Cosa c'è all'origine della moderna civiltà Americana? Paul Thomas Anderson riflette sul presente dell'America scavando a fondo nel suo passato, come Daniel Plainview scava a fondo nell'arido terreno dell'ovest in cerca di petrolio; e come il suo protagonista trova l'ambìto oro nero, il regista scopre e porta in superficie le radici di quel percorso di degrado morale, sociale e ideologico in cui gli Stati Uniti si sono da tempo inoltrati. Agli antichi e fondanti valori di lealtà, altruismo e amore puro la storia ha visto sostituirsi quelli di avidità, egoismo e odio profondo. All'insegna di questo nuovo impianto ideologico, generato dalla sempre più spietata competizione capitalistica, dal cieco fanatismo religioso e da un idividualismo portato all'eccesso, la società Americana stà sprofondando nel baratro della violenza e del rancore.
Dal punto di vista estetico-stilistico il film è estremamente moderno, in quanto volutamente sgradevole, spesso "brutto": i paesaggi sono desolati, il protagonista (il monumentale D.Day Lewis) è reso curvo, goffo e zoppicante, sempre ricoperto di polvere o lurido di petrolio, e persino la musica, caratterizzata da dissonanze e rumori improvvisi, è quasi un tormento per lo spettatore.
Finale sconvolgente.
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