Il petroliere

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Un film di Paul Thomas Anderson. Con Daniel Day-Lewis, Paul Dano, Kevin J. O'Connor, Ciarán Hinds, Dillon Freasier.
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Titolo originale There Will Be Blood. Drammatico, b/n durata 158 min. - USA 2007. - Buena Vista International Italia uscita venerdì 15 febbraio 2008. MYMONETRO Il petroliere * * * 1/2 - valutazione media: 3,51 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
tmpsvita lunedì 7 agosto 2017
tecnicamente perfetto ma manca un po' di emozione Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

 Un incredibile performance di Daniel Day-Lewis e di Paul Dano, una fotografia travolgente, una colonna sonora particolare e che, proprio nella sua particolarità trova il suo punto di forza, ed una regia caparbia sono i pilastri portanti di un film che, nonostante ciò, l'ho trovato sopravvalutato e per questo motivo trovo davvero molto difficile riuscire a valutarlo.

Mi è piaciuto praticamente tutto ma è come se non fossi stato mai, eccetto per alcune scene, veramente interessanto abbastanza ad esso e per questo non sono riuscito emotivamente ed empaticamente legato alla storia e anche a i suoi personaggi, anche se oggettivamente li ho trovati molto ben caratterizzati (come in ogni film di Paul Thomas Anderson). [+]

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bob sabato 1 marzo 2008
ecco, ora ho finito ! Valutazione 3 stelle su cinque
71%
No
29%

L'ultima fatica del talentuoso regista Paul Thomas Anderson, "There will we blood" (meglio stendere un velo pietoso e non nominare neanche l'orribile titolo italiano) e' un film ambizioso, molto sentito, sperimentale nella sua costruzione e dunque distante anni luce dal "modo" di fare cinema a cui siamo abituati: a quei prodotti, a volte solo ben confezionati, che ci giungono segnatamente da Hollywood. E in questo senso, e' stata una sorpresa vederlo nominato dall'Academy tra i miglior film della stagione: mentre stupiscono molto meno i premi ricevuti al Festival di Berlino(Orso d'Argento per la regia e miglior colonna sonora) dove peraltro Anderson aveva gia' vinto con il suo altrettanto interessante "Magnolia". [+]

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giunilisbon mercoledì 5 marzo 2008
una storia americana Valutazione 4 stelle su cinque
62%
No
38%

Avevamo lasciato Anderson alle prese con la rabbia psico attitudinale di Adam Sandler in Ubriaco D'amore. Era il 2002 e la commedia originale e cinefila, successiva al più impegnato, ma non privo di ironia, Magnolia, aveva sorpreso tutti regalando una consacrazione anche al suo interprete. Cinque anni dopo i fan di questo giovane regista vengono spiazzati in maniera totale dalla maturazione e dal mutamento delle tematiche del suo ultimo lavoro. Consacrato dalla critica ancora prima che dal pubblico, ingnorato agli oscar (che come prevedibile hanno premiato il più commerciale film dei fratelli Cohen), il Petroliere ha spaccato la critica e il pubblico. Capolavoro o passaggio a vuoto per un regista più adatto alla satira di costume? Partiamo da un dato oggettivo: tecnicamente questo film regala un Anderson perfetto, che narra una fabula legata all'ascesa sociale di un uomo e alla sua autodistruzione personale, in maniera originale e assolutamente elitaria in campo cinematografico. [+]

[+] ottima critica, ma... (di pisto)
[+] hai ragione..... (di giunilisbon)
[+] secondo me... (di mikispin95)
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kurtz sabato 29 marzo 2008
metafore incisive Valutazione 4 stelle su cinque
64%
No
36%

Lungo il filo diretto e chiaro della trama, lo sviluppo del capitalismo dai primi vagiti attaccato al seno della terra fino alla voracità finale di un adulto senescente e incontrollabile, si snodano anche le metafore. Questo capitalismo che abbandona il proprio figlio (la ragione primaria per cui fa tutto), tra l'altro un figlio non suo, non appena questo diventa un peso. Questo capitalismo che trae dalla Terra la propria forza e in quanto Terra si scontra con il Cielo. Uno scontro/alleanza senza esclusione di colpi. Dapprima uno ha bisogno dell'altro, poi si umiliano, e alla fine c'è la lotta finale. Capolavoro: nel momento della crisi totale del capitalismo, il 29', è Dio a soccombere! E viene ucciso con un inganno, ma metaforicamente con gli strumenti di un gioco, un divertimento. [+]

[+] un po forzate le metafore (di anonimo165494)
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gabry sabato 5 aprile 2008
daniel day lewis, un gigante Valutazione 4 stelle su cinque
62%
No
38%

Inizia nell'oscurità di un pozzo la storia di Daniel Plainview, che dopo aver setacciato tutta la crosta californiana ed averne estratto tutto il pèetrolio disponibile, diventa un uomo potente sempre più avido, assetato di successo e accecato dall'odio contro chi osa intralciarlo nel suo percorso. La storia di un uomo solo, senza l'amore di una donna o il calore di una famiglia, incapace di qualsiasi gesto d'affetto, anche se a volte sembra non ne sia completamente privo; come nella corsa disperata durante l'incidente al pozzo nel quale rimane coinvolto il figlioletto , o in qualche ruvida carezza riservata a quest'ultimo rimasto sordo . Ma sono attimi dai quali ci si distoglie rapidamente, Daniel è disposto a tutto pur d'ingrandire il suo impero, anche di ricevere pubblicamente un battesimo di sangue al fine di ottenere il permesso per una tubazione dal reticente proprietario. [+]

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dandy martedì 29 marzo 2011
l'oro nero risplende nella follia. Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Adattando e sfrondando il rimanzo "Petrolio" di Upton Sinclair(ispirato al magnate Edward Doheny),Anderson vuole  riflettere sulla nascita del capitalismo in America attraverso le ossessioni di un uomo disposto a passare su tutto e tutti per perseguire i suoi scopi.Lewis si cala con disinvoltura in una sorta di Re lear grottesco e spinto all'eccesso,meritandosi un Oscar.Il  regista dal canto suo ha tecnica da vendere,usa magistralmente i primissimi piani inconrniciando quello che accade sullo sfondo(come nell'epica sequenza della piattaforma che prende fuoco)ma spesso il flusso del racconto tende a sfuggirgli di mano.Ed è troppo programmatico nel cercare la tragedia universale senza riuscire a essere davvero folgorante(a tal proposito certi personaggi come il sedicente fratello di Plainview e Paul il gemello di Eli andavano approfonditi meglio). [+]

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immanuel venerdì 19 agosto 2011
la lucida e razionale malvagità Valutazione 4 stelle su cinque
80%
No
20%

L'istinto alla competizione agita l'anima profonda del cercatore di petrolio: diffidenza, invidia e livore sono sentimenti legittimi, scaldano il cuore nero del petroliere, scuro come quella materia preziosa che strappa con fatica e impegno dalle profondità della terra, torbido come gli animi di chi da quella intende ricavare profitto. La melma fruttuosa stravolge, annega, nasconde e uccide speranze, aspettative, amicizie e, a volte, esistenze terrene. Daniel Plainview, "il pretroliere", dice di odiare la maggior parte delle persone. Un’avversione e una misantropia attecchite negli anni. Alimentate dall’individualismo dell’istinto cercatore e dalla concorrenza spietata, hanno innalzato una cortina di inimicizia che divide Plainview dal contatto umano col mondo circostante. [+]

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andrea zagano giovedì 4 luglio 2013
uno splendido affresco sull'avidità dell'uomo Valutazione 5 stelle su cinque
62%
No
38%

“Il Petroliere” è uno splendido affresco sull'avidità dell'uomo. La sua sete di soldi, sempre più soldi, talvolta lo porta a dimenticare le cose più importanti, come la famiglia, o quel poco che ne resta come in questo caso.
Il film mostra come l’uomo sia pronto a tutto per il dio denaro e come lo sia molto meno quando c’è da porre sé stesso dietro agli altri, senza secondi fini.
Ne “Il Petroliere” vengono illustrate in maniera magistrale le tappe e lo sviluppo della vita del protagonista: gli inizi, l’ascesa, il potere e l’apoteosi finale culminata nella follia e nella solitudine assoluta. [+]

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darjus mercoledì 20 febbraio 2008
il brusco risveglio dell'america dal sangue nero Valutazione 4 stelle su cinque
58%
No
42%

Dopo un lungo sonno anche l’America ha il suo brusco risveglio (come capita nel corso del film sia a Daniel Plainview sia ad Eli Sunday, in più occasioni destati di soprassalto da brutte notizie inaspettate). È un risveglio amaro e violento che ha la forza della luce solare che colpisce il viso fuori di una miniera e scoperchia un cuore nero e pulsante, incapace di arrestarsi di fronte a nulla, perché accecato dall’ambizione, dall’avidità e dalla sete di potere. Il cuore nero dell’America pulsa tanto nel mellifluo e saprofita Sunday, predicatore impostore che tenta di unire gli uomini dietro un credo di urla e illusioni, quanto nell’arido e individualista Plainview, cacciatore di petrolio disposto a tutto pur di arricchirsi, ma privato del senso di vivere. [+]

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pisto martedì 4 marzo 2008
grandioso Valutazione 4 stelle su cinque
60%
No
40%

Cosa c'è all'origine della moderna civiltà Americana? Paul Thomas Anderson riflette sul presente dell'America scavando a fondo nel suo passato, come Daniel Plainview scava a fondo nell'arido terreno dell'ovest in cerca di petrolio; e come il suo protagonista trova l'ambìto oro nero, il regista scopre e porta in superficie le radici di quel percorso di degrado morale, sociale e ideologico in cui gli Stati Uniti si sono da tempo inoltrati. Agli antichi e fondanti valori di lealtà, altruismo e amore puro la storia ha visto sostituirsi quelli di avidità, egoismo e odio profondo. All'insegna di questo nuovo impianto ideologico, generato dalla sempre più spietata competizione capitalistica, dal cieco fanatismo religioso e da un idividualismo portato all'eccesso, la società Americana stà sprofondando nel baratro della violenza e del rancore. [+]

[+] mah.. (di anonimo374173)
[+] bravo pisto (di squirelee)
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