico italiano. Quello che vuole vedere e rivedere (e capace di capire) sempre le solite cose. Innanzitutto, a dispetto del tema trattato, la ricerca di un serial killer che terrorizzo' realmente San Francisco dal 1969 in poi per circa un decennio, non e' assolutamente un thriller ma piuttosto un dolente docu-drama di taglio giornalistico. Cio' non toglie che al suo interno i momenti di paura e tensione non manchino. Vedi tutta la parte iniziale. O ancora sul finire, la scena hitchockiana nel sottoscala , che sotto questo aspetto e' veramente da brividi. Meglio, da antologia.
[+]
Snobbato dall'adolescenziale pubblico americano, il nuovo atteso film di David Fincher difficilmente conquistera' il pubblico italiano. Quello che vuole vedere e rivedere (e capace di capire) sempre le solite cose. Innanzitutto, a dispetto del tema trattato, la ricerca di un serial killer che terrorizzo' realmente San Francisco dal 1969 in poi per circa un decennio, non e' assolutamente un thriller ma piuttosto un dolente docu-drama di taglio giornalistico. Cio' non toglie che al suo interno i momenti di paura e tensione non manchino. Vedi tutta la parte iniziale. O ancora sul finire, la scena hitchockiana nel sottoscala , che sotto questo aspetto e' veramente da brividi. Meglio, da antologia. Ma per intenderci "Zodiac" richiama in qualche modo nella sua struttura molto di piu' a "Tutti gli uomini del presidente" di Pakula che ai vari thriller/horror degli ultimi anni. Un film dunque tipicamente anni '70 ( la ricostruzione d'epoca e' favolosa, come pure la colonna sonora) anche nei ritmi lenti e dilatati, specchio fedele e preciso di quel periodo. La parola d'ordine sarebbe insomma quella di scordarsi "Seven". Perche' "Zodiac" procede in maniera quasi opposta. E questo per molti sara' un duro colpo da assorbire. Protagonista e' vero, e' ancora e sempre il Male. Ma qui non ci sono concessioni alle facili spettacolarizzazioni di alcuni dozzinali pseudo/thriller visti di recente. Qui non c'e' nulla di accattivante e o affascinante. E' tutto piu' banale ed ordinario. "Zodiac" e' soprattutto il racconto di una caccia che si trasforma pian piano in una vera ossessione. E che inesorabilmente stravolge, trasformandola per sempre, la vita dei suoi protagonisti. Ecco perche' la regia di Fincher e' piu' sobria e trattenuta rispetto al solito, piu' tradizionale. O come direbbe qualcuno "matura". I virtuosismi di cui e' capace,(quelle splendide carrellate laterali e/o dall'alto ad esempio) emergono solo a sprazzi, ma sono lampi comunque capaci di illuminare il film. Certo, dopo una prima mezz'ora folgorante, nella parte centrale (che pure regala il momento azzeccato e non meramente fine a se stesso, come a volte capita, del "cinema nel cinema", con i vari protagonisti in sala a vedere l'"Ispettore Callaghan: il caso skorpio e' tuo") c'e' qualche stanchezza di troppo. La ricostruzione dell'indagine della polizia e' sin troppo minuziosa e incessante. E i personaggi , visto anche la durata del film e nonostante la bravura degli interpreti, tutti perfettamente in parte, potevano aver maggior spessore. Ma a Fincher come detto interessava soprattutto altro. Far rivivere e far capire il senso di paranoia di quegli anni. Mostrare come il Male e' sempre accanto a noi. E ci riesce alla perfezione. Un grande film.
[-]
[+] bravissimo
(di elisa tamma)
[ - ] bravissimo
[+] pardon
(di elisa tamma)
[ - ] pardon
[+] ridicolo
(di pino pinocchio)
[ - ] ridicolo
[+] che simpatia
(di elisa tamma)
[ - ] che simpatia
[+] grazie del consiglio
(di elisa tamma)
[ - ] grazie del consiglio
|
|
[+] lascia un commento a bob »
[ - ] lascia un commento a bob »
|
|
d'accordo? |
|
gilesnefandor
|
domenica 5 settembre 2010
|
cronaca di una verità impotente
|
|
|
|
Sono trascorsi troppi anni da quando un film mi ha coinvolto al punto da indurmi a scriverne. Ed è sorprendente che a rapirmi, quasi ad annichilirmi per centosessanta minuti sia stato un autore mai andato oltre un'ambiziosa mediocrità. Del resto è notevole la spontaneità con la quale Fincher, dopo una prova come questa, abbia recuperato l'abituale inanità per realizzare Il curioso caso di Benjamin Button. Leggo di qualcuno che ha sperato in un reinverdimento di Seven. Non indagherò le ragioni che inducano a desiderare un nuovo Seven, mi limiterò a notare che qui Fincher sembra davvero aver risolto la sua adolescenza, quella che ne faceva un degno collega di Danny Boyle e Quentin Tarantino.
[+]
Sono trascorsi troppi anni da quando un film mi ha coinvolto al punto da indurmi a scriverne. Ed è sorprendente che a rapirmi, quasi ad annichilirmi per centosessanta minuti sia stato un autore mai andato oltre un'ambiziosa mediocrità. Del resto è notevole la spontaneità con la quale Fincher, dopo una prova come questa, abbia recuperato l'abituale inanità per realizzare Il curioso caso di Benjamin Button. Leggo di qualcuno che ha sperato in un reinverdimento di Seven. Non indagherò le ragioni che inducano a desiderare un nuovo Seven, mi limiterò a notare che qui Fincher sembra davvero aver risolto la sua adolescenza, quella che ne faceva un degno collega di Danny Boyle e Quentin Tarantino. Ha imboccato un sentiero sul quale non credevo l'avrei mai visto, uno sul quale l'hanno preceduto Michael Cimino e Sam Peckinpah.
E il tesoro che porta con sé da questo pellegrinaggio è Zodiac, il resoconto scarnificato, ferocemente cinico, di una ricerca che si dipana per decenni. Un'indagine in cui poliziotti, periti e giornalisti vengono condotti attraverso un territorio inesplorato a contemplare un insospettabile panorama: il fallimento del razionalismo occidentale. E' infatti la scienza che li arma a negare quella verità che si presenta loro in tutta la propria derisoria evidenza. Agenti, scienziati, cronisti, tutti daranno fondo alle proprie risorse intellettuali e morali, comprometteranno la propria carriera, la propria vita relazionale, la propria salute. Riusciranno a ricostruire le gesta dell'assassino, a raggiungerlo, a riconoscerlo. Tutto coincide: le suole delle calzature, la misura dei guanti, la marca di un orologio da polso, le armi, le frequentazioni, i luoghi, i tempi. Ma gli strumenti necessari a tradurre l'evidenza nel linguaggio della legge, a convertire la verità in prove, falliscono.
A scagionare l'assassino saranno le analisi grafologiche, i test del DNA, il confronto delle impronte digitali.
A marchiare a fuoco i protagonisti, non gli omicidi, ma l'esperienza di una scienza che confuta la verità.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gilesnefandor »
[ - ] lascia un commento a gilesnefandor »
|
|
d'accordo? |
|
marco
|
mercoledì 23 maggio 2007
|
zodiac
|
|
|
|
Non è un thriller. E' un ottimo film inchiesta, molto curato e dettagliato, quasi filologico nella ricostruzione degli avvenimenti e nella citazione di personaggi, luoghi e date. Nonostante tutto il film non risulta un vuoto elenco di indizi che si accumulano, ma anzi riesce ad essere molto coinvolgente, riuscendo sempre a mantenere alta l'attesa per l'evoluzione della vicenda e la tensione per la scoperta di un qualcosa che sembra inevitabile ma che continua a sfuggire. Si crea empatia con i tre personaggi principali, lo spettatore è portato a vivere le stesse intuizioni, delusioni, scoperte e marcie indietro di Robert Graysmith, David Toschi e Paul Avery. E' appunto un puzzle in continuo divenire, che si sviluppa e si contraddice, la cui soluzione sembra essere a portata di mano ma continua a sfuggire.
[+]
Non è un thriller. E' un ottimo film inchiesta, molto curato e dettagliato, quasi filologico nella ricostruzione degli avvenimenti e nella citazione di personaggi, luoghi e date. Nonostante tutto il film non risulta un vuoto elenco di indizi che si accumulano, ma anzi riesce ad essere molto coinvolgente, riuscendo sempre a mantenere alta l'attesa per l'evoluzione della vicenda e la tensione per la scoperta di un qualcosa che sembra inevitabile ma che continua a sfuggire. Si crea empatia con i tre personaggi principali, lo spettatore è portato a vivere le stesse intuizioni, delusioni, scoperte e marcie indietro di Robert Graysmith, David Toschi e Paul Avery. E' appunto un puzzle in continuo divenire, che si sviluppa e si contraddice, la cui soluzione sembra essere a portata di mano ma continua a sfuggire. Ma è un film anche sulla manipolazione che i media adoperano, sulla loro importanza e influenza nella società e nella percezione che questa ha di sè stessa. Zodiac nasce e vive grazie alle sue lettere sul giornale; il suo anonimato, il suo essere solo un nome e un simbolo è ciò che lo rende ancora più spaventoso agli occhi della gente e al tempo stesso media come la televisione o il cinema mostrando il pericolo se pur in modo ricostruito e fasullo aiutano ad esorcizzarlo. Zodiac è anche un film di atmosfera, capace di riprodurre un clima di grande incertezza e paura, di continua ansia e di imminente implosione, tipico della società americana degli anni sessanta/settanta, ma riconducibile anche alla contemporaneità. Fincher riesce a tenere le fila del discorso, affrontando tutte le varie sfaccettature della storia senza perdersi in troppi fronzoli. La caratterizzazione dei personaggi, i loro rapporti familiari e interpersonali sono ridotti al minimo, ma tutto è funzionale alla storia. Lo stile di regia è asciutto e essenziale e contribuisce a tenere alto il ritmo che, salvo per qualche pausa nella fase centrale, resta incalzante e contribuisce a non annoiare praticamente mai. Straordinaria l'interpretazione di Robert Downey Junior in un ruolo che però scompare un pò troppo presto, potenzialmente con ancora molte cartucce a disposizione; ottime quelle di Gyllenhall e Ruffalo, quest'ultimo davvero sorprendente.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a marco »
[ - ] lascia un commento a marco »
|
|
d'accordo? |
|
nfl 26
|
domenica 11 settembre 2011
|
chi è zodiac ?!
|
|
|
|
David Fincher difficilmente sbaglia film; la sua carriera è segnata da capolavori come Fight Club,Seven,The Game,il nostro Zodiac e il più recente The social Network !
In questo angosciante thriller,Fincher racconta la dura lotta contro il serial killer Zodiac e il terrore che derivò dalle sue "azioni".
Le poche critiche negative che questo film ha ricevuto vertono sul fatto che tutto il film,tranne i famosi dieci minuti, sia lento,noioso!
Io vorrei ricordare che il caso Zodiac non ha mai visto una conclusione,il serial killer in questione non è mai stato trovato.
Ovviamente vi sono state molte ipotesi su chi potesse essere il killer ma poche (o nessuna) prove che potessero sostenere queste teorie!.
[+]
David Fincher difficilmente sbaglia film; la sua carriera è segnata da capolavori come Fight Club,Seven,The Game,il nostro Zodiac e il più recente The social Network !
In questo angosciante thriller,Fincher racconta la dura lotta contro il serial killer Zodiac e il terrore che derivò dalle sue "azioni".
Le poche critiche negative che questo film ha ricevuto vertono sul fatto che tutto il film,tranne i famosi dieci minuti, sia lento,noioso!
Io vorrei ricordare che il caso Zodiac non ha mai visto una conclusione,il serial killer in questione non è mai stato trovato.
Ovviamente vi sono state molte ipotesi su chi potesse essere il killer ma poche (o nessuna) prove che potessero sostenere queste teorie!...David Fincher avrebbe potuto studiare e ristudiare il caso,girare il film e farlo finire con il suo possibile Zodiac dietro le sbarre !!
Ciò avrebbe facilitato la vita al regista e agli attori..."ma allora perchè non ha seguito questa strada???"
La risposta sta nella grandezza e talento di David Fincher,il quale ha preferito semplicemente raccontare una storia,senza saltare a conclusioni !!!
L'atmosfera palpabile e dark che regna in questo film è un pò la firma di David Fincher;la pellicola trasmette ,in maniera vivace, il panico che regna a San Francisco,la paura e il dolore della vittima che sa di non avere scampo, la felicità e la speranza dei detective non appena raccolgono prove o nuovi testimoni utili all'indaggine!!!
David Fincher racconta ciò che accadde quei giorni a San Francisco;l'assassino non fu mai trovato e allora il Zodiac di Fincher non consegnerà l'assassino al pubblico!!!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a nfl 26 »
[ - ] lascia un commento a nfl 26 »
|
|
d'accordo? |
|
tommy
|
lunedì 21 maggio 2007
|
zodiac - l'irrazionalità del mondo
|
|
|
|
Bentornato, caro Fincher.
Dopo essersi dedicato al suo film/esercizio di stile "Panic Room" Fincher torna a raccontare una sotira disturbata e disturbante, malata e affascinante. E' la storia del serial killer degli anni 60/70 che si faceva chiamare "Zodiac" e che inviava messaggi enigmatici alle redazioni di alcuni giornali: messaggi in codice che rivelavano tutta la sua pazzia, ma mai il suo vero nome. Fincher sceglie di raccontarne la vicenda vista dal punto di persone che indagano sugli eventi: un disegnatore curioso (Gyllenhaal), un reporter (Downey jr.) e un detective (Ruffalo).
Il film, come d'altronde Seven e Fight Club, non è soltanto un film d'intrattenimento, anzi, non lo è per niente, ma piuttosto una riflessione sul mondo e sulla irrazionalità che lo governa e che governa li uomini.
[+]
Bentornato, caro Fincher.
Dopo essersi dedicato al suo film/esercizio di stile "Panic Room" Fincher torna a raccontare una sotira disturbata e disturbante, malata e affascinante. E' la storia del serial killer degli anni 60/70 che si faceva chiamare "Zodiac" e che inviava messaggi enigmatici alle redazioni di alcuni giornali: messaggi in codice che rivelavano tutta la sua pazzia, ma mai il suo vero nome. Fincher sceglie di raccontarne la vicenda vista dal punto di persone che indagano sugli eventi: un disegnatore curioso (Gyllenhaal), un reporter (Downey jr.) e un detective (Ruffalo).
Il film, come d'altronde Seven e Fight Club, non è soltanto un film d'intrattenimento, anzi, non lo è per niente, ma piuttosto una riflessione sul mondo e sulla irrazionalità che lo governa e che governa li uomini. La sceneggiatura pare piena di buchi e vuoti, ma in realtà lo stesso film diventa prova di quell'irrazionalità, di quella pazzia che non dà spiegazioni per niente, senza la quale comunque il mondo rimarrebbe insipido e monotono. Quell'irrazionalità che governa la mente di Zodiac il quale in una intervista televisiva arriva addirittura a affermare che uccidere gli fa passare il mal di testa. Sembra quasi una scusa per nascondere ciò che egli davvero prova; Zodiac si diverte ad uccidere e questo è il motivo di tutto il suo agire: è una motivazione altamente irrazionale e senza senso e non può fare a meno di confermare quanto detto in precedenza.
Non ha senso dire che Zodiac non è un buon thriller perchè non è nemmeno un thriller come non lo era Fight Club. E' la dimostrazione incisa su pellicola che il mondo è governato solo dall'irrazionalità. In questo senso è emblematico anche l'atteggiamento del personaggio ben interpretato da Gyllenhaal, il quale indaga sul caso soltanto per guardare negli occhi il vero Zodiac; soltanto per avere davanti a sè l'uomo che lui sa essere l'assassino. E questo non fa altro che riportarci all'irrazionalità che sta alla base del film di Fincher.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a tommy »
[ - ] lascia un commento a tommy »
|
|
d'accordo? |
|
darjus
|
sabato 24 marzo 2007
|
la disperata ricerca della verità
|
|
|
|
Ancor più abile dell’introvabile killer Zodiac, Fincher traveste il suo serial-thriller, arricchendolo con ossessioni noir. Protagonista e deuteragonista di tanta metaforica ricostruzione, sono, infatti, la Verità, che si cela dietro la pigrizia facile del non sapere e la sua disperata e compulsiva ricerca. La sete di conoscenza e di sapere. A tutti i costi e contro ogni logica considerazione. Quella sete che solo un uomo semplice, amante della lettura e dei giochi d’ingegno, poteva avere, arrivando a rinunciare a tutto pur di dissetarsi. Quella sete che l’intera società sembra ormai aver perso, affascinata dalla comodità dell’ignoranza. Appiattendo la narrazione, Fincher rinuncia ai brividi del thriller, ma riesce altresì a stimolare la riflessione e, a conti fatti, le due ore e mezza passano via veloci e producono effetti anche al di fuori della sala.
[+]
Ancor più abile dell’introvabile killer Zodiac, Fincher traveste il suo serial-thriller, arricchendolo con ossessioni noir. Protagonista e deuteragonista di tanta metaforica ricostruzione, sono, infatti, la Verità, che si cela dietro la pigrizia facile del non sapere e la sua disperata e compulsiva ricerca. La sete di conoscenza e di sapere. A tutti i costi e contro ogni logica considerazione. Quella sete che solo un uomo semplice, amante della lettura e dei giochi d’ingegno, poteva avere, arrivando a rinunciare a tutto pur di dissetarsi. Quella sete che l’intera società sembra ormai aver perso, affascinata dalla comodità dell’ignoranza. Appiattendo la narrazione, Fincher rinuncia ai brividi del thriller, ma riesce altresì a stimolare la riflessione e, a conti fatti, le due ore e mezza passano via veloci e producono effetti anche al di fuori della sala. In forma tutto il cast, ma Downey Jr. è apprezzabilmente sopra le righe. Basato su una storia vera. *** http://lemierecensioni.blog.tiscali.it
[-]
|
|
[+] lascia un commento a darjus »
[ - ] lascia un commento a darjus »
|
|
d'accordo? |
|
riccardo
|
martedì 12 giugno 2007
|
la suspance è sulla scrivania.
|
|
|
|
Può un thriller tenere desta l'attenzione del pubblico per oltre due ore e mezza stravolgendone i canoni della linea narrativa tipica a stelle e strisce? La risposta è si; ma è necessaria una sceneggiatura non banale, dialoghi ritmati, interpreti in forma e un regista che ti sappia regalare almeno un paio di scene da brivido in 150 minuti di film. Perchè per le altre si "limita" a tratteggiare con mestiere una vicenda torbida, oscura che si protrae per anni senza chiarire definitivamente quasi nulla di essa.
David Fincher ha molta affinità con cadaveri e detective sin da "Seven". Qui però la suspance da brivido non si manifesta. Il regista americano ci vuole immergere in una sorta di docu-dramma in cui contano di più gli investigatori dell'assassino, le notti insonne trascorse a scovare anche il minimo indizio sul serial killer che ha sconvolto San Francisco a cavallo tra gli anni '60 e '70.
[+]
Può un thriller tenere desta l'attenzione del pubblico per oltre due ore e mezza stravolgendone i canoni della linea narrativa tipica a stelle e strisce? La risposta è si; ma è necessaria una sceneggiatura non banale, dialoghi ritmati, interpreti in forma e un regista che ti sappia regalare almeno un paio di scene da brivido in 150 minuti di film. Perchè per le altre si "limita" a tratteggiare con mestiere una vicenda torbida, oscura che si protrae per anni senza chiarire definitivamente quasi nulla di essa.
David Fincher ha molta affinità con cadaveri e detective sin da "Seven". Qui però la suspance da brivido non si manifesta. Il regista americano ci vuole immergere in una sorta di docu-dramma in cui contano di più gli investigatori dell'assassino, le notti insonne trascorse a scovare anche il minimo indizio sul serial killer che ha sconvolto San Francisco a cavallo tra gli anni '60 e '70.
I personaggi sono tutti molto ben strutturati e il cast sostiene un film sicuramente prolisso ma mai tedioso. Strano a dirsi per un giallo in cui sono numerose le sequenze girate tra un dipartimento di polizia ed una testata giornalistica. Scene in cui la pelle d'oca non affiora. Ma è proprio in virtù della sua anticonvenzionalità che il nuovo film di Fincher riesce a colpire nel segno. I rapporti umani qui sono ben saldi, sia in positivo che in negativo, ognuno ha una strada da percorrere. Chi in un'ostinazione a lungo termine (come il vignettista Graysmith) chi ormai nauseato dall'arredamento che lo circonda ogni giorno e notte, e non è quello accogliente di casa (il detective Armostrong che abbandona il caso), chi invece spreca il proprio talento dietro all'alcool (il giornalista Avery).
Fincher è essenziale nella brutalità dei delitti, punta all'ossessione verso un caso irrisolto ma che pesa ancora come un macigno e inserisce in prima linea il fenomeno sempre più in espansione dei media.
Probabilmente però tutti questi dispositivi di qualità sarebbero stati vani senza un cast strepitoso come quello che il manicale Fincher ha formato. Davvero eccellenti, tutti: Gyllenhall pone un'altra gemma rilevante nella sua breve ma già rilevante carriera, Ruffalo ha smesso di stupirci da un pezzo, mentre Doqney Jr. interpreta senza macchie un personaggio che è in realtà un suo alter-ego. Solo con un occupazione diversa. Del suo personaggio Fincher ha fatto sparire le tracce senza badare per il sottile e questo ci dispiace parecchio perchè eravamo abituati al suo carisma.
Gli americani non hanno gradito particolarmente l'operazione autoctona Zodiac, forse ormai troppo assuefatti dalle oscenità da "brivido" che gli propina mamma-Hollywood ("Saw" "Hostel" e i loro figli). Qui però pulsa il cinema vero.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a riccardo »
[ - ] lascia un commento a riccardo »
|
|
d'accordo? |
|
guido20
|
giovedì 24 maggio 2007
|
24 ore dopo...10minuti dopo...
|
|
|
|
Un ombra nera su sfondo assolato...questo è l'unico elemento che unisce Seven a Zodiac.John Doe in piedi in una zona semidesertica...e Zodiac in piedi e camuffato durante l'assassinio della coppietta accoltellata al lago.Del resto Zodiac è un film decisamente atipico...come anche sarebbe un documentario atipico. Già l'estenuante scorrere costantemente di scritte in sovraimpressione per denotare il passare del tempo, e il procedere della narrazione a saltelli, rende il film atipico, anche perchè a volte compare scritto addirittura" 5 ore dopo" o "due ore dopo"..che in realtà sarebbero notizie futili allo spettatore ma probabilmente sono funzionali a dare ritmo e "ansiosità" al film poichè sembra sempre di correre da una parte all'altra,da un tempo a un altro.
[+]
Un ombra nera su sfondo assolato...questo è l'unico elemento che unisce Seven a Zodiac.John Doe in piedi in una zona semidesertica...e Zodiac in piedi e camuffato durante l'assassinio della coppietta accoltellata al lago.Del resto Zodiac è un film decisamente atipico...come anche sarebbe un documentario atipico. Già l'estenuante scorrere costantemente di scritte in sovraimpressione per denotare il passare del tempo, e il procedere della narrazione a saltelli, rende il film atipico, anche perchè a volte compare scritto addirittura" 5 ore dopo" o "due ore dopo"..che in realtà sarebbero notizie futili allo spettatore ma probabilmente sono funzionali a dare ritmo e "ansiosità" al film poichè sembra sempre di correre da una parte all'altra,da un tempo a un altro.Infatti nella parte finale del film, sembra sempre di essere a una soluzione, e invece dopo due minuti si ribrancola nel buio, sembra sempre di essere a un passo per poi ricadere nei mille dubbi di un indagine infinita, estesa e estenuante...e forse la lunghezza del film serve anche a dare noi spettatori la sensazione di quanto possa essere stato estenuante per i protagonisti...e in fondo era difficile tagliare qualche scena poichè le cose che accadono sono veramente tante. Naturalmente il film tecnicamente è ineccepibile...fotografia, recitazione,regia..peccato magari un un po' la carenza di movimenti di macchina..Sui temi trattati invece peccato che l'ossessione del personaggio di Robert Downey Jr. non sia approfondita come le altre xkè il personaggio meritava...ma cmq l'ultima parte del film concentrata su Gillenhal trasmette precisamente l'ansia e la paranoia del protagonista..altro tema affrontato con Maestria è la questione della burocrazia tra contee..fastidiosa, fastidiosa fastidiosa, contando poi che alla fine le indagini singole non hanno fatto altro che ostacolarsi tra loro alla fine, poichè ognuno non sapeva tutto e quindi perdeva qualke aspetto della faccenda:)
[-]
[+] eccoti prestigio che gioia!
(di giuxscorpio)
[ - ] eccoti prestigio che gioia!
[+] a .....
(di giuxscorpio)
[ - ] a .....
|
|
[+] lascia un commento a guido20 »
[ - ] lascia un commento a guido20 »
|
|
d'accordo? |
|
alessio novarelli
|
venerdì 30 novembre 2007
|
zodiac
|
|
|
|
Un’affascinante thriller anticonvenzionale distante da Seven, anche se ne mantiene il tema dell’ossessione. Un film insolito,preciso,ordinato si tratta di una storia vera, concentrata però sui personaggi che ruotano attorno, piuttosto che su Zodiac,un killer seriale dell’America degli anni 60.
Sontuose interpretazioni meritevoli di essere sottolineate; Mark Ruffalo è l’ispettore della omicidi di San Francisco che indaga sul caso, Robert Downing jr. e Jake Gyllenhaal sono i due giornalisti del San Francisco Chronicle, il capocronista di nera e il vignettista.
Le loro vite vengono sconvolte dalle azioni del killer,il tutto avvolto da un’atmosfera inquietante e misteriosa,verranno sacrificati affetti e famiglia per ricercare un senso,una logica,un colpevole certo,un thriller non thriller atipico ci svela svariate soluzioni senza sceglierne alcuna.
[+]
Un’affascinante thriller anticonvenzionale distante da Seven, anche se ne mantiene il tema dell’ossessione. Un film insolito,preciso,ordinato si tratta di una storia vera, concentrata però sui personaggi che ruotano attorno, piuttosto che su Zodiac,un killer seriale dell’America degli anni 60.
Sontuose interpretazioni meritevoli di essere sottolineate; Mark Ruffalo è l’ispettore della omicidi di San Francisco che indaga sul caso, Robert Downing jr. e Jake Gyllenhaal sono i due giornalisti del San Francisco Chronicle, il capocronista di nera e il vignettista.
Le loro vite vengono sconvolte dalle azioni del killer,il tutto avvolto da un’atmosfera inquietante e misteriosa,verranno sacrificati affetti e famiglia per ricercare un senso,una logica,un colpevole certo,un thriller non thriller atipico ci svela svariate soluzioni senza sceglierne alcuna.
Una tangibile tensione la provoca la scena nella cantina del protezionista, si tratta di un film per cui vale la pena di….
[-]
[+] veramente bravo.....
(di emilio)
[ - ] veramente bravo.....
|
|
[+] lascia un commento a alessio novarelli »
[ - ] lascia un commento a alessio novarelli »
|
|
d'accordo? |
|
noisemaker_85
|
sabato 19 maggio 2007
|
più un film-documento che un thriller
|
|
|
|
David Fincher nella sua nuova pellicola ha deciso di rallentare il ritmo, e se in seven o in fight club, l'azione era molto + frenetica, qui è tutto molto + lento, più celebrale.
pochi i colpi di scena, perchè il film è molto più "reale" di Seven, chiunque si aspetti quel genere di "action thriller" rimarrà deluso, ma con un pò di apertura mentale si riuscirà comunque ad apprezzare questo ottimo film, sostenuto egregiamente da tutti gli interpreti, in particolare da Jake Gyllenhaal e Mark Ruffalo, per non parlare di Robert Downey Jr.
Zodiac non è in effetti il protagonista della storia, ma solo il filo conduttore degli eventi, il tramite tra i vari personaggi, ognuno con la propia storia e il suo modo di vivere.
[+]
David Fincher nella sua nuova pellicola ha deciso di rallentare il ritmo, e se in seven o in fight club, l'azione era molto + frenetica, qui è tutto molto + lento, più celebrale.
pochi i colpi di scena, perchè il film è molto più "reale" di Seven, chiunque si aspetti quel genere di "action thriller" rimarrà deluso, ma con un pò di apertura mentale si riuscirà comunque ad apprezzare questo ottimo film, sostenuto egregiamente da tutti gli interpreti, in particolare da Jake Gyllenhaal e Mark Ruffalo, per non parlare di Robert Downey Jr.
Zodiac non è in effetti il protagonista della storia, ma solo il filo conduttore degli eventi, il tramite tra i vari personaggi, ognuno con la propia storia e il suo modo di vivere.
Film non assolutamente adatto per chi cerca svago al cinema, Zodiac può risultare molto pesante, anche per la durata di oltre 155 minuti.
La pellicola potrà forse rimanere penalizzata dal fatto di dover prendere sulle spalle l'eredità di seven, i due lavori non hanno nulla a che vedere, se non la figura del Serial killer.
Zodiac fa venire in mente un altro film del genere, S.O.S the summer of Sam, di Spike Lee, anche li il serial killer era solo lo sfondo per narrare la vità dei personaggi, anche se in prospettiva diversa.
Concludendo mi sento di consigliare la visione di Zodiac, solo ad un publico abbastanza maturo e volenteroso, per non rimanere delusi o frustrati.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a noisemaker_85 »
[ - ] lascia un commento a noisemaker_85 »
|
|
d'accordo? |
|
|