giulia
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mercoledì 17 settembre 2008
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king kong lungo ma bello
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Mi ricordo che, inizialmente, ero partita prevenuta riguardo a questo film, dal momento che non amo i remake... e invece mi è piaciuto, e, se vogliamo, anche un po' di più della versione degli anni '30, pur essendo sicura che quest'ultima sia considerata la migliore in assoluto. Parte bene all'inizio che, come dice Marzia Gandolfi, è un puro omaggio agli anni trenta e quaranta,che non si può fare a meno di apprezzare (da notare soprattutto come il regista sia stato capace di ricreare la New York dell'epoca). Pure le sequenze nell'isola di Kong, nonostante io non sia un'amante del digitale ( Tuttavia i mostri dovevano pur ricrearli, e con una certa veridicità),sono riuscite a piacermi, soprattutto per una cosa: la bellissima e convincente scenografia.
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Mi ricordo che, inizialmente, ero partita prevenuta riguardo a questo film, dal momento che non amo i remake... e invece mi è piaciuto, e, se vogliamo, anche un po' di più della versione degli anni '30, pur essendo sicura che quest'ultima sia considerata la migliore in assoluto. Parte bene all'inizio che, come dice Marzia Gandolfi, è un puro omaggio agli anni trenta e quaranta,che non si può fare a meno di apprezzare (da notare soprattutto come il regista sia stato capace di ricreare la New York dell'epoca). Pure le sequenze nell'isola di Kong, nonostante io non sia un'amante del digitale ( Tuttavia i mostri dovevano pur ricrearli, e con una certa veridicità),sono riuscite a piacermi, soprattutto per una cosa: la bellissima e convincente scenografia. E infine, una delle cose migliori del film è il fatto che si incentri molto di più rispetto alla prima versione sul rapporto fra Anne e Kong ( metafora dell'amore impossibile, come è stato detto).
Certo, come tutti i film, ha dei difetti: per esempio, la durata intera e la lentezza delle scene iniziali. Un paio di punti che non mi hanno convinto ( quando il drammaturgo è assalito dagli insettoni nel burrone e il compagno gli spara addosso colpendo le bestie ma senza scalfirlo; quando la ragazza, nelle ultime scene, esce nel gelo invernale di New York vestita solo di una tunica), ma in sostanza lo giudico un bel film, preciso e dettagliato.
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paolomiki
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martedì 16 settembre 2008
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bello ma lungo
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Gli effetti speciali sono strabilianti.La scena finale commuovente e riuscita.Un film da vedere sicuramente senza piangere per i soldi spesi.Peccato la durata incomprensibile.Con qualche taglio ben piazzato sarebbe stato un capolavoro.
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gec
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martedì 16 settembre 2008
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un buon film
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però tre ore sono un pò troppe.
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joe
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domenica 24 agosto 2008
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bah...
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La prima ora puo' essere copiata da altri registi: "come aumentare la durata del proprio film con un pezzo totalmente inutile". Se al posto di tutta la storiella avessero fatto vedere come degli uomini a piedi e senza gru hanno caricato King Kong sulla nave (forza del pensiero?) forse sarebbe stato meglio e piu' credibile. Idem per il trasporto nel teatro di New York (come ci e' entrato? Magia?)
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cinofilo_bau
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lunedì 16 giugno 2008
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ma king kong ce l´avrá una mamma?
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Carte in tavola: ho via]sto per primo, da bimbetto, il KK del ´36 con l´antropomorfo che si muoveva a scatti e gli inevitabili graffi nella pellicola. Ho assistito, fanciullo al KK di De Laurentiis col gigantesco peluto di Rambaldi, la splendia JL (non jennifer lopez)e Jeff Bridges. Assisto ora, sulla via del tramonto, a questo terzo (lasciamo perdere le imitiazioni i sequel e gli analoghi) per diritto di fattura tentativo di proporre la storia della bella e della bestia. Che dire?
A me quest´ultimo tentativo semra il meglio riuscito. Vero é lungo eccessivamente (io l´ho visto in TV: difficilmente avrei resistito per piú di tre ore (3!!!) seduto al cinema. Vero ci sono certe parti del film che sfiorano il ridicolo (le scene di intimitá tra i due sono qualcosa che, ha effettivamente poco senso) ma sono parte della storia e quindi.
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Carte in tavola: ho via]sto per primo, da bimbetto, il KK del ´36 con l´antropomorfo che si muoveva a scatti e gli inevitabili graffi nella pellicola. Ho assistito, fanciullo al KK di De Laurentiis col gigantesco peluto di Rambaldi, la splendia JL (non jennifer lopez)e Jeff Bridges. Assisto ora, sulla via del tramonto, a questo terzo (lasciamo perdere le imitiazioni i sequel e gli analoghi) per diritto di fattura tentativo di proporre la storia della bella e della bestia. Che dire?
A me quest´ultimo tentativo semra il meglio riuscito. Vero é lungo eccessivamente (io l´ho visto in TV: difficilmente avrei resistito per piú di tre ore (3!!!) seduto al cinema. Vero ci sono certe parti del film che sfiorano il ridicolo (le scene di intimitá tra i due sono qualcosa che, ha effettivamente poco senso) ma sono parte della storia e quindi....non é colpa del film. Ci sono, é vero, scene esasperate nella loro lunghezza (la carica dei dinosauri per esempio) alla cui fine si arriva con un moto di irrequietezza e di impazienza. Adrien Brody ha "quella faccia un po´cosí" di quello che non ha capito di cosa si stia parlando ma va bene lo stesso, anche se il suo occhio languido fa scendere un po di latte alle gonadi. Ma ce Black Jack (come back) che vale per tre (quasi come Furia cavallo del west)e grazie a lui si passa sopra ai gi´s citati occhi da triglia lessa di Brody e a certe, numericamente eccessive, occhiate "non si capisce cosa voglio esprimere" della Watt (per me magnifica come non mai in "The Ring" il primo americano, lasciamo stare il secondo, penoso).
Al di lá di tutto questo, dicevo, c´é nel totale assoluto, uno spettacolo piacevole, un giocattolone colorato e sfaccettato, una macchina di suoni e luci che infine riesce a tenerci (quasi) buoni per quasi 190 minuti.
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(di joker95)
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gianmaria s
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lunedì 28 aprile 2008
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un bestione in 3 parti
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Remake del celebre film. La durata può spaventare, ma in realtà i minuti volano via. E' un film d'azione e avventura con risvolti drammatici notevoli. La storia non penso sia il caso di raccontarla, visto che tutti la conosceranno...
Io dividerei il film in 3 parti come le ore che dura, la prima molto bella e vivace con una descrizione a colori vivi della NY degli anni trenta e la presentazione dei personaggi (una bella e conturbante Naomi Watts e il regista ambizioso e cinico su tutti).voto: 8
La seconda parte sull'isola misteriosa è un turbinio di emozioni e azione, molto spettacolare e molto da kolossal americano a cui Jackson ormai si è abbonato. La parte con i dinosauri è forse un po' esagerata e il modo discreto in cui sono ricostruiti fa invidiare quelli di Jurassik Park.
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Remake del celebre film. La durata può spaventare, ma in realtà i minuti volano via. E' un film d'azione e avventura con risvolti drammatici notevoli. La storia non penso sia il caso di raccontarla, visto che tutti la conosceranno...
Io dividerei il film in 3 parti come le ore che dura, la prima molto bella e vivace con una descrizione a colori vivi della NY degli anni trenta e la presentazione dei personaggi (una bella e conturbante Naomi Watts e il regista ambizioso e cinico su tutti).voto: 8
La seconda parte sull'isola misteriosa è un turbinio di emozioni e azione, molto spettacolare e molto da kolossal americano a cui Jackson ormai si è abbonato. La parte con i dinosauri è forse un po' esagerata e il modo discreto in cui sono ricostruiti fa invidiare quelli di Jurassik Park... Comunque i paesaggi sono notevoli così come la tensione che riesce a creare. E' forse la parte più discutibile e però avvincente del film... direi: voto: 6/7 controversa.
La terza parte è il classico finale con King Kong a NY ridotto (per poco) in catene. E' la parte più drammatica e toccante, con i risvolti riflessivi che inducono a chiedersi chi sia la bestia e chi sia l'uomo. Voto: 7+
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fefè ^.^
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sabato 22 marzo 2008
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stupendo!
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film stupendo!poi al cinema è tutto un altro effetto!!guardatelo..vi assicuro che non ve ne pentirete!ciau
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hbngtrjky
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lunedì 25 febbraio 2008
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una pura figata!
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Mi è senz'altro piaciuto!!Solo verso la fine ho infangato la pozzanghera di lacrime di mia mamma!!
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luigi bruschi
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martedì 22 gennaio 2008
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i mille volti di "re" kong
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Non c'è dubbio sul fatto che il neo-zelandese Peter Jackson sappia come costruire uno spettacolo. Il suo King Kong senz'altro diverte e affascina: fa spettacolo, appunto. Il che non sempre è un bene. Nell'esigenza, parrebbe, di soddisfare molti palati, il film oscilla fra citazioni psico-letterarie (Cuore di Tenebra), spunti satirici, ricostruzioni d'epoca, citazioni varie a filoni di generi vari, spunti filosofici (La Bella e la Bestia), shakerando in modo non sempre omogeneo una prima fase di costruzione dei personaggi molto ben fatta, con una seconda di intrattenimento avventuroso/fantastico/orrorifico di ottima fattura ma talvolta sopra le righe, e infine con una terza - l'epilogo - che tenta di misurare guerra (esercito/aviazione) e pace (il rapporto Kong-Ann), affidando a Kong il sentimento di estasi malinconica davanti al tramonto che la sua bella gli aveva insegnato a 'definire'.
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Non c'è dubbio sul fatto che il neo-zelandese Peter Jackson sappia come costruire uno spettacolo. Il suo King Kong senz'altro diverte e affascina: fa spettacolo, appunto. Il che non sempre è un bene. Nell'esigenza, parrebbe, di soddisfare molti palati, il film oscilla fra citazioni psico-letterarie (Cuore di Tenebra), spunti satirici, ricostruzioni d'epoca, citazioni varie a filoni di generi vari, spunti filosofici (La Bella e la Bestia), shakerando in modo non sempre omogeneo una prima fase di costruzione dei personaggi molto ben fatta, con una seconda di intrattenimento avventuroso/fantastico/orrorifico di ottima fattura ma talvolta sopra le righe, e infine con una terza - l'epilogo - che tenta di misurare guerra (esercito/aviazione) e pace (il rapporto Kong-Ann), affidando a Kong il sentimento di estasi malinconica davanti al tramonto che la sua bella gli aveva insegnato a 'definire'. Tanta roba, forse troppa. Il film è godibile, intendiamoci, ma ad un'analisi attenta risulta in equilibrio precario sui troppi spunti che lo reggono. Se è vero che non si chiede ad un kolossal di assurgere al rango di opera d'arte, è pur vero che è il dosaggio sapiente delle emozioni, dell'adrenalina, della psicologia dei personaggi e della sceneggiatura a fare di un film discreto un ottimo film. Operazione purtroppo, almeno stavolta, non del tutto riuscita.
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duilio antonio vaccari -
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martedì 1 gennaio 2008
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king kong - la fiaba tra la bella e la bestia
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ll film è il terzo dedicato al fantastico scimmione innamorato della bella bionda, metafora della bella e la bestia. Il remake che troverete oggi è forse dei tre quello più fedele per ambientazioni, costumi ed atmosfere a quello originale. Ovviamente una bella "passata di computer" riporta tutto "ab origine". Naomi Wats è fantastica è simpatica, carina, divertente, la biondina (già madre premurosa in the Ring 1 e 2 versione americana) ha intelligentemente messo in auge un personaggio che gioca sull'humor il suo rapporto con il pelosissimo amico. Non poteva reggere il paragone - e sarebbe stato inutile farlo - con la bellissima ed eterea Jessica Lange che invece era tribalmente sensuale. E' geniale la trovata di ballare per King Kong, sicuramente tutti voi - esattamente come me - saremo stati paralizzati e svenuti serialmente.
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ll film è il terzo dedicato al fantastico scimmione innamorato della bella bionda, metafora della bella e la bestia. Il remake che troverete oggi è forse dei tre quello più fedele per ambientazioni, costumi ed atmosfere a quello originale. Ovviamente una bella "passata di computer" riporta tutto "ab origine". Naomi Wats è fantastica è simpatica, carina, divertente, la biondina (già madre premurosa in the Ring 1 e 2 versione americana) ha intelligentemente messo in auge un personaggio che gioca sull'humor il suo rapporto con il pelosissimo amico. Non poteva reggere il paragone - e sarebbe stato inutile farlo - con la bellissima ed eterea Jessica Lange che invece era tribalmente sensuale. E' geniale la trovata di ballare per King Kong, sicuramente tutti voi - esattamente come me - saremo stati paralizzati e svenuti serialmente. Il gorillone è perfetto nella forma, sorprendente nelle espressioni, sono passanti quasi trent'anni dal secondo King Kong creato e realizzato dall'italianissimo Rambaldi, padre tra l'altro di E.T. e delle creature di Incontri ravvicinati del terzo tipo. Inoltre le atmsfere di questo ultimo film sono da brivido, ho visto il film e sono letteralmente rimasto inchiodato sotto la copertina incollato nel divano. Non ho amato molto la commistione con i dinosauri, ho una vera idiosincrasia nelle promiscuità di titoli. Ad esempio Zorro contro Maciste, o Godzilla contro Ercole li trovo una inutile forzatura. Eccezion fatta per il Totò contro Tutankamon, etc. Il film è spettacolare anche nel finale, quando il buon Kong si lascia morire sulla vetta dello Empire State Building. Metafora dell'amore impossibile e del lasciarsi morire di ogniuno di noi davanti ad un amore per noi inaccessibile e sopratutto dopo che abbiamo tentato il tutto per tutto. Brodin è bello nel fisico e nel ruolo, ma è monotematico nelle espressioni con il sorriso o senza. Citando Sergio Leone parlando di Clint Eastwood disse "ha due espressioni, con la pistola e senza". Il nuovo King Kong, è sicuramente più tenero e dolce. Una curiosità quando il secondo King Kong prima di salire guarda la luna nella notte e si ricorda dei due natii monoliti, si aggrappa ad un grattacielo ed è una delle due Torri Gemelle inaugurate lo stesso anno del film. Serviva a dimostrare la solidità del simbolo americano. Il nuovo King Kong è più umano ed è più fedele al primo per tenerezza e violenza. Vorrei ricordare anche una versione similare ma non ufficiale di King Kong che esalta l'amore tra la bionda ed il gorillone, con la bellissima Charlize Theron
alla prossima love and peace duilio antonio vaccari
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