Anno | 2006 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Vittorio Moroni |
Attori | Md Moazzem Hossain, Fancy Khanam, Giulia Di Quilio . |
Uscita | venerdì 4 maggio 2007 |
Tag | Da vedere 2006 |
MYmonetro | 2,84 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 1 dicembre 2017
La storia di un ragazzo bengalese che vive a Roma da quattro anni e, pur essendo un tipo molto inserito e occidentalizzato, decide di sposarsi seguendo la tradizione. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Le ferie di Licu ha incassato 93,6 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Licu è un immigrato regolare del Bangladesh che lavora nella Capitale: nonostante i duri orari di lavoro, non si lamenta e vive da "romano", tifando la squadra di Totti e sforzandosi di parlare il migliore italiano possibile. D'un tratto però, si trova a dover tornare in Patria per celebrare un matrimonio "combinato", usanza tipica e radicata nella cultura e nelle tradizioni del suo paese natale...
Il mese di ferie (non pagate) cui si riferisce il titolo è il periodo che serve a Licu per tornare in un Bangladesh devastato dalle alluvioni, e conoscere e sposare Fancy, ragazza a lui del tutto sconosciuta, scelta dalla famiglia per essere la sua promessa sposa.
Più documentario che film, visto che tutto quello che vediamo scorrere sullo schermo è vera vita vissuta dai protagonisti, Le ferie di Licu è un valido strumento per permettere di analizzare, studiare e capire (forse) meglio il fenomeno dell'immigrazione e le problematiche che vi sono sottese. Licu è un immigrato senza particolari problemi: curioso, volenteroso, pronto a fare sacrifici: nonostante la sua tensione verso la completa integrazione però, non rinuncia alle tradizioni del suo paese natale che, anzi vive, in modo entusiasta. Sul piatto il regista Vittorio Moroni mette parecchia carne al fuoco, forse troppa, con un'opera che mostra asetticamente anche parecchi punti oscuri (almeno ad occhi occidentali) della vicenda di Licu e Fancy,in primis la condizione della donna e il suo stato di quasi segregazione. Certo è che l'opera suscita più di una riflessione: dopo aver visto tanti matrimoni combinati per "finzione cinematografica", stavolta il pubblico si deve confrontare con la, a tratti incomprensibile, realtà dei fatti. Anche questo film, come il precedente Tu devi essere il Lupo, è stato prodotto Da Vittorio Moroni con il coraggioso sistema dell'autofinanziamento.
LE FERIE DI LICU disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
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€7,99 | – |
Sono tre i protagonisti di Le ferie di Licu (Italia, 2007). Al centro del secondo film del trentaseienne Vittorio Moroni non c'è solo Licu (Md Moazzem Hossain, nella parte di se stesso). Accanto a lui c'è la sua Fancy (Fancy Khanam), colma d'una bellezza quieta e aggraziata. E con loro c'è però anche la macchina da presa, che li ha seguiti per più di due anni (poi condensati in 93 minuti), in parte [...] Vai alla recensione »
Lavora a Roma da una decina d'anni, ha imparato abbastanza bene l'italiano, si è inserito alla perfezione in società. Non ha grilli per la testa il giovane bengalese Licu, immigrato nel nostro Paese con la seria intenzione di darsi da fare. La sua storia è raccontata da Vittorio Moroni in Le ferie di Licu, un film "povero", girato in digitale, che si distingue per l'attenzione con cui segue le vicende [...] Vai alla recensione »
Vittorio Moroni ha il merito di farci entrare subito nel suo secondo lungometraggio (dopo Tu devi essere il lupo) che racconta di Licu, nato in Bangladesh, musulmano, 27 anni, a Roma da otto, dove si è integrato quanto basta per sognare di tornare nella sua terra, sposare la donna che la madre gli ha fatto vedere solo in fotografia e tornare in Italia per costruire un futuro almeno accettabile.
L'idea della «Myself», associazione culturale costituita da un gruppo di cineasti indipendenti, è di far partecipare in modo attivo gli spettatori, i quali tramite una piccola donazione possono contribuire a creare le premesse di un’eventuale programmazione. Con tale sistema, il regista Vittorio Moroni è riuscito a far circolare Le ferie di Licu, un documentario costruito su un'esile filo di fiction. [...] Vai alla recensione »
Continua l'avventura del metodo Myself, l'autodistribuzione che in cambio di una donazione di almeno 5 Euro consegna un coupon da trasformare in biglietto alla cassa del cinema. Con questa ingegnosa prevendita il regista Vittorio Moroni ha potuto stampare otto copie del suo film d'esordio, Tu devi essere il lupo, farlo vedere a 26mila spettatori ed essere candidato al David di Donatello e ai Nastri [...] Vai alla recensione »
Lontano per argomento e stile Le ferie di Licu ha molte somiglianze con L'estate di mio fratello quanto alle modalità distributive. E' un altro, analogo, esperimento di auto-distribuzione e lancia, alla pari del film di Reggiani, un messaggio di intraprendenza e fai-da-te che potrebbe diventare un seme assai fertile tra i piccoli e i piccolissimi soggetti del nostro cinema.
Delle persone che diventano personaggi. Ignorando la macchina da presa e partecipando a un'azione in cui non recitano ma vivono: i loro casi, i loro problemi, nei loro ambienti. Un esperimento che avrebbe approvato Zavattini ai tempi del "suo" neoralismo. Vi fa ricorso oggi un documentarista, Vittorio Moroni, apprezzato tempo fa anche per un suo film di finzione, Tu devi essere il lupo, tenendosi però [...] Vai alla recensione »
C'è un pubblico per i film italiani che non possono contare su star come Scamarcio o su lanci miliardari? Certo che c'è, e lo provano due titoli che escono insieme sfruttando la stessa idea: vendere i biglietti prima dell'uscita fornendo alle sale un incasso garantito. Varato due anni fa da Vittorio Moroni per Tu devi essere il lupo, il sistema funziona.
Un andamento da documentario che subito diventa fiction: Le ferie di Licu di Vittorio Moroni ci porta nel mondo dell'immigrazione del Bangladesh a Roma, ma mettiamo da parte il problema dei permessi di soggiorno e problematiche annesse per concentrarci sul protagonista del film, Licu (è il suo soprannome) che lavora in una piccola fabbrica di vestiti gestito da cinesi come tuttofare, risolvendo problemi, [...] Vai alla recensione »
Un giovane musulmano che abita a Roma e lavora 12 ore al giorno riceve una lettera dalla madre con due fotografie di una diciottenne, che lui non ha mai conosciuto, ma che le due famiglie hanno deciso di dargli in sposa. Ottiene quattro settimane di ferie, per andare in Bangladesh a celebrare il matrimonio e tornare a Roma con la giovane consorte. Le ferie di Licu ricorda il bergmaniano Scene da un [...] Vai alla recensione »
Storie di ordinaria immigrazione in Italia. Licu, magazziniere di giorno e cassiere di sera in quel di Roma, riceve per posta la foto di Fancy, sua futura sposa: tornerà a casa in Bangladesh per preparare le nozze. Introdotto da venti minuti "romani", dove la paura di far fare anche solo una parola o un gesto politically uncorrect al protagonista si mangia l'anima della descrizione/presentazione, "Le [...] Vai alla recensione »
L’inarrestabile Vittorio Moroni. filmmaker totale, scrive, dirige e distribuisce le sue pellicole. Tu devi essere il lupo parlava di famiglie italiane spezzate. Le ferie di Licu affronta famiglie del Bangladesh sprezzanti allorquando il povero Licu, ciuffone alla Elvis the Pelvis e doppia vita romana (di giorno in un centro tessile, di sera cassiere), viene brutalmente convocato da mamma in patria [...] Vai alla recensione »