w.wallace
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martedì 9 gennaio 2007
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la bella ha ucciso....la bestia
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Un kolossal degno dei suoi predecessori!Avventuroso e spettacolare altre ogni limite,grazie anche ai 207 mln di dollari investiti,king kong è un film da vedere.Il solo scontro con il t.rex vale il prezzo del biglietto!FENOMENALE!
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paolo ciarpaglini
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domenica 31 dicembre 2006
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magico.
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Un grande spettacolo, dall'inizio alla fine. Tre ore che filano via senza che ti stanchi di stare seduto. Non credo che il film, la regia, le interpretazioni etc. offrano il fianco a critiche di sorta. Quando vai al cinema per vedere un film intitolato 'King Kong', cosa ti aspetti di vedere, se non tanti effetti speciali, e qualcosa che riesca a distinguere questo dagli altri due. Il primo del '33 visto oggi, è una comica, ma per il tempo ed i mezzi di allora, va rispettato. Il remake di Jhon Guillermin del '77, prodotto da De Laurentis, si avvale del maestro Carlo Rambaldi, che da vita a degli occhi indimenticabili, vivi, umani. Straordinaria la colonna sonora, 'Maby one day'. Nasce una stella, Jessica Lange, a cui però il destino cinematografico non riserverà ciò che meritava, (memorabile la sua interpretazione in 'frances', che gli valse l'oscar).
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Un grande spettacolo, dall'inizio alla fine. Tre ore che filano via senza che ti stanchi di stare seduto. Non credo che il film, la regia, le interpretazioni etc. offrano il fianco a critiche di sorta. Quando vai al cinema per vedere un film intitolato 'King Kong', cosa ti aspetti di vedere, se non tanti effetti speciali, e qualcosa che riesca a distinguere questo dagli altri due. Il primo del '33 visto oggi, è una comica, ma per il tempo ed i mezzi di allora, va rispettato. Il remake di Jhon Guillermin del '77, prodotto da De Laurentis, si avvale del maestro Carlo Rambaldi, che da vita a degli occhi indimenticabili, vivi, umani. Straordinaria la colonna sonora, 'Maby one day'. Nasce una stella, Jessica Lange, a cui però il destino cinematografico non riserverà ciò che meritava, (memorabile la sua interpretazione in 'frances', che gli valse l'oscar). Credo che quella 'edizione' di Kong, sia anche la versione, che più riesce a far infuriare chi ama la natura. La sua fine, sulle tristemente famose 'Torri gemelle', è straziante. è quella che 'tocca' maggiormente a mio avviso delle tre versioni. L'ultimo e grandioso spettacolo del 2005, va ben oltre le intenzioni ed i dettami della storia della 'bella e la bestia'. Non credo vi sia film che negli ultimi anni, abbia restaurato in maniera così incredibilmente realistica, la New York anni '30. Semplicemente superbe le scenografie, i costumi, la fotografia, il montaggio e la prestazione degli attori. Naomi Watts, una spanna sopra a tutti, i suoi occhi quando guarda Kong si illuminano come quelli di una bimba, sensualissima nella sua semplicità. Kong, la vittima predestinata, triste parodia dell'attuale situazione e rispetto umano per la natura, questa volta è un gorilla vero e proprio. Un gran bel film, spettacolare, divertente ed emozionante. Purtroppo per una volta vorrei vedere la natura sopraffare la meschinità umana, ma i tempi non sono ancora maturi. Forse un giorno Kong tornerà alla sua isola, nella sua casa, ed i tramonti che vedrà saranno meglio compresi dai suoi carnefici.
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sir. auron
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mercoledì 27 dicembre 2006
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la recensione del film (raccolta da questo sito)
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New York, 1933. Durante la Grande Depressione la fame di fama conduce una troupe cinematografica su un'isola misteriosa per girare un film spettacolare e avventuroso. A bordo della Venture salpano Carl Denham, regista ambizioso, Ann Darrow, un'attrice esordiente e Jack Driscoll, un drammaturgo intellettuale prestato al cinema.
Durante una tempesta la nave si incaglia sugli scogli dell'Isola del Teschio, una terra fuori da ogni mappa e governata da un colossale scimmione, Kong, a cui viene offerta in sacrificio la bella Ann. Gli uomini della Venture, nel tentativo di salvare la fanciulla, cattureranno Kong e lo "trasferiranno" a Manhattan per esibirlo come fenomeno da fiera. Ma Re Kong spezzerà le catene e scalerà l'Empire State Building ghermendo di nuovo la bella dai capelli d'oro.
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New York, 1933. Durante la Grande Depressione la fame di fama conduce una troupe cinematografica su un'isola misteriosa per girare un film spettacolare e avventuroso. A bordo della Venture salpano Carl Denham, regista ambizioso, Ann Darrow, un'attrice esordiente e Jack Driscoll, un drammaturgo intellettuale prestato al cinema.
Durante una tempesta la nave si incaglia sugli scogli dell'Isola del Teschio, una terra fuori da ogni mappa e governata da un colossale scimmione, Kong, a cui viene offerta in sacrificio la bella Ann. Gli uomini della Venture, nel tentativo di salvare la fanciulla, cattureranno Kong e lo "trasferiranno" a Manhattan per esibirlo come fenomeno da fiera. Ma Re Kong spezzerà le catene e scalerà l'Empire State Building ghermendo di nuovo la bella dai capelli d'oro.
La trama dell'Ottava Meraviglia del Mondo è nota da quel lontano 1933, quando due avventurieri, Ernest Beaumont e Merian C. Cooper, crearono nei "laboratori" della RKO la più grande e spaventosa delle creature: King Kong. Il loro modello mentale diventò poi un modello in scala nelle mani di Willis O'Brien, il Méliès anglosassone, che per primo sperimentò tecniche rivoluzionarie come lo stop motion, realizzando mostri animati automaticamente, e la sovrimpressione, facendoli muovere dentro scenografie verosimili e accanto agli attori.
E a questa storia Peter Jackson è rimasto fedele ricostruendo per Kong un'inestricabile foresta mai esistita e una New York esistita soltanto negli anni della Depressione; restituendo alla Skull Island le spaventose creature, ragni e insetti giganti, "censurate" nella versione del '33; e ancora rendendo a Kong, triplicato, il feroce avversario Godzilla. Ma la visione di Jackson va oltre il remake aggiornato, oltre l'interpretazione psicologica, sociologica o politica (terrorismo, grattacieli, aerei che abbattono edifici), rivelando piuttosto un atto d'amore, altamente tecnologico, al cinema americano degli anni '30. L'omaggio a quel cinema e alla sua icona gigantesca è diffuso nel film fin dalle prime battute che si aprono su New York, sui suoi operai sospesi a dodici piani di altezza come Harold Lloid, sui sipari di Broadway e sui loro divi, sui meccanismi di produzione di Hollywood, sulla fotografia, sui colori dei tramonti in Technicolor davanti ai quali si riconciliano Ann e Kong. Il regista neozelandese rinnova allo spettatore tutto il godimento di un cult-movie fondato sulla tradizione letteraria e sociologica del confronto tra bella e bestia, e a questo piacere aggiunge tutte le suggestioni dell'età d'oro del cinema hollywoodiano e così Jack Driscoll, avventuriero nella versione originale, diventa un drammaturgo di Broadway prestato a Hollywood; Carl Denham rimane regista anche in questa versione ma con l'intraprendenza e la magia di Orson Welles a cui aderisce anche fisionomicamente; Bruce Baxter, l'attore di film di serie B, celebra col suo atletismo impeccabile e il suo volto da bel filibustiere Bruce Cabot (l'attore che nella versione originale del '33 interpretò Jack Driscoll) e i divi macho-azione di Hollywood.
Anche Naomi Watts, dopo Fay Wray nel '33 e Jessica Lange nel '76, trova la sua Ann Darrow, sempre bionda e sempre innocente ma più consapevole e più innamorata di quella "creatura" che per lei combatte e muore. Su tutti i protagonisti maschili primeggia, e non solo in statura, Kong, uno scimmione che ha il volto umano e le emozioni umane di Andy Serkis, già Gollum ne Il Signore degli Anelli.
Alle gentili signore non resta che schiarire la voce e scivolare con Kong a Central Park.
Ai gentili signori darsi alla fuga lungo la Tenement Street.
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efesto71
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sabato 30 settembre 2006
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semplicemente "cinema"
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Qualcuno diceva che Van Basten era il gioco del calcio, stessa cosa si può dire per questo film. Il King Kong di P.Jackson E' IL CINEMA. Una gioia per gli occhi . .
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filippo
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martedì 29 agosto 2006
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king kong e la bella
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IO VORREI PIU' CHE ALTRO, LASCIARE UN COMMENTO A QUESTO FILM CHE NON HO VISTO DIRETTAMENTE AL CINEMA MA IN DVD, OTTO MESI DOPO LA SUA USCITA; IO PENSO CHE IL REGISTA PETER JACKSON, ABBIA DIMOSTRATO ANCORA UNA VOLTA LA SUA GENIALITA' E LA SUA INCONTESTABILE BRAVURA DIETRO LA CINEPRESA, DIRIGENDO UN CAST D'ATTORI D'ALTO LIVELLO E CONDENDO CON EFFETTI SPECIALI STRAORDINARI QUESTA PELLICOLA ROMANTICA E ALLO STESSO TEMPO TRAGICA ACCOMPAGNATA DA UNA COLONNA SONORA BELLISSIMA. COMPLIMENTI DI CUORE A TUTTA LA TROUP. BRAVI.
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mr. kubrick
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lunedì 21 agosto 2006
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lo scimmione delude
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Mi attendevo decisamente da più dal regista del signore degli anelli , e invero sono rimasto piuttosto deluso.Ad avermi lasciato con l'amaro in bocca ha contribuito notevolmente la durata eccessiva del film , durante la quale ho avuto la possibilità di farmi una bella dormita.Uno zuppone cotto a puntino , condito da alcune pessim e interpretizione (leggasi Jack Black , un attore a mio giudizio adatto solo a film comici).Piacevolmente impressionato invece da Adrien Brody il canappione (consiglio S.O.S di Spike Lee).
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andrea
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sabato 19 agosto 2006
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che pacco
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Un Film che fa schifo!
Da Peter Jackson mi sarei aspettato qualcosa di + , è tutto effetti speciali
[+] pacco?. what is that .....!!
(di paolo ciarpaglini)
[ - ] pacco?. what is that .....!!
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clem
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venerdì 11 agosto 2006
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è stupendissimo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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secondo me questo film è straordinario! dura 3 ore e credo che siano un pò troppo per un film normale ma questo....è stato un successone!!!!!!!lo avei rivisto almeno 500 volte!!!!!kong è uno stupendo bestione che vorrei tenere a casa è così triste il film....
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xxx
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lunedì 17 luglio 2006
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peter jackson l'ottava meraviglia del mondo
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Capolavoro assoluto un film che non mostra solo effetti speciali magnifici ma anche attori e costumi unici sono contento di averlo visto 2 volte al cinema
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nicspider
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domenica 16 luglio 2006
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"la bella ha ucciso la bestia"
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"Quand'ecco la bestia guardò in volto la bella. La bella fermò la bestia, che da quel giorno in poi fu come morta". Questa frase da sola può riassumere tutto il film, ma sono poche parole per esprimere quello che ho provato quando sono andato a vederlo al cinema (per 2 volte).
Una stupenda Naomi Watts interpreta Ann Darrow, sfortunata attrice di vadeuville, che viene ingaggiata dal regista Carl Denham (Jack Black)
per girare un film su di un'isola. Della troupe fà parte anche lo sceneggiatore Jake Driscoll (Adrien Brody) che si innamora della bella Ann. Ma giunti sull'isola la troupe incontra varie difficoltà. Ann viene rapita e data in sacrificio ad un grande gorilla: Kong. La bestia si innamora della bella, ed è proprio questo amore che rovinerà la sua vita.
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"Quand'ecco la bestia guardò in volto la bella. La bella fermò la bestia, che da quel giorno in poi fu come morta". Questa frase da sola può riassumere tutto il film, ma sono poche parole per esprimere quello che ho provato quando sono andato a vederlo al cinema (per 2 volte).
Una stupenda Naomi Watts interpreta Ann Darrow, sfortunata attrice di vadeuville, che viene ingaggiata dal regista Carl Denham (Jack Black)
per girare un film su di un'isola. Della troupe fà parte anche lo sceneggiatore Jake Driscoll (Adrien Brody) che si innamora della bella Ann. Ma giunti sull'isola la troupe incontra varie difficoltà. Ann viene rapita e data in sacrificio ad un grande gorilla: Kong. La bestia si innamora della bella, ed è proprio questo amore che rovinerà la sua vita. Il gorilla portato a New York, andrà incontro ad una tragica fine...
All' inizio non andai al cinema convinto di andare a vedere un capolavoro, ma ero più che mai intenzionato a vederlo (non so il perchè). Così mi vidi tutta la triologia del Signore degli Anelli e ne rimasi entusiasta.
Ma quando ho visto questo King Kong ho pianto proprio come P. Jackson aveva fatto guardando quello del '33. Il regista riesce ha rendere incredibile questo film perchè, nonostante il finale sia risaputo e straziante, gli ha dato una forma nuova e rende quasi possibile l'amore tra la bella e la bestia.
Non si merita il voto di capolavoro solamente per un motivo: nella versione del '33 molte scene di combattimenti tra Kong e le creature dell'isola erano state tagliate per rendere più drammatico il film. Ma Jackson lascia libero sfogo a questi mostri della foresta.
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